In marzo la disoccupazione è cresciuta dell'8,8%: in un anno sono stati persi 367mila posti. I giovani senza un impiego sono in aumento: più 2,9% rispetto a marzo 2009. Sacconi: "Ce lo aspettavamo. Per stimolare l'occupazione femminile, abbiamo chiesto all'Ue di avere contratti di inserimento agevolati nel Sud su base territoriale"
ROMA - Il numero delle persone in cerca di occupazione, per il mese di marzo, è pari a 2,194 milioni di unità. Un dato in crescita del 2,7% su base mensile e del 12% rispetto ad un anno fa. Lo rende noto l'Istat. Il tasso di disoccupazione totale si posiziona quindi all'8,8%: più 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente e più 1% rispetto a marzo 2009. Il tasso di inattività invece si attesta al 37,8%. Una cifra record, mai raggiunta dal 2002.
Giovani. Il tasso di disoccupazione giovanile è pari al 27,7%, con un calo di 0,4 punti percentuali rispetto al mese precedente ma in aumento di 2,9 punti percentuali rispetto all'anno scorso.
Donne. A crescere è in particolare il numero di donne disoccupate: 1 milione 44mila unità. Un aumento del 4,8% su base mensile contro un incremento dello 0,9% per quella maschile. "L'idea che l'occupazione femminile avrebbe risentito meno della crisi - spiega la segretaria della Cgil, Susanna Camusso - sottintendeva che il lavoro delle donne sarebbe stato penalizzato di meno perchè più precario e meno retribuito. Il carattere discriminatorio di quel pensiero era evidente, ma i fatti lo hanno in ogni caso smentito: cala il tasso di occupazione, cresce la disoccupazione e aumenta il tasso di scoraggiamento femminile".
Uomini. La disoccupazione maschile raggiunge, a marzo 2010, un livello pari a 1 milione 150mila unità, in aumento del 0,9% (più 10 mila unità) rispetto al mese precedente e del 10,6 per cento (più 111 mila unità) rispetto allo stesso mese dell'anno precedente.
Occupati. Il numero di occupati a marzo è pari a 22 milioni 753mila unità. Un calo dello 0,2% rispetto a febbraio e inferiore dell'1,6% (meno 367 mila unità) rispetto al 2009. Questa la stima dell'Istat "sulla base delle informazioni finora disponibili". Il tasso di occupazione è pari al 56,7%: inferiore, rispetto a febbraio, di 0,1 punti percentuali e di 1,1 punti percentuali rispetto a marzo dell'anno precedente.
Sicilia e tasso di inattività. Per inattiva si intende la popolazione che ancora studia, le casalinghe ma anche gli scoraggiati, chi non lavora e non chiede più di farlo. In Italia è inattiva una persona ogni due (tra i 15 ed i 65), ma in Sicilia la situazione peggiora: si tratta di 3 persone ogni 5.
Le reazioni del Pd. "I dati dell'Istat ci consegnano l'ennesimo bollettino di guerra sul tema dell'occupazione, a dimostrazione del fatto che è
questa la vera emergenza nazionale. Eppure il governo continua a fare muro contro le proposte avanzate dal Pd nell'indifferenza di una maggioranza evidentemente troppo impegnata nella rissa interna che la dilania". Giuseppe Fioroni, responsabile del Partito democratico per il Welfare commenta i dati Istat. "In un anno - dice - altre 367mila persone hanno perso il lavoro in Italia. Questo è il dato peggiore dal 2002 ma il governo non sembra destarsi dal torpore e dalla mancanza di coraggio, visto che ancora ieri ha respinto le proposte del Pd.
Il governo si svegli - conclude - perché, diversamente, a destarlo sarà l'esasperazione dei cittadini abbandonati a se stessi".
Il Pdl. "Il tasso di disoccupazione è in leggero incremento, ce lo aspettavamo. Ma molti 'gufi' dicevano peggio". Così il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, commenta i dati Istat. "Come sappiamo - ha aggiunto - l'andamento della disoccupazione è successivo all'andamento dell'economia. Siamo molto sotto la media dell'Unione ma è una magra consolazione perchè c'è chi cerca lavoro e non lo trova. Inoltre - ha concluso Sacconi - l'andamento mensile dà valori relativi, per esempio questo mese scende la disoccupazione giovanile ma certo il dato non mi porta a dire che la stiamo superando". Infine, il ministro si è soffermato sul tasso di inattività che "scende un pochino. Di fronte a questa piccola ripresa di persone che non si offrivano e ora si offrono sul mercato sale il tasso di disoccupazione". E per stimolare l'occupazione femminile, Sacconi fa sapere che hanno "chiesto all'Ue di avere contratti di inserimento più agevolati nel Sud. Contratti che considerino cioè il criterio territoriale: fattore determinante in Italia dove le differenze tra Nord e Sud sono ampie".