Juan Pablo Pino
Nato a Cartagena il 30 marzo 1987, fu notato per la prima volta a queste latitudini nel 2006, quando partecipò al torneo di Tolone. Gli osservatori monegaschi si segnarono il nome di quel numero 10 con le treccine. Scoprirono che stava facendo sfracelli in tutte le nazionali giovanili colombiane. Lo seguirono, e quando ai Sudamericani Under 20 dello scorso inverno Juan Pino mostrò a tutti le sue grandi doti, decisero che era il momento di passare ai fatti, anche perché Boca Juniors e Udinese si stavano avvicinando pericolosamente al ragazzo: misero sul piatto tre milioni di euro e lo portarono a Montecarlo, dove per la prima mezza stagione ha messo insieme esperienza e otto presenze. Juan Pino, che nel frattempo ha anche già debuttato con la nazionale maggiore, nasce come rifinitore, ma in Europa verrà probabilmente trasformato in seconda punta. La velocità, con o senza palla, è la sua dote migliore, poi segue a ruota il dribbling (ai Sudamericani si portò a spasso mezza difesa argentina). Rispetto ad altri dotati "prospetti", quello che convince gli scout e i colombiani, che non vedono un talento così dai tempi di Asprilla, è il tiro di sinistro: Pino è un bomber vero, non deve entrare in porta col pallone, ma sa colpire anche da fuori area. Al Monaco l’anno prossimo lo allenerà il brasiliano Ricardo: potrebbe esser la stagione della definitiva esplosione.
A CHI SOMIGLIA - In certe "volate" sembra un Henry dotato di chioma, il modello è il miglior Asprilla, testa a parte.
QUOTAZIONE DI MERCATO - 5 milioni di euro.
SQUADRE INTERESSATE - Il Boca Juniors lo seguiva prima di prendere Riquelme, l’Udinese lo aveva opzionato. Dall’inverno prossimo potrebbero aggiungersi in parecchi.