Superato Jordan, solo Chamberlain segnò di più con i suoi 100 punti. L'impresa contro i Toronto Raptors, nel match vinto 121-100
Per la guardia dei Lakers seconda miglior prova individuale di sempre
In un solo incontro ha segnato più lui di quello che un'intera squadra riesce a fare in molte partite: un Kobe Bryant da fantascienza ha infilato il secondo miglior punteggio individuale di sempre nella storia del basket professionistico Nba. Alla fine per lui sono stati 81 i punti, nell'incontro vinto dai suoi Los Angeles Lakers 122-104 sui Toronto Raptors. Nella storia della Nba solo un giocatore riuscì a fare meglio: il Il 2 marzo del 1962 Wilt Chamberlain, con la maglia di Philadelphia, mise a segno 100 punti contro i New York Knicks.
CHE ANNATA - Per il figlio di Joe "Jellybean", ex stella del campionato italiano, è un'annata straordinaria. Qualche settimana fa ha uguagliato un record che resisteva dal novembre 1964: realizzare 45 o più punti in quattro partite consecutive dell'Nba, il campionato di basket professionistico statunitense. Il 20 dicembre, contro Dallas, Bryant aveva stabilito il precedente career-high con 62 punti, giocando solo tre quarti su quattro. Bryant è entrato nella storia dei Lakers, cancellando il precedente record della franchigia stabilito da Elgin Baylor con i 71 punti realizzati a New York il 15 novembre 1960. Gli 81 punti rifilati ai Raptors assumono ulteriore valore se si considera che Michael Jordan, nella sua carriera, al massimo ha realizzato «solo» 69 punti e che, oltre a Chamberlain e Baylor, solo altri due miti come David Thompson e David Robinson hanno superato quota 70.
«MAI VISTA» - «È difficile spiegare cosa sia successo», ha detto Bryant al termine della partita. «Se dicessi che avevo in mente di fare qualcosa di simile, mentirei... A un certo punto tutti si sono resi conto che era una serata particolare e Lamar Odom mi ha detto: "Puoi fare 60 punti"». La previsione si è rivelata sbagliata per difetto. «È importante offrire uno spettacolo del genere ad un pubblico come quello di Los Angeles», ha aggiunto Bryant. Alla fine anche coach «Zen» Jackson ha dovuto applaudire il monologo del suo numero 8: «Ho assistito a tante partite nella mia carriera. Una cosa del genere, però, non l'avevo ancora vista».