Questa volta il verdetto non lascia scampo ad equivoci: "La Forleo ha sbagliato". Ad affermarlo è il Tribunale del riesame che, riesaminando appunto il caso degli islamici scarcerati perché "non terroristi", ha chiarito che il gup Forleo si è fatta tradire nella sua sentenza da "un'errata interpretazione delle norme" che sul piano del diritto equivale ad "una patologia". Un errore però "non grave".
Risultato: il Riesame, che valutava un ricordo della Procura, ha bocciato l'ordinanza della Forleo in merito ai terroristi Drissi Noureddine e Kamel Hamraoui (presunti reclutatori di Al Ansar arrestati nel 2003) perché viziata da un errore giuridico qualificato come "inedito". Quindi ha ripristinato l'arresto per terrorismo negato, ma solo per ragioni di competenza. Vale a dire perché il gip Forleo "ha trasmesso gli atti a Brescia" dove nel frattempo il nuovo gip Roberto Spanò "ha già emesso un nuovo provvedimento di arresto anche per terrorismo".
Non basta. Il verdetto ("Si era già dichiarata incompetente, non doveva pronunciarsi - ha spiegato il Tribunale del riesame -. L'errore non è però grave come è stato dipinto".) riapre di fatto anche il "caso Daki". La sezione di prevenzione del tribunale di Milano deciderà infatti oggi se accogliere la richiesta della questura di applicare misure restrittive al marocchino, unico imputato ad essere stato fin qui scarcerato. Misure che imporrebbero a Daki il soggiorno obbligato a Reggio Emilia con dovere di firma due volte al giorno. Tutto per tenere l'uomo in Italia in attesa di un appello che potrebbe rimandarlo in carcere. Per buona pace di Clementina Forleo.
w il cepu