Ho appena letto sul Venerdì della Repubblica di questa settimana 1 bell'articolo di Curzio Maltese che mi ha riportato alle accesissime discussioni che abbiamo avuto sul Forum su questo argomento...(chissà che ne penserà Kaiser,
ho pensato subito!
)
Cercate di avere 1 po' di pazienza perchè è lungo...ma la tentazione di postarlo è stata troppo forte...pardon e cercate di non addormentarvi...
(anzi andatevelo a leggere intero sul giornale, cribbio!
)
(...)Il dramma di 1 popolo ancora alla ricerca di 1 identità si rivela nelle celebrazioni.
Per anni gli intellettuali si sono lamentati che gli italiani non coltivassero la memoria storica.
Poi sono arrivate le giornate della memoria e abbiamo capito che era meglio se stavano zitti. I giorni della memoria per decreto sono stati 1 via crucis dell'intelligenza e della verità. Televisioni e radio si trasformano in tribune di maestrini ideologici travestite da storici che impartiscono morali politiche, quasi sempre a prescindere dai fatti, con la complicità del raccomandato Rai di turno.
Ci sono gli intellettuali di A.N. che hanno appena smesso di pentirsi di essere stati allievi del nazista Evola e già emettono condanne sull'antisemitismo della sinistra, berluscones capaci di piegare qualsiasi evento storico all'urgenza propagandistica dell'imminente voto amministrativo. Non manca mai l'utile idiota della sinistra, che assente e si pente, ammette che i partigiani erano cattivissimi e che alla fine i morti dall'una e dall'altra parte sono uguali. Uno si domanda cosa accadrebbe a 1 politico francese o tedesco, conservatore o socialista, se provasse a sostenere nella tv pubblica che i morti delle Ss e dei ghetti, oppure i collaborazionisti e i partigiani, in fondo sono uguali.
(...)
Le giornate della memoria si rovesciano in esercizi collettivi di rimozione. Per ricordare 1 fatto storico e trarne la morale conveniente al nuovo potere, occorre cancellare tutto quello che c'era intorno. Così, per far risaltare la crudeltà delle vendette partigiane o il crimine delle foibe, vengono rimossi vent'anni di fascismo, le guerre, l'occupazione nazista, le deportazioni, il terrore sparso dai soldati italiani in Jugoslavia. Nei libri di scuola, alla retorica targata Pci si è sostituita la retorica di 1 destra che si sarà ripulita ma intanto non vuole sentir parlare di antifascismo.(...)
Le giornate della memoria? Meglio dimenticarle.