Gli Studenti dicono NO al numero chiuso

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viadelcampo81
00martedì 7 settembre 2004 00:46
Oggi, 6 settembre 2004, 200 studenti dell'Unione degli Studenti e dell'Unione degli Universitari di Napoli hanno presidiato il piazzale d'ingresso della Mostra d'Oltremare, per manifestare contro le barriere all'accesso all'alta formazione, mentre, proprio all'interno del complesso, si svolgeva la prova di ammissione per la Facoltà di Medicina e Chirurgia della Seconda Università degli Studi di Napoli.
La manifestazione pacifica ha bissato, a pochi giorni di distanza, l'iniziativa del 3 settembre, svoltasi presso il complesso didattico di Monte Sant'Angelo.
Gli studenti hanno, ancora una volta, esposto striscioni ("Gli studenti dicono NO al numero chiuso", "Diritto allo studio, diritto di tutti"), manifesti ("Difendiamo l'art. 33 e 34 della Costituzione", "Blocchiamo la Riforma Moratti", "Fermiamo la privatizzazione dei Saperi"), urlato slogan ("La riforma fatela davvero, fateci studiare a costo zero", "Pubblica, gratuità e di qualità, è questa la nostra università"), tenuto brevi comizi volanti che hanno suscitato l'approvazione dei numerosi genitori e parenti presenti, pronti a testimoniare la propria adesione ed il sostegno militante all'iniziativa.
Alle ore 11.30, gli studenti hanno invitato i presenti a seguire un mini-corteo verso la sede RAI di Via Marconi, ove l'Unione degli Studenti e l'Unione degli Universitari hanno proseguito il presidio.
La manifestazione è stata ripresa dalle telecamere del TG Regionale e di Telecapri News; numerose le fotografie scattate da agenzie di stampa e le dichiarazioni rilasciate a mezzi d'informazione locali e nazionali.
L'Unione degli Studenti e l'Unione degli Universitari ritengono che il Numero Chiuso e tutte le altre forme di barriere e controllo dell'accesso agli studi universitari costituiscano una grave forma di classismo e di discriminazione, precludendo di fatto, la reale fruizione del Diritto allo Studio ai giovani provenienti dagli istituti tecnici e professionali, e, quindi, da ambienti popolari.
Bisogna lottare contro il numero chiuso di oggi, ma anche contro il pericoloso disegno del Ministro Moratti: il "Percorso ad Y", meglio noto come 1+2+2, intensifica il ricorso al numero programmato, designando, attraverso la divaricazione tra percorsi generalizzanti e professionalizzanti (sulla scia di quanto fatto per la riforma della scuola superiore) due modelli di università: uno per le élite del paese, l'altro teso ad alimentare la domanda di precarietà del mercato del lavoro.
La nostra alternativa, che parte dal garantire a tutti gli studenti sostegni per accedere ai più alti gradi dell'istruzione, è anche questo: lottare per garantire l'accesso al sapere a tutti in tutte le sue forme. Lottare per una didattica autogestita e di qualità, svincolata dalle logiche del mercato.
Le iniziative del 3 e del 6 settembre, dichiarano l'Unione degli Studenti e l'Unione degli Universitari, rappresentano solo il punto di partenza per un autunno caldo che coinvolga scuola e università in ampie rivendicazioni. Prioritaria, secondo le associazioni, la battaglia per il diritto allo studio. "Se la Regione Campania - dichiarano Ciro Troise e Andrea Genovese, coordinatori di UdS e UdU - è davvero contro questo governo nazionale, che lo dimostri. Dia un segnale in forte controtendenza, investa sul Diritto allo Studio. Borse di Studio, sconti per l'accesso a tutte le forme di sapere, reali agevolazioni su trasporti e alloggi".

www.udunapoli.it
viadelcampo81
00martedì 7 settembre 2004 00:58
Ecco la notizia ANSA

UNIVERSITA':TEST MEDICINA,DUBBI E SPERANZE TRA STUDENTI/ANSA
(ANSA) - NAPOLI, 6 SET - L'ora della verita' per gli aspiranti medici napoletani e' scoccata alle undici: dopo identificazioni e controlli, come previsto dal regolamento, gli studenti hanno potuto cominciare a risolvere i test per l'ingresso alla facolta' di medicina.
Proprio a causa di un ritardo sull'orario stabilito per l'inizio della prova, l'anno scorso, ci furono una lunga serie di contestazioni che culminarono nella denuncia da parte di un comitato di genitori e studenti di presunte irregolarita', la decisione del Tar di Napoli di invalidare l'esame e la ripetizione dei test lo scorso 21 aprile: una giornata in cui la tensione arrivo' alle stelle, con proteste, ressa, parapiglia ed un tragico evento: la morte di Giuseppe Berritto, genitore di una candidata, colto da un malore proprio nel cortile antistante alla Mostra d'Oltremare dove si stava tenendo la prova.
Anche quest'anno i padiglioni dell'ente fieristico, hanno accolto i ragazzi che provavano a misurarsi con quiz di chimica, matematica e biologia per essere ammessi a seguire i corsi della Seconda Universita' di Napoli. Fuori un centinaio di aderenti all'Unione degli Studenti e Unione degli Universitari che con striscioni e slogan protestavano per dire no al numero chiuso nelle universita': ''Chiediamo una scuola accessibile a tutti, gratuita e di qualita''', ha urlato Andrea Genovese dal suo megafono. ''Il numero chiuso e' uno strumento di selezione di classe - ha aggiunto - Vorremmo che l'opposizione si facesse sentire contro questa riforma Moratti e che almeno alla Regione Campania passasse la legge per il diritto allo studio con buoni e borse di studio per gli studenti e sconti su libri e cd''.
D'accordo con i manifestani anche la maggior parte dei genitori dei candidati in attesa nel piazzale della Mostra: ''Il numero chiuso lede il diritto allo studio di tanti ragazzi motivati'' dice Maria Luisa, mamma di Eliana, che sotiene la prova per la seconda volta. ''La selezione deve avvenire in maniera naturale nel corso degli anni di studio, non e' giusto impedire ad un ragazzo che ha passione di misurarsi con le sue capacita''', aggiunge Antonio, papa' della candidata Carmen.
A varcare i cancelli della Mostra 1668 candidati, circa il 90% rispetto a quelli ammessi a partecipare alla prova, 1777.
Otto persone si sono ritirate all'ultimo momento, mentre una ragazza e' stata espulsa perche' aveva cambiato posto a sedere senza chiederlo alla commissione e senza giustificarsi. ''Le abbiamo anche dato la possibilita' di restare e sostenere la prova in un banchetto isolato, ma non ha voluto continuare - ha spiegato Giovanni Delrio, presidente del corso di laurea in medicina della Seconda Universita' e presidente della commissione esaminatrice - e' la sesta volta che presiedo gli esami ma non c'ero l'anno scorso quando ci sono stati i problemi. Oggi tutto e' filato liscio, i ragazzi erano seduti nei loro banchetti singoli gia' dalle dieci''. Nei padiglioni della mostra si vedevano lunghissime file di banchetti bianchi e ragazzi concentrati a compilare i test. La commissione aveva separato i nati dopo il 1982, per fugare la possibilita' che qualcuno di loro avesse semplicemente accompagnato qualche amico per aiutarlo nel lavoro. Nutrito anche il gruppo dei ''controllori'' con 28 docenti, 60 impiegati dell'amministrazione, 16 guardie giurate e agenti della Digos. Fuori, ai cancelli, centinaia di ansiosi genitori. Mentre circolano ''leggende'' sulla severita' dei controlli (''Mia figlia ha dovuto chiedere il permesso anche per soffiarsi il naso''), i ragazzi cominciano ad uscire: ''I test erano difficili, troppo specialistici'', dice Ida, 27 anni, tra i banchi della mostra per la seconda volta. ''Per me invece erano fattibili - dice Assunta, 20 anni, jeans e maglietta rosa - speriamo bene...''.(ANSA).
emperor1979
00martedì 7 settembre 2004 09:11
Devo dire che nonostante sia molto brutale, il numero chiuso è necessario per alcuni corsi di laurea.
Il numero viene programmato in base alle strutture disponibili per gli studenti.
Se qualcuno è mai stato all'università di Medicina, provi a chiedersi se fossero gli stessi iscritti che stanno qui da noi dove li metterebbero.

Certo, i test che fanno fare secondo me sono stupidi.
Domande di Storia assurde, che a un medico non glie ne possono fregare di meno, ma secondo loro la selezione la fa la cultura generale.
Occorre ammettere che i test d'ammissione, però, sono uno strumento di misura della motivazione.
Se uno ci tiene si mette a studiare e riesce a passare i test, di sicuro uno non può farsi i bagni e tornare dalla vacanza e fare i test perkè o è raccomandato oppure non passa.
Werty74
00martedì 7 settembre 2004 09:34
ritengo importante che ogni tanto viadelcampo ci mostri la cruda realtà dello sfascio del nostro sistema universitario. Siamo ultimi in Europa come laureati (l'8% della popolazione!) e tra gli ultimi nel mondo. Tanto che l'UE ha stigmatizzato più volte questo fatto. Abbiamo introdotto, per recuperare, le lauree triennali. Ma già sono fallite, vista la ultima legge, une vera e propria controriforma, della Moratti in tema universitario. E l'annoso e vergognoso problema del numero chiuso e per giunta a medicina quando servono tantissimi medici in una sanità a pezzi e che "poveri cristi" (leggi il popolo) non hanno a chi potersi rivolgere. E con dei test che mi sembrano la ripetizione riveduta e scorrettissima di quelli per la patente per guidare. Vergogna!
No al numero chiuso!
gran generale
00martedì 7 settembre 2004 10:16
a mio parere, in teoria, se anche Giurisprudenza fosse a numero chiuso ne gioverebbe la qualità degli insegnamenti e soprattutto noi fuoricorso non ci troveremmo a subire le angherie di Preside e compagnia bella! c'è da dire però che con l'accesso a numero chiuso la facoltà di Giurisprudenza diventerebbe territorio esclusivo di raccomandati e coglioni legati solo al cognome o alla "botta" che si portano in dote! e purtroppo, visto che l'Italia è tutta così, una soluzione per evitare questa vergogna potrebbe essere l'abrogazione dell'accesso a numero chiuso...


un servizio pubblico per tutti a discapito della qualità... l'Italia non cambierà mai...
emperor1979
00martedì 7 settembre 2004 10:20
Re:

Scritto da: gran generale 07/09/2004 10.16
a mio parere, in teoria, se anche Giurisprudenza fosse a numero chiuso ne gioverebbe la qualità degli insegnamenti e soprattutto noi fuoricorso non ci troveremmo a subire le angherie di Preside e compagnia bella! c'è da dire però che con l'accesso a numero chiuso la facoltà di Giurisprudenza diventerebbe territorio esclusivo di raccomandati e coglioni legati solo al cognome o alla "botta" che si portano in dote! e purtroppo, visto che l'Italia è tutta così, una soluzione per evitare questa vergogna potrebbe essere l'abrogazione dell'accesso a numero chiuso...


un servizio pubblico per tutti a discapito della qualità... l'Italia non cambierà mai...



Ragazzi le botte e le raccomandazioni nn finiranno mai, ma non dobbiamo demoralizzarci!
gran generale
00martedì 7 settembre 2004 10:22
Re: Re:

Scritto da: emperor1979 07/09/2004 10.20


Ragazzi le botte e le raccomandazioni nn finiranno mai, ma non dobbiamo demoralizzarci!




ce le procuri tu x tutti? [SM=x43614] [SM=g27828]
Giubo
00martedì 7 settembre 2004 10:25
già a numero aperto i raccomandati sono avvantaggiati, a numero chiuso poi diventa tutto cosa loro...
emperor1979
00martedì 7 settembre 2004 10:42
Re:

Scritto da: Giubo 07/09/2004 10.25
già a numero aperto i raccomandati sono avvantaggiati, a numero chiuso poi diventa tutto cosa loro...



Ragazzi voi avete ragione.
Pensate nn tanto al corso di laurea quanto alle specializzazioni.
Ad esempio per Pediatria ci sono 4 posti, va da sè che son tutti raccomandati.
Forse occorrerebbe un corso preuniversitario: come trovare raccomandazioni!!!![SM=g27828]
Giubo
00martedì 7 settembre 2004 10:46
Re: Re:

Scritto da: emperor1979 07/09/2004 10.42


Ragazzi voi avete ragione.
Pensate nn tanto al corso di laurea quanto alle specializzazioni.
Ad esempio per Pediatria ci sono 4 posti, va da sè che son tutti raccomandati.
Forse occorrerebbe un corso preuniversitario: come trovare raccomandazioni!!!![SM=g27828]



sarebbe sicuramente il corso più affollato d'Italia[SM=g27828]
pAuL100V
00martedì 7 settembre 2004 12:57
Re:

Scritto da: gran generale 07/09/2004 10.16
a mio parere, in teoria, se anche Giurisprudenza fosse a numero chiuso ne gioverebbe la qualità degli insegnamenti e soprattutto noi fuoricorso non ci troveremmo a subire le angherie di Preside e compagnia bella! c'è da dire però che con l'accesso a numero chiuso la facoltà di Giurisprudenza diventerebbe territorio esclusivo di raccomandati e coglioni legati solo al cognome o alla "botta" che si portano in dote! e purtroppo, visto che l'Italia è tutta così, una soluzione per evitare questa vergogna potrebbe essere l'abrogazione dell'accesso a numero chiuso...


un servizio pubblico per tutti a discapito della qualità... l'Italia non cambierà mai...



CONCORDO IN TUTTO
Paperino!
00martedì 7 settembre 2004 14:13
con migliaia di iscritti la qualità sta andando a zero, il numero chiuso sarebbe una manna...
Ma come avete detto anche voi..ci vorrebbero solo misure drastiche per impedire il nepotismo poi..
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