come volevasi dimostrare...non è depresso!
TURCHIA
AsiaNews: "Monsignor Padovese
vittima di omicidio rituale"
L'agenzia del Pontificio istituto missioni estere rivela nuovi dettagli sull'uccisione del vescovo, parla di "sacrificio contro il male" ed esclude che l'assassino sia malato di mente
CITTA' DEL VATICANO -
Non è stato il gesto di un malato di mente ma si è trattato di un omicidio rituale, con modalità e motivazioni da ricercare nel fanatismo religioso. Ad avanzare la nuova ipotesi a proposito dell'uccisione del presidente dei vescovi turchi, monsignor Luigi Padovese 1, è stata oggi AsiaNews, agenzia del Pontificio istituto missioni estere, che inserisce quindi l'omicidio nella visione dell'Islam fondamentalista e ritiene che alla luce dei fatti siano "da rivedere le dichiarazioni del governo turco e le prime convinzioni espresse dal Vaticano, secondo cui l'uccisione non avrebbe risvolti politici e religiosi, fermo restando che, come ha detto Benedetto XVI 2, questo assassinio non può essere attribuito alla Turchia e ai turchi, e non deve oscurare il dialogo".
"Testimoni - scrive oggi AsiaNews - affermano di aver sentito il vescovo gridare aiuto. Ma ancora più importante, è che essi hanno sentito le urla di Murat subito dopo l'assassinio". Secondo le fonti citate dall'agenzia del Pime,
l'uomo è salito sul tetto della casa è ha gridato: "Ho ammazzato il grande satana! Allah Akbar!". Anche la dinamica
dell'uccisione è più chiara: il vescovo è stato accoltellato in casa. Egli è riuscito ad avere la forza di andare fuori, sulla soglia della casa, sanguinante e gridando aiuto e là avrebbe trovato la morte. Forse solo quando egli è caduto a terra, qualcuno gli ha tagliato la testa".
"Il grido - sottolinea AsiaNews - coincide perfettamente con l'idea della decapitazione, facendo intuire che essa è come un sacrificio rituale contro il male. Ciò mette in relazione l'assassinio con i gruppi ultranazionalisti e apparentemente fondamentalisti islamici che vogliono eliminare i cristiani dalla Turchia. Del resto, secondo un giornale turco, il
Milliyet del 4 giugno, l'assassino avrebbe detto alla polizia di aver compiuto il gesto 'per rivelazione divina'".
Secondo Asianews, "la presunta insanità mentale del 26enne che da oltre quattro anni viveva a fianco del vescovo è ormai indifendibile". Ercan Eris, l'avvocato della Conferenza episcopale turca, sostiene che l'omicida non può essere diventato depresso in un giorno e che non esiste nessun rapporto sanitario che lo dichiari tale. Ormai è certo che il giovane è sano di mente. "Non c'è alcun certificato medico - riporta AsiaNews - che attesti la sua invalidità mentale. Negli ultimi tempi egli stesso diceva di essere depresso, ma ormai si pensa che questa fosse tutta una strategia per potersi difendere in seguito".
Ieri da Ankara è giunto a Iskenderun il ministro della Giustizia condannando esplicitamente il gesto e assicurando che verrà fatto il possibile per fare piena luce su quanto accaduto. Stabilire la verità è necessario per lo Stato turco, perché mostri la sua modernità e capacità di garantire il diritto; ma è necessario anche alla chiesa.
Secondo voci nella polizia, sembra che Murat stia offrendo una nuova giustificazione del suo gesto: monsignor Padovese sarebbe un omosessuale e lui, Murat, 26 anni, sarebbe la vittima, "costretta a subire abusi". La strategia difensiva dell'omicida è indirizzata cioè a sostenere l'ipotesi di un atto di "legittima difesa". Secondo esperti del mondo turco citati da AsiaNews, l'uccisione di monsignor Padovese mostra un'evoluzione delle organizzazioni dello "Stato profondo": è la prima volta che essi mirano così in alto. Finora avevano colpito semplici sacerdoti 3; ora invece hanno attentato al capo della chiesa turca. Allo stesso tempo, il loro fare è divenuto più sofisticato, meno grezzo di una volta. Non ci si limita alla "pazzia", usata già per l'omicida di don Andrea Santoro 4, ma si offrono più spiegazioni, per confondere l'opinione pubblica nazionale e internazionale.
(07 giugno 2010)