Le condizioni del Pontefice sono drammatiche. I media annunciano: è in coma, ma fonti del Vaticano smentiscono. Stamattina il portavoce Joaquim Navarro Valls ha smorzato le ultime speranze: "E' molto grave. Ha subito uno shock settico e un collasso cardiocircolatorio". Il Papa ha rifiutato il ricovero.
Il Santo Padre è in fin di vita. Nella notte il Pontefice, che è assistito da cinque medici e due infermieri, ha subito uno shock settico e un collasso cardiocircolatorio. Il portavoce Vaticano, Joaquim Navarro Valls ha detto che il Vicario di Cristo è "comunque è cosciente, lucido e sereno".
Ma la situazione è comunque drammatica: i media hanno annunciato addirittura che il Pontefice era in coma, immediatamente smentiti da fonti ufficiali Vaticane.
Navarro Valls ha confermato inoltre che Giovanni Paolo II ha ricevuto il Santo viatico giovedì alle 19,17 e stamane alle 6 ha «concelebrato» la Messa. Il segretario di Stato, cardinale Angelo Sodano, e i collaboratori del Santo Padre "a lui uniti in preghiera seguono l'evolversi delle condizioni cliniche", ha proseguito il portavoce.
È stato Karol Wojtyla stesso, viste giovedì sera l'aggravarsi delle sue condizioni, a decidere di non andare all'ospedale Gemelli, ha affermato Navarro Valls. La situazione del Papa è "attentamente monitorata e vigilata". Il pontefice "è assistito dal suo medico personale, Renato Buzzonetti, da due medici specialisti in rianimazione, da un medico cardiologo e da uno specialista otorinolaringoiatra, e da due infermieri".
Sono iniziate le messe nella basilica di San Pietro, dove i canonici ogni mattina pregano per la Chiesa e per il Papa. E lo fanno oggi con più grande partecipazione, dopo le notizie molto drammatiche comunicate dal portavoce vaticano Joaquin Navarro Valls. In basilica sono già entrati moltissimi fedeli, alcuni dei quali hanno trascorso l'intera notte in piazza San Pietro. Il traffico è bloccato per rispetto alla sofferenza del Papa e dell'intera chiesa cattolica. Un gran numero di vigili ha posizionato transenne e strisce adesive lungo tutta via della Conciliazione per segnalare il più assoluto divieto di transito e di parcheggio.
SONO 117 I CARDINALI PRONTI PER IL CONCLAVE
In Vaticano da più di un mese i mass media riportano pareri di influenti esponenti ecclesiastici che si interrogano sulla successione a Giovanni Paolo II. Allo stato, intanto, sono scesi a 117 i cardinali che parteciperebbero a un eventuale Conclave: proprio nei giorni scorsi hanno raggiunto gli 80 anni l'angolano Alexandre do Nascimento e l'ecuadoregno Antonio José Gonzalez Zumarraga. Il prossimo cardinale a uscire dal novero degli elettori sarà il patriarca emerito di Venezia, Marco Cè, che festeggerà il suo ottantesimo compleanno il prossimo 8 luglio. La pattuglia degli italiani fino ad allora sarà composta da venti porporati e anche dopo l'uscita di Cè resterà di gran lunga la più numerosa: nel collegio cardinalizio, infatti, sono presenti i cinque continenti con 66 paesi, 52 dei quali hanno porporati elettori e tra questi ultimi oltre all'Italia solo gli Stati Uniti, con undici, superano la soglia dei dieci rappresentanti in conclave. Non è certamente un caso se il gruppo dei cardinali italiani è di gran lunga il più numeroso e questa massiccia presenza non sarà ininfluente in un eventuale conclave. Tra i venti porporati italiani il nome che viene ripetuto più spesso in queste settimane è quello dell'arcivescovo di Milano, Dionigi Tettamanzi.
[Modificato da eliata 01/04/2005 11.01]