Natalia Aspesi sull'aborto e la pillola Ru486

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Massimo Volume
00venerdì 2 aprile 2010 10:18
Penso che qualsiasi donna che abbia un minimo di coscienza debba leggerlo.
Il peccato delle donne
di NATALIA ASPESI

Potevano essere altri, più fiammeggianti e costruttivi, più remunerativi e sperati, insomma vere proposte di libertà, i primi solenni impegni presi dagli scalpitanti nuovissimi governatori del povero Nord che si avvia malconcio a precipitare nella Padania. Roberto Cota e Luca Zaia, due non brutti giovanotti in cravatta verde, sono stati eletti a furor di popolo anche da frotte di ammiratrici che ne adorano il celodurismo di partito.

Ebbene, i due si sono subito dimostrati soprattutto devoti, tradizionalisti, forse nostalgici della messa in latino, e soprattutto ben diversi dai faciloni loro alleati pdl, che si sono fatta la brutta fama di perdigiorno dietro escort ambosessi e sempre a gridare su pratiche di giustizia che non interessano ad anima viva tranne una.

Si sa che ormai le donne sono diventate l'anello più floscio della società, loro che pareva avessero in mano il mondo e adesso invece non basta un bel sedere per far carriera, se non sai almeno praticare l'igiene dentale. Quindi prima che agli evasori, agli inquinatori, ai criminali, ai fannulloni e persino ai clandestini, i nuovi ras della Padania hanno preso subito a randellate le donne; che se non ci fossero non ci sarebbe l'aborto, quindi l'obbligo di perder tempo con un grattacapo epocale irrisolvibile, reso stordente dal continuo martellare ecclesiastico che ogni mattina si sveglia, dà un veloce sguardo annoiato sulla montagna impolverata di pratiche pedofile che riguardano i suoi pii fratelli in tutto il mondo, e subito gli viene un diavolo per capello pensando all'infame dal nome innominabile, la diavolessa RU486, che gli fa passare anche la voglia del cappuccino.

Quella pozione luciferina ha qualcosa di veramente abominevole: procura l'aborto senza che chi la ingoia quasi se ne accorga, la paziente non subisce ferri chirurgici o aspiratori, non si sente strappare le viscere, non si dissangua, non prova che lievi dolori. Ignominia su ignominia, i nemici del farmaco sostengono che con questo metodo sbrigativo la peccatrice non ha tempo di sentirsi quello che è, un'assassina, e di continuare a soffrire e chiedere perdono per tutti i suoi giorni. Questo non è vero, perché se non in termini così apocalittici, non c'è aborto che non lasci una ferita in una donna, che sempre si chiederà a cosa ha rinunciato e chi sarebbe stato quella rinuncia una volta diventata persona. Certo, l'interruzione di gravidanza, voluta dalla legge 194 e necessariamente cruenta, piace di più ai nemici dell'aborto, in quanto punitiva: anche se poi, quel che davvero si meriterebbero le donne sarebbe un bel ritorno all'aborto clandestino, quando almeno le malvagie assassine spesso morivano come meritavano.

A questo punto risulta chiarissimo, e senza condizionali, che le parole dei vescovi alla vigilia delle elezioni erano un ordine cui non si poteva disubbidire. E i vincitori hanno subito risposto come dovevano, rassicurato le gerarchie, in cambio dell'appoggio alla vittoria: a questo punto, la morte della RU486, potrebbe anche preludere a una revisione della legge 194. Ci sono ministri mistici o governatori tutto casa e chiesa che si svegliano pensando ai feti, e giù lacrime, e già si armano per mettere definitivamente le donne al tappeto con una legge che renda una interruzione legale più difficile che un Nobel al pensoso erede Bossi.

Il problema è che i feti di Cota, Zaia e tutti gli altri governatori spaventati e inetti, non hanno nessuna riconoscenza; se ne stessero lì, buoni, feti per sempre, non darebbero fastidio: ma pretendono di diventare bambini, di crescere e farsi noiosi e ingombranti e pieni di pretese: e si lamentano dei preti pedofili, e non si accontentano di pane e acqua alla refezione scolastica, e fan fare brutte figure ai giovanotti che li ammazzano di botte, e strillano se li vendono per la prostituzione o li usano per ricavarne organi sani. Cota e amici, giusto martellare la cattiva pillola, ma magari una vostra premurosa occhiata leghista su come vivono i bambini, non potreste sprecarla più per i bambini che per i feti?
Adri84
00venerdì 2 aprile 2010 11:11
i nuovi ras della Padania hanno preso subito a randellate le donne; che se non ci fossero non ci sarebbe l'aborto, quindi l'obbligo di perder tempo con un grattacapo epocale irrisolvibile, reso stordente dal continuo martellare ecclesiastico che ogni mattina si sveglia, dà un veloce sguardo annoiato sulla montagna impolverata di pratiche pedofile che riguardano i suoi pii fratelli in tutto il mondo, e subito gli viene un diavolo per capello pensando all'infame dal nome innominabile, la diavolessa RU486, che gli fa passare anche la voglia del cappuccino.
Quella pozione luciferina ha qualcosa di veramente abominevole: procura l'aborto senza che chi la ingoia quasi se ne accorga, la paziente non subisce ferri chirurgici o aspiratori, non si sente strappare le viscere, non si dissangua, non prova che lievi dolori. Ignominia su ignominia, i nemici del farmaco sostengono che con questo metodo sbrigativo la peccatrice non ha tempo di sentirsi quello che è, un'assassina, e di continuare a soffrire e chiedere perdono per tutti i suoi giorni. Questo non è vero, perché se non in termini così apocalittici, non c'è aborto che non lasci una ferita in una donna, che sempre si chiederà a cosa ha rinunciato e chi sarebbe stato quella rinuncia una volta diventata persona. Certo, l'interruzione di gravidanza, voluta dalla legge 194 e necessariamente cruenta, piace di più ai nemici dell'aborto, in quanto punitiva: anche se poi, quel che davvero si meriterebbero le donne sarebbe un bel ritorno all'aborto clandestino, quando almeno le malvagie assassine spesso morivano come meritavano.




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FELICEDILAURO
00venerdì 2 aprile 2010 12:18
Re:
Adri84, 02/04/2010 11.11:

i nuovi ras della Padania hanno preso subito a randellate le donne; che se non ci fossero non ci sarebbe l'aborto, quindi l'obbligo di perder tempo con un grattacapo epocale irrisolvibile, reso stordente dal continuo martellare ecclesiastico che ogni mattina si sveglia, dà un veloce sguardo annoiato sulla montagna impolverata di pratiche pedofile che riguardano i suoi pii fratelli in tutto il mondo, e subito gli viene un diavolo per capello pensando all'infame dal nome innominabile, la diavolessa RU486, che gli fa passare anche la voglia del cappuccino.
Quella pozione luciferina ha qualcosa di veramente abominevole: procura l'aborto senza che chi la ingoia quasi se ne accorga, la paziente non subisce ferri chirurgici o aspiratori, non si sente strappare le viscere, non si dissangua, non prova che lievi dolori. Ignominia su ignominia, i nemici del farmaco sostengono che con questo metodo sbrigativo la peccatrice non ha tempo di sentirsi quello che è, un'assassina, e di continuare a soffrire e chiedere perdono per tutti i suoi giorni. Questo non è vero, perché se non in termini così apocalittici, non c'è aborto che non lasci una ferita in una donna, che sempre si chiederà a cosa ha rinunciato e chi sarebbe stato quella rinuncia una volta diventata persona. Certo, l'interruzione di gravidanza, voluta dalla legge 194 e necessariamente cruenta, piace di più ai nemici dell'aborto, in quanto punitiva: anche se poi, quel che davvero si meriterebbero le donne sarebbe un bel ritorno all'aborto clandestino, quando almeno le malvagie assassine spesso morivano come meritavano.




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BEH UNA COSA GIUSTA L HA DETTA!
Adri84
00venerdì 2 aprile 2010 12:20
Re: Re:
FELICEDILAURO, 02/04/2010 12.18:



BEH UNA COSA GIUSTA L HA DETTA!




tu dovevi nascere al tempo dell'inquisizione
°Paranoid Android°
00venerdì 2 aprile 2010 12:34
Re: Penso che qualsiasi donna che abbia un minimo di coscienza debba leggerlo.
Massimo Volume, 02/04/2010 10.18:

Il peccato delle donne
di NATALIA ASPESI

Potevano essere altri, più fiammeggianti e costruttivi, più remunerativi e sperati, insomma vere proposte di libertà, i primi solenni impegni presi dagli scalpitanti nuovissimi governatori del povero Nord che si avvia malconcio a precipitare nella Padania. Roberto Cota e Luca Zaia, due non brutti giovanotti in cravatta verde, sono stati eletti a furor di popolo anche da frotte di ammiratrici che ne adorano il celodurismo di partito.

Ebbene, i due si sono subito dimostrati soprattutto devoti, tradizionalisti, forse nostalgici della messa in latino, e soprattutto ben diversi dai faciloni loro alleati pdl, che si sono fatta la brutta fama di perdigiorno dietro escort ambosessi e sempre a gridare su pratiche di giustizia che non interessano ad anima viva tranne una.

Si sa che ormai le donne sono diventate l'anello più floscio della società, loro che pareva avessero in mano il mondo e adesso invece non basta un bel sedere per far carriera, se non sai almeno praticare l'igiene dentale. Quindi prima che agli evasori, agli inquinatori, ai criminali, ai fannulloni e persino ai clandestini, i nuovi ras della Padania hanno preso subito a randellate le donne; che se non ci fossero non ci sarebbe l'aborto, quindi l'obbligo di perder tempo con un grattacapo epocale irrisolvibile, reso stordente dal continuo martellare ecclesiastico che ogni mattina si sveglia, dà un veloce sguardo annoiato sulla montagna impolverata di pratiche pedofile che riguardano i suoi pii fratelli in tutto il mondo, e subito gli viene un diavolo per capello pensando all'infame dal nome innominabile, la diavolessa RU486, che gli fa passare anche la voglia del cappuccino.

Quella pozione luciferina ha qualcosa di veramente abominevole: procura l'aborto senza che chi la ingoia quasi se ne accorga, la paziente non subisce ferri chirurgici o aspiratori, non si sente strappare le viscere, non si dissangua, non prova che lievi dolori. Ignominia su ignominia, i nemici del farmaco sostengono che con questo metodo sbrigativo la peccatrice non ha tempo di sentirsi quello che è, un'assassina, e di continuare a soffrire e chiedere perdono per tutti i suoi giorni. Questo non è vero, perché se non in termini così apocalittici, non c'è aborto che non lasci una ferita in una donna, che sempre si chiederà a cosa ha rinunciato e chi sarebbe stato quella rinuncia una volta diventata persona. Certo, l'interruzione di gravidanza, voluta dalla legge 194 e necessariamente cruenta, piace di più ai nemici dell'aborto, in quanto punitiva: anche se poi, quel che davvero si meriterebbero le donne sarebbe un bel ritorno all'aborto clandestino, quando almeno le malvagie assassine spesso morivano come meritavano.

A questo punto risulta chiarissimo, e senza condizionali, che le parole dei vescovi alla vigilia delle elezioni erano un ordine cui non si poteva disubbidire. E i vincitori hanno subito risposto come dovevano, rassicurato le gerarchie, in cambio dell'appoggio alla vittoria: a questo punto, la morte della RU486, potrebbe anche preludere a una revisione della legge 194. Ci sono ministri mistici o governatori tutto casa e chiesa che si svegliano pensando ai feti, e giù lacrime, e già si armano per mettere definitivamente le donne al tappeto con una legge che renda una interruzione legale più difficile che un Nobel al pensoso erede Bossi.

Il problema è che i feti di Cota, Zaia e tutti gli altri governatori spaventati e inetti, non hanno nessuna riconoscenza; se ne stessero lì, buoni, feti per sempre, non darebbero fastidio: ma pretendono di diventare bambini, di crescere e farsi noiosi e ingombranti e pieni di pretese: e si lamentano dei preti pedofili, e non si accontentano di pane e acqua alla refezione scolastica, e fan fare brutte figure ai giovanotti che li ammazzano di botte, e strillano se li vendono per la prostituzione o li usano per ricavarne organi sani. Cota e amici, giusto martellare la cattiva pillola, ma magari una vostra premurosa occhiata leghista su come vivono i bambini, non potreste sprecarla più per i bambini che per i feti?




questa è la risposta al "donne, scendiamo in piazza" di Letizia nell'altro topic...il perchè nn avverrà mai è scritto qui..
tra l'altro nn avrebbe senso..si tratta di soggetti appena eletti, quindi scelti e voluti dal popolo e dalle donne, le cui dichiarazioni sono pefettamente coerenti con la (non)cultura che portano avanti [SM=x43606]
FELICEDILAURO
00venerdì 2 aprile 2010 23:49
Re: Re: Re:
Adri84, 02/04/2010 12.20:




tu dovevi nascere al tempo dell'inquisizione




guarda non sono i tempi che formano un uomo...io penso semplicemente che sia umiliante e sia da considerarsi al pari di un reato, l'aborto.

per me quel bimbo di 2 mesi che viene risucchiato da un ago per l'egoismo della madre.....è un colpo al cuore...soprattutto sapendo che c'è la possibilità di farlo nascere e di darlo in adozione...ma no l'egoismo della donna o dell'uomo che non è disponibile ad aiutare la donna, va al di là dell'aborto....perchè secondo me non si vuole concedere la vita al bimbo solo perchè non si vogliono avere debiti con il passato!!!!!

e pemsare che ci sono tante madri che vogliono in adozionione bimbi che non potranno mai avere....

ora con questa pillola non si fa altro che facilitare le cose....i ragazzi di oggi si sa come sono....almeno prima c'era la paura...oggi invece si sa che se si commette un errorre si può tranquillamente riparare andando in bagno ed "esplellendo il feto" COMPLIMENTI QUESTO E' L'AMORE DEI GIORNI NOSTRI......UNA CACATA....UNA FINZIONE....MI VIENE LO SCHIFO SOLO A PENSARCI!
Astronascente86
00sabato 3 aprile 2010 00:05
Sono sempre stata contraria all' aborto... e' piu' forte di me, non posso farci nulla.. il solo pensiero di stroncare una vita umana non mi farebbe dormire la notte. Poi ognuno la pensa come vuole.
FELICEDILAURO
00sabato 3 aprile 2010 00:21
Re:
Astronascente86, 03/04/2010 0.05:

Sono sempre stata contraria all' aborto... e' piu' forte di me, non posso farci nulla.. il solo pensiero di stroncare una vita umana non mi farebbe dormire la notte. Poi ognuno la pensa come vuole.




no astro permettimi...per fortuna viviamo in un mondo dove non è consetito far ciò che si vuole senza avere delle coseguenze.....qui diamo più importaanza agli animali se vengono maltrattati e uccisi...ma ad un bimbo indifeso di 2 mesi non si da la stessa importanza...

è uno schifo come qwuesta cosa non tocchi il cuore di ognuno di noi....solo su questo forum mi rendo conto come vi un feto di 2 mesi è un problema....un qualcosa da eliminare...un fastidio.....

ma secondo me il fastidio ce lo avete voi in testa.,......far uccidere così con un succhio di ago un feto è uno schifo....come minimo una donna deve sentirsi in colpa.....siete così forti solo perchè non lo vedete non lo ammazzate con le vostre mani....

perchè io medico dovrei assumere la responsabilità di uccidere una vita che sta per sbocciare per un capriccio tuo??? ma mille volte si a quello che ha detto il papa "non accettate leggi ingiuste"......

E' una vergogna pensare coem il mondo sta cambiando.......continiuamo così! [SM=x43614]
Ike84
00sabato 3 aprile 2010 10:36
FELICEDILAURO, 02/04/2010 23.49:


per me quel bimbo di 2 mesi che viene risucchiato da un ago per l'egoismo della madre.....è un colpo al cuore...soprattutto sapendo che c'è la possibilità di farlo nascere e di darlo in adozione...


Premetto che sono favorevolissimo all'aborto perché non si tratta di un omicidio [SM=x43803]

Feli', questa tua motivazione mi sta bene, ma è piena di contraddizioni dal momento che sei assolutamente contrario all'adozione da parte di coppie omosessuali [SM=x43820]

O siamo solidali a 360° o continuiamo a predicare bene e razzolare male, malissimo!
Adri84
00sabato 3 aprile 2010 11:41
Re:
Ike84, 03/04/2010 10.36:


Premetto che sono favorevolissimo all'aborto perché non si tratta di un omicidio [SM=x43803]

Feli', questa tua motivazione mi sta bene, ma è piena di contraddizioni dal momento che sei assolutamente contrario all'adozione da parte di coppie omosessuali [SM=x43820]

O siamo solidali a 360° o continuiamo a predicare bene e razzolare male, malissimo!




uh marò perchè hai introdotto l'argomento [SM=x43607]
Ike84
00sabato 3 aprile 2010 11:58
Adri84, 03/04/2010 11.41:


uh marò perchè hai introdotto l'argomento [SM=x43607]


[SM=x43668] Perché sono masochista... [SM=x43636]


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