Ma quale lotta all'evasione

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giusperito
00sabato 12 giugno 2010 09:38
Le misure della finanziaria contro il "nero" sono poco credibili. Manca una legge penale tributaria efficace

Non è vero che la manovra finanziaria si basa solo sui lavoratori dipendenti: trattasi di una calunnia dei soliti comunisti. Sono colpiti anche i ministri e i sottosegretari: 72.000 euro complessivi. E poi c’è la lotta all’evasione fiscale che frutterà ben 20 miliardi di euro in tre anni. Palle. La lotta all’evasione non è mai stata fatta da nessun governo. Quando io scrissi (come presidente di Commissione tecnica finanze-giustizia) l’attuale legge penale tributaria, quello che ne era saltato fuori era uno strumento efficiente. Si sarebbero puniti severamente professionisti, commercianti e artigiani (gli habitués del “nero”, incasso e non emetto fattura) e quelli che emettevano e utilizzavano fatture fasulle, all’origine delle frodi all’Iva comunitaria (ma non solo: servono anche per crearsi costi finti e dimostrare di aver guadagnato poco o di essere in perdita).

Si sarebbero puniti un po’ meno quelli che era facile beccare: i contribuenti che non facevano proprio la dichiarazione o quelli che ne presentavano una falsa ma senza documentazione (falsa) di supporto. La legge fu stravolta da un governo di sinistra (?) a seguito di un dialogo costruttivo per una riforma condivisa. Tutti d’accordo, stabilirono che chi faceva il nero era un evasore veniale: 8 mesi di prigione (con le attenuanti generiche); ma finti, perché c’è la sospensione condizionale della pena. Inoltre, siccome l’indagine comincia dopo circa 3 anni dalla presentazione della dichiarazione (bisogna aspettare l’esito dei controlli e 3 anni sono una ottimistica media del tempo che Gdf e Fisco impiegano per farli), restano 4 anni e mezzo per fare tutto: indagini, Tribunale, Appello e Cassazione.

Sicché, se l’evasore decide di spendere un po’ del suo bottino per pagarsi un bravo avvocato, l’assoluzione per prescrizione è garantita. Negli Uffici tributari le cose vanno ancora peggio: la media degli accertamenti sul territorio nazionale è pari al 10-12% circa: questo significa che si controllano 10, 12 dichiarazioni su 100; detta in un altro modo, chi evade ha il 90% di probabilità di farla franca. Le 10 dichiarazioni controllate danno origine sempre a procedimenti tributari (non esiste il caso di una verifica che si chiuda dicendo: tutto è a posto). E qui arrivano i comunicati sui risultati della lotta all’evasione: abbiamo accertato evasione pari a 35milioni453mila725 euro e denunciato 1154 evasori, questo ci viene propinato in occasione di feste, ricorrenze e conferenze tributarie di Gdf e Fisco.

Nessuno che dica che i supposti evasori fanno ricorso alle Commissioni Tributarie e di quello strabiliante risultato rimangono briciole. Attenzione: briciole che comunque bisogna ancora incassare, c’è solo una sentenza che dice che Tizio deve allo Stato X euro. La percentuale di quanto realmente incassato rispetto ai “risultati” è uno dei segreti meglio nascosti dal Fisco. Non si può essere credibili quando si annuncia una severa lotta all’evasione a distanza di pochi mesi dall’ennesimo condono fiscale (in media ce ne è stato uno ogni 3 anni a far data dal 1980).

Soprattutto quando, ogni volta, è stato proclamato solennemente che quello era l’ultimo e che da quel momento nessuna tregua sarebbe stata data agli evasori. Chiunque è in grado di farsi i suoi conti. Debbo resistere fino al prossimo condono. Bè, intanto quasi certamente non mi controllano (90%, ricordate?); se mi controllano pagherò tra una decina d’anni (questo è il periodo medio di un processo tributario); in ogni modo faccio un concordato e pago la metà di quello che avrei dovuto pagare se dichiaravo tutto; il penale è una farsa e non mi preoccupa. Sarebbe questa la lotta all’evasione?

Bruno tinti
nekonika
00sabato 12 giugno 2010 09:59
La riforma del diritto penale tributario non fu attuata secondo le linee più efficaci delineate da Bruno Tinti anche per colpa dell'allora Governo Amato.........

E' però innegabile che durante il Governo Prodi l'evasione fiscale subì un rilevantissimo calo, la campagna contro l'evasione fu univoca e ferma e sortì importanti effetti- oggettivi, supportati dai dati-.
Durante l'ultimo Governo Berlusconi invece i dati parlano chiaro in direzione opposta: l'evasione è di nuovo aumentata.........ma allora di che lotta parliamo?! In realtà sarebbe meglio dire che, di lotta all'evasione, si parla soltanto.

E' come la storia della lotta alle organizzazioni criminali mafiose: nei fatti si limitano le intercettazioni per molti reati. Ed anche se si è stabilito l'eccezione delle inchieste su mafia e terrorismo è ormai noto che, molto spesso, un'inchiesta per mafia nasce dall'intercettazione ad un altro e autonomo reato- rispetto al quale si è limitato l'uso delle intercettazioni.....-

Insomma sarebbe il caso che anche gli elettori del Pdl si rendessero conto che i proclami e gli slogan del Governo sono privi di sostanza, sono mera pubblicità ingannevole.

Perchè se Berlusconi non è il male dell'Italia il suo Governo sta producendo uno sfacelo inaudito.
giusperito
00sabato 12 giugno 2010 14:46
il governo prodi aveva visco come viceministro.. questa è una cosa da tenere in considerazione
Giubo
00sabato 12 giugno 2010 21:42
in America gli evasori fiscali sono le merde delle merde, vengono trattati come pedofili e stupratori...qui sono parlamentari, ministri, ecc...
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