Napoli, da Bassolino a Lettieri: la sinistra sostiene il candidato del Pdl

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gran generale
00giovedì 21 aprile 2011 22:41
Da Antonio Bassolino a Gianni Lettieri il passo è breve. Lo spazio di una pagina. Una pagina di un quotidiano. Stamane alcuni giornali napoletani hanno pubblicato l’appello di un nutrito gruppo di professionisti di centrosinistra, tra cui molti bassoliniani, che invitano a votare il candidato sindaco di Napoli del Pdl, Lettieri. L’appello è lanciato da persone che fino a poco tempo fa ricoprivano incarichi di rilievo in partiti, amministrazioni ed enti pubblici controllati dal Pd e dai suoi alleati. E dietro al manifesto, accusa il candidato sindaco del Pd Mario Morcone, c’è la regia di Claudio Velardi, lo stratega della campagna elettorale di Lettieri: anche lui un ex bassoliniano, assessore con Bassolino sindaco e assessore c on Bassolino presidente della giunta regionale.

Il documento, tra gli altri, da un ex assessore della giunta Iervolino, l’avvocato Felice Laudadio; dall’ex regista della prima campagna elettorale di Bassolino, Antonio Napoli, ex assessore Pds, ex segretario regionale Pds, che per un periodo ha lavorato a Palazzo Chigi con Massimo D’Alema premier ed oggi è socio di Velardi in una delle sue aziende di comunicazione politica; dall’ex segretario del ministro verde dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, Alessandro Nardi, che ha lavorato con Pecoraro al ministero e che fu nominato dalla giunta Bassolino, poche settimane prima delle elezioni regionali, presidente di un parco naturale campano; dall’ex presidente per nove anni dell’Ato 3 (ambito territoriale ottimale dell’acqua dell’are a vesuviana) Alberto Irace, già vice sindaco Pds di Castellammare di Stabia. L’ufficio stampa della Gori, società che gestisce il ciclo integrato delle acque su incarico dell’Ato 3, commentò così il passaggio di consegne tra Irace e il nuovo presidente Lilli De Felice (estranea all’appello pro-Lettieri, ndr): “Una successione che segue i canoni della continuità. A Irace l’accomuna la stessa area politica (diessino lui, diessina lei) e l’amicizia con Antonio Bassolino”. Erano i tempi in cui essere amici del Governatore spalancava tutte le porte. Ora che quelle porte non si aprono più, arriva questo manifesto. Tra i firmatari troviamo l’intellettuale di sinistra Gerardo Ragone, il presidente della Camera di Commercio Gaetano Cola, e molti altri che a lungo hanno infoltito l’elenco dei ‘bassoliniani’.

I sottoscrittori spiegano così la loro scelta: “Ci ha scioccato l’ultimo atto, il grottesco epilogo delle primarie, che dovevano riavviare un dialogo con la città, e invece hanno confermato la pura logica di potere e di autoconservazione del centrosinistra napoletano”. E definiscono Lettieri “la novità che ci vuole”, persona “che non proviene da apparati di partito, uomo serio e concreto, che ha idee e determinazione per affrontare i problemi napoletani”. “La sua elezione a sindaco – concludono – può rappresentare la vittoria di un nuovo civismo”.

Il candidato sindaco del Pd, Mario Morcone, non l’ha presa bene. Intervistato ieri da Lucia Annunziata al cinema Filangieri, ha attaccato la “borghesia trasformista che pensa di ricavare qualcosa spostandosi a destra”, invitando i firmatari dell’appello pro-Lettieri “a vergognarsi. Si sono ingrassati negli anni scorsi e ora passano alla peggiore destra. Di questa gente il centrosinistra non ha bisogno”. Nel pomeriggio di oggi Morcone ha affinato il proprio pensiero con una nota stampa dal sapore polemico. “Per un nuovo civismo? A me pare nuovo cinismo. Bisogna riflettere sulla vera natura di questa lettera pubblicata da un gruppetto di ex elettori del centrosinistra che in queste elezioni amministrative dichiarano di appoggiare il candidato del Pdl, l’imprenditore chiacchierato voluto da Nicola Cosentino“. “Sono nomi legati al campaign manager Velardi (uno addirittura il suo socio di Reti) – sottolinea Morcone – persone che in molti casi non vivono a Napoli, qualcuno non è neanche di sinistra e che fiutano affari o vedono possibilità di benefici personali in una ipotetica – e per me improbabile – vittoria di Lettieri. E’ un tentativo di accreditare le forme più becere di trasformismo, in questo caso addirittura preventivo. In una città che vuol cambiare davvero, questi fenomeni vanno guardati attentamente. Anche se basta uno sguardo a quei nomi per capire cosa si celi davvero dietro questa campagna”.
--letizia22--
00giovedì 21 aprile 2011 23:19
il pd "cattolicofintolaicodemocraticocristiano" ormai dovrebbe essere bandito come il partito fascista,e' l'apologia della stupidita'sia territorialmente che a livello nazionale!!!!
.pisicchio.
00venerdì 22 aprile 2011 11:14
Premetto di non essere molto informato.

Mi pare, tuttavia, che un candidato presentabile ci sia. L'unico, credo, che non deve vergognarsi per il proprio passato.

Mi riferisco a Morcone.

E' tanto difficile votarlo e mandare a casa gli altri?

Secondo me Napoli non merita un candidato decente. Alla fine voteranno tutti in base alle clientele potenziali (vedi manifesto di cui supra).

Paperino!
00venerdì 22 aprile 2011 13:27
Ma Napoli vota sempre le stesse persone, da decenni.
Al massimo possono cambiare la sigla con cui si presentano.
.pisicchio.
00venerdì 22 aprile 2011 13:34
Re:
Paperino!, 4/22/2011 1:27 PM:

Ma Napoli vota sempre le stesse persone, da decenni.
Al massimo possono cambiare la sigla con cui si presentano.




Si però i vecchi elettori muoiono e vengono sostituiti dai nuovi (cioè dai giovani). Vorrei sforzarmi di essere ottimista insomma...

Mi pare di capire che Morcone rappresenti un fenomeno molto significativo e apprezzabile nella politica.

Un partito, il PD, di fronte alla scandalosa riemersione della politica clientelare bassoliniana, ha deciso di candidare un signore che non può avere clientele precostituite avendo trascorso la propria vita lontano da Napoli.



Paperino!
00venerdì 22 aprile 2011 13:41
Re: Re:
.pisicchio., 22/04/2011 13.34:




Si però i vecchi elettori muoiono e vengono sostituiti dai nuovi (cioè dai giovani). Vorrei sforzarmi di essere ottimista insomma...

Mi pare di capire che Morcone rappresenti un fenomeno molto significativo e apprezzabile nella politica.

Un partito, il PD, di fronte alla scandalosa riemersione della politica clientelare bassoliniana, ha deciso di candidare un signore che non può avere clientele precostituite avendo trascorso la propria vita lontano da Napoli.






La scelta del Pd di annullare le primarie interne, dare un calcio nel sedere a Cozzolino e mettere Morcone, è sicuramente una scelta nobile e condivisibile.
Tuttavia, trovo che la battaglia sia persa in origine. lo era con Cozzolino, lo è a maggior ragione con Morcone, che non solo parte dallo stesso gap, ma perde pure la frangia disonesta dei sostenitori di Cozzolino.

Se ne evince che non può che prevalere Lettieri.
--letizia22--
00venerdì 22 aprile 2011 14:00
Re: Re:
.pisicchio., 22/04/2011 13.34:




Si però i vecchi elettori muoiono e vengono sostituiti dai nuovi (cioè dai giovani). Vorrei sforzarmi di essere ottimista insomma...

Mi pare di capire che Morcone rappresenti un fenomeno molto significativo e apprezzabile nella politica.

Un partito, il PD, di fronte alla scandalosa riemersione della politica clientelare bassoliniana, ha deciso di candidare un signore che non può avere clientele precostituite avendo trascorso la propria vita lontano da Napoli.





il problema e' che questa cosa in termini di comunicazione non e'arrivata con forza,il pd non si sa vendere,ed inoltre,la situazione disastrosa che ha caratterizzato la storia recente di questo partito e' un peso che per essere vinto necessitava di una campagna elettorale piu' incisiva,che evidenziasse le distanze dal passato con maggiore chiarezza.
giusperito
00venerdì 22 aprile 2011 14:04
Ma non era stato detto che Morcone era bassoliniano?
Ora non va bene perché non è bassoliniano...

Insomma non sta simpatico... oh yeah
Paperino!
00venerdì 22 aprile 2011 14:05
Re: Re: Re:
--letizia22--, 22/04/2011 14.00:




il problema e' che questa cosa in termini di comunicazione non e'arrivata con forza,il pd non si sa vendere,ed inoltre,la situazione disastrosa che ha caratterizzato la storia recente di questo partito e' un peso che per essere vinto necessitava di una campagna elettorale piu' incisiva,che evidenziasse le distanze dal passato con maggiore chiarezza.




Ma la chiarezza non è una caratteristica della politica in generale, e di quella del Pd in particolare.
Nel caso de quo, esser chiari significava dover dire: signori, si stava per candidare un altro chiavico più chiavico di quelli con i quali vi abbiamo governato fino ad oggi, quindi adesso vi presentiamo Morcone che non ha a che vedere col lerciume che fin'ora e da decenni il Pd ha rappresentato in Campania.
Lo potevano davvero dire-far capire?
Avrebbero dovuto esser davvero abili per far passare il messaggio senza dare a Bassolino e Co. la possibilità di alzare un polverone....
.pisicchio.
00venerdì 22 aprile 2011 15:14
Re: Re: Re: Re:
Paperino!, 4/22/2011 2:05 PM:




Ma la chiarezza non è una caratteristica della politica in generale, e di quella del Pd in particolare.
Nel caso de quo, esser chiari significava dover dire: signori, si stava per candidare un altro chiavico più chiavico di quelli con i quali vi abbiamo governato fino ad oggi, quindi adesso vi presentiamo Morcone che non ha a che vedere col lerciume che fin'ora e da decenni il Pd ha rappresentato in Campania.
Lo potevano davvero dire-far capire?
Avrebbero dovuto esser davvero abili per far passare il messaggio senza dare a Bassolino e Co. la possibilità di alzare un polverone....




Io questo messaggio l'ho afferrato (a 800km di distanza).

Se non vincesse non sarebbe certo per l'assenza di chiarezza.

Il problema è che la gente vuole "i piaceri", "o' posto", a "vuttata"...
giusperito
00venerdì 22 aprile 2011 15:22
No pisicchio, Bassolino vinceva con il 65% e la J. con il 58% perché la gente perbene li votava. Poi sono arrivate le televisioni, i Cosentino's boys e la gente perbene è diventata disonesta e, quindi, i perbene sono diventati minoranza. Ora i perbene stanno con Dema. ovviamente! i meno perbene che però insomma sono perbene per rendita di posizione possono votare Morcone, i disonesti votano Bassolino, cioè Cosentino, cioè Lettieri che non sono nomi ma categorie di pensiero.

Al di fuori di metafora: Napoli si merita i sindaci che si ritrova, perché, salva la buona pace di qualcuno, il napoletano è culturalmente orientato alla clientela. Non è un bel popolo, non lo è mai stato, non so se lo sarà. Quelli che sembrano diversi non sono i migliori, ma i miglioristi... ed ho detto tutto...
ObbligazioneNaturale
00venerdì 22 aprile 2011 15:28
Re:
giusperito, 22/04/2011 15.22:

No pisicchio, Bassolino vinceva con il 65% e la J. con il 58% perché la gente perbene li votava. Poi sono arrivate le televisioni, i Cosentino's boys e la gente perbene è diventata disonesta e, quindi, i perbene sono diventati minoranza. Ora i perbene stanno con Dema. ovviamente! i meno perbene che però insomma sono perbene per rendita di posizione possono votare Morcone, i disonesti votano Bassolino, cioè Cosentino, cioè Lettieri che non sono nomi ma categorie di pensiero.

Al di fuori di metafora: Napoli si merita i sindaci che si ritrova, perché, salva la buona pace di qualcuno, il napoletano è culturalmente orientato alla clientela. Non è un bel popolo, non lo è mai stato, non so se lo sarà. Quelli che sembrano diversi non sono i migliori, ma i miglioristi... ed ho detto tutto...




Spero che quella prima parte fosse sarcastica.
giusperito
00venerdì 22 aprile 2011 15:30
Re: Re:
ObbligazioneNaturale, 22/04/2011 15.28:




Spero che quella prima parte fosse sarcastica.




sure... pensavo fosse chiaro [SM=x2535693]


l'unica cosa seria della prima parte è che Bassolino\Cosentino|Lettieri non sono persone, ma categorie di pensiero
--letizia22--
00venerdì 22 aprile 2011 15:50
Re: Re: Re: Re: Re:
.pisicchio., 22/04/2011 15.14:




Io questo messaggio l'ho afferrato (a 800km di distanza).

Se non vincesse non sarebbe certo per l'assenza di chiarezza.

Il problema è che la gente vuole "i piaceri", "o' posto", a "vuttata"...






proprio perche' stai lontano l'hai afferrato:non hai vissuto immagino lo schifo dei rifiuti in mezzo la strada e la fuga dalle responsabilita' quasi si trattasse di una catastrofe "naturale".Che la gente vuole i piaceri,il posto,e' un dato trasversale di una mentalita'antica, presente a destra come a sinistra,quindi non e'questa la ragione di sfiducia verso il pd.
La "chiarezza" e' stata davvero molto debole mediaticamente e sostanzialmente.
ObbligazioneNaturale
00venerdì 22 aprile 2011 16:09
Re: Re: Re:
giusperito, 22/04/2011 15.30:




sure... pensavo fosse chiaro [SM=x2535693]


l'unica cosa seria della prima parte è che Bassolino\Cosentino|Lettieri non sono persone, ma categorie di pensiero



Quando leggo "gente per bene" mi infastidisco.
giusperito
00venerdì 22 aprile 2011 16:24
Ma ti ricordi rosetta quando vinse e disse: questa è la vittoria della Napoli onesta...
bei ricordi...

ma vedi c'è la gente per bene e la gente per bere... io sono nella seconda categoria, avendo alcune volte difeso B., non posso essere una persona perbene.

ObbligazioneNaturale
00venerdì 22 aprile 2011 16:45
Re:
giusperito, 22/04/2011 16.24:

Ma ti ricordi rosetta quando vinse e disse: questa è la vittoria della Napoli onesta...
bei ricordi...

ma vedi c'è la gente per bene e la gente per bere... io sono nella seconda categoria, avendo alcune volte difeso B., non posso essere una persona perbene.



Non e' la generalizzazione ad avermi infastidito, e' proprio il termine per bene. Non significa nulla e nel frattempo emana un tanfo di classismo insopportabile.

Chi sarebbe la gente per bene? Quelli che mandano i figli al Sannazaro per poi iscriverli a Giurisprudenza o Medicina?
Cbi va ai tecnici e' meno per bene? E la gente degli altri quartieri?
Non ci prendiamo in giro, la J faceva riferimento ad una determinata fascia, non esplicitamente forse, ma e' facilmente deducibile dal contegno che ha tenuto nel corso degli anni.
Ricordiamocelo il concerto in Piazza del Plebiscito con tutte le belle signore impellicciate.

Il paradigma del "per bene" presuppone che si abiti in una certa municipalita' e che ci si comporti in un certo modo, guadagnando un tantum. Non tanto modicum che per lo stesso principio citato da pisicchio verra' a trasferirsti alla discendenza senza che vi sia stato alcuno schema meritocratico.
Io non sono insofferente, anzi, un buon 20% dei miei amici viene da quelle zone li', pero' mi va di traverso il dovermi sorbire un rappresentante di un partito di "sinistra" uscirsene con certe castronerie.

Lo sanno questi signori che i "per bene" non e' che siano poi tanto diversi dalla maggioranza?
Giubo
00mercoledì 27 aprile 2011 14:00
ieri sono stato al club Virgilio di Posillipo alla presentazione di un candidato della lIsta Lettieri, ex calciatore del Napoli e padre di una mia amica giornalista, che conduce Campania Sport su Canale 21; c'era anche Lettieri...dico la verità, se dovessi proprio scegliere, tra la banderuola per eccellenza della poliica italiana, l'esponente di un movimento in crescita ma poco assodato(5 stelle), il probabile continuatore della scia nera Bassolino-Iervolino e un ex magistrato che non mi pare abbia la caratura di Di Pietro...tanto vale
.pisicchio.
00mercoledì 27 aprile 2011 14:57
Re:
Giubo, 4/27/2011 2:00 PM:

ieri sono stato al club Virgilio di Posillipo alla presentazione di un candidato della lIsta Lettieri, ex calciatore del Napoli e padre di una mia amica giornalista, che conduce Campania Sport su Canale 21; c'era anche Lettieri...dico la verità, se dovessi proprio scegliere, tra la banderuola per eccellenza della poliica italiana, l'esponente di un movimento in crescita ma poco assodato(5 stelle), il probabile continuatore della scia nera Bassolino-Iervolino e un ex magistrato che non mi pare abbia la caratura di Di Pietro...tanto vale




quello in neretto chi sarebbe?
Giubo
00mercoledì 27 aprile 2011 15:10
Morcone
.pisicchio.
00mercoledì 27 aprile 2011 15:35
Re:
Giubo, 4/27/2011 3:10 PM:

Morcone




Posso chiederti sulla base di quali elementi poggia la tua comparazione con Bassolino?

Dall'articolo riportato supra mi pare che si dica la stessa cosa di Lettieri.

Giubo
00mercoledì 27 aprile 2011 20:20
la sinistra ha fallito a Napoli,di brutto.Tant'è
.pisicchio.
00mercoledì 27 aprile 2011 20:23
Re:
Giubo, 4/27/2011 8:20 PM:

la sinistra ha fallito a Napoli,di brutto.Tant'è




Si però ti faccio notare che questo cristiano è stato presentato al posto di un primo candidato, che evidentemetne rappresentava la continuità che tu giustamente stigmatizzi.

Ti faccio anche notare che non ha mai lavorato a Napoli, cosa che ritengo davvero positiva.

Lettieri, Cosentino, Bassolino e co., invece, non si sono mai mossi da Napoli...

(pollastro)
00mercoledì 27 aprile 2011 20:54
I tormenti dei democrat e la massima (disattesa) di Mao Tse Tung
di SALVATORE PRISCO
(Corriere del Mezzogiorno - Campania e Napoli, sabato 23 maggio 2011)

Immaginare che si possano tenere elezioni primarie in un sistema politico ad assetto non bipartitico è il segno irrimediabile di una confusione analitica e di un provincialismo culturale che riguardano tutto il Partito democratico, nazionale e locale. Dopo di che, a Firenze, a Milano, a Torino, esse sono almeno servite all’uso per cui erano state concepite, a Napoli no. Dopo averle fatte, in genere negli USA i partiti si ricompattano sulla personalità che le ha vinte - Hillary Clinton è oggi il segretario di Stato, cioè il ministro degli esteri del Presidente Barack Obama - a Napoli no. Qui c’è voluto il Carneade Morcone (detto con rispetto: persona perbene, però illustre sconosciuto e catapultato all’ultimo momento) a risolvere il problema di cavare dal cappello un candidato a sindaco, ma la vicenda ha prodotto veleni che continuano ad inquinare l’ambiente del centrosinistra peggio che i rifiuti, i cui cumuli e il cui olezzo persistono in città ed è quanto dire.
Biagio de Giovanni annuncia così sul Riformista che voterà scheda bianca, mentre un gruppo di ex supporters di Umberto Ranieri, nonché di intellettuali e professionisti delusi dal recente passato, sottoscrive addirittura un pubblico appello per dichiarare che passerà armi e bagagli con Lettieri. Il segretario dei Democratici Enzo Amendola - diciamolo pure: questo cognome, una volta, era portato meglio, nella sinistra napoletana - recita un rituale mea culpa per il pasticcio combinato e (non potendo prendersela col primo, il cui peso culturale è inattaccabile) parte a testa bassa contro i secondi, tacciati di trasformismo. Ha buon gioco Antonio Napoli a ricordargli che il trasformismo è dei politici, gli elettori semplicemente scelgono tra più offerte sul campo. Sta di fatto, peraltro, che anche Napoli - inteso come cognome - non è esente da sospetti, essendo socio di affari di quel Claudio Velardi che, già assessore alla Regione nell’ultima stagione di Bassolino, dopo avere brillantemente organizzato la campagna elettorale della Polverini nel Lazio, ripete l’operazione al servizio dell’ex presidente degli industriali locali, a sua volta uomo non certo nuovo nell’ambiente politico partenopeo, in cui si era distinto per prossimità proprio al Governatore.
Per ricordare dunque Mao, «grande è il disordine sotto il cielo». Non si può tuttavia applicare a noi la seconda parte della massima cinese, che recitava «la situazione è perciò eccellente». Lontano da prospettive di ballottaggio l’unico aspirante che ad avviso di chi scrive avrebbe potuto costituire una soluzione dignitosa al rebus di chi guiderà per i prossimi anni l’amministrazione partenopea, cioè il terzopolista rettore di Salerno Raimondo Pasquino, la partita finale a sinistra rischiamo che se la giochi Luigi De Magistris. Nulla di illogico o di mai visto prima: da queste parti abbiamo sempre avuto bisogno del Masaniello di turno.
.pisicchio.
00giovedì 28 aprile 2011 09:30
Re:
(pollastro), 4/27/2011 8:54 PM:

I tormenti dei democrat e la massima (disattesa) di Mao Tse Tung
di SALVATORE PRISCO
(Corriere del Mezzogiorno - Campania e Napoli, sabato 23 maggio 2011)

Immaginare che si possano tenere elezioni primarie in un sistema politico ad assetto non bipartitico è il segno irrimediabile di una confusione analitica e di un provincialismo culturale che riguardano tutto il Partito democratico, nazionale e locale. Dopo di che, a Firenze, a Milano, a Torino, esse sono almeno servite all’uso per cui erano state concepite, a Napoli no. Dopo averle fatte, in genere negli USA i partiti si ricompattano sulla personalità che le ha vinte - Hillary Clinton è oggi il segretario di Stato, cioè il ministro degli esteri del Presidente Barack Obama - a Napoli no. Qui c’è voluto il Carneade Morcone (detto con rispetto: persona perbene, però illustre sconosciuto e catapultato all’ultimo momento) a risolvere il problema di cavare dal cappello un candidato a sindaco, ma la vicenda ha prodotto veleni che continuano ad inquinare l’ambiente del centrosinistra peggio che i rifiuti, i cui cumuli e il cui olezzo persistono in città ed è quanto dire.
Biagio de Giovanni annuncia così sul Riformista che voterà scheda bianca, mentre un gruppo di ex supporters di Umberto Ranieri, nonché di intellettuali e professionisti delusi dal recente passato, sottoscrive addirittura un pubblico appello per dichiarare che passerà armi e bagagli con Lettieri. Il segretario dei Democratici Enzo Amendola - diciamolo pure: questo cognome, una volta, era portato meglio, nella sinistra napoletana - recita un rituale mea culpa per il pasticcio combinato e (non potendo prendersela col primo, il cui peso culturale è inattaccabile) parte a testa bassa contro i secondi, tacciati di trasformismo. Ha buon gioco Antonio Napoli a ricordargli che il trasformismo è dei politici, gli elettori semplicemente scelgono tra più offerte sul campo. Sta di fatto, peraltro, che anche Napoli - inteso come cognome - non è esente da sospetti, essendo socio di affari di quel Claudio Velardi che, già assessore alla Regione nell’ultima stagione di Bassolino, dopo avere brillantemente organizzato la campagna elettorale della Polverini nel Lazio, ripete l’operazione al servizio dell’ex presidente degli industriali locali, a sua volta uomo non certo nuovo nell’ambiente politico partenopeo, in cui si era distinto per prossimità proprio al Governatore.
Per ricordare dunque Mao, «grande è il disordine sotto il cielo». Non si può tuttavia applicare a noi la seconda parte della massima cinese, che recitava «la situazione è perciò eccellente». Lontano da prospettive di ballottaggio l’unico aspirante che ad avviso di chi scrive avrebbe potuto costituire una soluzione dignitosa al rebus di chi guiderà per i prossimi anni l’amministrazione partenopea, cioè il terzopolista rettore di Salerno Raimondo Pasquino, la partita finale a sinistra rischiamo che se la giochi Luigi De Magistris. Nulla di illogico o di mai visto prima: da queste parti abbiamo sempre avuto bisogno del Masaniello di turno.



--letizia22--
00mercoledì 11 maggio 2011 10:35
un quadro nero dei candidati.
scontro finale tra i 4 big
Forum a "Repubblica". I candidati: "Votate me, gli altri rappresentano il vecchio"
di CONCHITA SANNINO

Crisi rifiuti e liste inquinate scontro finale tra i 4 big

Gianni Lettieri, sul tarlo Cosentino e le liste inquinate, alla fine sbotta: "Comunque non mi interessa, Cosentino si difende da solo, sono autonomo. Sul resto: se non riesce il prefetto a fare i controlli preventivi sulle liste, come posso farli io?". Morcone rilancia le provocazioni: "Se mi vota Bassolino perché dovrei vergognarmi?", intanto si rimangia il no al termovalorizzatore a Napoli e lancia Libero Mancuso come suo assessore. Luigi de Magistris condanna tutti gli altri come "il vecchio consociativismo". Raimondo Pasquino ammette che sui rifiuti "Regione e Provincia non hanno fatto nulla" e, mentre flirta con Morcone, martella Lettieri: "Perché non avete commissariato il Comune?", definendo quella della Iervolino "l'amministrazione che ha espresso il nulla". Cento minuti per quattro agguerriti sfidanti a confronto nella redazione di Repubblica. Uno di essi sarà il successore di Rosa Russo Iervolino. Seduti di fronte a taccuini e telecamere di napoli. repubblica. it, i candidati de Magistris (Idv e Federazione Sinistra), Lettieri (Pdl, repubblicani, Forza del Sud), Morcone (Pd, Sel e Verdi) e Pasquino (Udc, Fli e Api) si misurano su rifiuti, camorra, sviluppo, cultura. Lettieri chiuderà con una battuta sdrammatizzante: "Certo, se va de Magistris al Comune, arresta tutti quanti".

Qual è il punto debole degli altri e il suo punto di forza?
Luigi de Magistris (d'ora in poi D) - Loro sono la continuità. È stato Cosentino, considerato referente politico del potente clan dei casalesi, a portare Lettieri da Berlusconi. Siamo nel sistema che governa la Regione in modo scellerato. Morcone rappresenta la continuità della fase peggiore del centrosinistra, vedi le ultime foto con Bassolino, e la Iervolino che chiude in condizioni disastrose, dalle buche ai trasporti, dal welfare al lavoro. E poi c'è Pasquino che ha come sponsor Ciriaco De Mita, tra i principali autori del dramma politico economico e morale di oggi. Il mio punto forte? Essere l'unica alternativa, avere una storia credibile.
Gianni Lettieri (L) - De Magistris fa il giustizialista ma l'unico che contestava la Iervolino ero io. Cosentino ha chiesto di essere processato con rito immediato, d'altro canto furono arrestati anche 4 assessori della Iervolino, poi assolti. E Cosentino si difende da solo, non mi interessa, sono autonomo, discutiamo al di là degli schieramenti. Pasquino ha come sponsor De Mita che ha governato prima e governa oggi. Morcone è la vera continuità. Sono io il volto della società civile.
Mario Morcone (M) - Su de Magistris pesa la sua storia personale, quello che ha fatto, facendo male alle persone...
D - Ricordo a Morcone che ho applicato il principio che la legge è uguale per tutti, e non ho mai fatto male a nessuno.
M - Quanto a Lettieri, incarna l'idea di una continuità e il suo trasversalismo lo certifica. Su Pasquino, grande rispetto, però poca energia e progetto debole. Esattamente il contrario per me: la mia credibilità deriva dalle cose che ho fatto come prefetto.
Raimondo Pasquino (P) - Lettieri è la continuità di questo Comune, che ha espresso il nulla. Basti il fatto che è andato con lui l'amministratore che ha fatto per 10 anni l'assessore allo sport, con esiti catastrofici. Morcone, persona stimabilissima, non è il frutto di una vera scelta politica, ma una soluzione al crac delle primarie. De Magistris risente dell'animo di pm, c'è il riflesso di un sospetto ovunque. Io candidato da De Mita? Falso. Ho accettato l'incarico offertomi da Casini, Fini e Rutelli per spirito di servizio".

Le liste, soprattutto Pdl, sono inquinate da indagati per camorra o condannati per vari reati. Come se ne esce?
L - Quarto è un comune a sé. Ma comunque per le nostre liste ero stato dal prefetto due settimane fa, gli volevo dare l'elenco per un controllo a monte, ha risposto che era impossibile. Ma se ci vogliono settimane per la prefettura come fa un candidato a sapere? Si deve modificare la legge a livello nazionale, in modo da eliminare i furbi".

Lettieri, ma Lepore ammonisce: sono i partiti a dover vigilare.
L - Il Pdl ha il maggior numero di candidati. Al Pd era successo a Castellammare di avere gli inquinati, non è per fare sterile polemica. Su 10mila candidati diventa difficile. Cerchiamo un modo per disinnescare i disonesti, avevo proposto un nuovo regolamento comunale.
M - Basta con 'sta storia. A livello comunale non si può fare niente. A Lettieri dico rispettosamente: si poteva evitare questo tentativo di imbarcare chiunque pur di avere voti.
L - Ma le scelte non le ho fatte io.
D - La verità è che i voti inquinati arrivano e i destinatari se li prendono. Alcuni nomi erano noti, Achille De Simone, Marco Nonno: rispettivamente rinviato a giudizio o sotto processo, poi c'è il nazifascista, la figlia di Stolder. Sono inquietanti i reati. E, senza essere lombrosiano, sono inquietanti alcune facce. Lettieri non poteva controllarli lui tutti, ma è chiaro che non c'è stata alcuna volontà di recidere il legame tra camorra e politica".
P - Come Terzo Polo abbiamo proposto un protocollo di legalità, ma l'ho firmato solo io. C'è una sensazione di permeabilità di aree politiche che si prestano a raccogliere un consenso che passa attraverso certi personaggi. Ecco perché abbiamo detto a Lettieri che era sbagliato mettere in lista un simpatizzante del nazismo, tenerlo in lista è una legittimazione.
L - Pasquino continua ad avvelenare il clima. L'unico che non mi ha dato la solidarietà incondizionata dopo l'aggressione, come invece ha fatto Morcone.
P - Ma ti ho fatto fare un applauso pubblico...
L - Io ho letto il comunicato, era diverso. Comunque la violenza va condannata e basta. Io l'ho detto al questore: non tollererò più nulla da qualunque parte venga.

Ciascuno dei 4 candidati ha una figura o un passato ingombrante da cui liberarsi. Per Lettieri, il noto leader Pdl. Per Morcone, l'eredità bassoliniana. Per de Magistris, la storia di magistrato aggressivo e radicale. Per Pasquino, l'investitura di De Mita che ormai fa governo e opposizione.
P - "Non c'è un solo mio atto politico mio in cui io sia accompagnato da De Mita. Non rinnego i rapporti, e De Mita ha dato tanto al paese, ma vorrei mi si valutasse per come ho fatto il sindaco a San Giorgio a Cremano. Poi non si dimentichi che chi ha gestito la Sanità in Campania è quello che oggi ha fatto eleggere il figlio e che appoggia Lettieri.

Lei si riferisce ai Montemarano.
P - Certo, il trasversalismo di questa città deve far paura. Chi ha provocato lo sfascio non è De Mita. Perché non dite che Bassolino ha impedito la candidatura di Pasquino, 5 anni fa?

Morcone, lei parallelamente, ha bisogno dei voti di Bassolino.
M - Io ho dato disponibilità a chi intende convergere sul mio programma. E poi non parliamo di persone con malattie infettive o che hanno condanne. Mi vota Bassolino? Non me ne vergogno. Sinceramente, non capisco neanche la storia delle primarie. Cosa c'entro con le primarie, che da 30 anni sto a Roma?

C'entra, Morcone: è dopo lo psicodramma primarie che arriva lei. E oggi sconta il fatto di parlare a un popolo di centrosinistra spaccato e deluso.
M - Io l'ho detto ai bassoliniani, come l'ho detto a Ranieri e a Oddati. Io resto autonomo. Se divento sindaco, governerò con il grado di libertà che garantisco, sennò torno a fare il prefetto.

Lettieri, per sganciarsi da Cosentino, punta sul trasversalismo. E viene attaccato da molti, D'Amato in testa.
L - Sempre a parlare di Cosentino? Io lo devo solo ringraziare perché sto lavorando in completa autonomia. Sul resto: ma perché si imputa il trasversalismo a me e non all'Udc che sta al governo in Regione e in Provincia e poi in questa sfida si accosta al Pd? E se Morcone non si vergogna dei voti dei bassoliniani, perché mi dovrei vergognare che i delusi del Pd votano Lettieri? In quanto a D'Amato, che non perde occasione per attaccarmi, mi chiedo: ha paura che si blocchino i suoi progetti su Napoli est? Se è tutto regolare, nessuno oserà bloccare nulla".

De Magistris, il profilo di pm d'assalto, poi espulso, come si concilia con la figura di sindaco? A questo proposito: quasi due anni fa lei sferrò un durissimo attacco al Capo dello Stato. Scrisse: "Napolitano sta avallando il piano di Gelli realizzato dal piduista Berlusconi". Ne è pentito?
D - Accetto solo la definizione di magistrato anticonformista, alla Calamandrei: sono stati gli altri a togliermi illegalmente le inchieste. Sul Presidente Napolitano, la mia critica è stata rispettosa ma ferma. Ricordiamo il contesto: era un momento delicatissimo, la legge Alfano, manifestamente incostituzionale come la Corte Costituzionale ha stabilito, fu comunque promulgata. Berlusconi provava, come fa oggi, a portare avanti un disegno eversivo. Il mio era un accorato appello al primo custode della Costituzione. Con piacere e soddisfazione noto che, negli ultimi mesi, il Presidente Napolitano ha assunto posizioni molto ferme e molto condivisibili a difesa della Costituzione".

Il primo giorno da sindaco a quale obiettivo lo dedica?
L - Al dramma numero uno, rifiuti. Punto alla modifica della legge nazionale, affinché il sindaco possa partecipare di più alla gestione del ciclo, e punto sul sito di trasferenza, sulla differenziata e sugli indispensabili impianti di compostaggio. Sul termovalorizzatore a Napoli est, devo essere onesto, non si può più tornare indietro, il bando c'è già, se ne parliamo facciamo anche turbativa d'asta.
M - Io il primo giorno vado a trovare prefetto e cardinale. E poi affronto il disastro rifiuti come una leva di riscatto sociale e morale.

Morcone, lei non era contro il termovalorizzatore a Napoli?
M - Veramente, non ho detto né sì né no. Ma come dice Lettieri ormai il progetto è in stato avanzato.
D - Bisogna avere credibilità per parlare di rifiuti. Chi sono i responsabili politici e morali? Berlusconi, che nel 2008 disse che l'avrebbe risolta e ora torna il 13 e prometterà altri miracoli. E Bassolino che è stato per anni supercommissario ed è sotto inchiesta per la sua gestione. Io investo sulla differenziata da portare al 70 per cento, sì agli impianti di compostaggio, no al termovalorizzatore a Napoli, rimodulare le tasse a seconda dei comportamenti virtuosi dei cittadini. Così rompiamo la filiera delle ecomafie e degli inceneritori. E sbloccheremo i 145 milioni di euro che l'Europa ha sotto chiave: non si fida della classe dirigente campana.
P - Deve passare il concetto che il cittadino che farà la differenziata sarà premiato. Lettieri sbaglia: non è vero che il sindaco non può nulla. Anzi, perché la Regione non commissaria il Comune che non sa fare la differenziata?

Per la Napoli che vuole rinascere, su quale luogo investire?
P - Decisamente sul centro storico, quelle parti di città che si sono degradate e che pure sono tutelate come patrimonio Unesco. Va fatta una variante al Piano regolatore e delle modifiche al regolamento edilizio per rilanciare il centro storico.
D - Due aree strategiche: Bagnoli e Napoli est. Bagnoli è il più grande fallimento, sono riusciti a fare pochissimo, nessuna bonifica. Ma aggiungerei i 30mila immobili del patrimonio comunale da riempire di vita o risanare. Diamoli a comitati, associazioni, facciamo la casa del teatro, la casa del cinema.
M - Il tema strategico è lì: centro storico, Bagnoli e Napoli est. Ma io scelgo 4 luoghi più semplici, del vissuto quotidiano, da risanare nei primi 15 giorni. Area pedonale alla Pignasecca. Restituire piazza Garibaldi alla sua dignità. Liberare Rotonda Diaz da caos, disordine. E vi sembrerà banale, liberare definitivamente l'accesso al Santobono.
L - Il centro storico, in cui però io contemplo anche il rione Sanità, deve diventare la nostra fabbrica del turismo. Lì c'è la nostra Barcellona.
Tra un anno e mezzo Napoli ospita, rifiuti permettendo, il Forum delle Culture, ad oggi una bella vetrina vuota. Avete un'idea sulla Napoli da ridisegnare?
P - La città dell'arte, della musica, della creatività. Mobiliterei la Napoli delle competenze, dell'Ateneo federiciano che è secondo in Italia, delle sue 5 università, città dei saperi.
D - Napoli non ha bisogno di marketing, non è Rimini o Riccione, dobbiamo puntare sul turismo, ma senza dimenticare le fasce deboli. Siamo in una città sempre più diseguale.
L - Vedi al punto 36 del mio programma: Napoli Convention Bureau per trasformare il turismo mordi e fuggi di ora in una industria dell'arte e della cultura. L'evento serve, a dispetto di ciò che pensa de Magistris, dobbiamo lavorare con serietà al Forum.
M - Il Forum è un lievito, ma ripartiamo dall'abc. Mancano i percorsi, gli infopoitn, i cartelli. Il Forum è un'occasione per rilanciare l'essenza stessa di Napoli, come crocevia del Mediterraneo di pace, dopo le rivolte di questi mesi.

Due nomi di assessori che vorreste nella vostra giunta.
D - Sono l'unico che li può fare sin d'ora perché non deve rispondere ai diktat degli apparati. Riccardo Realfonzo e Alberto Lucarelli, due docenti, portatori di un impegno anche etico.
L - Uno dei miei assessori è famoso e ha già detto sì. Fabio Cannavaro. Cosa aggiungere? Un nome importante che avrei voluto tanto ma non può: Alessandro Profumo. Gli ho parlato, era contento all'idea, ma non può impegnarsi per 5 anni.
M - Voglio convincere Libero Mancuso. Poi (sorride), sono sconvolto. Avevo avuto la stessa idea di Lettieri, Profumo.
P - Mentre voi ci pensavate, io l'ho invitato all'Università.
Dite la percentuale di voti al di sotto della quale, dopo il 15 maggio, vi sentireste delusi.
P - 18 per cento
M - 30 per cento
D - Sono più umile: 15 per cento.
L - Tra il 44 e il 45 per cento.
tigrottoo
00giovedì 19 maggio 2011 03:11
Il fatto che Bassolino abbia appoggiato prima Morcone e poi Lettieri è la dimostrazione che Luigi De Magistris rappresenta la discontinuità con il bassolinismo e il berlusconismo.
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