La rivoluzione parte da Parigi L’acqua torna a essere pubblica
FRANCIA. Bernard Delanoe, sindaco della città della Senna, ha mantenuto la sua parola. Il servizio sarà nuovamente municipalizzato. Colpo basso per le multinazionali dell'oro azzurro Veolia e Suez. Sconti per le famiglie a basso reddito.
Lo aveva promesso in campagna elettorale e alla fine si è dimostrato un uomo di parola. Bertrand Delanoe, sindaco socialista di Parigi ha portato a termine la sua missione per municipalizzare di nuovo l’acqua nella sua città. Davanti ad una agguerrita resistenza del partito di destra all’opposizione in sede di consiglio comunale, martedì scorso ha esposto gli ultimi particolari tecnici della rivoluzione idrica nella città della Senna. Il capogruppo dell’Ump, partito di destra, Jean-François Lamour, ha parlato di ritorno al passato e di interruzione di un servizio efficiente basato su una «sana concorrenza tra le due concessionarie» mentre ora la distribuzione dell’acqua verrà trasformato in una sorta di «macchina da guerra»; in altre parole il consigliere teme l’istituzione dell’ennesimo enorme apparato burocratico. La terza e ultima delibera nell’Hotel de Ville è servita, infatti, a definire i termini del trasferimento del personale nella transizione dal privato al pubblico. Nessuno perderà il lavoro e i 900 dipendenti delle concessionarie verranno tutti assunti nell'ente municipale Eau de Paris (Acqua di Parigi), nato il primo maggio scorso. I contratti delle due multinazionali Veolia e Suez che gestiscono il servizio idrico nella capitale francese, inerenti alla distribuzione, scadranno il prossimo 31 dicembre, mentre il 2011 sarà la deadline per ciò che attiene la produzione.
Il ritorno alla gestione municipalizzata farà risparmiare al Comune circa 30 milioni di euro l’anno, che porteranno il prezzo dell’acqua per metro cubo a 2,77 euro fino al 2014. I risparmi saranno reinvestiti in opere di risanamento delle infrastrutture idriche. Durante l’operazione, che va tutta a loro svantaggio, le perdite economiche di Veolia e Suez sono stimate intorno ai 200 milioni di euro. In realtà le intenzioni del sindaco non sono state ispirate da posizioni puramente ideologiche, anche se è stato ribadito più volte che l’acqua è un diritto e non solo un servizio, bensì dalla constatazione di numerosi disservizi che vanno dalla scarsa manutenzione delle tubature all’aumento costante dei prezzi. Con il passaggio al servizio pubblico, invece, questi ultimi rimarranno bloccati per 5 anni, mentre aumenteranno le campagne di informazione al cittadino, che potrà controllare la composizione chimica dell’acqua che esce dal proprio rubinetto. E se da un lato è vero che non vi saranno variazioni sensibili nella bolletta dei cittadini, lo è anche che d’ora in poi le famiglie a basso reddito avranno uno sconto del 50 per cento. A precisarlo è Anne Le Strat, assessore all’Acqua che segue passo dopo passo la difficile riforma da lei stessa definita una «rivoluzione storica». Mettere fine agli interessi dei leader mondiali del business dell’oro azzurro, Veolia e Suez, non è stata cosa semplice. Fu l’allora sindaco di Parigi Jaqcues Chirac nel 1984 a consegnare l’acqua della capitale nelle loro mani. Evidentemente in questi 25 anni non sono stati in grado di farne un uso corretto.
fonte: www.terranews.it/news/2009/11/la-rivoluzione-parte-da-parigi-l%E2%80%99acqua-torna-essere-...