Il fuori onda che imbarazza Obama

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Un_Minollo
00martedì 27 marzo 2012 14:38



I microfoni delle tv hanno catturato un fuori onda del colloquio tra Barack Obama a Dmitry Medvedev avvenuto a Seul. Obama ha promesso al suo interlocutore che dopo l'eventuale rielezione sara' "piu' flessibile con la Russia sulle questioni controverse, come la difesa missilistica. Ma il presidente americano ha anche spiegato a Medvedev fino a novembre che il nuovo presidente Vladimir Putin dovrà essere meno incalzante. "Queste questioni, in particolare la difesa missilistica, dovranno essere risolte. L'importante che mi dia spazio", ha spiegato l'inquilino della Casa Bianca. "Si', capisco il tuo messaggio sullo spazio, spazio per te", gli ha risposto Medvedev, secondo la ricostruzione dello scambio fornita dall'Abc. "Questa è la mia ultima elezione. Dopo sarò più flessibile", ha spiegato Obama. "Capisco, trasmetterò questa informazione a Vladimir", ha risposto Medvedev, riferendosi a Putin. Intendeva che ci sia lo spazio per risolvere la questione, ha risposto il vice consigliere per la sicurezza nazionale Ben Rhodes, a cui l'Abc ha chiesto chiarimenti in merito. Tra le due parti, ha aggiunto Rhodes, "c'e' sempre molta retorica intorno a questo problema". Un altro funzionario dell'amministrazione Usa interpellato dall'emittente ha spiegato che "questo e' un anno politicamente importante sia per gli Stati Uniti che per la Russia. Loro hanno appena avuto le elezioni presidenziali, noi stiamo per averne, insieme a quelle per il Congresso. Ed e' anche l'anno in cui risolveremo una questione incredibilmente complicata come questa".
Il mondo deve ridurre ancora le armi nucleari, Cina Russia, ma anche gli Usa che hanno piu' testate del necessario. Il presidente Usa, Barack Obama, ha cosi' introdotto, con un discorso davanti all'Universita' di Hankuk degli studi stranieri, l'atteso vertice sulla Sicurezza nucleare di Seul e a proposto a Russia e Cina nuovi tagli all'arsenale atomico, riduzioni che riguardino anche aree finora intoccabili, come le armi tattiche e le testate nucleari di riserva. Il presidente usa ha anche inviato allo stesso tempo un nuovo altola' alla Corea del Nord e all'Iran sulle loro ambizioni nucleari. Il vertice, iniziato sotto i peggiori auspici dell'annuncio di una nuova minaccia missilistica da parte di Pyongyang nei giorni scorsi, si e' aperto con una cena di lavoro tra i 53 leader di tutto il mondo (per l'Italia, e' giunto il premier Mario Monti), arrivati nella capitale sudcoreana a per trovare, a un anno da Fukushima, meccanismi per garantire la sicurezza dei materiali fissili e delle installazioni nucleari in tutto il mondo. Nato anche su impulso del presidente Obama, quello di Seul e' il piu' grande incontro mondiale dedicato alla denuclearizzazione internazionale e rappresenta lo sviluppo di quello che si tenne a Washington nell'aprile 2010 e che avvio' gli sforzi per localizzare e mettere al sicuro il materiale fissile che potrebbe essere utilizzato per fabbricare ordigni atomici.

Monti, che proseguira' da Seul il suo giro in Asia, ha ringraziato il leader sudcoreano Lee Myung-bak, "per la sua leadership in un settore chiave per la nostra sicurezza". "La Repubblica di Corea e' un attore di primo piano sui temi globali e di governance mondiale - ha detto in un'intervento alla cena - . Ne sono testimonianza eloquente il recente Vertice dei G20 a Seul, il Summit odierno e l'impegno attivo per una riforma condivisa delle Nazioni Unite". "L'Italia - ha anche aggiunto il premier - e' fra i paesi che auspicano il rafforzamento del regime internazionale di sicurezza nucleare e sostiene l'introduzione di verifiche internazionali obbligatorie". Un ringraziamento particolare e' quindi andato a Obama "per avere promosso i Vertici sulla Sicurezza Nucleare" e aver favorito "un passo in avanti concreto nella prospettiva, da lui delineata a Praga nel 2009, di un mondo piu' sicuro per tutti e libero da armi nucleari, che l'Italia fortemente sostiene". Ma e' anche a Mosca che Monti si e' rivolto: "Un anno fa entrava in vigore il nuovo Trattato START: ai Presidenti Obama e Medvedev va la nostra gratitudine per la loro lungimiranza". "Stiamo lavorando in stretto contatto con gli Stati Uniti in vista del prossimo Vertice", ha aggiunto Monti che ha ribadito quanto fresco sia il ricordo di eventi che dimostrano l'attualita' di summit come questi: "Il grave incidente di Fukushima, 25 anni dopo Chernobyl, ha risvegliato bruscamente l'attenzione internazionale sulla sicurezza, safety, delle centrali nucleari". "Occorrera' continuare a lavorare perche' la sovranita' nazionale non costituisca un ostacolo all'adozione di regole comuni e standard internazionali piu' stringenti" ha affermato il premier. Presenti al vertice anche i capi delle maggiori organizzazioni internazionali, Onu, Unione Europea e Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica, oltre a rappresentanti dell'Interpol. La scelta di Seul non e' casuale, vista la minaccia rappresentata dalle ambizioni nucleari di Pyongyang. Su questo argomento Obama e il collega cinese Hu Jintao hanno concordato sulla necessita' di "uno stretto coordinamento" nel rispondere alla "provocazione potenziale" della Corea del Nord, decisa a dare il via a test missilistici di lungo raggio. Hu in particolare avrebbe espresso "seria preoccupazione" per il proposito di Pyongyang capace di un lancio che in realta', secondo Washington, Seul e Tokyo, sarebbe il test di un missile a lunga gittata, capace di montare anche una testata atomica da 500 chilogrammi.


http://affaritaliani.libero.it/politica/il-fuori-onda-che-imbarazza-obama270212.html?refresh_ce

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Paperino!
00martedì 27 marzo 2012 15:49
La rigidità su questioni come la "difesa missilistica" non è mai servita a nessuno.
Se si fanno favori e promesse, pure inciuci, al fine di arrivare a uno smantellamento quanto più generalizzato è possibile, è solo cosa buona.
Il tema, in America e in Russia, è molto sentito, ma se Obama usasse tutta la "flessibilità" di cui è capace per mediare tra le parti ed ottenere il risultato, tanto è all'ultimo mandato e non rischia più nulla politicamente, è solo una cosa buona.
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