I miracoli non si ripetono

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(pollastro)
00domenica 1 luglio 2012 22:54
e gli sforzi si pagano
Dal professore Prisco, che mi prega di postare

Fuori condizione fisica, fuori partita, fuori tutto. La Spagna giocava a memoria e alla fine è stata pure sfottente. Forse non hanno fatto il biscotto con la Croazia perché sapevano che comunque ci avrebbero mangiati dopo. Non mi associo tuttavia a chi si incazza con Prandelli e con gli azzurri, siamo comunque secondi, anche se in un modo che fa male. Detto questo, non vorrei essere antipatico, ma forse questa è una lezione che serve anche a studenti universitari per il loro percorso: le vittorie - come le squadre - si costruiscono con calma, metodo, programmazione e dedizione, non tenendo conto dei guizzi favorevoli di un momento (mi riferisco alla partita con la Germania, che ci aveva illuso; questa sconfitta però è ugualmente bugiarda: ci ridimensiona troppo)
connormaclaud
00lunedì 2 luglio 2012 11:45
Per la serie "non è vero,ma ci credo", una partita nata sotto una cattiva stella.
Una favola finchè è durata,ma una favola antica,una di quelle che non conosce lieto fine.
Siamo arrivati laddove credevamo fosse impossibile,abbiamo sorpreso il mondo- come,nel bene o nel male,solo noi sappiamo fare-,ma abbiamo fatto lo stesso errore di sempre: zeru turnover.
Le furie rosse sono il frutto di un calcio nazionale che ha creduto e investito nei propri uomini e mezzi, gli azzurri il massimo che siamo riusciti a raccattare da un calcio nazionale sormione e indifferente...i parallelismi extracalcistici si sprecano :)
Mi auguro che i quattro schiaffi brucino ancora per molto, se continuassimo a soffrire di memoria corta meriteremmo gli sberleffi del destino.

Sarà una magra consolazione,ma battere "i teteschi ti gemmania" ci ha fatto godere come echidna in calore sicchè stima imperitura per gli azzurri
Machiavelli88
00lunedì 2 luglio 2012 13:19
Re: e gli sforzi si pagano
(pollastro), 01/07/2012 22.54:

Dal professore Prisco, che mi prega di postare

Fuori condizione fisica, fuori partita, fuori tutto. La Spagna giocava a memoria e alla fine è stata pure sfottente. Forse non hanno fatto il biscotto con la Croazia perché sapevano che comunque ci avrebbero mangiati dopo. Non mi associo tuttavia a chi si incazza con Prandelli e con gli azzurri, siamo comunque secondi, anche se in un modo che fa male. Detto questo, non vorrei essere antipatico, ma forse questa è una lezione che serve anche a studenti universitari per il loro percorso: le vittorie - come le squadre - si costruiscono con calma, metodo, programmazione e dedizione, non tenendo conto dei guizzi favorevoli di un momento (mi riferisco alla partita con la Germania, che ci aveva illuso; questa sconfitta però è ugualmente bugiarda: ci ridimensiona troppo)




Il paragone studenti/calciatori è calzante.

Infatti se abbiamo una squadra che non può competere con quella di un'altra realtà la colpa non è degli interpreti ma di un sistema che non funziona perché non valorizza il proprio capitale e non investe risorse sul futuro preferendo ottenere un minimo guadagno immediato piuttosto che fare riforme strutturali (con i relativi sacrifici) che ci permettano di costruire solide e durature realtà.












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