Qualche tempo fa, un topic molto simpatico cercava di definire il significato di alcune parole napoletane essendo, il dialetto partenopeo una vera e propria lingua e, alcuni suoi termini non facilmente traducibili in italiano.
Io mi domando:
Cos’è la
Appucundria? Pino Daniele in una canzone la definisce così:
Appocundria me scoppia
ogne minuto 'mpietto
pecchè passanno forte
haje scuncecato 'o lietto
appocundria 'e chi è sazio
e dice ca è riuno
appocundria 'e nisciuno
Appocundria 'e nisciuno
(Appucundria mi scoppia ogni minuto nel petto, perché passando forte hai disfatto il letto. Appucundria di chi è sazio e dice che è digiuno, appucundria di nessuno..appucundria di nessuno)
C’è un parallelismo tra questo termine, la
Saudade portoghese e la
Sehnsucht tedesca.
La
Saudade, che si riesce benissimo a "respirare" lungo le strade di Lisbona, è stata definita da Gilberto Gil nella sua canzone “Toda Saudade”:
Ogni saudade è la presenza dell`assenza / Di qualcuno, un luogo o un qualcosa, infine / Un improvviso no che si trasforma in sì / Come se il buio potesse illuminarsi. / Della stessa assenza di luce / Il chiarore si produce, / Il sole nella solitudine. / Ogni saudade è un capsula trasparente / Che sigilla e nel contempo porta la visione / Di ciò che non si può vedere / Che si è lasciato dietro di sé / Ma che si conserva nel proprio cuore.
A sua volta la
Sehnsucht, è un sentimeno meno passivo, lo struggimento, la tensione verso qualcosa di infinito, come l’impotenza e lo smarrimento dell’uomo di fronte alla grandezza della natura.
Probabilmente la
Appucundria, si avvicina di più alla
Saudade ma se ne differenzia anche.
Essa non è solo “Ipocondria, malinconia”, bensì anche noia, nostalgia, mal d’amore, insoddisfazione, solitudine ma, a differenza del termine portoghese, resta nella sfera intima e personale dell’individuo, non divenendo “simbolo” o “vessillo” di un popolo (in effetti, quello Napoletano è un popolo tradizionalmente definito come allegro e non malinconico).