Siamo seriamente nella m.....a,ke ne pensate???

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
lady pink87
00martedì 30 agosto 2011 23:34
Pensioni, militare e laurea non contano più per i 40 anni di anzianità
pubblicata da BERLUSCONI chi è? il giorno martedì 30 agosto 2011 alle ore 11.23

ROMA – Gli anni del militare e della laurea non conteranno più per arrivare al fatidico tetto dei 40 anni di anzianità. I lavoratori però hanno pagato fior di soldi che almeno nell’assegno verranno conteggiati.



L’ultima sorpresa targata manovra arriva con una legnata sulle pensioni. Così dal 2012 per il pensionamento di anzianità serviranno 40 anni di lavoro effettivi, senza considerare gli anni passati sui libri o sotto le armi.



Nel calcolo dell’importo dell’assegno previdenziale e anche per il raggiungimento del requisito anagrafico per le uscite anticipate (quelle con quota 96 e dal 2013 con quota 97), naja e laurea verranno presi in considerazione.



Dopo che finalmente è stata raggiunta l’intesa al vertice di Arcore Bossi-Berlusconi è stato snocciolato questo emendamento alla cura anti-deficit che arriva in commissione Bilancio al Senato.



Stando ai conti del governo, con questa misura dovrebbero essere risparmiati circa 500 milioni nel 2013 e un altro miliardo nel 2014 per un totale di 1,5 miliardi. Così dovranno rassegnarsi anche quelli che hanno riscattato già la laurea e il servizio militare e non sono andati ancora in pensione.



L’ultima stangata ha fatto storcere il naso a migliaia di persone, fra tutti anche i medici che di anni fra aule di università e corsie di ospedale ne hanno passati almeno dieci. ”Determinerà proprio nei confronti dei medici il maggior taglio che oscilla tra i dieci e i dodici anni, considerando che ai sei anni per la laurea vanno aggiunti dai quattro ai sei anni per la specializzazione”, ha commentato il segretario nazionale FPCGIL Medici Massimo Cozza che giudica il provvedimento ”inaccettabile”.



La specializzazione, continua Cozza, ”è peraltro svolta in gran parte da attività lavorativa anche se con tutoraggio, che colpisce in primo luogo i medici ma anche tutti professionisti laureati nella sanità e nel pubblico impiego. Un’altra ragione in piu’ – conclude – per la mobilitazione dei medici, e per la partecipazione allo sciopero generale della Cgil del 6 settembre”.



30 agosto 2011



www.blitzquotidiano.it/economia/pensioni-anzianita-militare-riscatto-laurea...



suamy@
00martedì 30 agosto 2011 23:40
bhe che dire.....il titolo del post dice tutto.......siamo messi malissimo!
Paperino!
00mercoledì 31 agosto 2011 02:56
Avrei preferito il contributo di solidarietà a questo ennesimo taglio sulle pensioni.
Così pagano tutti a partire dalle fasce più deboli, una supertassa sarebbe stata invece più equa, per quanto possa mai essere equa una supertassa...
sanimma
00mercoledì 31 agosto 2011 11:06
[SM=x43607] [SM=x43607] [SM=x43607] [SM=x43607] [SM=x43607]
non c'è mai fine al peggio
giusperito
00mercoledì 31 agosto 2011 11:26
I senatori radicali Emma Bonino, Marco Perduca e Donatella Poretti hanno depositato, nella giornata di lunedì 29 agosto 2011, i seguenti emendamenti alla manovra c.d. correttiva del Governo:
Abrogazione dell’esenzione Ici per i locali di pertinenza degli edifici di culto ove si svolga un’attività anche commerciale

Abrogazione totale del finanziamento pubblico ai partiti

Privatizzazione della Rai e contemporanea liberalizzazione del settore radiotelevisivo

Liberalizzazione delle professioni

Riforma universalistica degli ammortizzatori sociali e innalzamento dell’età pensionabile

Prosecuzione sperimentale e volontaria dell’attività lavorativa oltre limiti previsti dalla legge
feliceraia
00giovedì 1 settembre 2011 15:31
Re:
lady pink87, 30/08/2011 23.34:

Pensioni, militare e laurea non contano più per i 40 anni di anzianità
pubblicata da BERLUSCONI chi è? il giorno martedì 30 agosto 2011 alle ore 11.23

ROMA – Gli anni del militare e della laurea non conteranno più per arrivare al fatidico tetto dei 40 anni di anzianità. I lavoratori però hanno pagato fior di soldi che almeno nell’assegno verranno conteggiati.



L’ultima sorpresa targata manovra arriva con una legnata sulle pensioni. Così dal 2012 per il pensionamento di anzianità serviranno 40 anni di lavoro effettivi, senza considerare gli anni passati sui libri o sotto le armi.



Nel calcolo dell’importo dell’assegno previdenziale e anche per il raggiungimento del requisito anagrafico per le uscite anticipate (quelle con quota 96 e dal 2013 con quota 97), naja e laurea verranno presi in considerazione.



Dopo che finalmente è stata raggiunta l’intesa al vertice di Arcore Bossi-Berlusconi è stato snocciolato questo emendamento alla cura anti-deficit che arriva in commissione Bilancio al Senato.



Stando ai conti del governo, con questa misura dovrebbero essere risparmiati circa 500 milioni nel 2013 e un altro miliardo nel 2014 per un totale di 1,5 miliardi. Così dovranno rassegnarsi anche quelli che hanno riscattato già la laurea e il servizio militare e non sono andati ancora in pensione.



L’ultima stangata ha fatto storcere il naso a migliaia di persone, fra tutti anche i medici che di anni fra aule di università e corsie di ospedale ne hanno passati almeno dieci. ”Determinerà proprio nei confronti dei medici il maggior taglio che oscilla tra i dieci e i dodici anni, considerando che ai sei anni per la laurea vanno aggiunti dai quattro ai sei anni per la specializzazione”, ha commentato il segretario nazionale FPCGIL Medici Massimo Cozza che giudica il provvedimento ”inaccettabile”.



La specializzazione, continua Cozza, ”è peraltro svolta in gran parte da attività lavorativa anche se con tutoraggio, che colpisce in primo luogo i medici ma anche tutti professionisti laureati nella sanità e nel pubblico impiego. Un’altra ragione in piu’ – conclude – per la mobilitazione dei medici, e per la partecipazione allo sciopero generale della Cgil del 6 settembre”.



30 agosto 2011



www.blitzquotidiano.it/economia/pensioni-anzianita-militare-riscatto-laurea...






pero bisogna anche dire che in realtà nn sempre è conveniente riscattare gli anni di laurea. questo perchè:

1- costa tantissimo
2- ai fini della pensione il calcolo sarà diverso e nn sempre conveniente per il pensionato
JuanManuelFangio
00giovedì 1 settembre 2011 21:59
Re:
giusperito, 31/08/2011 11.26:

I senatori radicali Emma Bonino, Marco Perduca e Donatella Poretti hanno depositato, nella giornata di lunedì 29 agosto 2011, i seguenti emendamenti alla manovra c.d. correttiva del Governo:
Abrogazione dell’esenzione Ici per i locali di pertinenza degli edifici di culto ove si svolga un’attività anche commerciale

Abrogazione totale del finanziamento pubblico ai partiti

Privatizzazione della Rai e contemporanea liberalizzazione del settore radiotelevisivo

Liberalizzazione delle professioni

Riforma universalistica degli ammortizzatori sociali e innalzamento dell’età pensionabile

Prosecuzione sperimentale e volontaria dell’attività lavorativa oltre limiti previsti dalla legge



Sull'ultima non sono d'accordo perché già i nostri vecchi sono incollati alle poltrone, figurati così.
Il resto non sarà mai attuato perché sono proposte troppo poco medievali per la nostra nazione.

trixam
00giovedì 1 settembre 2011 22:37
Penso principalmente alla gnocca.

Tanto l'Italia è spacciata, lo sanno tutti.
Stavolta abbiamo esagerato.
ObbligazioneNaturale
00giovedì 1 settembre 2011 22:44
Re:
trixam, 01/09/2011 22.37:

Penso principalmente alla gnocca.

Tanto l'Italia è spacciata, lo sanno tutti.
Stavolta abbiamo esagerato.



La gnocca costa, il popolo non ha pane.

Indovina chi: "Io, sono assolutamente tranquillo... A me possono dire che scopo, è l'unica cosa che possono dire di me... è chiaro? Quindi io... mi mettono le spie dove vogliono... Mi controllano le telefonate... Non me ne fotte niente... Io... Tra qualche mese me ne vado per i c... miei... Da un'altra parte e quindi vado via da questo paese di merda, di cui sono nauseato... Punto e basta".
trixam
00venerdì 2 settembre 2011 02:02
Re: Re:
ObbligazioneNaturale, 01/09/2011 22.44:



La gnocca costa, il popolo non ha pane.

Indovina chi: "Io, sono assolutamente tranquillo... A me possono dire che scopo, è l'unica cosa che possono dire di me... è chiaro? Quindi io... mi mettono le spie dove vogliono... Mi controllano le telefonate... Non me ne fotte niente... Io... Tra qualche mese me ne vado per i c... miei... Da un'altra parte e quindi vado via da questo paese di merda, di cui sono nauseato... Punto e basta".




A che serve il pane in materia? Bastano un paio di birrette. Metodo Ferrini-pinot.

Ps LUI ha altro di cui preoccuparsi. Se gli mettono le spie scoprono chi gli fa le punture.
federico.2
00venerdì 2 settembre 2011 21:33
Con l'entrata in politica di Berlusconi l'Italia è diventata un paese socialista (a dispetto della tanto decantata rivoluzione liberale). Abbiamo assistito alla socializzazione delle perdite dello stato e delle grandi imprese in crisi, violazioni delle proprietà private attraverso una sempre più alta imposizione fiscale, consolidamento delle corporazioni economiche ed oligopolizzazione dei mercati, dirigismo esasperato, ridimensionamento delle libertà economiche dei cittadini, aumento della spesa pubblica, ecc... Altro che rivoluzione liberale, stiamo diventando come Cuba...
giusperito
00sabato 3 settembre 2011 00:41
Re:
federico.2, 02/09/2011 21.33:

Con l'entrata in politica di Berlusconi l'Italia è diventata un paese socialista (a dispetto della tanto decantata rivoluzione liberale). Abbiamo assistito alla socializzazione delle perdite dello stato e delle grandi imprese in crisi, violazioni delle proprietà private attraverso una sempre più alta imposizione fiscale, consolidamento delle corporazioni economiche ed oligopolizzazione dei mercati, dirigismo esasperato, ridimensionamento delle libertà economiche dei cittadini, aumento della spesa pubblica, ecc... Altro che rivoluzione liberale, stiamo diventando come Cuba...




OK sei il mio utente "junior" preferito.. ogni 100 utenti comunisti arriva 1 normale (scherzo anche i comunisti sono normali..insomma normali.. cioè non proprio.... cioè non del tutto normali [SM=x43603] ). Benvenuto nella nostra minoranza.
federico.2
00domenica 4 settembre 2011 19:17
Re: Re:
giusperito, 03/09/2011 00.41:




OK sei il mio utente "junior" preferito.. ogni 100 utenti comunisti arriva 1 normale (scherzo anche i comunisti sono normali..insomma normali.. cioè non proprio.... cioè non del tutto normali [SM=x43603] ). Benvenuto nella nostra minoranza.




Hehehehe, ti ringrazio per avermi incluso nella cerchia degli utenti "normali" (=non pseudocomunisti). Cmq alla fine è davvero paradossale pensare che il nemico numero uno dei giovani sinistrati italiani è proprio il Pres. del Cons. più socialista della storia d'Italia... [SM=x43820]
giusperito
00lunedì 5 settembre 2011 01:19
Si tratta di un paradosso ancora più evidente nel momento in cui i leader più osannati, invece, hanno spiccate caratteristiche da fascistello di provincia..

Ora non vorrei fare analisi storiche semplicistiche, ma azzardo una ricostruzione:
In Italia non è mai esistita la cultura dell'alternanza. Per decenni è esistita una dittatura simil democratica chiamata DC che ha impedito alle persone di costruire un modello alternativo di politica. In pratica indipendentemente da come avrebbe governato la Dc alle elezioni successive avrebbe di nuovo vinto. Certo ha perso voti, ma a favore di formazioni che poi sono andate a sposare completamente la linea DC (penso al PSI). In questi anni la sinistra è esistita come opposizione, come alternativa non di governo, ma culturale ed ideologica. Non si è mai potuta porre il problema di governare ed ha avuto bisogno di trovare un nemico da affrontare per spiegare la propria esistenza (la questione morale di Berlinguer non dimostra proprio questo?). Nel momento in cui cade il muro di Berlino e in Italia finisce un'epoca la sinistra perde il suo motivo d'esistenza e perde i suoi riferimenti. Non si può essere comunisti, ma cosa vuol dire essere PDS? La sinistra europea è lontana culturalmente ed ideologicamente. Solo il PSI ha tentato di mantenere i fili con il riformismo europeo, ma poi è scomparso lasciando al PCI\PDS il compito di prendere quel ruolo. Tuttavia è un ruolo in cui non poteva riconoscersi e soprattutto non era riconosciuto. L'avvento di B. è stato spianato da questa incapacità culturale e dalla scarsa credibilità. B. poteva tranquillamente incarnare il nuovo senza dover troppo lottare per acquisire credibilità.
Molti pensano che B. esista da 20 anni, ma la verità è che il berlusconismo è una tara atavica di questo Paese ed aveva preso vigore già con Craxi. B. ha solo innovato con il suo carattere appunto da berlusconi (con la b minuscola). Al governo la sinistra è riuscita a stare solo nella figura di Prodi, uomo della DC. Si può dire tutto, ma è l'unica figura alternativa a B. che è risultata credibile agli occhi degli elettori.. Vera sinistra di governo non c'è mai stata. per questo adesso esiste solo come opposizione a B.
Cosa la gente ha visto in Dema? Un'ostentata diversità, l'idea che potesse esserci qualcosa di diverso, l'unica apparente vera alternativa.. posso biasimarli?

p.s. Noi normali portiamo una sorta di stella di David in fronte e un campanello da appestati.. te li invio con posta prioritaria
Selkis
00lunedì 5 settembre 2011 09:27
Re:
giusperito, 05/09/2011 1:19:

Si tratta di un paradosso ancora più evidente nel momento in cui i leader più osannati, invece, hanno spiccate caratteristiche da fascistello di provincia..

Ora non vorrei fare analisi storiche semplicistiche, ma azzardo una ricostruzione:
In Italia non è mai esistita la cultura dell'alternanza. Per decenni è esistita una dittatura simil democratica chiamata DC che ha impedito alle persone di costruire un modello alternativo di politica. In pratica indipendentemente da come avrebbe governato la Dc alle elezioni successive avrebbe di nuovo vinto. Certo ha perso voti, ma a favore di formazioni che poi sono andate a sposare completamente la linea DC (penso al PSI). In questi anni la sinistra è esistita come opposizione, come alternativa non di governo, ma culturale ed ideologica. Non si è mai potuta porre il problema di governare ed ha avuto bisogno di trovare un nemico da affrontare per spiegare la propria esistenza (la questione morale di Berlinguer non dimostra proprio questo?). Nel momento in cui cade il muro di Berlino e in Italia finisce un'epoca la sinistra perde il suo motivo d'esistenza e perde i suoi riferimenti. Non si può essere comunisti, ma cosa vuol dire essere PDS? La sinistra europea è lontana culturalmente ed ideologicamente. Solo il PSI ha tentato di mantenere i fili con il riformismo europeo, ma poi è scomparso lasciando al PCI\PDS il compito di prendere quel ruolo. Tuttavia è un ruolo in cui non poteva riconoscersi e soprattutto non era riconosciuto. L'avvento di B. è stato spianato da questa incapacità culturale e dalla scarsa credibilità. B. poteva tranquillamente incarnare il nuovo senza dover troppo lottare per acquisire credibilità.
Molti pensano che B. esista da 20 anni, ma la verità è che il berlusconismo è una tara atavica di questo Paese ed aveva preso vigore già con Craxi. B. ha solo innovato con il suo carattere appunto da berlusconi (con la b minuscola). Al governo la sinistra è riuscita a stare solo nella figura di Prodi, uomo della DC. Si può dire tutto, ma è l'unica figura alternativa a B. che è risultata credibile agli occhi degli elettori.. Vera sinistra di governo non c'è mai stata. per questo adesso esiste solo come opposizione a B.
Cosa la gente ha visto in Dema? Un'ostentata diversità, l'idea che potesse esserci qualcosa di diverso, l'unica apparente vera alternativa.. posso biasimarli?

p.s. Noi normali portiamo una sorta di stella di David in fronte e un campanello da appestati.. te li invio con posta prioritaria



Credo che sia la prima volta che concordo con te 1l 100%. Eppure "normale" per come lo intendi tu non lo sono per niente...

trixam
00lunedì 5 settembre 2011 15:47
Re:
giusperito, 05/09/2011 01.19:

Si tratta di un paradosso ancora più evidente nel momento in cui i leader più osannati, invece, hanno spiccate caratteristiche da fascistello di provincia..

Ora non vorrei fare analisi storiche semplicistiche, ma azzardo una ricostruzione:
In Italia non è mai esistita la cultura dell'alternanza. Per decenni è esistita una dittatura simil democratica chiamata DC che ha impedito alle persone di costruire un modello alternativo di politica. In pratica indipendentemente da come avrebbe governato la Dc alle elezioni successive avrebbe di nuovo vinto. Certo ha perso voti, ma a favore di formazioni che poi sono andate a sposare completamente la linea DC (penso al PSI). In questi anni la sinistra è esistita come opposizione, come alternativa non di governo, ma culturale ed ideologica. Non si è mai potuta porre il problema di governare ed ha avuto bisogno di trovare un nemico da affrontare per spiegare la propria esistenza (la questione morale di Berlinguer non dimostra proprio questo?). Nel momento in cui cade il muro di Berlino e in Italia finisce un'epoca la sinistra perde il suo motivo d'esistenza e perde i suoi riferimenti. Non si può essere comunisti, ma cosa vuol dire essere PDS? La sinistra europea è lontana culturalmente ed ideologicamente. Solo il PSI ha tentato di mantenere i fili con il riformismo europeo, ma poi è scomparso lasciando al PCI\PDS il compito di prendere quel ruolo. Tuttavia è un ruolo in cui non poteva riconoscersi e soprattutto non era riconosciuto. L'avvento di B. è stato spianato da questa incapacità culturale e dalla scarsa credibilità. B. poteva tranquillamente incarnare il nuovo senza dover troppo lottare per acquisire credibilità.
Molti pensano che B. esista da 20 anni, ma la verità è che il berlusconismo è una tara atavica di questo Paese ed aveva preso vigore già con Craxi. B. ha solo innovato con il suo carattere appunto da berlusconi (con la b minuscola). Al governo la sinistra è riuscita a stare solo nella figura di Prodi, uomo della DC. Si può dire tutto, ma è l'unica figura alternativa a B. che è risultata credibile agli occhi degli elettori.. Vera sinistra di governo non c'è mai stata. per questo adesso esiste solo come opposizione a B.
Cosa la gente ha visto in Dema? Un'ostentata diversità, l'idea che potesse esserci qualcosa di diverso, l'unica apparente vera alternativa.. posso biasimarli?

p.s. Noi normali portiamo una sorta di stella di David in fronte e un campanello da appestati.. te li invio con posta prioritaria




Un'analisi un po' appiattita sul presente nel tentativo disperato di dare un senso alla drammaticità della situazione attuale.

Faccio qualche osservazione.

- Non c'è dubbio che tracce del berlusconismo siano presenti nella nostria storia, siamo un paese conservatore che ama l'uomo forte, la potremmo chiamare tentazione di andare a destra;

- Noi ci dimentichiamo che proprio per questo la democrazia cristiana aveva una doppia funzione nel nostro sistema partitico: la prima di fare da diga al comunismo, la seconda di arginare la tentazione di andare a destra. La sinistra comunista pensava che eliminata la dc(con qualsiasi mezzo) avrebbe avuto campo libero. Invece venuto meno la dc il paese è andato regolarmente a destra.
Devo dire che quella della Dc tutto era tranne una dittatura, visto che anche quando la balena bianca ebbe la maggioranza assoluta nel 1948 si rifiutò di governare da sola.
Le correnti nel partito erano tante e tali, che si configuravano come partiti nel partito tanto che nel 1955 il giovane Aldo Moro teorizzava che la Dc dovesse essere all'opposizione di sé stessa;

- L'idea che la dc abbia costretto altri sulle sue posizioni è un non senso storico, avvenne esattamente l'opposto. Nel 1963 la DC abbandonò l'impostazione dettata da Einaudi e De Gasperi nel dopoguerra per sancire l'alleanza con il psi nenniano da cui nacque il primo centrosinistra. La destra e il centro democristiani accettarono la bislacca idea della sinistra di Moro che i governi democristiani, definiti spregiativamente centristi, pur essendo espressione della maggioranza parlamentare, non avevano più la legittimità per governare da soli. Fu la madre di tutte le sciagure italiane.
Il centrosinistra in pratica si rivelò un disastro e segnò l'inizio dell'assistenzialismo sprecone che produsse la voragine del debito pubblico e l'iperinflazione;

- Craxi come leader politico nazionale nasce in opposizione al compromesso storico tra dc e pci nato nel clima del terrorismo.
C constrinse la Dc a sciogliere la solidarietà nazionale e a ritornare sulle sue posizioni, intercettando gli umori dell'elettorato che viveva il secondo boom.
Il craxismo fu un tentativo di governare il secondo boom(in effetti fu l'ultimo tentativo di governare l'Italia), con luci e ombre.
Quello fu l'ultima volta in cui gli italiani si sentirono protagonisti della storia, il periodo in cui eravamo moderni per citare un bel libro dedicato all'argomento e C fu il leader naturale di quel sentimento popolare.

- L'equazione Craxismo= Berlusconismo, che trova sostenitori in una coalizione eterogenea che va da Rosy Bindi, ex pasionaria della sinistra cattolica, ai professori fichi e liberlintelligenti di NFA è veramente insensata. Il simbolo di come anche persone molto intelligenti e preparate come Boldrin possano non capire un emerito cazzo di politica(per citare corrado guzzanti, l'ultimo grande politologo italiano).

- Il trionfo del berlusconismo è stato dato dalla dissoluzione delle culture politiche.
B ha saputo intercettare l'elettorato che con la scomparsa dei partiti smetteva di avere rappresentanza e lo ha ricompattato in un blocco sociale e di potere conservatore.
Una operazione politica di alto livello, che la sinistra non ha mai capito pensando che fossero solo i culi delle veline a farlo vincere.
Solo il fatto che le culture politiche non esistono più, non solo nel discorso pubblico, ma nel nostro modo di ragionare, ha reso accettabile per tante persone in buona fede l'idea che votare per un fascistello come De magistris o simili sia una cosa di sinistra.
giusperito
00lunedì 5 settembre 2011 16:30
Re: Re:
trixam, 05/09/2011 15.47:




Un'analisi un po' appiattita sul presente nel tentativo disperato di dare un senso alla drammaticità della situazione attuale.

Faccio qualche osservazione.

- Non c'è dubbio che tracce del berlusconismo siano presenti nella nostria storia, siamo un paese conservatore che ama l'uomo forte, la potremmo chiamare tentazione di andare a destra;


- Noi ci dimentichiamo che proprio per questo la democrazia cristiana aveva una doppia funzione nel nostro sistema partitico: la prima di fare da diga al comunismo, la seconda di arginare la tentazione di andare a destra. La sinistra comunista pensava che eliminata la dc(con qualsiasi mezzo) avrebbe avuto campo libero. Invece venuto meno la dc il paese è andato regolarmente a destra.
Devo dire che quella della Dc tutto era tranne una dittatura, visto che anche quando la balena bianca ebbe la maggioranza assoluta nel 1948 si rifiutò di governare da sola.

Non ebbe la maggioranza assoluta, ma quella relativa. Infatti De Gasperi di lì a poco propose la famosa legge truffa (simpatico come la storia trasformi le cose a pensare come funziona oggi). La dittatura consiste nell'impossibilità sostanziale di ricambio. Forse un'impossibilità scelta dall'elettorato, ma pur sempre dittatura della maggioranza è.. una maggioranza sempre più piccola peraltro. Non è un caso che di corrente in corrente gli uomini di potere siano stati sempre gli stessi per decenni (De Mita fu l'unico uomo nuovo).


Le correnti nel partito erano tante e tali, che si configuravano come partiti nel partito tanto che nel 1955 il giovane Aldo Moro teorizzava che la Dc dovesse essere all'opposizione di sé stessa;


Il PCI e MSI erano privi di correnti? Il PCI era guidato dall'URSS e quindi doveva stemperare le divergenze. L'MSI, invece, vide Rauti contro Almirante.. insomma ogni partito ha le sue correnti (le ha addirittura il PDL).


- L'idea che la dc abbia costretto altri sulle sue posizioni è un non senso storico, avvenne esattamente l'opposto. Nel 1963 la DC abbandonò l'impostazione dettata da Einaudi e De Gasperi nel dopoguerra per sancire l'alleanza con il psi nenniano da cui nacque il primo centrosinistra. La destra e il centro democristiani accettarono la bislacca idea della sinistra di Moro che i governi democristiani, definiti spregiativamente centristi, pur essendo espressione della maggioranza parlamentare, non avevano più la legittimità per governare da soli. Fu la madre di tutte le sciagure italiane.
Il centrosinistra in pratica si rivelò un disastro e segnò l'inizio dell'assistenzialismo sprecone che produsse la voragine del debito pubblico e l'iperinflazione;


Ora non voglio difendere il centrosinistra, ma diversamente c'era il governo con i missini. Tuttavia non era Moro quello del compromesso storico? Non erano i militanti del PCI che accusavano la dirigenza di fare affare con la DC?
Ora non possiamo dimenticare che la fine di De Gasperi ha segnato un cambiamento di rotta importante. Dimentichi forse che all'interno della DC c'erano uomini legati mani e piedi all'imprenditoria e alla finanza italiana che tutto volevano fuorché la prosecuzione del patto dei Camaldoli.. La politica assistenziale non è di sinistra, ma di qualsiasi potere che vuole dispensare il famoso panem et circenses.. Non prendiamoci in giro la deriva assistenziale è frutto di una precisa scelta politica della DC. Altrimenti accettiamo per vero le pure forme e diciamo che il referendum è stato partorito dall'onestà democratica dei democristiani.. Il debito pubblico alle stelle è un merito indiscusso di Craxi che ha saputo farne impresa politica. Gli altri erano dilettanti a confronto del PSI.



- Craxi come leader politico nazionale nasce in opposizione al compromesso storico tra dc e pci nato nel clima del terrorismo.
C constrinse la Dc a sciogliere la solidarietà nazionale e a ritornare sulle sue posizioni, intercettando gli umori dell'elettorato che viveva il secondo boom.


In Veneto non credo la pensassero così visto che nasceva la Lega... Craxi è riuscito a rendere impresa l'assistenzialismo. Negli anni '80 non si negava un diploma, una laurea e un posto di lavoro a nessuno.. Infatti nel '92 stavamo sott e ngopp.. se ha governato bene la metà di quello che dici, allora w i ruggenti anni novanta.. ops..


Il craxismo fu un tentativo di governare il secondo boom(in effetti fu l'ultimo tentativo di governare l'Italia), con luci e ombre.
Quello fu l'ultima volta in cui gli italiani si sentirono protagonisti della storia, il periodo in cui eravamo moderni per citare un bel libro dedicato all'argomento e C fu il leader naturale di quel sentimento popolare.


Protagonisti della storia, ma se non erro è negli anni '80 che aumenta l'astensione... protagonisti sul divano di casa propria.


- L'equazione Craxismo= Berlusconismo, che trova sostenitori in una coalizione eterogenea che va da Rosy Bindi, ex pasionaria della sinistra cattolica, ai professori fichi e liberlintelligenti di NFA è veramente insensata. Il simbolo di come anche persone molto intelligenti e preparate come Boldrin possano non capire un emerito cazzo di politica(per citare corrado guzzanti, l'ultimo grande politologo italiano).



Sacconi, Tremonti e Brunetta non erano amici di Craxi? Ma lasciando stare questa argomentazione, quali sono queste differenze così abissali?



- Il trionfo del berlusconismo è stato dato dalla dissoluzione delle culture politiche.
B ha saputo intercettare l'elettorato che con la scomparsa dei partiti smetteva di avere rappresentanza e lo ha ricompattato in un blocco sociale e di potere conservatore.
Una operazione politica di alto livello, che la sinistra non ha mai capito pensando che fossero solo i culi delle veline a farlo vincere.
Solo il fatto che le culture politiche non esistono più, non solo nel discorso pubblico, ma nel nostro modo di ragionare, ha reso accettabile per tante persone in buona fede l'idea che votare per un fascistello come De magistris o simili sia una cosa di sinistra.




trixam
00lunedì 5 settembre 2011 23:11
Re: Re: Re:
giusperito, 05/09/2011 16.30:








1) Nel 1948 de gasperi aveva la maggioranza assoluta dei seggi alla camera e al senato, poteva governare da solo ma scelse di non farlo.

2) Non c'è dubbio che ogni partito ha le correnti. Ma nel pci le correnti non contavano nulla. La parola del capo era sacra. Nel partito vigeva il centralismo democratico per cui uno decideva e gli altri obbedivano complimentandosi ed esaltandosi per la vita democratica del partito.

Nella dc la destra, il centro e la sinistra erano tre partiti tra loro profondamente diversi, cosa che si ricollega fino al nascita del movimento democratico cristiano in politica. Lo stesso don luigi sturzo ebbe varie fasi intellettuali tanto che all'inizio era quasi un socialista e alla fine era quasi un liberale in prima fila a battersi contro l'eni di mattei.

Basta pensare che la dc era il partito in cui stavano Scelba e Dossetti, cioè il diavolo e l'acqua santa. La dc era unita da una serie di valori culturali in cui quello veramente comune era l'antifascismo, mentre con il comunismo la parte sinistra mantenne sempre aperto un canale di comunicazione(quello che poi nel compromesso storico), tanto che si parlava di comunismo bianco. La funzione di diga della dc contro la deriva a destra è chiarissima.
Un altro principio comune nella dc è che nessuno doveva avere il potere assoluto. Per dirne una, Giulio Andreotti, il grande burattinaio che secondo molti sta dietro a tutto il peggio del peggio, non riuscì MAI a diventare segretario della Dc.
In quel partito vigeva il principio del potere condiviso, che naturalmente finiva in lottizzazione, spartizione ecc, nessuno lo nega.
Ma non è che si può addebitare alla dc la colpa del fatto che non esistesse una valida alternativa.

I democristiani ci provarono con il centrosinistra, pensando che portando una parte della classe operaia al governo avrebbero risolto. Ma quella scelta, sancita metaforicamente dalla nazionalizzazione dell'energia elettrica, fu catastrofica.
Una errore strategico di fondo, perché un pezzo della classe operaia al governo c'era già ed era il partito di saragat, l'uomo dello strappo di palazzo barberini che aveva capito tutto fin dall'inizio.

Che all'interno della dc ci fossero gli sperperatori di denaro pubblico a mitraglia è chiaro come il sole, nessuno vuole dire che la dc era il paradiso terrestre. Ma gli sperpreratori ebbero la netta prevalenza nel partito quando fu stretta l'alleanza con quel psi dove i lombardiani e i de martiniani spopolavano, un psi che non era ancora pronto per il governo.
Giocando di sponda con questi la sinistra dc ebbe la prevalenza nel partito, mettendo in minoranza gli eredi della tradizione de gasperiana.


3) Questa storia del debito pubblico è una cosa piuttosto penosa, tipica dello stalinismo storiografico che ha fatto di craxi il capro espiatorio di una stagione politica di cui craxi visse da leader solo la fase finale.
Mi sembra cosa notoria che l'esplosione de debito pubblico negli anni ottanta fu dovuto al cambio dei metodi contabili e di gestione del debito adottati dal 1981 dopo il patto ciampi-andreatta.
Fino al 1981 esisteva una legge che obbligava la banca d'italia ad acquistare il debito pubblico non sottoscritto dagli investitori. In questo modo lo stato esternalizzava il debito e poteva sottostimarlo. I nostri creditori annusarono la fregatura, per altro usata da altri stati, tanto che nel 1978 per concederci una serie di prestiti ci obbligarono ad adottare le legge finanziaria.
Nel 81 ci fu il patto con cui la banca d'Italia si liberò dal cappio che minava la sua indipendenza e tutto il debito che era stato messo fuori bilancio fu contabilizzato, portando all'esplosione che infatti nella serie storica si verifica immediatamente nel 1982 con il governo spadolini.

4) Negli anni ottanta si ebbe il secondo tempo del boom economico. Quello degli anni sessanta era stato un boom solo urbano, negli anni ottanta invece si generalizzò con la massificazione dei consumi e la nascita della vera società di massa e di una nuova classe media, come gli operai specializzati delle aziende post fordiste del nord est che votavano psi e che poi si trasferirono armi e bagagli alla lega nord.
Il psi ebbe la maggior crescita elettorali in quelle zone toccate dal nuovo benessere, perché la nuova classe media emergente vedeva in craxi il suo leader. So che è inaccettabile, ma è così. Crazi era un leader europeo rispettato, uno che si poteva permettere di sfidare l'ira degli stati uniti e sopportare una crisi diplomatica con il nostro maggior alleato. Sia chiaro che Craxi aveva torto marcio, ma il fatto di mantenersi fermo sulle sue posizioni gli suscitò l'ammirazione di molti, compreso lo stesso reagan che poi lo invitò alla casa bianca e lo fece parlare al congresso degli Usa.
In quel periodo l'Italia, che per la prima volta superò il pil della gran bretagna e della francia, dava l'immagine di un paese fortemente all'avanguardia e gli italiani se ne sentivano orgogliosi. Molte di quelle si rivelarono pie illusioni, i fondamentali non era solidi, ma questo è il dato di fatto come emerse.

5) Sull'equazione craxismo=berlusconismo, prima di esprimermi vorrei capire quali sono le argomentazioni che sostengono la tesi.
Perché io conto queste: B e Craxi erano amici, Craxi fece dei favori a B, alcuni Craxiani come Brunetta e Sacconi sono poi confluiti in forza Italia.
Di tutti questi gli argomenti politici che permettono di sovrapporre i due fenomeni quali sarebbero? No perché ragionando così bisogna sempre ricordare non so, che il custode del santuario dell'antiberlusconismo, Micromega, cioè il conte Paolo Flores D'arcais, quello che dà voce a travaglio, Dm, DP e co, era un craxiano di ferro. In base all'argomentazione, dovrei concludere che anche l'antiberlusconismo è craxiano?

Io invece vorrei capire dove sta la politica. Non so, l'idea della leadership carismatica? (Non dite ad Obama che è Craxiano per favore).
I cortigiani? Craxi che si scopava una pornostar famosa?





kusovme
00mercoledì 7 settembre 2011 00:29
Re: Re: Re:
federico.2, 04/09/2011 19.17:




Hehehehe, ti ringrazio per avermi incluso nella cerchia degli utenti "normali" (=non pseudocomunisti). Cmq alla fine è davvero paradossale pensare che il nemico numero uno dei giovani sinistrati italiani è proprio il Pres. del Cons. più socialista della storia d'Italia... [SM=x43820]


ci sono altri motivi, infatti....;)
gli stessi che hanno portato Dema a sindaco di napoli

nekonika
00mercoledì 7 settembre 2011 23:53
Re: Re: Re:
federico.2, 04/09/2011 19.17:




Hehehehe, ti ringrazio per avermi incluso nella cerchia degli utenti "normali" (=non pseudocomunisti). Cmq alla fine è davvero paradossale pensare che il nemico numero uno dei giovani sinistrati italiani è proprio il Pres. del Cons. più socialista della storia d'Italia... [SM=x43820]




E più inetto, irresponsabile, qualunquista, populista, arrivista, egoista, opportunista.....insomma, niente male.....
giusperito
00martedì 13 settembre 2011 10:48
Re: Re: Re: Re:
trixam, 05/09/2011 23.11:




1) Nel 1948 de gasperi aveva la maggioranza assoluta dei seggi alla camera e al senato, poteva governare da solo ma scelse di non farlo.

Ecco il punto... In un Paese che usciva da una dittatura e che pochi anni dopo avrebbe parlato di legge truffa De Gasperi capì che non era sufficiente la maggioranza dei seggi, ma era necessaria la maggioranza dei voti. Inoltre aveva la necessità di porre un argine alla sinistra DC e l'unico modo era creare una pressione da destra. Insomma con quale credibilità si poteva arginare la deriva rossa e dittatoriale se poi alla prima occasione si forzava la volontà popolare? In Italia dalla legge Acerbo il potere politico ha sempre apprezzato le forzature e solo una persona della levatura di DG poteva comprendere che in quella fase storica era necessario il consenso più vasto possibile delle forze (e quindi delle persone) democratiche, moderate e filoamericane. Inoltre le riforme liberali sono il frutto del lavoro di Corbino e quindi meno male che non scelse di governare da solo.


2) Non c'è dubbio che ogni partito ha le correnti. Ma nel pci le correnti non contavano nulla. La parola del capo era sacra. Nel partito vigeva il centralismo democratico per cui uno decideva e gli altri obbedivano complimentandosi ed esaltandosi per la vita democratica del partito.

Nella dc la destra, il centro e la sinistra erano tre partiti tra loro profondamente diversi, cosa che si ricollega fino al nascita del movimento democratico cristiano in politica. Lo stesso don luigi sturzo ebbe varie fasi intellettuali tanto che all'inizio era quasi un socialista e alla fine era quasi un liberale in prima fila a battersi contro l'eni di mattei.

Basta pensare che la dc era il partito in cui stavano Scelba e Dossetti, cioè il diavolo e l'acqua santa. La dc era unita da una serie di valori culturali in cui quello veramente comune era l'antifascismo, mentre con il comunismo la parte sinistra mantenne sempre aperto un canale di comunicazione(quello che poi nel compromesso storico), tanto che si parlava di comunismo bianco. La funzione di diga della dc contro la deriva a destra è chiarissima.
Un altro principio comune nella dc è che nessuno doveva avere il potere assoluto. Per dirne una, Giulio Andreotti, il grande burattinaio che secondo molti sta dietro a tutto il peggio del peggio, non riuscì MAI a diventare segretario della Dc.
In quel partito vigeva il principio del potere condiviso, che naturalmente finiva in lottizzazione, spartizione ecc, nessuno lo nega.
Ma non è che si può addebitare alla dc la colpa del fatto che non esistesse una valida alternativa.


Infatti io non addebito alla DC questa colpa, ma in ogni caso l'assenza di alternativa ha reso la DC una forma di dittatura moderna dove non esisteva alternativa. Ora non rileva il motivo di questa impossibilità di ricambio perché è la stessa impossibilità di ricambio a rilevare ex se. In UK una cosa del genere non sarebbe mai potuta avvenire. La conventio ad excludendum è una chiara prova dell'impossibilità di trovare una via diversa alla DC. Ora può anche essere stato necessario, ma ciò non cambia il problema fondamentale: la DC ha governato per se stessa e con assoluta certezza di ritrovarsi al governo. Le correnti interne certamente non possono essere considerate una trasposizione su un piano extraparlamentare del concetto di democrazia. In pratica "cambiavano i nomi ed organigrammi ministeriali, ma l'asse continuava a ruotare intorno allo stesso perno con varianti marginali e scarsamente influenti. Il sistema politico italiano avversa l'alternativa considerata un pericolo per la democrazia.


I democristiani ci provarono con il centrosinistra, pensando che portando una parte della classe operaia al governo avrebbero risolto. Ma quella scelta, sancita metaforicamente dalla nazionalizzazione dell'energia elettrica, fu catastrofica.
Una errore strategico di fondo, perché un pezzo della classe operaia al governo c'era già ed era il partito di saragat, l'uomo dello strappo di palazzo barberini che aveva capito tutto fin dall'inizio.


Semplifichi abbondantemente una scelta che risultò necessaria anche per il disastro di Tambroni. Non dimentichiamo che o si diventa fan della governabilità tout court (tu evidentemente lo sei) oppure ci si interroga sulle possibilità di governare democraticamente e con condivisione. In un parlamentarismo compromissorio cercare alleanze è fondamentale. Il Csx nasce anche per ragioni storiche più ampie (crisi blocco sovietico, pontificato di Giovanni XXIII ed elezioni di Kennedy). La necessità di rappresentare il movimento operaio è anche la diretta conseguenza della pressione che deriva dal mondo latifondista e dalla grande imprenditoria affarista. Provare a porre un argine risultò fondamentale e l'unico sbocco era la sx. In realtà dimentichi che l'apporto della sx fu così scarso che lo stesso PSI entrò in crisi. A parte la scuola media obbligatoria, la nazionalizzazione dell'energia elettrica (mi domando quanto realmente avversata da Confindustria [Agnelli e la Fiat ne furono ben lieti e non si preoccuparono per le loro aziende, chissà perché.. forse tanto deriva rossa non era] e dalla stessa Edison) e la riforma del diritto di famiglia, il PSI non riuscì in nulla. Moro in quella fase storica è passato come l'uomo che minacciava le riforme ed è da lì che nasce il doppio tempo (prima stabilizzare poi riformare... cioè la mentalità tipica italiana per la quale bisogna riformare, ma poi con calma appena si può .. ma non si può mai). Inoltre a riprova di quanto la DC abbia portato sempre sulle sue posizioni le scelte di governo c'è la questione del referendum. Concedere il divorzio pretendendo l'istituzione del referendum, sperando di poterlo abrogare, mi sembra un'ottima prova della mentalità DC.



Che all'interno della dc ci fossero gli sperperatori di denaro pubblico a mitraglia è chiaro come il sole, nessuno vuole dire che la dc era il paradiso terrestre. Ma gli sperpreratori ebbero la netta prevalenza nel partito quando fu stretta l'alleanza con quel psi dove i lombardiani e i de martiniani spopolavano, un psi che non era ancora pronto per il governo.

O forse con il PSI di Craxi? Dimentichi che gli anni '80 sono stati guidati da gente che sull'onda della crescita economica sperperava denaro pubblico appaltando al partito la pubblica amministrazione (il Psi è stato uno strumento di potere).


Giocando di sponda con questi la sinistra dc ebbe la prevalenza nel partito, mettendo in minoranza gli eredi della tradizione de gasperiana.


3) Questa storia del debito pubblico è una cosa piuttosto penosa, tipica dello stalinismo storiografico che ha fatto di craxi il capro espiatorio di una stagione politica di cui craxi visse da leader solo la fase finale.
Mi sembra cosa notoria che l'esplosione de debito pubblico negli anni ottanta fu dovuto al cambio dei metodi contabili e di gestione del debito adottati dal 1981 dopo il patto ciampi-andreatta.
Fino al 1981 esisteva una legge che obbligava la banca d'italia ad acquistare il debito pubblico non sottoscritto dagli investitori. In questo modo lo stato esternalizzava il debito e poteva sottostimarlo. I nostri creditori annusarono la fregatura, per altro usata da altri stati, tanto che nel 1978 per concederci una serie di prestiti ci obbligarono ad adottare le legge finanziaria.
Nel 81 ci fu il patto con cui la banca d'Italia si liberò dal cappio che minava la sua indipendenza e tutto il debito che era stato messo fuori bilancio fu contabilizzato, portando all'esplosione che infatti nella serie storica si verifica immediatamente nel 1982 con il governo spadolini.

Infatti qua non stiamo parlando di ciò che è avvenuto prima di Spadolini, ma dopo.. sarà anche stalinismo, ma la cronologia purtroppo prescinde dalle idee politiche. Dopo Spadolini Craxi.. Paragoniamo il debito pubblico di inizio anni 80 con quello di fine anni 80?


4) Negli anni ottanta si ebbe il secondo tempo del boom economico. Quello degli anni sessanta era stato un boom solo urbano, negli anni ottanta invece si generalizzò con la massificazione dei consumi e la nascita della vera società di massa e di una nuova classe media, come gli operai specializzati delle aziende post fordiste del nord est che votavano psi e che poi si trasferirono armi e bagagli alla lega nord.
Il psi ebbe la maggior crescita elettorali in quelle zone toccate dal nuovo benessere, perché la nuova classe media emergente vedeva in craxi il suo leader. So che è inaccettabile, ma è così.

E' accettabilissimo, ma non vedo cosa c'entri con ciò che dicevo


Crazi era un leader europeo rispettato, uno che si poteva permettere di sfidare l'ira degli stati uniti e sopportare una crisi diplomatica con il nostro maggior alleato. Sia chiaro che Craxi aveva torto marcio, ma il fatto di mantenersi fermo sulle sue posizioni gli suscitò l'ammirazione di molti, compreso lo stesso reagan che poi lo invitò alla casa bianca e lo fece parlare al congresso degli Usa.

Uhhhh pure Berlusconi ha parlato al Congresso... mamma mia che statisti



In quel periodo l'Italia, che per la prima volta superò il pil della gran bretagna e della francia, dava l'immagine di un paese fortemente all'avanguardia e gli italiani se ne sentivano orgogliosi. Molte di quelle si rivelarono pie illusioni, i fondamentali non era solidi, ma questo è il dato di fatto come emerse.


Il problema che il Pil è un dato come un altro.. così come il deficit, così come il reddito pro capite... cosa dimostra se non la crescita della produzione? Cosa dica in ordine alla ricchezza di uno Stato ancora non mi è chiaro


5) Sull'equazione craxismo=berlusconismo, prima di esprimermi vorrei capire quali sono le argomentazioni che sostengono la tesi.
Perché io conto queste: B e Craxi erano amici, Craxi fece dei favori a B, alcuni Craxiani come Brunetta e Sacconi sono poi confluiti in forza Italia.
Di tutti questi gli argomenti politici che permettono di sovrapporre i due fenomeni quali sarebbero? No perché ragionando così bisogna sempre ricordare non so, che il custode del santuario dell'antiberlusconismo, Micromega, cioè il conte Paolo Flores D'arcais, quello che dà voce a travaglio, Dm, DP e co, era un craxiano di ferro. In base all'argomentazione, dovrei concludere che anche l'antiberlusconismo è craxiano?

Io invece vorrei capire dove sta la politica. Non so, l'idea della leadership carismatica? (Non dite ad Obama che è Craxiano per favore).
I cortigiani? Craxi che si scopava una pornostar famosa?

All'inverso a parte il taglio dei 3 punti cosa ha fatto? Diamo atto ad Amato di aver iniziato le privatizzazione e di aver abolito la scala mobile, benché abbiamo fatto la patrimoniale per le stesse ragioni (ergo tutto questo buon governo non c'era).
La governabilità esasperata in una leadership accentratrice è lo strumento migliore per usare la cosa pubblica a proprio uso e consumo. La lottizzazione del potere e della pa, la diffusione della corruzione a tutti i livelli, l'assenza di contrasto alla criminalità organizzata, la sostituzione dell'interesse pubblico con l'interesse di parte e di corporazione, la diffusione degli ordini professionali, il vivere estremamente sopra le proprie possibilità, l'organizzazione criminosa della previdenza.
Insomma le linee guida di questo governo.








federico.2
00martedì 13 settembre 2011 12:26
Re: Re: Re:
federico.2, 04/09/2011 19.17:




Hehehehe, ti ringrazio per avermi incluso nella cerchia degli utenti "normali" (=non pseudocomunisti). Cmq alla fine è davvero paradossale pensare che il nemico numero uno dei giovani sinistrati italiani è proprio il Pres. del Cons. più socialista della storia d'Italia... [SM=x43820]



Voglio portare alla vostra attenzione quest'articolo:
MILANO - L'Italia avrebbe chiesto alla Cina di provvedere a un «significativo» acquisto di titoli di Stato: contatti ci sarebbero stati tra esponenti dell'esecutivo, tra cui il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, i responsabili della Cassa Depositi e Prestiti e Lou Jiwei, presidente della China Investment Corporation, la «Cic», il braccio operativo del governo cinese sui mercati internazionali. L'indiscrezione è stata diffusa nella serata di lunedì dal sito del Financial Times e ha avuto un effetto immediato sugli indici delle Borse americane: Wall Street, che aveva aperto in rosso ed era stata negativa per quasi tutta la seduta, ha messo a segno un recupero nel corso dell'ultima ora di contrattazione sia con il Dow Jones (+0,63%) che con il Nasdaq (+1,11%).

E così siamo arrivati ad un punto tale da svendere la nostra sovranità ai cinesi pur di mandare avanti il carrozzone dei privilegi per qualche altro anno? Inoltre pare che i cinesi siano interessati all'enel e all'eni (a mio giudizio tra le migliori imprese italiane). Mi viene in mente quando in molti invocavano i dazi contro le aggressive esportazioni della cianfrusaglia cinese...dopo una tale operazione altro che dazi...saremo una loro colonia economica da spolpare... [SM=x43619] [SM=x43614]



Salvatore1110
00martedì 13 settembre 2011 12:29
Mie Osservazioni....
A mio modesto parere, fino a quando non verranno varate norme atte ad aumentare il potere d'acquisto dei cittadini la situazione andrà sempre peggio. Si intaccano gli ammortizzatori sociali, si aumentano le tasse e così via, ma non ci si rende conto che il denaro concreto disponibile nelle tasche degli italiani è sempre meno. Quindi, se non si riesce ad arrivare a fine mese con questo livello di tassazione, figuriamoci aumentando le tasse cose potrebbe succedere...Non Mi Piace per Niente!!!

giusperito
00martedì 13 settembre 2011 15:03
Salvatore permettimi. La tua preoccupazione è fuori bersaglio. In un'economia globale è normale che si dipenda dai soldi di qualcun altro, anzi non solo dai soldi, ma, per esempio, anche dagli idrocarburi della Russia. Siamo più collegati e più dipendenti di ciò che sembra in superficie. Cameron stamattina è partito per la Russia, mentre a Londra si intensifica l'attività delle spie russe. Insomma necesse est... Il debito pubblico italiano è nelle mani dei risparmiatori solo per metà. Il resto è nelle mani degli stranieri. Possedere debito pubblico di uno Stato non crea una sorta di protettorato. Certo la Cina avanzerà pretese per fare questo favore all'Italia, ma al momento il problema è più piccolo dell'ipotesi di mancato acquisto. Il vero problema sarà avere i soldi per pagare gli interessi su questi nuovi titoli. Ecco il vero problema.. stiamo spostando solo di qualche mese o anno la fine (speriamo che si riesca almeno a spostare). In realtà pare che l'Ue sia prossima a chiederci un'ulteriore manovra.. appena i tassi si alzano è necessario recuperare altro denaro per coprire gli interessi e via così all'infinito finché non ci sarà una manovra seria e un cambiamento di rotta.
Ora la domanda è: ci sarà? Basti pensare che parallelamente alla manovra si sta discutendo l'introduzione di altri 20 ordini professionali (alcuni sono stati proposti dal csx). In pratica stiamo involvendo... possiamo contenere il deficit, ma stiamo uccidendo il pil (l'effetto recessivo dell'Iva). Inutile sperare nel pareggio entro il 2013, perché le prospettive di crescita sono sovrastimate.
Aumentando le tasse, aumenterà l'evasione fiscale, cioè diminuirà la base imponibile ergo diminuirà il gettito per lo Stato... se poi si prova a spostare la tassazione sui consumi si avrà una riduzione dei consumi e il discorso torna ad essere lo stesso di sopra. La loro unica speranza è aumentare le tasse in settori a domanda rigida (in parte con l'iva ci sono riusciti)...
Non sarebbe forse il caso di fallire? Un piccolo default, il governo che salta, il Paese che ha paura.. e finisce questo continuo azzardo morale.. sempre too big to fail?...
JuanManuelFangio
00mercoledì 14 settembre 2011 23:59
Re:
giusperito, 13/09/2011 15.03:

Salvatore permettimi. La tua preoccupazione è fuori bersaglio. In un'economia globale è normale che si dipenda dai soldi di qualcun altro, anzi non solo dai soldi, ma, per esempio, anche dagli idrocarburi della Russia. Siamo più collegati e più dipendenti di ciò che sembra in superficie. Cameron stamattina è partito per la Russia, mentre a Londra si intensifica l'attività delle spie russe. Insomma necesse est... Il debito pubblico italiano è nelle mani dei risparmiatori solo per metà. Il resto è nelle mani degli stranieri. Possedere debito pubblico di uno Stato non crea una sorta di protettorato. Certo la Cina avanzerà pretese per fare questo favore all'Italia, ma al momento il problema è più piccolo dell'ipotesi di mancato acquisto. Il vero problema sarà avere i soldi per pagare gli interessi su questi nuovi titoli. Ecco il vero problema.. stiamo spostando solo di qualche mese o anno la fine (speriamo che si riesca almeno a spostare). In realtà pare che l'Ue sia prossima a chiederci un'ulteriore manovra.. appena i tassi si alzano è necessario recuperare altro denaro per coprire gli interessi e via così all'infinito finché non ci sarà una manovra seria e un cambiamento di rotta.
Ora la domanda è: ci sarà? Basti pensare che parallelamente alla manovra si sta discutendo l'introduzione di altri 20 ordini professionali (alcuni sono stati proposti dal csx). In pratica stiamo involvendo... possiamo contenere il deficit, ma stiamo uccidendo il pil (l'effetto recessivo dell'Iva). Inutile sperare nel pareggio entro il 2013, perché le prospettive di crescita sono sovrastimate.
Aumentando le tasse, aumenterà l'evasione fiscale, cioè diminuirà la base imponibile ergo diminuirà il gettito per lo Stato... se poi si prova a spostare la tassazione sui consumi si avrà una riduzione dei consumi e il discorso torna ad essere lo stesso di sopra. La loro unica speranza è aumentare le tasse in settori a domanda rigida (in parte con l'iva ci sono riusciti)...
Non sarebbe forse il caso di fallire? Un piccolo default, il governo che salta, il Paese che ha paura.. e finisce questo continuo azzardo morale.. sempre too big to fail?...




Ne vogliamo parlare? Sull'Italia e sulla sua politica economica hai già detto molte cose, aggiungerne altre significherebbe sparare sulla croce rossa.
C'è un altro problema, forse il principale. Per quanto tempo la BCE continuerà ad appiattirsi sulla politica monetaria voluta dai tedeschi? La FED non ha timore a varare un probabile QE3 e la BCE, in periodo di crescita bassissima, pensa ad aumentare i tassi per mettere la Germania al sicuro dallo spauracchio dell'inflazione?
Negli USA il costo del denaro è praticamente zero, ciò significa che in termini reali il saggio d'interesse è negativo. Questo comporta che le banche addirittura guadagnano ad indebitarsi con operazioni di REPO presso la banca centrale. In una situazione del genere, le investment bank americane concorrono sul mercato con una marcia in più, quasi un doping. L'Europa che fa? Guarda? Vogliamo strozzare con un aumento dei tassi anche quel poco di crescita che ci sarà ? La verità è che la Germania ha molte responsabilità nell'attuale crisi dell'euro. Prima i tentennamenti della Merkel sulla prima tranche di aiuti alla Grecia, che hanno fatto schizzare ancora di più gli spread dei titoli, ora le incommentabili dimissioni di Stark sulla politica di acquisto dei titoli italiani e spagnoli da parte della BCE. Cosa pretendono i tedeschi? Vogliono farci fallire? In Germania pensano davvero che un fallimento dei PIIGS sia indolore per il sistema bancario tedesco? Mi manca Kohl.
giusperito
00giovedì 15 settembre 2011 19:32
Concordo in pieno... anche se credo che in Germania si stia facendo anche un altro ragionamento.
Se diamo a Tremonti e a Berlusconi la sicurezza di acquistare i titoli italiani, questi continuano ad azzardare. In fondo la manovra è nato con un saldo nel 2014, praticamente fu un atto di terrorismo. Ora senza qualche importante schiaffo sul muso questi non rinsaviscono, posto che, e davvero non ci credo, ci sia la possibilità che rinsaviscano. Nemmeno in questi giorni hanno avuto un moto di dignità e un briciolo di amor di patria. Si poteva e si può usare questa crisi per riformare questo Paese. E' l'alibi che in condizioni normali questo Paese non avrebbe. Nessuno vuole le riforme, ma la crisi le avrebbe giustificate. Ora, invece, si continua con la follia illiberale. Basti pensare che, con l'appoggio dell'opposizione, sono stati introdotti altri 20 ordini professionali.
Insomma questi sono terroristi.
JuanManuelFangio
00giovedì 15 settembre 2011 21:25
Re:
giusperito, 15/09/2011 19.32:

Concordo in pieno... anche se credo che in Germania si stia facendo anche un altro ragionamento.
Se diamo a Tremonti e a Berlusconi la sicurezza di acquistare i titoli italiani, questi continuano ad azzardare. In fondo la manovra è nato con un saldo nel 2014, praticamente fu un atto di terrorismo. Ora senza qualche importante schiaffo sul muso questi non rinsaviscono, posto che, e davvero non ci credo, ci sia la possibilità che rinsaviscano. Nemmeno in questi giorni hanno avuto un moto di dignità e un briciolo di amor di patria. Si poteva e si può usare questa crisi per riformare questo Paese. E' l'alibi che in condizioni normali questo Paese non avrebbe. Nessuno vuole le riforme, ma la crisi le avrebbe giustificate. Ora, invece, si continua con la follia illiberale. Basti pensare che, con l'appoggio dell'opposizione, sono stati introdotti altri 20 ordini professionali.
Insomma questi sono terroristi.




Tutto vero, però gli schiaffi sul muso, come li chiami tu, hanno conseguenze devastanti sui mercati. Il problema è che quando lo spread sale, anche le tasse che pago sono destinate a salire.
giusperito
00venerdì 16 settembre 2011 00:43
Re: Re:
JuanManuelFangio, 15/09/2011 21.25:




Tutto vero, però gli schiaffi sul muso, come li chiami tu, hanno conseguenze devastanti sui mercati. Il problema è che quando lo spread sale, anche le tasse che pago sono destinate a salire.




Concordo, ma davvero a me l'unica speranza sembra la palingenesi.
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 15:12.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com