Il posto fisso e' monotono

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
J.Rebus
00giovedì 2 febbraio 2012 15:03
Il posto fisso e' monotono
2 febbraio 2012 • alberto bisin
Cosi' ha detto Monti a Matrix. Non l'avesse mai fatto. Un putiferio. Se avesse letto i commenti su Il Fatto quotidiano ad un mio articolo un paio di anni fa, avrebbe capito che non era cosa. Io, felice di aver trovato un alleato - e quale alleato! - mi consolo. E ripropongo le mie considerazioni, da Il Fatto Quotidiano, 13 Aprile 2011 - cosi' come la mia risposta ai commenti il 22 Aprile.

Il Fatto Quotidiano, 13 aprile 2011: Si può essere precari e felici (negli Usa)

La manifestazione dei precari di sabato ha evidenziato ancora una volta le difficili condizioni di lavoro di coloro che, in Italia, non godono di protezione contrattuale e l’inefficienza del nostro mercato del lavoro che si manifesta appunto nel suo eccessivo dualismo: protezione estesa per alcuni e minima per altri. Molti commentatori reagiscono proponendo una soluzione “morale”: estendere le protezioni a tutti. Spesso abbinata a dichiarazioni da lotta di classe, lavoratori contro padroni.

Come sarebbe bello se fosse così facile. Ai precari manca sicurezza? Diamogliela. Dove prenderla? Dai padroni (o dai ricchi, o da chi non paga le tasse, e via discorrendo). Lo dico con ironia, naturalmente, ma piacerebbe anche a me vivere in un mondo in cui la redistribuzione del reddito potesse risolvere ogni problema. Non è così purtroppo, estendere la protezione del lavoro – garantire contratti a tempo indeterminato con solide garanzie contro il licenziamento – a tutti o quasi si può fare, ma a un costo: un’ulteriore riduzione del tasso di occupazione, soprattutto dei giovani e delle donne. È brutto da dirsi ma è così: più si protegge il lavoro, minore è il numero dei lavoratori protetti (a meno di non avere salari molto più bassi). Proteggere costa, riduce la produttività del lavoro e quindi l’occupazione del lavoro stesso a parità di salario. So che, messa così, è una affermazione apodittica e che chiunque sappia come trovare o massaggiare un dato proverà a contraddirmi, a mostrare che la Svezia garantisce protezione e occupazione e la Gran Bretagna all’opposto non garantisce né protezione né occupazione. Non è così, mi spiace. Ma entrare in una disamina seria dei dati non è possibile qui, perché voglio provare a fare un ragionamento più “leggero”. Chiedo al lettore di credermi, quindi, di concedermi per una volta il principio di autorità, accettare la mia provocazione e continuare a leggere.

Ma torniamo ai precari. Dovrebbero essere contenti? Meglio precari che disoccupati, dopotutto. Assolutamente no. Un lavoro precario in Italia è una sciagura. Hanno completamente ragione. Perché se si perde, il lavoro precario, si è rovinati, in Italia. Perché lavori precari ce ne sono pochi e lavori protetti ancora meno. Proviamo a immaginare un mondo diverso. Un mondo in cui di lavori precari ce ne fossero a iosa: finito uno se ne trovano altri, diversi, altrove. In questo mondo essere precario non è affatto male, specie per un giovane, magari con poca istruzione: il pizzaiolo per sei mesi, il barista per due (che lavorare la notte è bello ma stanca), il massaggiatore per un anno; un periodo a Milano, uno a Venezia, uno a Urbino e uno a Londra…

Mi rendo conto di quanto anche solo ipotizzare un mondo di questo tipo possa sembrare assurdo e che chi oggi in Italia cerca di tenersi stretto il lavoro al call center possa essere addirittura insultato da questo mio ragionamento. Non ho nessuna intenzione di insultare nessuno. Ma li vedo tutti i giorni ragazzi giovani (spesso anche italiani), che fanno esperienze sul mercato del lavoro a questo modo. Cambiano lavoro in continuazione e si stabilizzano lentamente, alcuni attraverso attività imprenditoriali, altri cercando lavori più protetti. Sto parlando degli Stati Uniti (o meglio, di New York), naturalmente. Ma non sto sostenendo che il mercato del lavoro negli Stati Uniti sia il migliore dei mercati del lavoro possibili. Anzi. È un inferno da molti punti di vista. Ma la questione del precariato non esiste. Non ho mai sentito nessuno lamentarsi del precariato. Della mancanza di assicurazione sanitaria, sì, sempre. Della disoccupazione ogni tanto, specie nei periodi di crisi come questo. Ma mai del precariato. Mai dei giovani che non riescono ad avere sicurezza sufficiente per metter su famiglia. Non esiste nemmeno la parola “precariato”. almeno non con il significato peggiorativo che ha in italiano.

E non sto parlando solo di lavoro manuale. I professori universitari, per esempio, prima di avere lavori fissi e protetti, hanno lavori precari. Cambiano università continuamente: perché si stufano di stare in città noiose, perché cambia la loro situazione familiare, perché vogliono essere più vicini a qualcuno con cui fanno ricerca… e perché l’università dove lavorano li manda via. Girano, per anni. Il lavoro fisso (si chiama tenure per gli accademici) è un obiettivo importante, naturalmente. Ma non è che senza non si vive o non si crea famiglia. Perché precariato non significa rischiare di perdere lavoro, ma al massimo trovarlo in un’altra città o in un’università meno prestigiosa. Parlo anche per esperienza. Ho tenure, adesso; ma sono stato precario per circa 10 anni girando Stati Uniti ed Europa, senza mai sentirmi precario. La stessa cosa si può dire per medici, avvocati, operatori finanziari.

Per arrivare a un mercato del lavoro di questo tipo è necessario ridurre la protezione del posto di lavoro, permettere alle imprese di licenziare per ragioni economiche, ad esempio. Mi rendo conto che possa apparire un po’ un salto nel buio. Capisco anche che possa essere inattuabile, nelle presenti condizioni in Italia. Mi riferisco sia alle condizioni economiche (l’eccessiva partecipazione dello Stato inefficiente nella vita economica) che a quelle culturali (in cui il desiderio del “posto fisso” è scolpito quasi indelebilmente nella mente di molti). Però so anche che se non si arriva a un mercato del lavoro di questo tipo i problemi dei precari sono irresolubili. Non c’è via d’uscita, purtroppo: più si protegge una parte dei lavoratori, più gli altri ne fanno le spese. Chi dice il contrario, o non capisce o è in malafede. Nel caso italiano, di solito, è in malafede.

------------------------------------------------------------------------------------

I commenti sono stati cancellati. Ma il loro tenore si puo' dedurre dalla mia risposta pochi giorni dopo.

Il Fatto Quotidiano, 22 aprile 2011: Nove risposte sul precariato made in Usa

Sapevo che le idee esposte avrebbero provocato reazioni anche fortemente negative. Alcuni lettori – che ringrazio – hanno provato a difendere le idee del post ma sono stati facilmente subissati dalla massa di insulti. Le cose che ho scritto sono definite castronerie, spocchiosità, caz…, panzane, deliranti, ridicole, un tanto al chilo, qualunquiste, scempiaggini, bischerate, vecchie e abbandonate, da bar, e – insulto degli insulti – la stessa zuppa di Boldrin.

Di me si dice che sono un famigerato, sacerdote, sciacallo, con aria da vate dell’economia, dall’alto del suo scranno universitario, professorino, pseudo-professore, servitore delle multinazionali. Mi si accusa di prestarmi (dietro compenso?) a sostenere teorie molto apprezzate dalle lobby delle multinazionali, di essere un firmatario bushista della lettera contro la riforma sanitaria americana, e addiruttura di accordare favore alla liberalizzazione della vendita di armi da fuoco. Per la cronaca, nessuna delle tre accuse è corretta. E infine mi si dice “va in mona”, espressione veneta che però mi è sempre piaciuta e mi ricorda l’infanzia.

Non mi lamento degli insulti (più di quanto non abbia implicitamente già fatto) e rispondo in gruppo a varie tipologie di commentatori.

1. Quelli che mi confondono con Boldrin. Che tutti i veneti siano uguali?

2. Quelli che richiedono dati e sono profondamente offesi dal mio riferimento al principio d’autorità, in un paese dove tale principio è (mai esplicitamente) richiesto da qualunque deficiente abbia una cravatta o millanti letture marxiane. Tornerò con un post coi dati. Ma anticipo: guardate alla correlazione tra la protezione del lavoro e il tasso di occupazione per età e sesso (sono giovani e donne a pagare le condizioni del mercato del lavoro in Italia).

3. Quelli che in Italia si può licenziare. L’Italia è uno dei paesi sviluppati in cui il lavoro è più protetto e in modo più inefficiente. Innanzitutto perché la protezione si estende indipendentemente dal merito, a tutti. E poi perché la protezione è del posto di lavoro, non del lavoratore; così che posti di lavoro economicamente inefficienti sono mantenuti e il lavoratore non è protetto sul mercato alla ricerca di un nuovo lavoro. Ebbene sì, sto parlando degli ammortizzatori sociali.

4. Quelli che Bisin riconsegni il dottorato, venga a studiare, torni a fare il ricercatore… Ma siamo matti! Con tutta la fatica che ho fatto. Mica sono nato nella buona società italiana, io, che sennò avrei fatto il professore in Italia: posto fisso e studi marxisti.

5. Quelli che facciamo pagare le tasse agli evasori, prendiamocela con le aziende che licenziano e scaricano sulla collettività, e con le libere professioni protette. Completamente d’accordo, su tutta la linea.

6. Quelli che è tutta colpa della globalizzazione, cioè dei cinesi (come il ministro Tremonti). Noi famigerati di Noisefromamerika.org ci abbiamo addirittura scritto un libro per argomentare che hanno torto. A modico prezzo in tutte le librerie.

7. Quelli che Bisin non sa cosa significhi essere precario. Non ho avuto lavoro fisso per 10 anni (più 5 di dottorato). Sarà che il precariato degli altri è sempre più verde del proprio!

8. Quelli che, quanto prende il precario Americano? Negli Stati Uniti il lavoro precario tende ad avere salari superiori a quello fisso (perché richiede la remunerazione del rischio di perdere il lavoro). In Italia non è così perché il lavoro precario è sfruttato dalle imprese che devono offrire rendite al lavoro fisso (incluse le imprese pubbliche che infatti fanno uso enorme del lavoro precario).

9. Quelli che il paragone non tiene: magari stessimo negli Stati uniti o in Gran Bretagna dove c’è una gran domanda di lavoro. Vi siete mai chiesti perché?

Infine, vorrei ringraziare il Fatto e mandare in mona quello che suggerisce che io sia pagato dalle multinazionali e il sociologo che pontifica senza avere ancora capito cos’è un mercato.

--------------------------------------------------------------------------

Vedo che promettevo un post coi dati. Qualcuno me lo aveva ricordato ma me lo devo essere scordato una seconda volta. Bisognera' proprio farlo.


Gli storici troveranno un mio post su NFA datato 27 Marzo 2006 in cui esprimevo simili idee. Ma allora i lettori giornalieri di NFA erano 12, forse 13.
Topolino80
00giovedì 2 febbraio 2012 18:32
Mi sembra di essere governati dagli Dei dell'Olimpo... [SM=x43674]
MARTINA.SANNINO83
00giovedì 2 febbraio 2012 19:01
Vorrei annoiarmi a vita!
.irly.
00giovedì 2 febbraio 2012 19:28
battuta in puro stile padoaschioppano sul genere: "le tasse sono una cosa bellissima".
Paperino!
00giovedì 2 febbraio 2012 19:36
Ogni tanto qualche cazzata del genere se la potrebbe risparmiare.
Il suo problema è che è fuori della realtà.
WeAreNemesis
00giovedì 2 febbraio 2012 22:37
Visto che il posto fisso è monotono, certa gente incollata ai seggi di Camera e Senato da anni e anni potrebbe schiodarsi un pò....
Siamo governati da persone che ci credono deficienti.
.pisicchio.
00giovedì 2 febbraio 2012 22:40
O forse ad essere lontani dalla realtà sono proprio i giovani-vecchi italiani.

Ascoltate tutto quello che ha detto Monti. Non fermatevi alla battuta.

Per difendere i diritti di qualche lavoratore sessantenne stiamo sacrificando quelli di migliaia di giovani costretti a tipologie contrattuali di cui da tempo si abusa.

L'apartheid esiste davvero. E' il muro di tutele eretto tra l'operaio Fiat e il giovane laureato da call centre.

Questo governo sta facendo quello che può, ovvero pochissimo. Tuttavia è più di quanto abbiano prodotto, insieme, i governi degli ultimi 20 anni.

Bisognerebbe supportarlo e chiedergli a gran voce di fare di più (liberalizzazioni, mercato del lavoro etc.)



trixam
00giovedì 2 febbraio 2012 23:42
Credo che Monti la battuta l'ha fatta non tanto in veste di presidente del Consiglio, ma di presidente(autosospeso) della Bocconi.
Vista così, la cosa fa una certa differenza.
trixam
00giovedì 2 febbraio 2012 23:42
Credo che Monti la battuta l'ha fatta non tanto in veste di presidente del Consiglio, ma di presidente(autosospeso) della Bocconi.
Vista così, la cosa fa una certa differenza.
kusovme
00venerdì 3 febbraio 2012 00:17
credo sia una battuta vera per quanto evitabile e/o inopportuna, come quella di padoa schioppa.
.pisicchio.
00venerdì 3 febbraio 2012 03:51
Re:
trixam, 2/2/2012 11:42 PM:

Credo che Monti la battuta l'ha fatta non tanto in veste di presidente del Consiglio, ma di presidente(autosospeso) della Bocconi.
Vista così, la cosa fa una certa differenza.




Non ho capito. Sei d'accordo o no?
Giubo
00venerdì 3 febbraio 2012 08:16
per sapere se è monoton bisognerebbe trovarlo..
MARTINA.SANNINO83
00venerdì 3 febbraio 2012 08:54
Re:
.pisicchio., 02/02/2012 22.40:

O forse ad essere lontani dalla realtà sono proprio i giovani-vecchi italiani.

Ascoltate tutto quello che ha detto Monti. Non fermatevi alla battuta.

Per difendere i diritti di qualche lavoratore sessantenne stiamo sacrificando quelli di migliaia di giovani costretti a tipologie contrattuali di cui da tempo si abusa.

L'apartheid esiste davvero. E' il muro di tutele eretto tra l'operaio Fiat e il giovane laureato da call centre.

Questo governo sta facendo quello che può, ovvero pochissimo. Tuttavia è più di quanto abbiano prodotto, insieme, i governi degli ultimi 20 anni.

Bisognerebbe supportarlo e chiedergli a gran voce di fare di più (liberalizzazioni, mercato del lavoro etc.)








Potrei anche essere d'accordo. Però la classe politica potrebbe iniziare a fare la differenza!A parlare siam bravi tutti, ma i primi ad essere attaccati a poltrone e privilegi di ogni sorta, sono proprio loro.
Se l'avesse detto qualcun altro, sarebbe stato crocifisso in due secondi!
sanimma
00venerdì 3 febbraio 2012 12:06
Vorrei trovarlo un lavoro fisso ed essere monotona, ma qui il problema è proprio che non ci sono più lavori degni delle aspettative dei giovani, con tutto il rispetto per tutti i lavori,ci sono solo contratti a progetto dove ti vedi catapultato fuori dal mondo lavorativo dopo aver prodotto per l'azienda o per l'ente...e nel frattempo rimani a spasso...
Sarei favorevole anche al lavoro flessibile e al non rinnovo del contratto, ma solo ove io lavoratore non apporti all'azienda per la quale lavoro produttività....

trixam
00venerdì 3 febbraio 2012 13:25
Re: Re:
.pisicchio., 03/02/2012 03.51:




Non ho capito. Sei d'accordo o no?




Certo che sono d'accordo.

Intendevo che per un bocconiano l'idea di considerare noioso un posto fisso può essere una ovvietà, avendo generalmente più opportunità.
Per chi invece alla Bocconi non ci va e magari resta nel paese in cui nato e studia nell'università più vicina a casa, mi sembra chiaro che l'idea del posto fisso rimanga una terra promessa e se non lo trova come il paradiso perduto.

Difficilmente un cambiamento culturale in questo campo potrà avvenire senza un cambiamento politico, cosa che non credo Monti avrà il tempo di fare fino in fondo.

--letizia22--
00venerdì 3 febbraio 2012 15:42
il fatto e' ke se ti vuoi liberare dal posto fisso, devi essere in grado di fare una riforma del lavoro con le palle,che in un paese come l' italia e' quasi utopia,visto la demagogia dei sindacati,la recessione,le corporazioni.Per arrivare all'ideale di monti dovremmo essere gia' un po' finlandesi.
Paperino!
00venerdì 3 febbraio 2012 22:14
Il posto fisso non serve quando le opportunità di lavoro superano o equiparano la domanda.
Fino a quel momento, parlare di monotonia di posto fisso essendo nella tranquilla posizione di non essersi mai dovuto battere per chiudere il mese, è una uscita assolutamente condannabile.
Monti non è calato nella realtà di chi, vivendo un precariato stabile, non può permettersi un mutuo, una famiglia, nulla di ciò che rende dignitosa una esistenza.
MARTINA.SANNINO83
00lunedì 6 febbraio 2012 16:29
Ancora + ridicole le parole della cancellieri: "i giovani vogliono il posto fisso accanto a mammà e papà". Ma su che base affermano ciò?Credo che chiunque sarebbe disposto a trasferirsi, pur di avere uno straccio di posto fisso!
maximilian1983
00lunedì 6 febbraio 2012 16:42
Re:
MARTINA.SANNINO83, 06/02/2012 16.29:

Ancora + ridicole le parole della cancellieri: "i giovani vogliono il posto fisso accanto a mammà e papà". Ma su che base affermano ciò?Credo che chiunque sarebbe disposto a trasferirsi, pur di avere uno straccio di posto fisso!




Parla lei che ha il figlio banchiere (Davide Peluso). Prima big in Capitalia poi in unicredit. Ora ad di Fondiaria sai. A quanto pare le banche sono in tutti i ministeri chiave... direttamente (Fornero, Passera...) o per interposta mammà!
Topolino80
00lunedì 6 febbraio 2012 16:52
Re:
MARTINA.SANNINO83, 06/02/2012 16.29:

Ancora + ridicole le parole della cancellieri: "i giovani vogliono il posto fisso accanto a mammà e papà". Ma su che base affermano ciò?Credo che chiunque sarebbe disposto a trasferirsi, pur di avere uno straccio di posto fisso!




Lo sà lei sta st....quanti c.v ho inviato ad aziende fuori regione???? [SM=g2725307]
Lo stesso fà il mio ragazzo(laureato + master) e mai nessuno si fosse degnato di contattarci!
Questi qua la realtà se la sognano.
MARTINA.SANNINO83
00lunedì 6 febbraio 2012 16:59
Re: Re:
Topolino80, 06/02/2012 16.52:




Lo sà lei sta st....quanti c.v ho inviato ad aziende fuori regione???? [SM=g2725307]
Lo stesso fà il mio ragazzo(laureato + master) e mai nessuno si fosse degnato di contattarci!
Questi qua la realtà se la sognano.




No,vivono completamente avulsi dalla realtà. Sono persone che non si sono mai sudate niente nella propria vita. La maggior parte di loro si trova lì, perchè son stati messi da amici, compagni e parenti!
gegge82
00lunedì 6 febbraio 2012 17:01
Re: Re:
Topolino80, 06/02/2012 16.52:




Lo sà lei sta st....quanti c.v ho inviato ad aziende fuori regione???? [SM=g2725307]
Lo stesso fà il mio ragazzo(laureato + master) e mai nessuno si fosse degnato di contattarci!
Questi qua la realtà se la sognano.




non ne capisco tanto ma se il tuo ragazzo è laureato in economia o roba del genere e vuole lavorare nelle aziende serie "al nord" sappi che tali aziende non valutano i curriculum che gli invii ma utilizzano il sistema del cd "cacciatore di teste" , cioè una persona che per lavoro (te lo spiego nel modo piu' semplice possibile) fa una preselezione di candidati... quindi dovrebbe fare in modo di avere contatti con qualcuno di essi... [SM=g2725321] (è a lui che devono essere indirizzati i curriculum , e non è che questo lo fa perchè vuole qualcosa da te tipo mazzetta ecc , lo pagano le aziende)


quanto al topic , è vero quello che è stato detto prima. Il mondo che frequenta Monti è fatto di persone che entrano nel mondo del lavoro dopo aver frequentato la Bocconi (ad esempio) e non hanno un posto fisso nel senso che iniziano presso una azienda , poi si guardano intorno ed appena arriva una offerta diversa passano all'altra azienda avendo un ruolo di livello piu' alto. E' in questo senso che credo si possano interpretare le parole del premier. Il problema è che egli appare quantomeno fuori dalla realta' in quanto dovrebbe rivolgersi ad una maggioranza di persone in cerca di lavoro che di questo ambiente non fanno ne faranno mai parte, persone che sono principalmente in cerca di stabilita' e che se avessero la fortuna di trovare un posto fisso non lo lascerebbero certo per "noia" o mancanza di motivazioni o aspirazioni superiori. Insomma, credo che M. come tanti altri membri dell'attuale governo (in base ad alcune loro dichiarazioni) siano un tantino fuori dalla societa' italiana, non possono comprendere una situazione che non hanno vissuto, tutto qui. [SM=g2725321]
trixam
00lunedì 6 febbraio 2012 17:02
Re:
MARTINA.SANNINO83, 06/02/2012 16.29:

Ancora + ridicole le parole della cancellieri: "i giovani vogliono il posto fisso accanto a mammà e papà". Ma su che base affermano ciò?Credo che chiunque sarebbe disposto a trasferirsi, pur di avere uno straccio di posto fisso!



Mi sembra che lo dica ad esempio il direttore dell'agenzia delle entrate, in questa intervista di un paio di settimane fa al corriere, giusto per citarne uno.


"I ranghi dell'Agenzia tendono a concentrarsi al Sud perché il personale è di prevalente origine meridionale e, anche se assunto al Nord, dopo qualche tempo chiede di avvicinarsi a casa. Anche per questo assumiamo quasi solo al Nord".
Paperino!
00lunedì 6 febbraio 2012 17:20
Re: Re:
trixam, 06/02/2012 17.02:



Mi sembra che lo dica ad esempio il direttore dell'agenzia delle entrate, in questa intervista di un paio di settimane fa al corriere, giusto per citarne uno.


"I ranghi dell'Agenzia tendono a concentrarsi al Sud perché il personale è di prevalente origine meridionale e, anche se assunto al Nord, dopo qualche tempo chiede di avvicinarsi a casa. Anche per questo assumiamo quasi solo al Nord".




Ma il fatto che la maggior parte è di origine meridionale, dimostra proprio l'esatto opposto, ossia che pur di avere il posto fisso si è sicuramente disposti a trasferirsi.
Poi è ovvio che a parità di condizioni si preferisca stare vicino casa, e che quindi una volta ottenuto si chieda se ci sono le condizioni per il trasferimento.
L'amore per la propria terra, ed il legame con famiglia, amici etc etc non è una capitis deminutio.

In ogni caso l'amico direttore ha candidamente ammesso una prassi incostituzionale: è legittimo rifiutare i trasferimenti, nel momento in cui non sono compatibili con il corretto assetto organizzativo degli uffici, ma non è legittimo favorire l'assunzione di alcuni candidati, in luogo di altri, in ragione della loro provenienza territoriale.
Ciò è un evidente abuso.
kusovme
00lunedì 6 febbraio 2012 18:18
c'è un aspetto molto importante da tener presente: non è detto che il lavoro di cui si parla sia esclusivamente quello di laureati in legge.
Avrete sentito spesso parlare di vari artigiani che mancano all'appello, soprattutto al centro nord. Quando si parla di lavoro, posto fisso ecc...non dobbiamo ragionare solo sulla nostra situazione, il nostro iter, ec., per quanto sia quello il nostro interesse
.pisicchio.
00lunedì 6 febbraio 2012 23:38
Senza entrare nei casi particolari non credo che la Cancellieri si sbagli del tutto.

Conosco tantissime persone che "minacciano" (ma poi chi???) di trasferirsi a Milano o addirittura "all'estero" (poi non si sa a fare cosa e a parlare quale lingua) ma che in realtà non riescono a rinunciare allo zabaione mattutino portato da mamma...

E il bello è che per molti versi li capisco... manca tanto anche a me... per non parlare del caffè, delle chiacchierate con mio padre etc. etc.

Solo poi non bisogna lamentarsi.
Giubo
00martedì 7 febbraio 2012 06:54
per quanto mi riguarda se ne avessi la possibilità vi assicuro che ci andrei a piedi fuori da casa. Lo so che è comodo dirlo ma è così.
Topolino80
00venerdì 17 febbraio 2012 23:57
Ci risiamo :

ROMA - «Chi guadagna 500 euro è uno sfigato per varie ragioni e per fortuna sono pochissimi in Italia». Lo dice alla Zanzara su Radio 24 l'onorevole Giorgio Straguadanio del Pdl, non nuovo a sparate del genere.

Sono sfigati. «Se fosse vero avremmo i morti di fame per le strade. Si tratta di una piccola quota di popolazione che hanno pensioni sociali più basse. Sono sfigati - continua il deputato del Pdl a Radio 24 - si parla di situazioni limite. Sono stufo di una retorica piagnona. Non esiste guadagnare 500 euro al mese. Ma chi li guadagna? Ma quali giovani precari! La media dei consumi di telefonia mobile, il telefonino cosa che hanno tutti nelle mani, vediamo che non basterebbero quelli. Chi guadagna 500 al mese è una minoranza ed è uno sfigato che non è stato capace»

Il conduttore della Zanzara replica che sono 800.000. «Ma di che parla? Ma in quale fonte? - continua Stracquadanio -. Questa è retorica pseudo sindacale». Sfigati per l'onorevole sono «quelli che hanno avuto una qualche sfortuna nella loro vita e non si danno da fare. Chi guadagna 500 euro non si dà da fare. C'è un cospicuo numero di persone che percepisce questa pensione ma sono aggiuntive ad altri redditi o aggiuntive ad una condizione di vita familiare dove quello è un reddito in più».

Stracquadanio insiste. «Ho detto che non esiste nessuno che guadagna 500 euro al mese e ho detto che sono persone che hanno una sfortuna, sono sfigati - ha poi ribadito Stracquadanio a Tgcom24 -. Sono pochi e non sono la media dei lavoratori italiani e da questa retorica piagnona dei media io voglio sottrarmi. Che se ne discuta è bene, perché si scopre che sono veramente pochi questi. Questo è un Paese che deve riflettere su se stesso. Io concordo con Monti quando dice che i governi hanno ceduto troppo alla retorica di un Paese che dipendeva dallo Stato. Le nostre retribuzioni sono più basse per via del fisco e perché c’è il fisco così pesante? Perché c’è uno Stato troppo generoso. Casta? Io ho una responsabilità rilevante e devo essere retribuito per quanto faccio - ha concluso Stracquadanio -. Siccome prendo meno che un direttore di banca, non faccio parte di nessuna casta».


Per la serie "pur e pullece tenen a toss..."

Non sò chi sia costui, ma è l'ennesimo esempio che non sà un c...o della realtà italiana. Forse non è informato che c'è chi prende 500€ di pensione, o chi li guadagna facendo un part time o addirittura gli stage(quelli rimborsati) prevedono questi forfait... Ci vogliono i forconi e il rogo! [SM=g2725307]
Giubo
00lunedì 20 febbraio 2012 14:36
Ecco ragazzi lo vedete perchè occorre cambiare la legge elettorale? Questi escrementi non classificabili nella razza umana non devono stare lì!
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 22:58.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com