La Corte di giustizia federale cancella il -2 in classifica deciso dalla Disciplinare in primo grado e la squalifica di sei mesi ai due giocatori. Ammenda al club partenopeo. Azzurri a tre punti dalla Juve
di MATTEO PINCI
NAPOLI - La Corte di Giustizia Federale ha accolto il ricorso presentato dal Napoli e annullato la penalizzazione di due punti decisa dalla Disciplinare per il tentato illecito di Gianello nella partita Sampdoria-Napoli del 2010. Confermata l'ammenda al club partenopeo che passa da 70 mila a 50 mila euro. Con questi due punti il Napoli aggancia la Lazio al secondo posto a quota 42 a tre lunghezze dalla capolista Juve.
Oltre alla cancellazione dei due punti la Corte di Giustizia federale ha cancellato le squalifiche di Cannavaro e Grava che in primo grado erano stati condannati a sei mesi per omessa
denuncia. Ridotta a 21 mesi la squalifica di Matteo Gianello.
DE LAURENTIIS: "ASSOLUZIONE PER UN CAMPIONATO CREDIBILE" - A difendere il Napoli, questa mattina, era stato il presidente Aurelio De Laurentiis, presente in aula. "Nessun handicap può penalizzare la cavalcata di questa squadra, pena la perdita di credibilità del campionato: non accetto una sentenza salomonica, vogliamo essere assolti" ha tuonato in aula il presidente leggendo una lunga lettera rivolta ai giudici della Corte di Giustizia Federale, raccolta a sezioni unite. "Il mio assistito - ha detto il legale l'avvocato dell'accusatore Gianello, Eduardo Chiacchio - ha commesso gravi errori, ma che incarnano non l'illecito quanto la violazione dei principi di lealtà sportiva, e per questo deve essere condannato". Un concetto per questo sostenuto anche da Grassani, che ha definito Gianello "un Donnie Darko al contrario,
un infiltrato che cerca di carpire i segreti dello spogliatoio per dare notizie all'esterno sui risultati". La classica violazione dell'articolo 1.
AVV. CANNAVARO: "NON C'E RISCONTRO ESTERNO" - I legali di Paolo Cannavaro e Grava, invece, hanno puntato sull'assenza di riscontri esterni alle dichiarazioni dello stesso Gianello. In particolare sul tema si è espresso l'avvocato Ruggiero Malagnini: "Le testimonianze dell'ispettore Vittoria non possono integrare quelle rese dal gianello come un riscontro esterno perché il pubblico ufficiale non fa che riferire parole dello stesso Gianello dando atto a un riscontro circolare, per definizione inutilizzabile. Se si trattasse di riscontro esterno del procedimento dovrebbe far parte anche Quagliarella. E senza un riscontro esterno, questa stessa eccellentissima corte ha spiegato che qualunque relazione delatoria potrebbe dare adito a una sanzione e così non può essere". La risposta del procuratore Palazzi non si fa attendere: "Gianello quando si confida con il suo amico, non immaginava di riferirlo al poliziotto. Le accuse sono confermate sia dinnanzi alla procura della Repubblica che dinnanzi a noi", sostiene il pm della Figc. Aggiungendo poi: "E' un illecito per così dire di pericolo, a consumazione anticipata. Nel momento in cui un calciatore propone a chi giocherà un impegno minore, propone soldi passa nella fase esecutiva dell'illecito, e non c'è più nulla da dubitare".
PALAZZI INEDITO: "C'È RESPONSABILITA', MA MI RIMETTO ALLA VALUTAZIONE DELLA CORTE" - A sorprendere, semmai, sono state le richieste di Palazzi in merito alla penalizzazione del Napoli: "C'è la responsabilità oggettiva per il Napoli. Ma non mi nascondo, avevo chiesto un punto perché c'era un giocatore ai margini. Proposta rifiutata, ma anche in Bari-Sampdoria c'è un giocatore condannato per aver tentato di corrompere dei compagni e il club è stato sanzionato con un punto". La Samp, però, quel punto lo aveva patteggiato, a differenza del Napoli. Ciò nonostante il procuratore ha chiesto "che venga confermata la responsabilità. Ma per la quantificazione della pena mi rimetto a questa corte". Un inedito o quasi, come per voler difendere la richiesta di un solo punto sulla base di una sorte di responsabilità oggettiva modulata fatta in primo grado e rigettata dalla Disciplinare. Episodio che ha innervosito i legali del Portogruaro (altro club a giudizio), che hanno chiesto uniformità di giudizi. Ricevendo garanzie dal presidente del collegio giudicante, Gerardo Mastandrea: "Non ci saranno diversificazione di trattamento tra Portogruaro e Napoli in funzione del blasone". Amen
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