Il Pdl: tre giorni di stop in Parlamento
Ma il Pd si oppone alla Camera e al Senato
Caso Mediaset, polemiche per la decisione della Cassazione
Lega contraria, Scelta Civica a favore della «pausa»
Il Pdl verso l'Aventino. I capigruppo di Senato e Camera chiedono di fermare i lavori parlamentari per tre giorni, mentre a stretto giro salta la partecipazione dei berlusconiani al vertice di maggioranza previsto per oggi alle 14. Secondo il presidente dei deputati Renato Brunetta, a questo punto la cabina di regia «non ha ragione di essere».
LO STOP - Prima lo stesso Brunetta alla conferenza dei capigruppo della Camera, quindi anche Schifani al Senato, hanno chiesto il rinvio di ogni attività parlamentare «per tre giorni», in Aula e nelle commissioni. Il Pdl intende dare così un segnale di insofferenza dopo la decisione della corte di Cassazione di calendarizzare per il 30 luglio l'udienza del processo Mediaset che vede imputato Silvio Berlusconi, già condannato in primo e secondo grado.
IL PD E LA LEGA CONTRARI - Sia al Senato che alla Camera, il Pd si è opposto alla richiesta di sospensione dei lavori parlamentari. A Montecitorio il capogruppo Roberto Speranza ha convocato l'Ufficio di Presidenza del gruppo per comunicare questa decisione che sarà portata alla conferenza dei Capigruppo. Anche il segretario Roberto Maroni a nome della Lega si oppone alla richiesta del Pdl: «Sono convinto che chiudere il Parlamento in queste condizioni sia un vulnus alla democrazia: se così sarà chiederemo immediatamente un incontro a Napolitano». A favore invece Scelta Civica: «Rispettiamo la richiesta di sospensione presentata dal Pdl: se un gruppo politico rilevante è in difficoltá e ha bisogno di tempo per riflettere e confrontarsi su alcuni passaggi, Scelta Civica è responsabilmente disponibile e accoglie la richiesta», così Andrea Olivero, coordinatore politico di Scelta Civica.
LA DECISIONE - La riunione tra i capigruppo della Camera è stata aggiornata in attesa che anche al Senato venga esaminata la medesima richiesta. Poi i i senatori pdl hanno annunciato che si riuniranno in assemblea permanente. All'incontro prenderà parte anche il segretario del partito Angelino Alfano insieme a tutta la delegazione dei ministri pidiellini. Alla riunione invece non sarà presente Silvio Berlusconi. «Vi è un momento in cui le forze politiche parlamentari sentono il bisogno di riunirsi per discutere - ha spiegato Schifani -. Stiamo vivendo come partito un momento estremamente difficile e chiediamo rispetto per le nostre esigenze. Un'eventuale sospensione dei lavori parlamentari - aggiunge - non diminuirà la nostra esigenza di riforma dello Stato».
IL VERTICE DI MAGGIORANZA - Secondo alcune fonti citate dalle agenzie, il Pdl potrebbe disertare anche il vertice di maggioranza previsto per le 14 a palazzo Chigi. All'ordine del giorno, tra le altre cose, il Dl lavoro. È prevista la partecipazione dei ministri Saccomanni, Giovannini, Franceschini e dei capigruppo di maggioranza. Letta, invece, alle 15 è atteso alla Camera per rispondere al question time.
IL GOVERNO ESAMINA LA SITUAZIONE - Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini, subito dopo la riunione dei capigruppo, è andato a palazzo Chigi, dove è presente il premier Enrico Letta, per una valutazione della situazione.
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Mentre l' Italia muore e si continuano a fare figuracce internazionali il PdL conferma la sua funzione, non governare ma proteggere il proprio "boss". Un giorno si e l' altro pure il centrodestra minaccia il Governo e detta le regole, con buona pace delle larghe intese e di chi crede che siano "altri" quelli che bloccano l' Italia.