MENINGITE ANCHE A NAPOLI

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peppestress78
00venerdì 24 gennaio 2003 10:57
NAPOLI - Dopo l'ultimo caso grave in Lombardia, tocca anche al Meridione della Penisola fare i conti con la meningite. A Napoli infatti, una bambina di quattro anni è stata ricoverata d'urgenza nella notte tra martedì e mercoledì scorso nel reparto di Infettivologia dell'azienda ospedaliera ''Cotugno''. La bambina, ormai considerata fuori pericolo, aveva accusato i primi sintomi del contagio martedì mattina.

In serata un primo ricovero nell'ospedale pediatrico ''Santobono''; i medici del pronto soccorso hanno deciso il trasferimento nel polo infettivologico specialistico della zona collinare di Napoli. Il primario Franco Saverio Faella, insieme con la direzione sanitaria, ha avviato la terapia antibiotica allertando immediatamente la rete di sorveglianza epidemiologica della Asl Napoli 1. I sanitari del dipartimento di prevenzione della Azienda sanitaria locale già mercoledì mattina hanno raccolto le informazioni al Cotugno e verificato le condizioni
igieniche della scuola elementare 'Borrelli', situata nella zona centrale di Napoli, dove la piccola paziente del Cotugno è iscritta.

Oggi l'allarme dei genitori ha provocato, di fatto, lo stop delle attività didattiche sia dell'istituto che della vicina scuola media 'Gabelli', rimaste chiuse oggi, secondo quanto riporta una nota di 'Italia Press'. Alla stessa agenzia un genitore particolarmente allarmato ha detto: ''Domenica la bambina era a casa mia ed ha giocato con mia figlia tutto il pomeriggio, è la sua compagna di banco: adesso dovrò vaccinare la mia bambina e dovremo fare lo stesso anche io e mia moglie?''.

''Quello registrato al Cotugno è il primo caso di meningite batterica di una certa gravità dall'inizio dell'anno - dice il primario Faella - e non può certo parlarsi di epidemia nè, in assenza della tipizzazione batterica, di opportunità di campagne vaccinali. Casi del genere si verificano in tutti i periodi dell'anno e spesso - spiega lo specialista - sono legati a fenomeni sporadici e alle particolari condizioni immunitarie del soggetto colpito''
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