La cosa che più mi preoccupa è l'utilizzo che se ne può fare, le ragioni "di controllo" che possono determinarsi su questa tendenza.
Fosse davvero tutto al 100% indirizzato alla limitazione delle violenze...che dire...potremmo perfino festeggiare: ma chi ci crede?
Dai tempi delle crociate si propinano i motivi più nobili per fare alla gente le cose peggiori.
Mi viene anche in mente, per parallelismo, le telecamere agli incroci.
Uno protesta perché oramai non c'è un angolino di privacy e ci sono telecamere ovunque, e io mi trovo a pensare: vabbé, ma almeno ci tutelano!
Con l'occhio elettronico ovunque, chi oserà mai compiere misfatti, sapendo che verrà visto???
Poi succede che all'incrocio ti entrano in macchina, ti tirano la borsa dalle gambe, ti spezzano un dito perché provi a trattenerla, ti picchiano e scappano...e quando vai a sporgere denuncia ti viene detto "che i video di quelle telecamere non si possono esaminare, perché il magistrato ne autorizza la visione solo in casi più gravi..."
E li capisci che di proteggere la gente comune dalla violenza di strada, non frega una beneamata cippa a nessuno...A che serve una telecamera che riprende, se poi c'è ritrosia ad acquisirne le immagini ed ad andare fino in fondo?
Forse perché gli autori dei reati son dei "soliti noti" ed esistono dei legami e delle protezioni sottobanco, che funzionano più o meno allo stesso modo in ogni città?
Forse che combattere la criminalità è sempre un ottimo slogan, ma poi sradicarla non è una volontà ferrea di nessun politico, perché anche la criminalità rientra in un gioco di parti "necessario"? E se è così: ma questa escalation di strumenti sempre più invasivi, in cui l'unico effetto certo è la sempre minor libertà e minor privacy della gente comune (e qui vengo al braccialetto elettronico di Connor....) ma servono davvero???
A me quella pubblicità sulla banca dati DNA fa inorridire quasi quanto quella sul "parassita della società".
Oramai Orwell ci fa un baffo...