Minacce ai dirigenti della Regione Protezione per Nappi e Caldoro

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Astronascente86
00martedì 6 luglio 2010 12:02
Cresce la tensione sociale, aumentano le intimidazioni: misure di sicurezza per l'assessore e il governatore

NAPOLI — «Non siamo tagliatori di testa. Lo si capisca una buona volta: va bene la critica, la polemica politica. Ma non si dicano bugie. Noi applichiamo soltanto la legge. Altrimenti, ci ritroveremo con la scorta raddoppiata». Stefano Caldoro è stato particolarmente attento, in conferenza stampa, protetto per la prima volta a stretta distanza da due agenti in borghese, a sottolineare come l’annullamento delle delibere della passata amministrazione regionale scaturisca direttamente dalle sanzioni scattate a seguito dello sforamento del patto di stabilità. Ma l’allarme è particolarmente avvertito sul fronte sociale. Dopo le minacce ricevute nelle scorse settimane dallo stesso presidente della Campania e dal suo assessore al lavoro, Severino Nappi, ora anche alcuni dirigenti degli uffici di palazzo Santa Lucia sarebbero stati destinatari di intimidazioni. Con l’effetto che il servizio di protezione è stato potenziato.

TENSIONE SOCIALE - «La tensione sociale non aiuta le opportunità occupazionali — ha commentato Nappi— ma è essa stessa frutto di un investimento sulla precarietà del lavoro che deve essere corretto. Peraltro, oggi non ci sono più le condizioni oggettive per proseguire in questa direzione». Insomma, la Digos è al lavoro per accertare la provenienza delle ultime minacce aventi come destinatari non più gli amministratori, ma addirittura alcuni dirigenti dell’assessorato regionale al lavoro. È tra l’altro di ieri l’approvazione dell’elenco delle aziende ammesse alla concessione dei trattamenti in deroga per il 2010 (sono stati autorizzati trattamenti integrativi sino al 31 dicembre in favore di 604 imprese per 12 mila 170 lavoratori).

AMMORTIZZATORI IN DEROGA - L’iniziativa è stata al centro dell’incontro con i rappresentanti degli assessorati provinciali al lavoro, dell’Inps regionale, di Italia Lavoro, dei sindacati e dei rappresentanti delle associazioni datoriali e professionali. L’assessore Nappi ha evidenziato «soprattutto la necessità che lo strumento degli ammortizzatori in deroga venga accompagnato da concrete politiche attive del lavoro, perché interventi di mero sostegno non riavvicinano il lavoratore all’impresa. La Regione Campania — ha detto Nappi — per la quota di propria competenza, il 30% secondo quanto stabilito dall’accordo con il ministero del lavoro, attiverà, anche d’intesa con le Province e con Italia Lavoro, percorsi di incentivo alle imprese che assicurino il reinserimento, non solo temporaneo, dei cassintegrati. La gestione degli ammortizzatori sociali nel 2009 — ha poi aggiunto l’assessore— si è, infatti, rivelata poco efficiente perché le risorse sono state investite, in larga parte, in formazione o orientamento astratti. Ciò è dimostrato dal fatto che praticamente tutte le imprese incluse nel 2009 sono presenti pure negli elenchi del 2010».

corriere del mezzogiorno
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