Kamikaze in Afghanistan: feriti 5 militari

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(sAlly_88)
00lunedì 30 maggio 2011 13:18
AGGUATO TALEBANO A BASE HERAT: UN SOLDATO GRAVISSIMO Tra due e quattro attentatori si sono fatti saltare nei pressi del Prt gestito dall'Italia: morti quattro poliziotti afghani. La Russa: "Nessuna vittima tra i nostri". Berlusconi: "Vicino a loro"

Cinque soldati italiani feriti, di cui uno in condizioni gravi, ma "nessun morto". E' il bilancio, ancora provvisorio e caotico, del nuovo attacco sferrato vicino al centro per la ricostruzione provinciale di Herat, nell'Afghanistan occidentale, gestito da soldati e da civili italiani. La rivendicazione dei talebani non si è fatta attendere: in un comunicato dei terroristi si parla di sette kamikaze all'opera. Fonti ufficiali parlano invece di un numero di attentatori compreso tra due e quattro. Si tratta dell'attacco più grave avvenuto nella zona, perché studiato e programmato per colpire più punti strategici contemporaneamente. Sono quattro, invece, le vittime causate dall'attentato in altri due obiettivi nei pressi della base italiana. In totale, i feriti sarebbero al momento ventiquattro. "Siamo vicini - ha detto il premier Silvio Berlusconi - ai soldati italiani e alle loro famiglie".

"NESSUN MORTO" - "Non c'è stato nessun militare italiano morto. Ci sono molti feriti, di cui uno grave colpito all'addome. Le vittime sono della polizia afghana": ad assicurarlo è stato il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, che ha spiegato come si sia trattato "di un attacco in piena regola al compound del Prt di Herat. L'attacco è finito». Il ministro della Difesa terrà sul tema una conferenza stampa alle 12.15 in Senato. Secondo la tv satellitare al-Jazeera, invece, sarebbero ancora in corso scontri nella zona del Provincial Reconstruction Team (Prt), retto dal 132° reggimento artiglieria terrestre della brigata Ariete, che ha sede a Maniago (Pordenone). Il Prt, al comando del colonnello Paolo Pomella, ha il compito di supportare la governance e sostenere il processo di ricostruzione e sviluppo, insieme ad una componente civile.

LE SCUSE DELLA NATO - Il drammatico fatto di sangue arriva a due giorni dall'agguato ad altri soldati italiani in Libano e a poche ore dalle scude ufficiali dell'Isaf, la forza della Nato in Afghanistan, per la morte di nove civili che sono stati uccisi in un incidente nel distretto di Now Zad, nella provincia di Helmand, lo scorso 28 maggio. Il generale John Toolan, comandante della regione Sudovest, ha affermato che "qualunque perdita di vita è una vera tragedia e presento le mie personali condoglianze alle famiglie e agli amici dei marines Usa e delle persone afgane che sono rimaste uccise o ferite". Toolan ha ricordato che "una pattuglia della coalizione è stata attaccata dagli insorti" che hanno ucciso un marine "e preso posizione all’interno di una zona abitata" che è poi stata "neutralizzata" da una incursione area della coalizione. "Sfortunatamente - prosegue la nota Isaf - solo dopo si è scoperto che la struttura appositamente occupata dai talebani era anche la casa di civili innocenti". L'alto militare ha infine fatto presente che "un’indagine è in corso per determinare gli esatti dettagli dell’incidente".

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