Stuprano per anni una 12enne,genitori condannati a risarcimento civile

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Adri84
00venerdì 5 febbraio 2010 10:20
gli abusi a MILANO dal 2001 al 2003, in un contesto di famiglie normali e residenti in centro
Pagheranno 450 mila euro. I giudici: «Non hanno educato i figli ai sentimenti». Vittima una 12enne

di Luigi Ferrarella

MILANO — Le colpe dei figli adolescenti devono ricadere sui padri e sulle madri, fino a schiacciare il portafoglio dei genitori sotto il peso di maxi-risarcimenti civili? Sì, perché le sopraffazioni sessuali compiute dai loro figli sulle ragazze testimoniano che i genitori non hanno trasmesso quella «educazione dei sentimenti e delle emozioni che consente di entrare in relazione non solo corporea con l’altro»; e non hanno badato a che «il processo di crescita» dei loro figli «avvenisse nel segno del rispetto dei sentimenti, dei desideri e del corpo dell’altra/o».

Su questa base il Tribunale civile di Milano, chiamato a esprimersi sulla vicenda di una 12enne più volte violentata dal 2001 al 2003 da ragazzini di appena 2-3 anni più grandi di lei, in un contesto di famiglie italiane assolutamente "normali" e residenti nel centro di Milano, ha condannato i genitori degli adolescenti a versarle quasi 450.000 euro di risarcimento. Non tanto per non averli ben vigilati, quanto per non aver dato loro una «educazione dei sentimenti e delle emozioni» nel rapporto con le ragazze. L’educazione dei figli, premette il giudice della X sezione civile Bianca La Monica, non è fatta solo della «fondamentale indicazione al rispetto delle regole», ma anche di «quelle indicazioni che forniscono ai figli gli strumenti indispensabili da utilizzare nelle relazioni, anche di sentimento e di sesso, con l’altra e con l‘altro».

Di questa educazione, «che consente di entrare in relazione non solo corporea con l’altro, non vi è traccia nel comportamento dei minori» violentatori. Lo dimostra proprio il loro racconto dei fatti: « asettico, con parole non espressive di emotività, usando per la ragazza espressioni che evidenziano come nessuna considerazione vi fosse per la persona. Però gli stessi ragazzi, una volta sollecitati a riflettere sull’impatto della loro condotta sulla coetanea, hanno mostrato barlumi di consapevolezza e di empatia, mettendo in gioco anche qualche emozione, a conferma dell’importanza di un’educazione anche dei sentimenti». In chiave autoliberatoria, i genitori hanno provato a valorizzare in Tribunale «il rispetto dell’orario di rientro a casa, i buoni o sufficienti risultati scolastici, l’educazione nel rispetto delle persone e dei valori cristiani propri della cultura occidentale, l’avvenuta frequentazione delle lezioni di educazione sessuale a scuola, il fatto che prima di questi fatti alcuni dei ragazzi non avessero dimostrato particolare interesse verso il genere femminile».

Ma per il Tribunale queste sono tutte «circostanze generiche» e «comunque non idonee a contrastare l’evidente carenza o inefficacia di un’educazione al rispetto dell’altro, all’attenzione ai sentimenti e desideri altrui». I ripetuti e prolungati abusi, insiste infatti il giudice, «sono tali da rendere palese che, se messaggi educativi vi sono stati, non sono stati adeguati o non sono stati assimilati, sicché deve ritenersi che da parte dei genitori non sia stata prestata dovuta attenzione all’avvenuta assimilazione da parte dei figli dei valori trasmessi. E in particolare, trattandosi di figli preadolescenti o adolescenti, non è stata dedicata cura particolare, tanto più doverosa in presenza di opposti segnali provenienti da una diffusa cultura di mercificazione dei corpi, a verificare che il processo di crescita avvenisse nel segno del rispetto del corpo dell’altra/o».

Perciò tutti i genitori sono condannati a risarcire in solido la ragazzina vittima dei loro figli, per la quale gli avvocati Giuseppe Alaimo, Luca Boneschi, Alessandra Merenda e Anna Grazia Sommaruga ottengono danni anche per «i turbamenti psichici» legati alla «consapevolezza di essere stata lesa nell’inviolabile diritto alla libertà sessuale», causa poi dell’«abbandono scolastico» che «ha comportato una riduzione di possibilità nel lavoro». E, tra i genitori dei figli violentatori, a pagare dovranno essere pure i padri separati, perché «il legislatore riconosce al coniuge non affidatario non solo il diritto, ma anche il dovere di vigilare sull’educazione del figlio».


Cosa ne pensate?
pacovarra
00venerdì 5 febbraio 2010 13:22
perfettamente d'accordo, in questi casi quando si tratta di ragazzi molto giovani la colpa non può che essere anche dei genitori
Astronascente86
00venerdì 5 febbraio 2010 13:38
D' accordo su tutto.
laraia
00venerdì 5 febbraio 2010 13:55
D'accordo....e spero che una volta a casa questi genitori facciano capire davvero il gesto orribile che hanno commesso....Il problema secondo me è ke molto spesso i genitori anzikkè fare i genitori vogliono essere amici dei figli e questo è sbagliato perkè l'educazione se non viene da loro nn può venire da nessun altro....
napulitanboy
00venerdì 5 febbraio 2010 13:59
Ragazzi

ma come si fa ad essere d'accordo con una sentenza del genere ?



englishman
00venerdì 5 febbraio 2010 16:47
sentenza moralmente ineccepibile,giuridicamente fantasiosa.
Che poi i genitori avrebbero dovuto comunque sborsaredi tasca loro il denaro(per i danni subiti ecc)essendo figli a carico,è un altro discorso.
Lady_21
00venerdì 5 febbraio 2010 17:14
Re:
englishman, 05/02/2010 16.47:

sentenza moralmente ineccepibile,giuridicamente fantasiosa.
Che poi i genitori avrebbero dovuto comunque sborsaredi tasca loro il denaro(per i danni subiti ecc)essendo figli a carico,è un altro discorso.




quoto tutto
gran generale
00venerdì 5 febbraio 2010 17:22
seguendo questo filone, se condannassero un automobilista per omicidio colposo, paradossalmente si dovrebbe condannare al risarcimento anche la scuola guida perchè non ha insegnato in modo adeguato il rispetto del codice della strada..

è la classica sentenza "ad effetto", nata per dare una punizione esemplare (e per suscitare gioia tra i giustizialisti).. non avrà futuro
Selkis
00venerdì 5 febbraio 2010 17:24
Re:
gran generale, 05/02/2010 17:22:

seguendo questo filone, se condannassero un automobilista per omicidio colposo, paradossalmente si dovrebbe condannare al risarcimento anche la scuola guida perchè non ha insegnato in modo adeguato il rispetto del codice della strada..

è la classica sentenza "ad effetto", nata per dare una punizione esemplare (e per suscitare gioia tra i giustizialisti).. non avrà futuro




beh no perchè essendo minorenni la responsabilità delle loro azioni è comunque dei genitori!
laraia
00venerdì 5 febbraio 2010 17:31
Re: Re:
Selkis, 05/02/2010 17.24:




beh no perchè essendo minorenni la responsabilità delle loro azioni è comunque dei genitori!




quoto [SM=x43799] ...se un automobilista fa un incidente, è adulto e capace di prendere le proprie decisioni....i ragazzini di quindici anni assolutamente no..


gran generale
00venerdì 5 febbraio 2010 17:36
Re: Re:
Selkis, 05/02/2010 17.24:



beh no perchè essendo minorenni la responsabilità delle loro azioni è comunque dei genitori!



ma i genitori sono stati condannati "Non tanto per non averli ben vigilati, quanto per non aver dato loro una «educazione dei sentimenti e delle emozioni» nel rapporto con le ragazze."
non è un settore di mio particolare interesse e ora non ho il tempo per documentarmi sui precedenti giurisprudenziali.. mi sembra però che non ci sia una proporzione con la culpa in educando, qua si parla di etica e di sensibilità nel relazionarsi alle ragazze..
gran generale
00venerdì 5 febbraio 2010 17:39
Re: Re: Re:
laraia, 05/02/2010 17.31:



quoto [SM=x43799] ...se un automobilista fa un incidente, è adulto e capace di prendere le proprie decisioni....i ragazzini di quindici anni assolutamente no..




se uno ha ricevuto una "pessima educazione dei sentimenti e delle emozioni", sarà capace di commettere reati anche brutali a 15 come a 30 anni..
Selkis
00venerdì 5 febbraio 2010 18:13
Re: Re: Re:
gran generale, 05/02/2010 17:36:



ma i genitori sono stati condannati "Non tanto per non averli ben vigilati, quanto per non aver dato loro una «educazione dei sentimenti e delle emozioni» nel rapporto con le ragazze."
non è un settore di mio particolare interesse e ora non ho il tempo per documentarmi sui precedenti giurisprudenziali.. mi sembra però che non ci sia una proporzione con la culpa in educando, qua si parla di etica e di sensibilità nel relazionarsi alle ragazze..



non parlo di leggi, parlo da "esterna"... non è una questione di sensibilità, non è che l'hanno sedotta e abbandonata... l'hanno stuprata ripetutamente in gruppo. Avevano in casa dei criminali e non sono stati in grado nè di accorgersene nè di prevenirlo.
napulitanboy
00venerdì 5 febbraio 2010 18:25
Re: Re: Re: Re:
Selkis, 05/02/2010 18.13:



non parlo di leggi, parlo da "esterna"... non è una questione di sensibilità, non è che l'hanno sedotta e abbandonata... l'hanno stuprata ripetutamente in gruppo. Avevano in casa dei criminali e non sono stati in grado nè di accorgersene nè di prevenirlo.



Resta il fatto che, giuridicamente, è una sentenza fuori da ogni logica...

E' pertinente l'esempio della scuola guida...
peter crouch
00venerdì 5 febbraio 2010 18:28
Che sentenza assurda [SM=x43636] quando leggo ste sentenze mi dico...ma chi me lo ha fatto fare di studiare...
gran generale
00venerdì 5 febbraio 2010 18:51
Re: Re: Re: Re:
Selkis, 05/02/2010 18.13:



non parlo di leggi, parlo da "esterna"... non è una questione di sensibilità, non è che l'hanno sedotta e abbandonata... l'hanno stuprata ripetutamente in gruppo. Avevano in casa dei criminali e non sono stati in grado nè di accorgersene nè di prevenirlo.




su questo siamo d'accordo.. il problema però è che è stata messa in relazione diretta la buona educazione con la crescita rispettosa "nelle relazioni, anche di sentimento e di sesso"
cioè, per dirla in breve, se educo mio figlio nel migliore dei modi, lui sicuramente crescerà rispettoso di determinate regole? non commetterà mai certe azioni riprovevoli?
io non credo.. la crescita viene influenzata anche e soprattutto da fattori esterni ai genitori e la mancata percezione del disvalore sociale di uno stupro o di un atto di bullismo può essere dovuta anche all'ambiente scolastico, alle amicizie, all'emulazione di fatti accaduti in tv etc
se poi i genitori non sono all'altezza del loro compito è giusto che rispondano delle proprie responsabilità, che ci sono e sono evidenti, ma sicuramente non nei termini descritti nella sentenza (almeno per come viene riportata nell'articolo)
Marketto84
00venerdì 5 febbraio 2010 19:07
Sentenza giuridicamente ineccepibile ma perfetta tecnicamente soltanto al 75% in quanto se è vero che questi genitori sono stati incapaci di trasmettere ai figli ''buoni sentimenti'',''rispetto delle donne'' e via dicendo,senza dubbio vi è un'altrettando grande responsabilità morale dei genitori dei genitori,ovvero dei nonni,che a loro volta non hanno svolto con diligenza la loro funzione educativa nella crescita dei figli(ovvero i genitori dei ragazzini).
Quindi parte della responsabilità del gesto di questi ragazzi va rintracciata nei loro nonni,oltre che nei genitori.
Per avere una Giustizia piena ed equa sarebbe anche il caso di predisporre delle indagini specifiche sulla vita comportamentale di bisnonni e di antenati della famiglia in modo da vedere se sia presente nella famiglia una qualche naturale inclinazione a delinquere,onde ampliare il novero dei responsabili di questa brutta vicenda.

Onore ai Giudici del Tribunale Civile di Milano,veri Pionieri del Diritto.
trixam
00venerdì 5 febbraio 2010 19:17
Re: Re: Re: Re: Re:
gran generale, 05/02/2010 18.51:




su questo siamo d'accordo.. il problema però è che è stata messa in relazione diretta la buona educazione con la crescita rispettosa "nelle relazioni, anche di sentimento e di sesso"
cioè, per dirla in breve, se educo mio figlio nel migliore dei modi, lui sicuramente crescerà rispettoso di determinate regole? non commetterà mai certe azioni riprovevoli?
io non credo.. la crescita viene influenzata anche e soprattutto da fattori esterni ai genitori e la mancata percezione del disvalore sociale di uno stupro o di un atto di bullismo può essere dovuta anche all'ambiente scolastico, alle amicizie, all'emulazione di fatti accaduti in tv etc
se poi i genitori non sono all'altezza del loro compito è giusto che rispondano delle proprie responsabilità, che ci sono e sono evidenti, ma sicuramente non nei termini descritti nella sentenza (almeno per come viene riportata nell'articolo)




Il fatto di fondo è un altro. Nessuno può garantire che qualcuno non commetta azioni sbagliate. Guarda l'una bomber americano, ted casisky, era uno che aveva 158 di quoziente intellettivo e tre lauree a diciassette anni eppure ha fatto quello che ha fatto.

Qui però ci sono dei ragazzi che sono praticamente lobotomizzati.
I genitori hanno il dovere giuridico di educare i figli.
Verissimo che i disvalori passano anche da altri canali, come la scuola e i media, ma i genitori dovrebbero provare ad innalzare una diga che in qualche modo"protegga" la crescita corretta di un bambino.
Invece sempre più spesso c'è indifferenza tra i genitori, ed è giusto che questa sia sanzionata.
Paperino!
00venerdì 5 febbraio 2010 19:43
E' vero che questa sentenza giuridicamente non sta in piedi...però segna un passaggio giusto.
Giuridicamente potrebbe stare in piedi in futuro.
Se dei ragazzini di 15 anni agiscono come bestie, e non mi riferisco solo al caso eclatante dello stupro...ma già a tutte le migliaia di esempi che abbiamo costantemente sotto gli occhi..parlo di Napoli e provincia ma penso valga per tantissime zone..

se hanno comportamenti volgari...ti si avvicinano chiedendoti" oh, ma fai fa a chell??" riferendosi alla tua ragazza...e stiam parlando di ragazzini di 10-14 anni...se agiscono così e si sentono "giusti" e "grandi"...è perché stanno imitando gli adulti.
Io a 11 anni non mi sarei mai sognato di rivolgermi a una donna adulta, dicendole porcherie di ogni genere...probabilmente perché non l'ho mai visto fare a mio padre...
Se io avessi mai fatto solo un miliardesimo di un gesto del genere, posso solo immaginare le mazzate che mi sarei preso.
Ma in ogni caso, in mancanza di un modello forte, come quello dei genitori, che mi autorizzasse ad avere attegiamenti del genere, a me non è proprio venuto nemmeno in mente.
E non che tra compagni non ci dicessimo le peggio volgarità...ma mai un gesto del genere verso una donna o un adulto...

I genitori sono oggettivamente responsabili, se la giurisprudenza elabora questo principio e riesce a trovare uno spazio a sentenze come questa, ne avremo tutti da guadagnare.
Vedrete come cominceranno in tanti, anche quelli che non ne hanno i mezzi morali, a fare i genitori...potenza del denaro. [SM=x43820]
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