Fini:S.Francesco "guerrafondaio"

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angel in the sky
00giovedì 7 ottobre 2004 19:43
ASSISI: FINI, REGOLA FRANCESCANA NON VIETA L'USO DELLE ARMI
Assisi, 4 ott. - (Adnkronos) - ''La regola francescana intende proibire non tanto l'uso delle armi, ma la violenza e l'aggressione''. Ad affermarlo e' il vicepremier Gianfranco Fini ad Assisi per le celebrazioni di San Francesco. ''San Francesco fu per davvero un operatore di pace. Porto' la pace tra i ceti sociali, fra citta' e citta' e fra clero e popolo. La pace era da lui desiderata come un mezzo, non come un fine. Questo e' provato dal fatto che non condanno' mai la legittima difesa sia dei singoli che delle comunita'. Francesco e i suoi successori non fecero mai opera di dissuasione dal portare le armi per difendere i deboli e gli umili. Ne' lo fece presso i cavalieri del Sacro Sepolcro''.
(Anr/Zn/Adnkronos)
04-OTT-04
12:26

Sybil.Vane
00giovedì 7 ottobre 2004 20:55
Re:

Scritto da: angel in the sky 07/10/2004 19.43
ASSISI: FINI, REGOLA FRANCESCANA NON VIETA L'USO DELLE ARMI
Assisi, 4 ott. - (Adnkronos) - ''La regola francescana intende proibire non tanto l'uso delle armi, ma la violenza e l'aggressione''. Ad affermarlo e' il vicepremier Gianfranco Fini ad Assisi per le celebrazioni di San Francesco. ''San Francesco fu per davvero un operatore di pace. Porto' la pace tra i ceti sociali, fra citta' e citta' e fra clero e popolo. La pace era da lui desiderata come un mezzo, non come un fine. Questo e' provato dal fatto che non condanno' mai la legittima difesa sia dei singoli che delle comunita'. Francesco e i suoi successori non fecero mai opera di dissuasione dal portare le armi per difendere i deboli e gli umili. Ne' lo fece presso i cavalieri del Sacro Sepolcro''.
(Anr/Zn/Adnkronos)
04-OTT-04
12:26






non mi sembra lo descriva come guerrafondaio. cmq, se non ricordo male San Francesco partecipò anche ad una crociata...[SM=x43614]
robbydam
00giovedì 7 ottobre 2004 20:59
Re: Re:

Scritto da: Sybil.Vane 07/10/2004 20.55




non mi sembra lo descriva come guerrafondaio. cmq, se non ricordo male San Francesco partecipò anche ad una crociata...[SM=x43614]




infatti è un titolo stile L'unità [SM=x43611]

[Modificato da robbydam 07/10/2004 21.02]

Scugnizzo73
00giovedì 7 ottobre 2004 22:39
manca un passaggio come al solito...

Fini ha sottolineato che Francesco «non aizzò rivolte sociali, nè l’invidia dei deboli contro i potenti, insegnando l’umiltà dei doveri e non predicando la lotta di classe. Con i potenti si comportava con grande realismo e spirito di equilibrio. Fu con questo atteggiamento che si recò in missione di pace presso il sultano d’Egitto».
[SM=g27817]



robbydam
00giovedì 7 ottobre 2004 22:42
Re:

Scritto da: Scugnizzo73 07/10/2004 22.39
manca un passaggio come al solito...

Fini ha sottolineato che Francesco «non aizzò rivolte sociali, nè l’invidia dei deboli contro i potenti, insegnando l’umiltà dei doveri e non predicando la lotta di classe. Con i potenti si comportava con grande realismo e spirito di equilibrio. Fu con questo atteggiamento che si recò in missione di pace presso il sultano d’Egitto».
[SM=g27817]







allora nn solo il titolo è stile L'unità....ma tutto il pezzo [SM=x43611]
angel in the sky
00giovedì 7 ottobre 2004 23:36
05/10/2004
Discorso di Fini: il commento di don Tonio Dell'Olio, coordinatore nazionale di Pax Christi

Il coordinatore nazionale di Pax Christi ha commentato così l'intervento del vicepremier asd Assisi: «Gianfranco Fini ieri(il 4 ottobre - ndr) era ad Assisi a rappresentare il governo nel corso dell'annuale cerimonia in occasione della festa di San Francesco, patrono d'Italia e avrebbe fatto la sua figura dignitosa se si fosse limitato a portare il saluto delle istituzioni. Ha preferito invece offrire all'Italia una lezione di spiritualità francescana.
San Francesco "non condannò mai l'uso delle armi per la legittima difesa" - ha detto e, ricordando che egli "desiderava la pace come mezzo al servizio del bene comune" ha puntualizzato che la regola francescana non proibì l'uso delle armi ma l'aggressione armata. "Una nozione importante - ha osservato infine - nell'epoca attuale,in cui la libertà deve essere difesa ogni giorno dalle persone in divisa".
«E' davvero singolare - ha commentato don Tonio Dell'Olio - che sia Gianfranco Fini a fare l'esegesi della regola di San Francesco. Isolare una frase non solo dal contesto storico in cui viene pronunciata, ma addirittura dalla testimonianza di un'intera vita, è quanto meno "capzioso".[...] A proposito dell'uso delle armi, Gianfranco Fini ha l'abilità di capovolgere i termini della questione e piuttosto che esaltare il fatto assolutamente inusitato, innovativo e rivoluzionario della proibizione per quell'epoca, lo legge con le sue lenti e arriva a concluderne che ne consente l'uso solo agli uomini in divisa. In realtà dalla regola e dalla vita, dai gesti compiuti e da innumerevoli messaggi, Francesco è e rimane un modello di nonviolenza, un uomo fatto in tutto ultimo tra i poveri e disarmato tra i violenti, per protestare con la propria vita che il Vangelo, la libertà e la pace non si annunziano con la forza. Da sempre nella storia la nonviolenza è stata strumento povero degli oppressi e la guerra, arma degli oppressori. Nella regola infatti chiede ai suoi fratelli di "amare quelli che ci perseguitano e ci riprendono e ci calunniano, poiché dice il Signore: Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano e vi calunniano. Beati quelli che sono perseguitati per la giustizia, poiché di essi e il regno dei cieli".
Capisco - ha concluso don Dell'Olio - il disagio di Fini di rappresentare un governo in guerra al cospetto di un santo nonviolento ma volerlo trasformare in un teorizzatore della guerra preventiva mi sembra francamente troppo».

angel in the sky
00giovedì 7 ottobre 2004 23:45
Re: Re:

Scritto da: Sybil.Vane 07/10/2004 20.55




non mi sembra lo descriva come guerrafondaio. cmq, se non ricordo male San Francesco partecipò anche ad una crociata...[SM=x43614]



partecipò ma non armato. Lo dipinge come uno che condivideva la legittima difesa e ciò non corrisponde alla Regola originaria (quella del 1221).Essa indicava :"è fatto divieto assoluto di portare e usare armi(per il francescano)". Ti pongo una domanda:Uno che non porta armi con sè come fa a difendersi legittimamente?
Tratto sempre dalla Regola:"E chiunque verrà da essi, amico o nemico, ladro o brigante, sia ricevuto con bontà."
Non a caso S.Francesco va a parlare coi briganti, col Sultano e in entrambe le occasioni è disarmato(come sempre).
Dunque si tratta di una manipolazione svolta da un politico che si spaccia per teologo al fine di difendere una guerra (Parlo dell'Iraq) indifendibile.
D'altronde cosa si può attendere da uno che si professa cattolico, ma che, entrando al Santo Sepolcro, non si fa neppure il segno della croce!![SM=g27816] [SM=g27812]



maluna
00giovedì 7 ottobre 2004 23:57
[SM=x43606]
lucas22
00venerdì 8 ottobre 2004 09:28
non è vero s.Francesco a paragonarlo oggi era il piu' grande dei chiattilli...
aveva fuoristrada (cavalli)soldi,donne..nn vedeva l'ora di fare le crociate dove ando' con gli amici cmbatte e ne rimase sconvolto....(a squola mi hanno fatto una palla enorme di lui è resta uno dei miei miti)Da allora combio' stile di vita (resta il mio personale e nn solo dubbio che la guerra lo fece uscire pazzo...)cmq sia loro nn portavano armi e predicavano la pace e il rispetto di tutti ....cio' nn toglie che puo' essere che nn demonizzava la legittima difesa (ma sta cosa nn la sapevo) e nn ci sarebbe nulla di male ...
mica ha detto che era terrorista o amante della guerra
robbydam
00venerdì 8 ottobre 2004 12:00
S.francesco è stato il precursore di del piero

E' lui che ha cominciato a parlare con gli uccellini

[SM=g27820]
Sybil.Vane
00venerdì 8 ottobre 2004 16:26
Re: Re: Re:

Scritto da: angel in the sky 07/10/2004 23.45


partecipò ma non armato. Lo dipinge come uno che condivideva la legittima difesa e ciò non corrisponde alla Regola originaria (quella del 1221).Essa indicava :"è fatto divieto assoluto di portare e usare armi(per il francescano)". Ti pongo una domanda:Uno che non porta armi con sè come fa a difendersi legittimamente?
Tratto sempre dalla Regola:"E chiunque verrà da essi, amico o nemico, ladro o brigante, sia ricevuto con bontà."
Non a caso S.Francesco va a parlare coi briganti, col Sultano e in entrambe le occasioni è disarmato(come sempre).
Dunque si tratta di una manipolazione svolta da un politico che si spaccia per teologo al fine di difendere una guerra (Parlo dell'Iraq) indifendibile.
D'altronde cosa si può attendere da uno che si professa cattolico, ma che, entrando al Santo Sepolcro, non si fa neppure il segno della croce!![SM=g27816] [SM=g27812]







capito. cmq, guerrafondaio mi sembra eccessivo...
interessanti le note sulla regola francescana.

cattolici-non-cattolici ce ne sono tanti...[SM=x43600]
angel in the sky
00venerdì 8 ottobre 2004 18:36
Re:

Scritto da: lucas22 08/10/2004 9.28
non è vero s.Francesco a paragonarlo oggi era il piu' grande dei chiattilli...
aveva fuoristrada (cavalli)soldi,donne..nn vedeva l'ora di fare le crociate dove ando' con gli amici cmbatte e ne rimase sconvolto....(a squola mi hanno fatto una palla enorme di lui è resta uno dei miei miti)Da allora combio' stile di vita (resta il mio personale e nn solo dubbio che la guerra lo fece uscire pazzo...)cmq sia loro nn portavano armi e predicavano la pace e il rispetto di tutti ....cio' nn toglie che puo' essere che nn demonizzava la legittima difesa (ma sta cosa nn la sapevo) e nn ci sarebbe nulla di male ...
mica ha detto che era terrorista o amante della guerra



non erano le crociate, ma le guerre tra i comuni del tempo (siamo nel 1200). Non fu la guerra a lasciarlo sconvolto, ma la presenza di Dio nella sua vita...insomma non uscì "pazzo", piuttosto ascoltò e fece ciò che Cristo voleva da lui (tipica frase:"va' e ripara la mia casa"-ossia la Chiesa).
Nel Vangelo Gesù ferma un apostolo che per difenderlo stava usando una spada e pronuncia la famosa frase:"chi di spada ferisce di spada perisce". Quindi Cristo non ammette la legittima difesa neppure per se stesso, come fa ad ammetterla S.Francesco che per tutta la vita ha applicato i precetti evangelici???

angel in the sky
00venerdì 8 ottobre 2004 18:39
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Sybil.Vane 08/10/2004 16.26



capito. cmq, guerrafondaio mi sembra eccessivo...
interessanti le note sulla regola francescana.

cattolici-non-cattolici ce ne sono tanti...[SM=x43600]



le regole francescane sono uno degli elementi fondamentali per comprendere il pensiero del Santo, ci sono interessanti studi su di esse.
Sui cattolici/non cattolici concordo con te e, stando a ciò che affermò Papa Paolo IV, i cattolici che non si comportano come tali sono i maggiori sponsor dell'ateismo[SM=g27818]

lucas22
00venerdì 8 ottobre 2004 19:41
Re: Re:

Scritto da: angel in the sky 08/10/2004 18.36


non erano le crociate, ma le guerre tra i comuni del tempo (siamo nel 1200). Non fu la guerra a lasciarlo sconvolto, ma la presenza di Dio nella sua vita...insomma non uscì "pazzo", piuttosto ascoltò e fece ciò che Cristo voleva da lui (tipica frase:"va' e ripara la mia casa"-ossia la Chiesa).
Nel Vangelo Gesù ferma un apostolo che per difenderlo stava usando una spada e pronuncia la famosa frase:"chi di spada ferisce di spada perisce". Quindi Cristo non ammette la legittima difesa neppure per se stesso, come fa ad ammetterla S.Francesco che per tutta la vita ha applicato i precetti evangelici???



ma tu come fai a dire nn è uscito pazzo!..lo conoscevi hai visto che dio gli parlava? certo da fedele devi accettare questa versione ma ammetterai che cmq fu una strana persona...e cmq chi puo' negare che nn sia uscito pazzo?
per quanto riguarda la legittima difesa ...francesco creo' la regola francescana che puo' essere anche sia stata differente dagli insegnamenti di dio......
Predicava e campavano facendo l'elemosina ..parlava agli uccelli ...insomma un personaggio strano ma se nn è uscito pazzo allora è veramente un mito
Sybil.Vane
00venerdì 8 ottobre 2004 19:50
ognuno ha la sua...verità.



San Francesco in camicia nera



San Francesco «non condannò mai l'uso delle armi per la legittima difesa»: lo ha detto il vicepremier Gianfranco Fini, pronunciando stamani ad Assisi il cosiddetto messaggio agli italianì durante le celebrazioni per la festa del patrono d'Italia. Fini ha sottolineato che Francesco «desiderava la pace come mezzo al servizio del bene comune» e ha ricordato che la regola francescana non proibì l'uso delle armi ma l'aggressione armata. «Una nozione importante - ha osservato Fini - nell' epoca attuale, in cui la libertà deve essere difesa ogni giorno dalle persone in divisa». Fini ha sottolineato che Francesco «non aizzò rivolte sociali, nè l'invidia dei deboli contro i potenti, insegnando l'umiltà dei doveri e non predicando la lotta di classe. Con i potenti - ha proseguito il vicepremier - si comportava con grande realismo e spirito di equilibrio. Fu con questo atteggiamento che si recò in missione di pace presso il sultano d'Egitto». Per Fini «è con questo stesso spirito che oggi va affrontato il confronto con altre culture e religioni, per portare un autentico contributo di pace, verità e libertà, senza mai rinunciare alla nostra identità». Secondo il vicepremier, va in questa direzione la proposta di legge approvata dalla Camera per fare del giorno di San Francesco una «festa del dialogo». (articolo 21)

I giudizi espressi dal vice premier sulle questioni legate alla "lotta di classe", "all'invidia dei deboli verso i potenti" sono il frutto di una cultura per niente francescana, ma quanto meno duecentesca. Francesco era un uomo dei suoi tempi. Tempi in cui la mortalità infantile era a livelli inimmaginabili (anche per le nazioni attuali del Sud del mondo), l'età media era di quarant'anni, ci si ammalava di peste bubbonica, di tetano: qualunque malattia infettiva, compresa l'influenza, poteva essere letale. Poi. guerre, ingiustizie, ecc. ecc. L'economia era basata sullo sffruttamento della terra e sul commercio, la circolazione monetaria era quello che era, ecc. ecc. E non c'erano torri nè gemelle, né spaiate, perchè ancora non avevamo imparato l'architettura dei minareti ...
Non riporto paragoni con le condizioni delle terre dei musulmani di allora: sarebbe inutile. Ma se andate a Granada o a Siviglia vedrete ancora oggi che se la passavano un po' meglio dei nostri antenati. Un'operazione chirurgica almeno la facevano con il bisturi e non cospargendo di sale la ferita e incidendovi sopra una croce ...

Me ne sono fatto uno scrupolo personale. Appena sento puzza di fascismo, ne scrivo a vista.
A che serve riproporre in questi termini la figura del nostro Santo Patrono? Forse a ricordarci che siamo un paese diviso. E' o non è la riproposizione dell'eterna tiritera fascista sulla società pacificata e dello Stato dispensatore di armonia, senza la mediazione della democrazia, ma con quella della buona parola del Padre della Patria o, in sua insolvenza, del manganello e dell'olio di ricino?
Sì. Lo è.
Dunque: San Francesco partecipò effettivamente alla Quinta Crociata (1217 - 1221), quella condotta da Giovanni di Brienne, re di Gerusalemme e Andrea II, re di Ungheria. A bandirla fu quel buontempone di Innocenzo III, che predicava la teocrazia, cioè la supremazia del potere spirituale (leggi il papato) su quello temporale (leggi l'Imperatore: prima Enrico VI, poi Ottone, infine, per fortuna del mondo intero, Federico II di Svevia). La crociata, per la cronaca, si concluse con un solenne disastro.
Francesco operava in Egitto come "cappellano militare", mai si oppose all'idea della Crociata e aveva opinioni molto particolari sull'opera di evangelizzazione da condurre nelle terre degli infedeli. Pensava che in un primo momento non ci si dovesse mettere al servizio della Parola di Dio, ma accettare e sottomettersi alle regole di chi li ospitava. Solo in un secondo momento si sarebbe passati all'opera di evangelizzazione vera e propria. Come i temibili terroristi di oggi.
C'è un episodio che non tutti gli storici riportano e che riguarda l'attività di Francesco in Egitto. E' il tentativo di conversione del Sultano da lui operato prima della sconfitta definitiva de Il Cairo.
Secondo quanto riportato da Frate Illuminato, parrebbe che Francesco, rapito dai Turchi, e riempito di botte, riuscisse a fuggire, ma non prima di portare a termine il suo disperato e miracolante tentativo. Mi dispiace, ma alcuni passi tocca leggerli.
Disse a Francesco il sultano. "II vostro Signore insegna nei Vangeli che voi non dovete rendere male per male, e non dovete rifiutare neppure il mantello a chi vuoi togliervi la tonaca" Quanto più voi cristiani non dovreste invadere le nostre terre!". Rispose il beato Francesco: "Mi sembra che voi non abbiate letto tutto il Vangelo. Altrove, infatti, è detto: "Se il tuo occhio ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo lontano da tè. E, con questo, Gesù ha voluto insegnarci che, se anche un uomo ci fosse amico o parente, o perfino fosse a noi caro come la pupilla dell'occhio, dovremmo essere disposti ad allontanarlo, a sradicarlo da noi, se tentasse di allontanarci dalla fede e dall'amore del nostro Dio. Proprio per questo, i cristiani agiscono secondo giustizia quando invadono le vostre terre e vi combattono, perchè voi bestemmiate il nome di Cristo e vi adoperate ad allontanare dalla religione quanti uomini potete. Se invece voi voleste conoscere, confessare e adorare il Creatore e Redentore del mondo, vi amerebbero come se stessi!".

Chiaro?

Insomma, se si voleva usare la figura di Francesco come uomo del dialogo e dedicare nel giorno del 4 ottobre una giornata di approfondimento interculturale e interreligioso (che va benissimo) si poteva almeno contestualizzare un pochino. Purtroppo il Francesco che parla agli animali, si spoglia dei suoi averi per condurre una vita di povertà, insegnarci le regole dell'umiltà e riceve le stimmate non è un buon esempio quando si parla di dialogo con l'Islam. Solo se si cerca di giustificare i toni da crociata di oggi con le crociate vere di ieri, allora capisco la riproposizione di un simile Francesco.
Questo Francesco è un uomo medievale e ha molti più punti di contatto con chi oggi ci atterrisce con i suoi gesti odiosi, che non con chi partì anch'egli per una crociata e concluse un accordo del quale il mondo deve rendergli grazie ancora oggi, se vogliamo parlare di pace e stabilità. E sempre che si voglia continuare a sguazzare nel Medioevo.
Quel tipo si chiamava Federico II di Svevia. Assolutista convinto, per niente democratico, collezionista di scomuniche, lbertino, divenne Re di Gerusalemme sposando Iolanda di Brienne, dopo essersi accordato con i Turchi, senza spargimento di sangue. Ma essendo scomunicato non trovò nessuna autorità cristiana disposta a celebrarne la cerimonia. Capito? (Aveva ottenuto quello per cui ci si massacrava da anni e nessun Papa glielo voleva riconoscere ...)
Alla Crociata di fatto non acconsentì, spergiurando. Invece, alla sua corte si circondò di matematici e filosofi anche arabi, certo anche per compiacersi di un potere senza confini.
Grazie a lui a Napoli nacque la prima cattedra di Anatomia.
Ne continuerà a salvare più quella che le sciocchezze di Fini, che non crediamo abbia pronunciato la pronfusione con un saio indosso e dopo aver rinunciato alle sue laute prebende parlamentari.
Proprio per questo, andava detto.
(A meno che Fini non volesse sostenere che Francesco aveva già benedetto la spedizione italiana in Iraq mentre parlava con il sultano. Ma allora saremmo davanti a una semplice, ma pericolosa, strumentalizzazione)



[SM=x43624]


ognuno ha una sua verità, insomma...

interessante leggere anche di altre campane, non solo quelle francescane.

tutto qui.
angel in the sky
00sabato 9 ottobre 2004 18:09
Re: Re: Re:

Scritto da: lucas22 08/10/2004 19.41

ma tu come fai a dire nn è uscito pazzo!..lo conoscevi hai visto che dio gli parlava? certo da fedele devi accettare questa versione ma ammetterai che cmq fu una strana persona...e cmq chi puo' negare che nn sia uscito pazzo?
per quanto riguarda la legittima difesa ...francesco creo' la regola francescana che puo' essere anche sia stata differente dagli insegnamenti di dio......
Predicava e campavano facendo l'elemosina ..parlava agli uccelli ...insomma un personaggio strano ma se nn è uscito pazzo allora è veramente un mito



chi ha fede non è pazzo...tu pensi il contrario, ma la tua è un'opinione valida quanto la mia. Non ho bisogno di essere lì assieme al Santo per verificare se Dio gli parlava veramente:ci credo e mi basta. Non è che "devo" accettare questa versione, la "sento" vera perchè credo in Cristo (è diverso il discorso).
Io nego che sia uscito pazzo, così come lo nego per i vari santi e beati.
La Regola è stata dettata a S.Francesco direttamente dallo Spirito Santo, quindi è conforme ai voleri di Dio ( non a caso tane persone ancor oggi liberamente vi si conformano).Difatti è conforme ai Vangeli e all'insegnamento di Gesù.
Per un ateo, invece, è di certo un qualcosa scritto da un uomo.

angel in the sky
00sabato 9 ottobre 2004 18:13
Re: ognuno ha la sua...verità.

Scritto da: Sybil.Vane 08/10/2004 19.50







[SM=x43624]


ognuno ha una sua verità, insomma...

interessante leggere anche di altre campane, non solo quelle francescane.

tutto qui.



è doveroso ascoltare tutte le campane. Poi, però, ognuno crede alla verità che percepisce consona a sè, alla propria persona,alla propria esperienza, ecc.

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