Droga-Napoli, boom di ragazzini nell'esercito degli spacciatori

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Sgallino
00lunedì 7 giugno 2010 18:00
NAPOLI (7 giugno) - Il dato ufficiale si riferisce al solo quartiere di Scampia, ma è significativo, anche perché si tratta della zona di maggiore attività illecita nel settore del traffico di stupefacenti nella città di Napoli. Nel 2009, su 266 persone arrestate per spaccio di droga undici erano minorenni. Non solo sedici e diciassettenni, ma anche infraquindicenni, con un caso limite, un ragazzino di soli 14 anni.
Le nuove strategie dei clan, ma anche delle «imprese familiari» che si dividono al dettaglio i proventi della vendita di droga nel quartiere dell’area nord della città, indicano chiaramente un sempre maggiore coinvolgimento di minori nelle attività della vendita di cocaina, kobrett, marijuana e crac. Un dato inquietante.

Dai «sette palazzi» alle «case dei puffi», dall’«oasi del buon pastore» a via Bakù, schiere di giovanissimi passano al soldo della holding criminale dello spaccio. Spesso i ragazzi finiscono nella rete dei controlli, talvolta per loro scatta l’arresto. Ma tra loro - fanno notare gli investigatori - esiste la consapevolezza di rischiare poco o nulla.
Di solito i responsabili delle piazze di spaccio li reclutano per affidare loro il compito di sentinelle. Sei ore ben pagate: dai 75 ai 150 euro al giorno, in cambio devono garantire occhi aperte e gambe veloci; ma a qualcuno viene offerto pure il ruolo di pusher. In occasione del blitz eseguito mesi fa dagli agenti del commissariato di Scampia (guidato dal primo dirigente Michele Spina) all’«oasi del buon pastore» vennero eseguiti 24 arresti. Nella rete finì anche un ragazzino che non aveva ancora compiuto 15 anni: a lui era stato ordinato di disporre le transenne in ferro all’interno delle quali dovevano aspettare il proprio turno per l’acquisto della dose i tossicodipendenti.

Cronache dall’inferno del più grande supermarket della droga d’Italia. Scampia ormai è meta abituale di migliaia di persone, molte delle quali arrivano addirittura da altre parti d’Italia per venirsi a rifornire della cocaina e del crac venduto a prezzi stracciati. Tredici euro a dose: sia che si tratti di coca che di crac o kobrett. È la grande svendita offerta dalla camorra degli scissionisti, ormai padroni incontrastati dell’import-export con le centrali sudamericane.
Sempre più sfrontati, i minori che vengono individuati come parti attive dello smercio e fermati nelle piazze dello spaccio rispondono a poliziotti e carabinieri sempre con lo stesso leit-motiv: «È vero, lo Stato vieta lo spaccio, ma sono i tossici che vengono a cercarci...». Non avvertono, dunque, in nessuna maniera l’antigiuridicità del loro comportamento. Anzi. Spesso per chi fa il palo - e lo sa fare - inizia a schiudersi una progressiva «carriera» criminale all’interno delle organizzazioni.

E, come i minori, anche le donne diventano giorno dopo giorno sempre più padrone delle piazze di spaccio. Sono quasi sempre mogli, sorelle o madri di altri spacciatori finiti in carcere. Dai loro parenti «ereditano», in qualche modo, l’attività di vendita al dettaglio, che non di rado avviene tra le mura domestiche. L’età, in questo caso, c’entra poco. E così in manette finiscono sempre più spesso anche donne di una certa età.

Fonte: Il Mattino
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 18:33.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com