Effetti positivi dell'austerità: in Grecia chiude la tv pubblica

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trixam
00martedì 11 giugno 2013 18:52
Il portavoce del governo ellenico Simos Kedikoglou, ha annunciato la chiusura della Ert, la televisione e radio pubblica come la nostra Rai, e il licenziamento di tutti i suoi 2.500 dipendenti, a partire da martedì sera. La decisione rientra nell' ambito del programma delle privatizzazioni delle aziende a partecipazione statale concordato con la troika.
IL DECRETO 139 - L'annuncio campeggia anche sulla homepage della tv di Stato, che ha tre canali terrestri, uno satellitare e la rete radiofonica. «Il governo stasera chiude Ert». Il dibattito infuriava già dalla pubblicazione in gazzetta ufficiale del decreto n. 139, in base al quale il ministro competente ha l'autorità di decidere la chiusura di un'organizzazione di propria competenza.

I LAVORATORI VOGLIONO RIMANERE IN ONDA - Forte l'opposizione dei sindacati e delle forze di opposizione, progressiste, ma anche di alcuni elementi della coalizione di governo. Il Pasok, partito socialista, ha parlato di «atto unilaterale del governo». Le unioni sindacali dei lavoratori hanno annunciato che continueranno la messa in onda.

«PARADISO DEGLI SPRECHI» - Kedikoglou, dopo una riunione a palazzo Maximou, la residenza del presidente greco Karolos Papoulias, ha spiegato che lo spegnimento, temporaneo, avverrà nella notte tra martedì e mercoledì e che i dipendenti saranno sospesi fino alla riapertura, che si verificherà «il prima possibile», probabilmente tra tre mesi. Il portavoce ha anche definito la tv di Stato un «paradiso degli sprechi che si conclude oggi. Che ha una fortuna enorme, i privilegi di regime. È diventato uno scandalo che tutti vedono ma nessuno osa toccare», che esistono «sei uffici contabili che non comunicano tra loro».

NON TOLLERIAMO LE VACCHE GRASSE - «In un momento in cui il popolo greco sta facendo sacrifici non c'è spazio per ritardi o esitazioni, come non ci sono tolleranze di vacche grasse quando vengono ovunque applicati tagli - ha proseguito Kedikoglou - Ert riceve dal popolo greco, attraverso le bollette, circa 300 milioni di euro l'anno. Al posto di Ert appena possibile tornerà un servizio moderno». Infine, il portavoce del governo ha anche spiegato che i lavoratori «che lo vorranno» potranno essere reimpiegati «ma con procedure trasparenti» guidate dall'Asep, il consiglio supremo per la selezione del personale, una commissione indipendente e non soggetta al controllo governativo che si occupa delle assunzioni della Pubblica amministrazione. I cittadini non pagheranno le quote durante il periodo di sospensione.
trixam
00martedì 11 giugno 2013 18:54
Parafrasando una celebre frase: "Oggi in grecia, domani in italia".
connormaclaud
00martedì 11 giugno 2013 19:52
magra consolazione
George.Stobbart
00martedì 18 giugno 2013 01:02
Schiaffo dei giudici a Samaras
"Atene deve riaccendere Ert"


La Corte Suprema boccia la chiusura della tv pubblica e i 2.700 licenziamenti: "Sono incostituzionali e le trasmissioni devono riprendere". Il tribunale rinvia così (per ora) la resa dei conti all'interno del fragilissimo governo di unità nazionale e allontana all'autunno il rischio di elezioni anticipate

ATENE - Ert, la tv pubblica greca, deve riprendere subito le trasmissioni. E il segnale dovrà rimanere "on air" fino a quando il governo ellenico non avvierà la riforma delle comunicazioni nazionali, varando la nuova versione (dimagrita) della televisione di Stato. La Corte suprema di Atene ha rifilato un durissimo schiaffo ad Antonis Samaras, leader conservatore dell'esecutivo di unità anzionale ellenico che nei giorni scorsi, con un blitz a sorpresa, aveva spento i 5 canali tv e le 29 stazioni radio nazionali e licenziato in tronco i loro 2.700 dipendenti. La decisione non è conforme alla Costituzione, hanno stabilito i giudici, togliendo le castagne dal fuoco alla politica, arrivata sull'orlo di una crisi di governo con elevatissimo rischio di elezioni anticipate.

L'esecutivo, non a caso, si è riunito nelle ultime ore (in attesa della sentenza) in seduta d'emergenza l'esecutivo di unità nazionale per discutere del caso Ert. E i tre partiti della coalizione (i conservatori di Samaras, i socialisti del Pasok e la Sinistra democratica) si sono presentati al tavolo divisi su tutto. "Samaras non ci ha mai informato delle sue decisioni" si sono lamentate le due formazioni minori che da giorni chiedono la riapertura di Ert. "MI auguro che si trovi una soluzione", ha detto preoccupatissimo da Bruxelles il Commissario agli affari economici Olli Rehn. Samaras ha messo sul tavolo una proposta di compromesso: un rimpasto di governo, preteso da mesi da Pasok e Dimar, e più peso dei due partner nella Commissione che varerà la nuova Ert. Ma la Corte suprema ha sparigliato le carte, rinviando ora le polemiche al riassetto delle televisioni di stato.

In Grecia molti temevano che la riunione di questa sera, in caso di fumata grigia, potesse spalancare le porte a elezioni anticipate. Samaras, dato in lieve vantaggio negli exit-poll davanti alla sinistra radicale di Syryza, potrebbe essere tentato di far saltare il tavolo per capitalizzare sui timidi segnali di ripresa dell'economia nazionale e sul pedaggio elettorale pagato dai suoi partner di governo in seguito all'appoggio all'esecutivo. Wolfgang Schauble, in un altro segnale di apertura della Germania, ha fatto sapere oggi che a breve si recherà in visita nel paese. Un modo come un altro per dire che la chiusura della tv di stato ("un centro di sprechi" dice Samaras che per anni con il suo partito l'ha usata per assunzioni elettorali e "favori" politici) è la strada giusta visto che ha permesso di raggiungere l'obiettivo di ridimensionare di 2.500 persone l'amministrazione pubblica entro fine anno. Come richiesto dalla Troika in cambio dell'ok alle ultime tranche di aiuti nell'ambito del piano di 230 miliardi di Ue-Bce ed Fmi.

www.repubblica.it/economia/2013/06/17/news/il_caso_ert_mette_a_rischio_il_futuro_del_governo_greco-6...

Art. 15 Comma 2 della Costituzione Greca: "La radiofonia e la televisione sono poste sotto il controllo diretto dello Stato. Esse hanno per scopo la diffusione obiettiva, e in termini uguali, d’informazioni, di notizie e di opere di letteratura o d’arte; dev’essere tuttavia assicurata la qualità delle emissioni in relazione alla loro funzione sociale ed allo sviluppo culturale del Paese."

Era ovvia la decisione della Corte Suprema.
trixam
00martedì 18 giugno 2013 13:07
Concordo che la decisione era prevedibile. In certi paesi fare la cosa giusta è incostituzionale.
In Grecia, Italia o il Portogallo la corte costituzionale è la casta suprema e si erge sempre a difesa dei privilegi statali nei quali i giudici stessi, nominati non si sa da chi né perché in procedimenti che brillano per opacità, sguazzano. Si tratta di una forma di autodifesa preventiva.

D'altronde se ai supremi giudici fosse importato qualcosa di difendere la libertà del popolo in passato i paesi in questione non sarebbero le fogne che sono.

Gioiscano pure quelli che ritengono necessaria per la civiltà una tv pubblica pagata con il canone che faceva il 4% di Share e con 6 uffici contabili che non si parlano tra di loro. Di conseguenza in italia la rai è una garanzia di libertà: Porta a Porta e Ballarò sono la nuova linea del piave.


Ps Leggendo quel'articolo della costituzione greca rivaluto la nostra costituzione catto-sovietica che al confronto è un'ode alla libertà.
gio.gil
00martedì 18 giugno 2013 14:17
Re:
trixam, 18/06/2013 13:07:

Concordo che la decisione era prevedibile. In certi paesi fare la cosa giusta è incostituzionale.
In Grecia, Italia o il Portogallo la corte costituzionale è la casta suprema e si erge sempre a difesa dei privilegi statali nei quali i giudici stessi, nominati non si sa da chi né perché in procedimenti che brillano per opacità, sguazzano. Si tratta di una forma di autodifesa preventiva.

D'altronde se ai supremi giudici fosse importato qualcosa di difendere la libertà del popolo in passato i paesi in questione non sarebbero le fogne che sono.

Gioiscano pure quelli che ritengono necessaria per la civiltà una tv pubblica pagata con il canone che faceva il 4% di Share e con 6 uffici contabili che non si parlano tra di loro. Di conseguenza in italia la rai è una garanzia di libertà: Porta a Porta e Ballarò sono la nuova linea del piave.


Ps Leggendo quel'articolo della costituzione greca rivaluto la nostra costituzione catto-sovietica che al confronto è un'ode alla libertà.



....parole in libertà....mah
George.Stobbart
00martedì 18 giugno 2013 14:33
Re:
trixam, 18/06/2013 13:07:

Concordo che la decisione era prevedibile. In certi paesi fare la cosa giusta è incostituzionale.
In Grecia, Italia o il Portogallo la corte costituzionale è la casta suprema e si erge sempre a difesa dei privilegi statali nei quali i giudici stessi, nominati non si sa da chi né perché in procedimenti che brillano per opacità, sguazzano. Si tratta di una forma di autodifesa preventiva.

D'altronde se ai supremi giudici fosse importato qualcosa di difendere la libertà del popolo in passato i paesi in questione non sarebbero le fogne che sono.

Gioiscano pure quelli che ritengono necessaria per la civiltà una tv pubblica pagata con il canone che faceva il 4% di Share e con 6 uffici contabili che non si parlano tra di loro. Di conseguenza in italia la rai è una garanzia di libertà: Porta a Porta e Ballarò sono la nuova linea del piave.


Ps Leggendo quel'articolo della costituzione greca rivaluto la nostra costituzione catto-sovietica che al confronto è un'ode alla libertà.




Beh, io leggo che hanno deciso di far restare on air la Tv di Stato finchè non venga fatta una riforma, quindi se parlano di riformare il sistema radiotelevisivo mi pare che abbiano fatto un passo avanti. Un passo avanti che in Italia ancora non abbiamo fatto.
La Rai è una merda e su questo non ci piove.
Mi risulta che anche negli USA e in Inghilterra esistono le reti TV pubbliche (anche se con modalità diverse dalla nostra Rai), così come più o meno in qualsiasi parte del mondo senza che nessuno si lamenti. Evidentemente Porta a Porta non è stato esportato da altre parti.


Ps. Forse dovremmo adottare la costituzione degli USA, diventando non solo in pratica ma anche di fatto una colonia statunitense [SM=g2725401]
fridafrida
00martedì 18 giugno 2013 14:48
Re: Re:
Come se poi privatizzare fosse l'unico criterio risolutore, l'unica alternativa alle cattive gestioni dei servizi pubblici...bah.. Vero è che non ha senso imporre il pagamento di un canone Rai, potendo la tv vivere di sola pubblicità come le reti private ed anche vero è che vengono pagati cachet stratosferici ai soliti quattro o propinate insulse trasmissioni al "plastico". Ma le distorsioni di una cattiva gestione possono essere riformate non necessariamente mettendole sul mercato al miglior offerente.
giusperito
00martedì 18 giugno 2013 15:11
@frida: nel caso della Rai come?
trixam
00martedì 18 giugno 2013 19:35
Re: Re:
George.Stobbart, 18/06/2013 14:33:




Beh, io leggo che hanno deciso di far restare on air la Tv di Stato finchè non venga fatta una riforma, quindi se parlano di riformare il sistema radiotelevisivo mi pare che abbiano fatto un passo avanti. Un passo avanti che in Italia ancora non abbiamo fatto.
La Rai è una merda e su questo non ci piove.
Mi risulta che anche negli USA e in Inghilterra esistono le reti TV pubbliche (anche se con modalità diverse dalla nostra Rai), così come più o meno in qualsiasi parte del mondo senza che nessuno si lamenti. Evidentemente Porta a Porta non è stato esportato da altre parti.


Ps. Forse dovremmo adottare la costituzione degli USA, diventando non solo in pratica ma anche di fatto una colonia statunitense [SM=g2725401]




Forse ti sei perso il dibattito presidenziale di Denver dove Mitt Romney disse al moderatore, giornalista della Pbs pubblica, che se eletto avrebbe tagliato i fondi al network.
La Pbs è un insieme di network e si occupa principalmente di documentari e inchieste giornalistiche , viene finanziata con fondi stanziati dal congresso in modo molto trasparente. Si tratta di 4 spicci mentre il 50% dei fondi viene da donazioni private e le sue continue richieste di soldi sono state oggetto di satira feroce in alcune puntate dei Simpson.
Ma i telefilm che tanto vi fanno appassionare sono il prodotto di quella che negli Usa è una industria di rilevante portata che crea investimenti e posti di lavoro.

La BBC invece è un grande network storico di un'altra dimensione rispetto alla Rai ma non esente da difetti, basta dire che il modello di governance che certi italici vorrebbero importare negli ultimi 10 anni ha toppato tante di quelle volte da far impallidire.
Per dire l'anno scorso il direttore generale si è dimesso dopo due mesi dalla nomina per uno scandalo(per il disturbo si è preso un milione di sterline di liquidazione) e l'attuale presidente del board dei direttori ha un gigantesco conflitto di interessi dato che è un direttore esecutivo della BP(l'azienda petrolifera).

Per non dire che faceva inchieste sulla pedofilia nella chiesa cattolica in base alle teoria che il papa non poteva non sapere e poi si è scoperto che alcuni suoi conduttori erano pedofili seriali(uno con 40 anni di carriera ha molestato più di 200 bambini) e hanno detto che loro potevano non sapere(non so chi mi ricordano).

Infine basterebbe ricordare che in Paesi come l'Olanda due anni fa hanno fatto una riforma del sistema televisivo pubblico che ha ridimensionato del 50% il settore, chiuso una rete pubblica e 6 canali radio e dimezzato il budget senza che il consiglio di Stato avesse nulla da dire anzi incoraggiando il governo ad andare avanti
perché razionalizzare le risorse è nell'interesse dei cittadini(che bislacche idee in certi paesi).

Ma cmq perché tediarsi troppo, anche il cancro esiste dappertutto e mica lo consideriamo un bene pubblico.

Ma la questione della riforme è quella che il compagno Lenin avrebbe chiamato la foglia di fico degli svergognati.
Da quanti secoli si discute di riformare la Rai? E quante probabilità concrete ci sono che questo avvenga? Zero assoluto, nonostante la commissione di vigilanza sia andata al Subcomandate Fico del movimento stella cadente che appena abbracciata la poltrona mi sembra abbia già assunto il profilo istituzionale tipico italico.
I politici greci e italiani quante volte hanno promesso riforme che non hanno fatto? Ma questo non dovrebbe stupirci dato che noi abbiamo studiato il concetto di Time Inconsistency e siamo scafati.

Cmq state tranquilli, la rai non ve la tocca nessuno. In questo momento dove immagino che ci sia un gran caldo sullo stivale la Rai ha già chiuso per ferie ed i suoi dirigenti si dividono tra i campi sportivi del circolo di Tor di Quinto e il lido super esclusivo di Fregene in attesa di partire per le vacanze verso qualche villaggio
esotico(con lo sconto del 50% pagato con i soldi del fondo della cultura). Per non dire di quelli che se ne sono andati in Brasile a seguire la nazionale di calcio che hanno riempito un jumbo.
D'altronde quando lavori per un'azienda che perde 250 milioni senza che possa fallire, che vuoi di più dalla vita?
Tutto con i vostri soldi. Più servizio (pubblico) di così, si muore.
George.Stobbart
00martedì 18 giugno 2013 20:15
Si, il dibattito per le presidenziali USA di Denver me lo sono perso. Fustigatemi. [SM=g2725401]
Ho scritto che le TV pubbliche straniere hanno modalità diverse da quella italiana perchè so che funzionano come hai scritto tu, ma non volevo essere troppo lungo spiegando come.
Tutte le TV hanno difetti, sia quelle private che quelle pubbliche, non mi sembra che si stia discutendo su questo. L' ho detto pure io che la Rai è una merda, quindi...
Ben vengano i ridimensionamenti e le riforme, specie in periodi recessivi come questi. Mal venga la totale chiusura delle TV pubbliche, cosa che solo in Grecia si è tentato di fare. Adesso imitiamo la Grecia per risolvere i nostri problemi? [SM=x43819]
Il fatto che della riforma della Rai si parla solo senza mai fare niente non vuol dire automaticamente che la soluzione sarebbe vendere ai privati la Rai, o addirittura chiuderla (come voleva il buon Licio Gelli, chissà perchè).
Io spero che la Rai venga "toccata", eccome! Voglio le "foglie di fico degli svergognati" piuttosto che la vendita/chiusura della Rai!
Sai che bello avere 6 canali nazionali uguali tra di loro stile Mediaset...già adesso non la guardo la Tv, figuriamoci se dovessi scegliere tra "La guerra dei 20 anni", "Quinta colonna", "Porta a Porta" e basta.
Già, la privatizzazione della TV nazionale porterebbe dei grandi vantaggi. In molti butterebbero la TV dalla finestra.
Finalmente. [SM=g2725400]

PS. Un punto di vista che ho trovato in rete.
tagli.me/2012/12/30/tv-pubblica-un-confronto-con-leuropa-per-migliorare...
fridafrida
00martedì 18 giugno 2013 23:42
Re: Re: Re:
@Gius: Premesso che non ho la presunzione di avere la soluzione in tasca, diversamente da Trixam, che venderebbe anche la proprietà della sua persona pur di perorare l'idea che la privatizzazione sia la panacea di tutti i mali.. Dunque premesso questo, ho provato semplicemente a dire che l'alternativa alla pessima gestione dei servizi pubblici non può essere sempre una ed una soltanto. Nello specifico del caso Rai, come già anticipato nell'altro post, parlavo di una profonda riorganizzazione. Il fatto che non si sia mai tradotta in atto, non comporta che quella soluzione sia sbagliata, d'altronde potrei rivoltare la pizza e dire che altrettanto spesso si è parlato di privatizzare la Rai e manco se n'è fatto nulla. Dunque profonda riorganizzazione degli assetti Rai, accesso alla dirigenza per concorso pubblico (non fittizio, ma un concorso serio e con regole rigide), riduzione degli stipendi del direttore generale, del presidente e compagnia bella , riduzione dei cachet stratosferici per gli "artisti". E poi no a soluzioni miste: non si può pensare di tenere assieme canone e pubblicità, o l'uno o l'altra. E poi sono personalmente contraria all'assoggettamento alla politica dello share (lo so, mi rendo conto che questa può suonare un po' forte, però per rifondare un'azienda ci vuole coraggio e bisogna correre rischi)e pensare alla Tv pubblica anche come palestra che allevi nuove generazioni di autori, per consentirne lo svecchiamento ed evitare di clonare trasmissioni estere o di reti private. Insomma una totale rinnovazione della tv pubblica che richiederebbe anzitutto una classe politica in grado di mettere in moto una serie di riforme e di portarle a compimento. That's all


fridafrida
00mercoledì 19 giugno 2013 00:03
Re:
p.s. Volevo aggiungere, pensionamento forzato di Vespa! [SM=x43814]


connormaclaud
00mercoledì 19 giugno 2013 11:55
In italia non si privatizza,si svende.

Personalmente chiuderei la rai,ma sono consapevole che la massima aspirazione è quella di ridimensionarla e riorganizzarla.
Slegherei il cda ,e non solo, dalla politica con conseguente abolizione della tassa truffa ( come se non ce ne fossero già troppe) chiamata canone.

Frida parlavi di concorsi pubblici,per carità, per i dirigenti serve una selezione da "privati" se non si vuole la solita puntata al ribasso.
Paradossalmente la trasparenza,qui da noi, altro non fa che movimentare ancor di più le acque... [SM=x43800]

I cachet tratosferici non sono un male,il male è darli ad capocchiam,senza una controparte per l'investimento...location,location,location [SM=x43805]

Contrario anche alla "palestra" per giovani, si deve far gavetta e avere talento per essere notati e "farsi" una posizione,non come oggi dove si punta sulla quantità e dopo aver dato 5 minuti d fama a qualcuno lo si rimette nell'anonimato.

Serve gente che capisca l'industria tv e sappia riassemblare il prodotto per il mercato,gente con idee e non con pezzi di carta


fridafrida
00mercoledì 19 giugno 2013 14:30
Re:
connormaclaud, 19/06/2013 11:55:

In italia non si privatizza,si svende. [SM=x43799]

Frida parlavi di concorsi pubblici,per carità, per i dirigenti serve una selezione da "privati" se non si vuole la solita puntata al ribasso.Paradossalmente la trasparenza,qui da noi, altro non fa che movimentare ancor di più le acque... [SM=x43800]

Perché la selezione privata consente invece di puntare al rialzo? Bah! Non mi riferivo alla sola trasparenza e non vedo in che modo questa possa essere sinonimo di ribasso, parlavo di concorso fatto di regole serie e rigide per l'accesso ai vertici. Parlavo di gente che non ha santi in paradiso da mettere alla gestione di un servizio pubblico che sia pubblico per davvero. A me l'idea che perché stiamo in Italia e perché in Italia funziona così allora bisogna adeguarsi a trovare la soluzione meno peggio, scende controvoglia! In tal senso sarebbe il caso di iniziare a riformare la mentalità italiana tutta, anche a partire dalla mentalità di chi avanza certe proposte.

I cachet tratosferici non sono un male,il male è darli ad capocchiam,senza una controparte per l'investimento...location,location,location [SM=x43805]

Sono contraria a chachet stratosferici riconosciuti ai soliti quattro, che con le loro insulse trasmissioni da quattro soldi accantonano cifre da capogiro, gestiscono un pubblico servizio come una cosa privata e magari evadono il fisco. In questo senso sono contraria, non invece alla controparte per l'investimento che mi pare cosa giusta.

Contrario anche alla "palestra" per giovani, si deve far gavetta e avere talento per essere notati e "farsi" una posizione,non come oggi dove si punta sulla quantità e dopo aver dato 5 minuti d fama a qualcuno lo si rimette nell'anonimato.

Quando scrivevo di "palestra" che allevi nuove generazioni di autori, non mi riferivo certo a poveri sprovveduti presi dalla strada col pezzetto di carta, ma appunto a gente che viene addestrata al mestiere all'interno della stessa azienda tv, che abbia capacità e voglia di innovare.


connormaclaud
00mercoledì 19 giugno 2013 15:10
Mmmmhh

La selezione privata consente di trovare la persona giusta che spesso non è il generico candidato ideale.
L'unica regola è la flessibilità mentale nello scegliere la persona adatta,con le qualità X per portare avanti la baracca nel periodo Y.
I candidati vanno cercati,non si può aspettare e sperare che bandito un concorso verrà,a piedi scalzi, la crème de la crème che desidera fare il miracolo alla rai.
I migliori, di questo si tratta, vengono contesi dalle aziende e non aspettano speranzosi il concorsuccio alle poste di mamma rai. [SM=g9242]

La mentalità è quella che è,ma il vero passo da giganti in questa piccola italia è l'ammodernamento mentale ed il concorso pubblico non è la soluzione. Selezioni open va bene, ma concorsuccio con quattro prove dove non dimostra un bel niente,meglio evitarli.
Gli italiani che all'estero hanno un futuro sono quelli che hanno idee, non pappagalli che ripetono la filastrocca, questo dovrebbe farci riflettere. [SM=x43812]


Quei soliti quattro a cui fai riferimento,in assenza di un ammodernamento del sistema, sono i soli a mandare malamente avanti la baracca. Se non si investe e non si hanno idee, quelle stesse che l'azienda non può dare con la formazione, e l'unico target è quello dell'effetto nostalgia degli ultra sessantenni, non ci sono molte alternative.
Tanto per fare un esempio: Floris è sopravvalutato,ma non porta ascolti e lì si può tagliare,ma Crozza che fa i suoi 5 minuti di barzellette fa la punta di ascolti della trasmissione, lì il cachet ci sta eccome.

Slegare le reti rai dalla politica ( e dai paggi della politica) è un buon passo per dare dignità alla televisione pubblica,ma se nel mentre non si sponsorizzano i nuovi canali e si rifà una programmazione allettante e si investono dindini per sport,serie tv e films, tanto vale chiudere baracca e burattini.

Tanto per dirne una,history channel ha proposto - e rischiato - con una serie tv (vikings) e ha avuto ragione, la rai ha mai solo ipotizzato di fare qualcosa del genere? Manco a parlarne


La tv non è più il centro dell'informazione e dell'intrattenimento,continuare a trattarla con i guanti non ha senso.

trixam
00mercoledì 19 giugno 2013 18:30
Re: Re: Re: Re:
fridafrida, 18/06/2013 23:42:

@Gius: Premesso che non ho la presunzione di avere la soluzione in tasca, diversamente da Trixam, che venderebbe anche la proprietà della sua persona pur di perorare l'idea che la privatizzazione sia la panacea di tutti i mali.. Dunque premesso questo, ho provato semplicemente a dire che l'alternativa alla pessima gestione dei servizi pubblici non può essere sempre una ed una soltanto. Nello specifico del caso Rai, come già anticipato nell'altro post, parlavo di una profonda riorganizzazione. Il fatto che non si sia mai tradotta in atto, non comporta che quella soluzione sia sbagliata, d'altronde potrei rivoltare la pizza e dire che altrettanto spesso si è parlato di privatizzare la Rai e manco se n'è fatto nulla. Dunque profonda riorganizzazione degli assetti Rai, accesso alla dirigenza per concorso pubblico (non fittizio, ma un concorso serio e con regole rigide), riduzione degli stipendi del direttore generale, del presidente e compagnia bella , riduzione dei cachet stratosferici per gli "artisti". E poi no a soluzioni miste: non si può pensare di tenere assieme canone e pubblicità, o l'uno o l'altra. E poi sono personalmente contraria all'assoggettamento alla politica dello share (lo so, mi rendo conto che questa può suonare un po' forte, però per rifondare un'azienda ci vuole coraggio e bisogna correre rischi)e pensare alla Tv pubblica anche come palestra che allevi nuove generazioni di autori, per consentirne lo svecchiamento ed evitare di clonare trasmissioni estere o di reti private. Insomma una totale rinnovazione della tv pubblica che richiederebbe anzitutto una classe politica in grado di mettere in moto una serie di riforme e di portarle a compimento. That's all






Se tu fossi un uomo dovrei sfidarti a duello per questa affermazione visto che io non credo nelle cause per diffamazione ma nella legge dei gentiluomini. Però visto che sei una donna soprassiedo e ti lascio all'aria fritta che è l'unica cosa gratis e sovrabbondante rimasta in italia.
trixam
00mercoledì 19 giugno 2013 18:43
Re:
George.Stobbart, 18/06/2013 20:15:

Si, il dibattito per le presidenziali USA di Denver me lo sono perso. Fustigatemi. [SM=g2725401]
Ho scritto che le TV pubbliche straniere hanno modalità diverse da quella italiana perchè so che funzionano come hai scritto tu, ma non volevo essere troppo lungo spiegando come.
Tutte le TV hanno difetti, sia quelle private che quelle pubbliche, non mi sembra che si stia discutendo su questo. L' ho detto pure io che la Rai è una merda, quindi...
Ben vengano i ridimensionamenti e le riforme, specie in periodi recessivi come questi. Mal venga la totale chiusura delle TV pubbliche, cosa che solo in Grecia si è tentato di fare. Adesso imitiamo la Grecia per risolvere i nostri problemi? [SM=x43819]
Il fatto che della riforma della Rai si parla solo senza mai fare niente non vuol dire automaticamente che la soluzione sarebbe vendere ai privati la Rai, o addirittura chiuderla (come voleva il buon Licio Gelli, chissà perchè).
Io spero che la Rai venga "toccata", eccome! Voglio le "foglie di fico degli svergognati" piuttosto che la vendita/chiusura della Rai!
Sai che bello avere 6 canali nazionali uguali tra di loro stile Mediaset...già adesso non la guardo la Tv, figuriamoci se dovessi scegliere tra "La guerra dei 20 anni", "Quinta colonna", "Porta a Porta" e basta.
Già, la privatizzazione della TV nazionale porterebbe dei grandi vantaggi. In molti butterebbero la TV dalla finestra.
Finalmente. [SM=g2725400]

PS. Un punto di vista che ho trovato in rete.
tagli.me/2012/12/30/tv-pubblica-un-confronto-con-leuropa-per-migliorare...




Quindi tu pensi che sia una merda e sai che continuerà ad esserlo ma pensi che gli altri debbano continuare a finanziarla perché c'è qualche ragione astratta e misteriosa che lo comanda in nome del bene comune. Mi sembra un ottimo argomento. Solo che un italiano su due, tanti sono quelli che non pagano il canone, non la pensano così e va ricordato che nel 1995 c'è stato un referendum dove si è detto chiaro e semplice che la Rai andava privatizzata. Punto.
Qui si impone con la legge di continuare a finanziare i consumi di una nicchia di persone(quelli che guardano Quark e Report se non ho capito male) con i soldi di tutti.
Come diceva il Maestro: "è tutta una questione di soldi, il resto è conversazione". I want my money back!

Cmq la soluzione sarebbe semplice. Trasformare la Rai in una public company ad azionariato diffuso con segnali criptati e abbonamenti volontari, così chi sente il bisogno impellente della tv pubblica salvatrice dell'anima del popolo paga il canone(sostenendo il costo reale) e chi non vuole no, così finirebbe la diatriba e saremmo tutti felici e contenti.

Ps se in grecia fanno la cosa giusta, bisogna certamente imitarli finché l'italia è in condizione di decidere da sola.

fridafrida
00mercoledì 19 giugno 2013 21:28
Re: Re: Re: Re: Re:
trixam, 19/06/2013 18:30:




Se tu fossi un uomo dovrei sfidarti a duello per questa affermazione visto che io non credo nelle cause per diffamazione ma nella legge dei gentiluomini. Però visto che sei una donna soprassiedo e ti lascio all'aria fritta che è l'unica cosa gratis e sovrabbondante rimasta in italia.



Con un'importante differenza Trixam, che io la mia quota di aria fritta non la (s)venderei a nessuno. [SM=x43812]
goisis
00mercoledì 19 giugno 2013 22:18
La Rai da 500 mila euro l'anno a Floris per far propaganda ad un partito...e io dovrei pure pagare il canone
George.Stobbart
00giovedì 20 giugno 2013 03:22
Non ho mai detto che la TV pubblica resterà per sempre una merda, lo è ora, ma la speranza non si perde mai [SM=x43819]
Sinceramente il mio è un parere personale, la TV non mi piace (a parte pochissime perle), ma non decido io cosa sia meglio trasmettere in TV (che peccato).
Gli italiani non pagano il canone per tante ragioni, ma credo che la ragione principale sia da ricercare nel fatto che gli italiani non hanno mai pagato le tasse molto volentieri, pensando soprattutto al fatto che il canone Rai è uno dei più bassi in Europa. Ovviamente se avessimo dei servizi degni di tal nome magari saremmo disposti a pagare le tasse senza contorcerci, e questo vale anche per la TV.
La questione referendum è molto complessa. Conosci benissimo anche tu la storia referendaria italiana e quante volte la volontà popolare è stata disattesa. Comunque il referendum chiedeva di modificare la parte "a totale partecipazione pubblica", quindi non se volevamo la privatizzazione della Rai ma solo di rendere possibile la facoltà di vendere delle quote della Rai, cosa non di certo automatica col referendum.
In questo momento storico sarebbe un suicidio privatizzare la Rai. Ci sono delle questioni più grandi da risolvere prima di pensare che la salvezza del nostro Stato passi attraverso la vendita (svendita) del patrimonio pubblico. Prima di tutto una legge seria sui conflitti d' interessi, che non riguardano solo Berlusconi (anche se lui detiene il record), poi liberare la Rai dalla politica (lo so, è dura), infine la riforma totale della Rai (bisognerebbe rivoltarla come un calzino). Magari se nel mezzo ci mettiamo l' abolizione della legge Gasparri (una vergogna) ci facciamo un favore.
Io ho sempre guardato alla BBC come modello di TV pubblica. Se la Rai seguisse l' esempio britannico, per qualità di programmi e per serietà di gestione, pagherei volentieri il canone.

PS. Siamo sicuri che abbiamo deciso i greci in totale libertà la chiusura della TV pubblica? Se così fosse io sono Napoleone.
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