Real Sociedad ed il Milan da Fuentes, ma si dopava Cipollini

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giusperito
00martedì 12 febbraio 2013 11:46
Quegli svariati milioni di italiani che, acquistandola personalmente, o leggendola da un amico o al bar, si abbeverano quotidianamente a quella fonte rosea chiamata Gazzetta dello Sport, stamattina saranno quasi stramazzati dalla sorpresa di ritrovarsi in prima pagina non i consueti focus sulle Juventus-Fiorentina o Lazio-Napoli di turno, ma addirittura il faccione di un ciclista. Quasi un tuttapagina, roba che non si vede mai se non per qualche impresa eccezionale al Giro, ma stavolta c'era da parlare di doping, e si sa che i centimetri quadrati di giornale per questo argomento non sono mai abbastanza.
Mario Cipollini - sostiene la Rosea * - andava da Fuentes, il dottore al centro del processo spagnolo per attentato alla salute pubblica, il dopatore di professione che fu al centro di Operación Puerto (da cui questo processo origina).

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Non si può continuamente dire che il ciclismo degli anni '90 (e, ma questo lo si dice solo da un po', anche quello della prima metà di anni '00) era marcio (nel senso del doping) e poi fare paginate sconvolte quando emerge qualcosa di preciso riguardo a un protagonista di quel periodo. Nemmeno se quel protagonista è Mario Cipollini, ovvero uno dei più celebrati e popolari corridori degli ultimi decenni.

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Lo stesso Andrea Monti (il direttore della Gazzetta) si chiede se sia «ancora credibile sostenere che i reprobi siano solo gli eroi del pedale» (finalmente! C'è voluta la certezza matematica che la Real Sociedad, squadra di calcio spagnola, fosse coinvolta con le pratiche di Fuentes...), e invita «giudici, poliziotti e colleghi d'ogni nazione» ad andare in fondo a questa storia, chiudendo l'articolo con un monito importante: «non prendiamoci per i fondelli».
Perfetto, allora, a futura memoria, ricordiamo a Monti e alla Gazzetta che la maniera migliore per non essere obbligati al ruolo delle vedove inconsolabili, un domani in cui dovesse venir fuori un nuovo scandalo doping (ce n'è uno grosso ogni sei mesi, in media), è di non spacciare illusioni. Scrivere che oggi, grazie al Passaporto Biologico, la situazione è migliorata rispetto a 10 anni fa, non equivale a scrivere che il doping sia stato debellato dal ciclismo (né tantomeno che i controllori oggi siano più affidabili rispetto al 2002). Quindi teniamo presente che anche i "giovani eroi" che incensiamo oggi, potrebbero incappare in qualche problema domani.

[...]

Il doping è un aspetto del ciclismo come di ogni altro sport, ma il ciclismo fa più controlli di tutti gli altri messi insieme, e quindi il sensazionalismo che accompagna ogni nuova positività (o ogni nuova indagine) è del tutto fuori luogo.
Lo dice la probabilità, lo dice la matematica: più controlli, più trovi. Di cosa ci dobbiamo stupire, allora? Vogliamo una volta per tutte derubricare il doping (coi suoi titoloni, i suoi paginoni, le sue lacrime di coccodrillo) a fattore accessorio e non centrale del ciclismo (così come già facciamo per tutti gli altri sport)? Noi invece siamo ancora nella condizione di dover leggere, oggi, sparata a tutta pagina, l'ultima sconvolgente notizia. Cipollini si è dopato. 11 anni fa...

Marco Grassi (direttore cicloweb.it)


p.s.
Cipollini ha smentito il coinvolgimento.
giusperito
00martedì 12 febbraio 2013 12:06
Due piccoli dettagli:
Operacion Puerto (inchiesta giudiziaria che mette in ginocchio il ciclismo. Vengono coinvolti, ad esempio, Valverde, Basso ed Ullrich).
Nella carte di Fuentes c'è un riferimento a campionati europei, MA nel ciclismo non esistono.
Nelle carte di Fuentes c'è scritto Milan e R. soc. (anno di grazia 2002), ma tutti se lo dimenticano\non lo sanno. E cosa facevano queste due squadre in quegli anni? Vincevano. Real sociedad nel 2003 arriva secondo in campionato. Nel 2007 l'attuale presidente critica la precedente dirigenza perché adottava pratiche poco chiare. Quel presidente criticato è l'attuale presidente della Liga.
Fuentes alla sbarra dice che vuole fare i nomi di atleti di altri sport, perché potrebbero cambiare molti albi d'oro (in particolare quelle dell'anno 2010)
nando85
00martedì 12 febbraio 2013 12:12

Sul calcio stanno cercando di insabbiare tutto, ne sono convinto anche io.
Tony1985
00martedì 12 febbraio 2013 12:31
spero esca tutto....mamma mia quanto godrei, prendi il barcellona ad esempio...quanto corrono, come fanno?
Tony1985
00martedì 12 febbraio 2013 12:33
Questo lo stato su facebook di DAVIDE CASSANI. Io penso che i ciclisti siano un mare di dopati, lo ammetto ed è uno sport che ai miei occhi di appassionato ha perso credibilità.

Eppure queste parole mi hanno fatto riflettere:

Ormai siamo per tutti lo sport dei drogati, la feccia di questa società. Sei un ciclista? Sei un dopato. Correre in bicicletta, è sempre stata la mia passione, da quando sono un ragazzino ho dedicato la mia vita alla realizzazione di un sogno, correre il Giro d'Italia. Avevo 15 anni quando il sabato sera me ne tornavo a casa fregandomene degli sberleffi dei miei coetanei che, rincasando alle 9 di sera mi consideravano un mezzo rincoglionito. Avevo 16 anni quando nel branco ero l'unico che si rifiutava di prendere una sigaretta in bocca perchè non era quella che mi faceva diventare grande, avevo 18 anni quando allo sballo del vino facile e abbondante preferivo un bicchiere di spuma al cedro. Avevo 21 anni quando il mio sogno si è avverato e 35 quando mi sono reso conto che era meglio cambiar mestiere. Non è passato giorno che non abbia pensato alla mia professione che poi era anche la mia passione. Andare a letto alle 10 non è mai stato un sacrificio e non mi sentivo ferito neanche quando qualche idiota a bordo strada mi prendeva per il culo solo perchè ero l'ultimo, a mezzora dal primo. Ho gioito come un bambino tutte le volte che ho dedicato gambe e cuore ad un compagno di squadra più forte di me, ho toccato il cielo con un dito quelle poche volte che sono riuscito a vincere una corsa e ho pianto dal dolore non so quante volte quando, insanguinato e ferito, riprendevo la mia bicicletta per andare insieme all' arrivo. Ho trascurato la mia famiglia, assecondato il mio istinto, seguito il mio cuore. Ho macinato 800.000 km, scalato salite impossibili. Ho lottato contro la neve della marmolada, combattuto l'afa sull' Aubisque. Ho cercato sempre di portare la bicicletta all'arrivo e mi sono sempre sentito un eroe anche se per la maggior parte della gente ero un mezzo corridore. Da corridore non mi è mai importato niente del giudizio altrui perchè ero in armonia con me stesso. Come sono in armonia ora nonostante il mio sport sia trattato come il peggiore di tutti. I corridori? Delle merde di uomini che son capaci solo di doparsi. Che poi siano capaci di correre sotto la neve o con 40 gradi nessuno lo dice. Che il 50% di loro guadagni 40.000 lordi cioè 1 euro a km (un prof può arrivare a percorrere 40000 km in un anno) non frega niente a nessuno e che l'unico loro pensiero sia quello di aiutare un proprio compagno di squadra dimostrando una generosità che non è più di questo mondo, una dote che mai viene sottolineata.
No, siamo un branco di drogati. Punto e basta. Poi viene fuori l'operacion Puerto. 500 sportivi coinvolti, 250 sacche di sangue in frigorifero. Dal 2006 solo il nome di qualche ciclista è saltato fuori. Italiani, tedeschi, colombiani ma soprattutto solo ciclisti. Fuentes dice che è disposto a collegare i codici ai nomi ma nessuno gli chiede nulla. Il file del pc non viene toccato per il diritto alla privacy. Fuente dice che se parla salta lo sport in Spagna e per essere tranquilli qualcuno pensa bene di lasciare le sacche di sangue fuori dal figorifero cosi, essendo danneggiate, non servono più a nulla. Il presidente di una squadra di calcio accusa il suo predecessore dicendo che ha pagato a Fuentes centinaia di migliaia di euro. Notizia che va a finire nelle brevi. Esce il nome di una squadra di calcio italiana ma subito a dire che è il nome di un corridore (ovvio) dell' est. Su un numero imprecisato di sacche c'era scritto "campionato d'Europa" e da quel che so io nel ciclismo non c'è tale manifestazione, nel calcio si. Fuentes dice di aver curato anche tennisti, calciatori, atleti dell'atletica leggera ecc ecc ma i nomi che vengono fuori di chi sono? Solo ciclisti. La wada si è presentata ai mondiali di calcio del 2006 ma sono stati rimandati a casa e nessuno ha mai detto nulla. Facile essere forti con i deboli e deboli con i forti. Cipollini era dopato? Non lo so, lo scopriremo ma vorrei sapere chi erano gli altri sportivi che tenevano sacche di sangue in quel frigorifero e soprattutto perchè io che sono un ciclista sono un dopato e tutti gli altri sono dei santi. Ma davvero pensate che il doping sia un problema solo del ciclismo? Ma se sono tra i pochi che accettano passaporto biologico, esami del sangue, reperibilità obbligatoria, perchè gli altri rifiutano tutto questo?
giusperito
00martedì 12 febbraio 2013 13:05
Grande Cassani !!!
Paperino!
00martedì 12 febbraio 2013 13:15
Il calcio è come il ciclismo, solo più impunito.
Non illudiamoci.
giusperito
00martedì 12 febbraio 2013 13:21
Re:
[SM=x43799] Ci sono molti soldi ed interessi da proteggere.
Inoltre la dirigenza è compatta e si protegge. Nel ciclismo l'uci fa un uso politico dell'antidoping. In pratica è come se per fermare l'invincibile Barca si utilizzasse l'antidoping, quando tutti fanno le stesse cose. Questa è finalmente la vera storia di Pantani e di Armstrong!! Non esiste ciclismo pulito o calcio pulito. Ben presto inizierà il doping genetico e ne parliamo solo noi appassionati di ciclismo. Nel calcio, invece, si crede che non sia arrivato nemmeno l'epo, mentre nel ciclismo si è superato anche la CERA.
Paperino!, 12/02/2013 13:15:

Il calcio è come il ciclismo, solo più impunito.
Non illudiamoci.




MARTINA.SANNINO83
00martedì 12 febbraio 2013 15:32
Eppure qualche squadra ha subito il processo per doping e non è stato trovato niente...si insabbierà tutto, qui.
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