"Non ho mai avuto una vera opportunità"
Ecco alcune dichiarazioni di Calaiò alla Gazzetta:
"Sono venuto al Siena perchè© adoro il modo di lavorare di Marco Giampaolo. Quando stavo a Pescara (dal 2003 al 2005) mi allenava Ivo Iaconi e Giampaolo cominciava la carriera.
Mi piacque subito. Sono caro amico di suo fratello Federico, che è stato anche mio testimone di nozze. Dal punto di vista tattico, ama giocare palla a terra, vuole le giocate di prima, quel che a me piace. Non che io non salti sulle palle alte e detesti i cross ( mi ricordo lo splendido goal col Lecce di testa, ndr), però palla a terra mi trovo meglio.
Qui sono vivo, la muffa a Napoli non potevo più farla. Questo è un gran gruppo. Finora mi trovo splendidamente e Siena è una città perfetta per la famiglia, tranquilla. Meno pressante rispetto a Napoli che comunque mi mancherà . Mi sento uno del Vomero, adoro quel quartiere, ho tanti amici, sento sempre Iezzo, Grava e Savini.
Tiferò Napoli: spero vada in Uefa. Unico problema con Reja, che mi ha ferito. Quando all'inizio della passata stagione ha detto che Zalayeta avrebbe giocato anche al 60 per cento, ci sono rimasto male. Non sono cose che si dicono. Ero tagliato fuori, non ho mai avuto una vera opportunità .
Solo in campionato avevo fatto 38 gol in due campionati e mezzo. Contro la Reggina volevo sbloccarmi e sono andato sul dischetto. Sono sempre stato il rigorista del Napoli. La multa poteva starci, ma se avessi segnato non me l'avrebbero messa"