Compravendita parlamentari, il Pm di Roma acquisirà il servizio di La7

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gran generale
00mercoledì 7 dicembre 2011 20:28
Sarà quasi certamente acquisito dagli inquirenti della Procura di Roma il servizio della trasmissione ‘Gli intoccabili’, che andra’ in onda stasera su La7, ed in cui si denuncia la compravendita di voti in Parlamento. L’accertamento sarà effettuato nell’ambito dell’inchiesta avviata meno un anno fa dopo la denuncia del leader dell’Idv, Antonio Di Pietro. L’ex pm simbolo di ‘Mani pulite’ nella sua denuncia segnalava il caso di quei colleghi (in particolare Antonio Razzi e Domenico Scilipoti) che, in vista del voto di fiducia alla Camera per l’allora governo Berlusconi, avevano deciso di cambiare gruppo. Successivamente un deputato del Pd, Gino Bucchino, ha denunciato di aver ricevuto una offerta in denaro con insieme la promessa di una rielezione nella prossima legislatura, se fosse passato ai ‘Responsabili’. A piazzale Clodio, comunque, si ritiene che il fascicolo sia destinato all’archiviazione. “Un parlamentare - si sottolinea, facendo anche riferimento alla Costituzione - non ha alcun vincolo di mandato ed è libero di cambiare formazione politica per qualsiasi motivo, nobile o abietto che sia. La nostra carta fondamentale non lo obbliga a rimanere fedele a vita al partito o al movimento cui è iscritto o che lo ha fatto eleggere”.
|Lyuba|
00mercoledì 7 dicembre 2011 20:36
Re:
gran generale, 07/12/2011 20.28:

Sarà quasi certamente acquisito dagli inquirenti della Procura di Roma il servizio della trasmissione ‘Gli intoccabili’, che andra’ in onda stasera su La7, ed in cui si denuncia la compravendita di voti in Parlamento. L’accertamento sarà effettuato nell’ambito dell’inchiesta avviata meno un anno fa dopo la denuncia del leader dell’Idv, Antonio Di Pietro. L’ex pm simbolo di ‘Mani pulite’ nella sua denuncia segnalava il caso di quei colleghi (in particolare Antonio Razzi e Domenico Scilipoti) che, in vista del voto di fiducia alla Camera per l’allora governo Berlusconi, avevano deciso di cambiare gruppo. Successivamente un deputato del Pd, Gino Bucchino, ha denunciato di aver ricevuto una offerta in denaro con insieme la promessa di una rielezione nella prossima legislatura, se fosse passato ai ‘Responsabili’. A piazzale Clodio, comunque, si ritiene che il fascicolo sia destinato all’archiviazione.“Un parlamentare - si sottolinea, facendo anche riferimento alla Costituzione - non ha alcun vincolo di mandato ed è libero di cambiare formazione politica per qualsiasi motivo, nobile o abietto che sia. La nostra carta fondamentale non lo obbliga a rimanere fedele a vita al partito o al movimento cui è iscritto o che lo ha fatto eleggere”.




Peccato che però la Costituzione lo obbliga a fare il bene del Paese, non delle sue tasche.
Sul Corriere c'era uno stralcio di conversazione:
Sono l'unico che qui di benefit non ne ha. Pensione non ce l'ho, non c'ho un cazzo... Sono l'unico vero precario».
Ecco una conversazione fra due «gentiluomini» illuminante:
«Ormai è tutto... Tutto una tariffa, qua. È solo tariffa».
«La tariffa tua quant'è?».
«Al vostro buon cuore».
«No, no, la tariffa la devi fare tu».
«Al vostro buon cuore...».
Ed ecco, agganciata dalla talpa, un'altra chiacchierata tra una sanguisuga e un somaro centrata sull'asfissiante richiamo alla pensione, il vitalizio. Così piena di parolacce, oltre agli strafalcioni, che dobbiamo chiedere scusa ai lettori:
«Ma riuscite a fare tirare avanti questo governo? Ce la fate fino alla scadenza? Meglio anche per te. Così pigli pure tu la... Adesso devi fare quattro anni, sei mesi e un giorno. Perciò fatti nu poco li cazzi tua e non rompere più i coglioni a... E andiamo avanti. Così anche tu ti manca un anno...».
«Meno di un anno!».
«Meno di un anno e ti entra il vitalizio. Tu che cazzo te ne fotte, dico io? Tanto questi sono tutti malviventi. A te non ti pensa nessuno. Te lo dico io, caro amico. Che questi, se ti possono inculare ti inculano senza vaselina nemmeno».
Una sola cosa ha in testa, qualcuno che magari davanti ai microfoni giura di fare politica «al servizio dei cittadini»: non uscire da quel guscio dorato. Anche perché, a volte, senza quella poltrona e quella possibilità di alzare il prezzo del suo voto, sarebbe rovinato: «Sono un reietto. Me ne sto da solo. Sono contento perché... Cioè, mi dispiace per la situazione economica dell'Italia che è andata così... Però... Per me sono contento perché il 14 dicembre c'è stato questo scombussolamento degli ex di An perché se non c'era questo scombussolamento io finivo qui. Cioè, basta, finito. Probabilmente finisco così lo stesso, però... Io ho bisogno di un posto di lavoro».
«Perché, non hai nessun lavoro?».
«Faccio il disoccupato».
«E quindi qui ti eri sistemato...».
Scambi di battute:
«Lavori troppo, tu».
«Eh, lavoro troppo».
«Tu fai pure tu come Berlusconi? Otto a notte te ne fai?».
«No, io me ne faccio di più!».

Sfoghi lamentosi come quello di un deputato, par di capire, eletto dal Carroccio: «Però non è giusto che tutti i partiti prendono i soldi dai parlamentari. Non va bene così. Non è una cosa corretta. La Lega è diventato un partito d'affari. Fanno quello che fanno tutti. E ti fanno firmare un contratto eh? Ti fanno firmare l'impegnativa. Hanno voluto un assegno post datato di 25.000 euro...». Conclusione: «Ma piuttosto voi quanto gli date, di pizzo, ogni mese?».
gran generale
00giovedì 8 dicembre 2011 12:26
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