Lezioni di Napoletano

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itreniavapore@
00venerdì 24 ottobre 2014 10:35
Raccolgo le istanze di alcuni utenti ed inauguro la rubrica "Lezioni di napoletano".
La "mia" prima lezione riguarda il termine "Inciuciare".
Entrato prepotentemente a far parte del lessico giornalistico e politico, "Inciuciare" avrebbe a giudizio di molti origine onomatopeica (deriverebbe dal suono ciu-ciu) e significherebbe "spettegolare bisbigliando, parlar fitto a bassa voce".

In realtà il termine INCIUCIARE E' DI ORIGINE GRECA e deriva dall' avv./prep. en (in) + il verbo kukào (mescolare, mischiare, sconvolgere, turbare, confondere) E DESCRIVE IL COMPORTAMENTO DI CHI ARTATAMENTE CONFONDE LE ACQUE, DI CHI MESCOLA LE CARTE IN TAVOLA, DI CHI MISTIFICA LA REALTA'.





Paperino!
00venerdì 24 ottobre 2014 10:58
[SM=g2725285] [SM=g2725285] [SM=g2725285]

Hai ripreso un filone aperto da una vecchia e dottissima disquisizione sulle origini greche di parole come purchiacca... --> LINK [SM=g2725175]

Suprema.Moltheni
00venerdì 24 ottobre 2014 12:43
Re:
Paperino!, 24/10/2014 10:58:

[SM=g2725285] [SM=g2725285] [SM=g2725285]

Hai ripreso un filone aperto da una vecchia e dottissima disquisizione sulle origini greche di parole come purchiacca... --> LINK [SM=g2725175]





[SM=g2725378] [SM=g2725378] [SM=g2725378] [SM=g2725378] [SM=g2725400]
idina
00venerdì 24 ottobre 2014 21:30
Per conoscere il significato di un altro termine tipico del dialetto napoletano clicca: Appucundria

[SM=g2725283] [SM=g2731235]
Catwoman(didì7)
00martedì 28 ottobre 2014 16:52
Che bel topic avete aperto! complimenti [SM=x43799]
bluesrock
00mercoledì 29 ottobre 2014 10:23
Figlio'e'ntrocchia

Sull'origine etimologica di tale parola, che indica scaltrezza e furbizia, nel dialetto napoletano, esistono ben tre orientamenti [SM=x43819]
Secondo alcuni, deriverebbe dal latino "intra oculos", volendo con ciò rappresentare la capacità del soggetto di farti qualcosa negli occhi, senza che tu possa accorgertene.
Tale spiegazione, tuttavia, non pare convincente, perché riferisce il tutto alla 'ntrocchia, senza far comprendere per quale ragione l'espressione dialettale faccia riferimento al "figlio" della 'ntrocchia, quale sinonimo di donna di malaffare.
Per tale ragione, un altro orientamento opta per il "concepito int' a rocchia", ossia "da una cooperativa di padri".
Un terzo e preferibile orientamento [SM=g2725400], invece, si fonda sul latino "antorca(m)" e il suo diminutivo "antorcula(m)" (fiaccola), unito ad "in torculum" (in giro). È, infatti, noto che la meretrice svolgeva, e svolge tutt'oggi, il proprio mestiere in giro e illuminando il suo posto di lavoro con una torcia, oggi falò [SM=x43819]
Da "antorcula", poi, per metatesi interna, si arriva ad "antrocla". Normale, infine, il passaggio da 'cl in 'cch, tipico del dialetto partenopeo. Infine, per altra metatesi interna, si arriva a 'ntrocchia [SM=x43819]
idina
00martedì 4 novembre 2014 10:00
Mangiatora vascia.

È la condizione di coloro che nella vita hanno tutto facile, in quanto provenienti o da famiglie agiate economicamente oppure in quanto già hanmo il c.d. lavoro assicurato in famiglia.
In quanto tali, queste persone, non conoscono cosa sia lo stento ed il sudarsi qualche cosa.
La mangiatora, sarebbe la scodella o comunque il contenitore in cui mangiano gli animali. Se tale contenitore è appunto, basso, ossia non posto ad una altezza tale da imporre alla bestia di sforzarsi un pò per prendere il cibo, le si rende la vita facile.
Perché, appunto, la "mangiatora" è " vascia ".
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