Giancarlo Siani. Un ragazzo normale, che lottava per la verità.

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idina
00martedì 23 settembre 2014 12:37
Per non dimenticare.
GIANCARLO SIANI
(Napoli, 19 settembre 1959 – Napoli, 23 settembre 1985) giornalista assassinato dalla camorra

Giancarlo Siani era un giovane giornalista pubblicista napoletano. Fu ucciso a Napoli, la sera del 23 settembre 1985, sotto casa, nel quartiere residenziale del Vomero: aveva compiuto 26 anni il 19 settembre, pochi giorni prima. Dopo aver frequentato il liceo classico "G.B. Vico" di Napoli, si era iscritto all' Università e, contemporaneamente, aveva iniziato a collaborare con alcuni periodici napoletani, mostrando sempre spiccato interesse per le problematiche sociali del disagio e dell'emarginazione, individuando in quella fascia il principale serbatoio della manovalanza della criminalità organizzata, "la camorra". Collaborò con l' "Osservatorio sulla camorra" rivista a carattere socio-informativo, passando poi a "Il Mattino", come corrispondente da Torre Annunziata presso la sede distaccata di Castellammare di Stabia.

Fu in questo lasso di tempo che Siani scese molto in profondità nella realtà torrese senza tralasciare alcun aspetto, compreso e forse soprattutto quello criminale: aveva capito che la camorra s'era infiltrata nella vita politica, della quale riusciva a regolare ritmi decisionali ed elezioni. La decisione di ammazzarlo fu presa all'indomani della pubblicazione di un suo articolo, su "Il Mattino" del 10 giugno 1985 relativo alle modalità con le quali i carabinieri erano riusciti ad arrestare Valentino Gionta, boss di Torre Annunziata (attualmente in carcere condannato all'ergastolo) Siani spiegò che Gionta era diventato alleato del potente boss Lorenzo Nuvoletta (deceduto) , amico e referente in Campania della mafia vincente di Toto' Riina.
Nuvoletta aveva un problema con un altro potente boss camorristico con il quale era giunto sul punto di far scoppiare una guerra senza quartiere. L'unico modo di uscirne era soddisfare la richiesta di costui e cioè eliminare Gionta. Nuvoletta che non voleva tradire l'onore di mafioso facendo uccidere un alleato, lo fece arrestare, facendo arrivare da un suo affiliato una soffiata ai carabinieri. Siani venne a conoscenza di questo particolare da un suo amico capitano dei carabinieri e lo scrisse, provocando le ire dei camorristi di Torre Annunziata. Per non perdere la faccia con i suoi alleati di Torre Annunziata, Lorenzo Nuvoletta, con il beneplacito di Riina, decretò la morte di Siani.

-Dà-

www.giancarlosiani.it/biografia.html

OneOfTheesedays
00martedì 23 settembre 2014 13:12
prima passavo spesso per casa sua, dove è stato ucciso.
Ogni volta facevo sempre un po' fatica a reprimere il groppo alla gola.

Paperino!
00martedì 23 settembre 2014 15:02
Oggi avrebbe 55 anni...ma non gli è stato concesso nemmeno di arrivare a 30.
Nelle nostre terre, chi cerca di scoperchiare gli intrecci tra potere politico e camorra, rimane isolato, e diventa un bersaglio in movimento.

Nel fare ciò che qualunque vero giornalista dovrebbe sempre fare, appena ragazzo, Siani si è spinto troppo "oltre", scavando negli intrecci mafiosi e pestando più volte i piedi ai politichetti locali.

E' stato ucciso ma, quel che è più grave, dalla sua morte non è germogliata una nuova speranza per queste terre.

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