La destra, la meritocrazia e le banche. Cosa succede veramente con il Banco di Napoli

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...Leon...
00martedì 2 marzo 2010 11:29
Il Banco di Napoli assume trenta giovani, tutti figli di dipendenti che hanno scelto di andare in pensione prima dei 65 anni. Dice il direttore generale Giuseppe Castagna: "Il passaggio non è automatico, come se fosse un diritto ereditario, ma c'è una antica tradizione". La Cgil: "Noi ci siamo opposti, la prassi padre-figlio non l'abbiamo mai avallata. Quello del Banco di Napoli è un atteggiamento che va assolutamente contro la filosofia la meritocrazia"


Trenta giovani neo assunti hanno varcato ieri il portone del Banco di Napoli. Sono i figli di altrettanti dipendenti che hanno scelto di andare in pensione prima dei 65 anni. A dare il benvenuto ai nuovi arrivati, è stato Giuseppe Castagna, napoletano, 51 anni, da quattro mesi designato da Intesa San Paolo a guidare l´istituto di credito di via Toledo, che nelle quattro regioni del Sud, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria, ha oltre 800 filiali, 7000 dipendenti e 1 milione 900 mila clienti. Da ieri è anche presidente commissione Abi Campania.
Direttore generale Castagna, il posto di padre in figlio?
«I padri avevano facoltà di lasciare il lavoro prima del tempo stabilito, e hanno fatto spazio ai più giovani».
Che tipo di assunzione?
«A tempo indeterminato con contratto di apprendistato. Ci impegniamo a confermare il 50 per cento degli apprendisti già dopo due anni, anziché i canonici quattro».
Che criterio avete seguito?
«Li abbiamo selezionati. Il passaggio non è automatico, come se fosse un diritto ereditario, ma c´è una antica tradizione, l´attaccamento ai colori del Banco di Napoli».
Al suo marchio?
«Il ritorno alle vecchie insegne è stata una mossa vincente. Il brand è importante, siamo il più grande datore di lavoro del Mezzogiorno. Ora dobbiamo tentare di riempirlo dei contenuti di Intesa San Paolo».
Per le imprese campane provate dalla crisi, che devono avere accesso al credito, però, il centro decisionale è troppo lontano, prima Torino, poi Milano
«Non c´è bisogno di avere autonomia per accompagnare i clienti. Anche se quasi il 95 per cento delle nostre pratiche si decide in quest´area. È importante chiarire bene quello che si può fare o no. La managerialità qui spesso è trascurata. Non si può pensare di sostituire il capitale con il debito. Possiamo, però, trovare chi mette il capitale. Ed è ciò a cui lavoriamo utilizzando un network che mette in contatto aziende e università che fanno ricerca, con "business angel" e "venture capital". In Campania ci sono molte occasioni da cogliere».
Da dove comincerebbe?
«Bagnoli. Siamo disposti a finanziare gli interventi, ma ci vogliono imprenditori che non abbiano solo interesse a operazioni immobiliari e enti locali con in testa un progetto chiuso e tempi certi. Parlo di servizi, accoglienza turistica e tanto altro. A ciascuno il suo ruolo. Se fossimo chiamati in causa potremmo anche pensare di attrarre investitori. Il problema è conoscere il progetto, l´unica via per scalfire le rigidità di Basilea due. Senza il business plan, le cose vanno male».
Come il naufragio del Polo della Qualità di Marcianise?
«Ne è un chiaro esempio. Le banche non hanno visto tutto il progetto del Consorzio».
E ora?
«Dovremmo arrivare presto alla richiesta di liquidazione, con la cristallizzazione del debito e del credito. I tre commissari liquidatori stanno facendo un lavoro eccellente. Bisogna superare la fase disgraziata del primo consorzio e proseguire con una parte degli iniziali imprenditori, noi tenteremo di portarne dei nuovi. Puntiamo al rilancio. Entro marzo si chiude questa fase».
Alla guida del Banco che obiettivo si propone?
«Premesso che qui il mercato delle banche è aperto, vorrei trasformare questo istituto di credito in un modello di servizi al pubblico, con una struttura organizzativa per conoscere gli ambienti in cui le aziende lavorano. Piano piano stiamo portando avanti il discorso della Banca dei Territori, il Banco deve parlare il linguaggio degli imprenditori».
Qual è la categoria di imprenditori più solida in Campania?
«Lo shipping, i nostri armatori sono in grado di competere ai massimi livelli internazionali».
...Leon...
00martedì 2 marzo 2010 11:30
Sondaggio
La destra esprime la difesa dei privilegi o invece e a favore della meritocrazia?



P.s.
Il sondaggio è fasullo, la risposta pure.
Giubo
00martedì 2 marzo 2010 13:25
io ne so qualcosa purtroppo questo giochetto ha penalizzato anche me,sapete?
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