Come sempre dite la vostra!
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UN GIORNO QUALUNQUE
L'altro giorno, appena sceso in strada, ho colpito allo stomaco un uomo, con un pugno cosi forte che il tipo s'è piegato in due ed è cascato a terra. Poi sono andato al supermercato ed ho rubato un salame ed un guinzaglio per cani. Appena entrato in ufficio sono andato dal direttore a denunciare un collega che si assentava dal lavoro fingendosi ammalato. Nella pausa pranzo sono andato a trovare la moglie del mio migliore amico e me la sono portata a letto. Poi ho telefonato a mia madre per dirle che mio fratello preferisce il ragù della suocera al suo.
Tornando a casa dal lavoro, ho rubato il portafoglio ad un ragazzaccio perditempo che sfumacchiava una canna nel parco. Ho rigato con la chiave una decina di automobili e ad altre tre ho bucato i pneumatici. Varcato 1'uscio di casa, ho picchiato mia moglie accusandola di avermi tradito, ho distrutto la playstation di mio figlio e poi ho acceso lo stereo al massimo, affinché il volume si potesse sentire nel raggio di due chilometri. Ma proprio mentre mi accingevo a lanciare la spazzatura sul terrazzo del mio vicino, hanno bussato alla porta. Era un commissario. Sosteneva che numerose persone mi avevano denunciato per i crimini più disparati. Rimase stupito dal fatto che ammettessi tutto e mi chiese spiegazioni.
Logicamente dichiarai che avevo colpito quel tale perché mi sembrava un frocio e avevo 1'impressione che stesse per baciarmi. Quindi, prima che potesse farlo, lo avevo colpito per impedirglielo. Avevo rubato il salame ed il guinzaglio, senza pagarli, perché se lo avessi fatto - visto il sovrapprezzo che mettono i dettaglianti sul prodotto - sarei stato sicuramente vittima di un furto.
Avevo denunciato il mio collega, e avevo detto che mio fratello preferiva il ragù di sua suocera, anche se nessuna delle due cose era vera, sicuro del fatto che se non li avessi diffamati per primo, un giorno o l'altro lo avrebbero fatto loro nei miei confronti! Poi, pensando che non c'e niente di peggio del tuo migliore amico che si scopa tua moglie, avevo deciso di mettermi in pari anticipatamente nell'evenienza - per la verità altamente improbabile, vista la loro comprovata fedeltà - in cui il mio amico e mia moglie decidessero in futuro di tradirmi.
A quel bullo fancazzista e drogato del parco, inoltre, gli stava bene: con quella faccia che si ritrova, prima o poi mi avrebbe messo un coltello alla gola per rapinarmi. Può capitarti, infine, nella vita che qualcuno ti righi la carrozzeria o ti squarti le ruote della macchina. E che tua moglie ti abbia tradito e che meriti un ceffone, o che tuo figlio ti distrugga il salone per una festa organizzata quando sei in vacanza a Vienna, e che i tuoi vicini ti rovinino il sonno facendo casino, o che trovino il modo per insudiciare casa tua. Insomma, meglio mettere le cose in chiaro prima che sia troppo tardi.
Allibito, il commissario disse che ero in arresto. Io protestai sostenendo che si trattava solo di azioni, altamente legittime e giustificate, che cercavano di prevenire comportamenti dannosi nei miei confronti! Al che il commissario, ragionando per assurdo, disse che se gli avessi dato la prova che quelle persone in futuro avrebbero potuto farmi del male, sarebbe stato disposto a togliermi le manette. Allora gli chiesi se lui riteneva, come me, che quelle persone erano capaci di danneggiarmi in futuro. Quindi, il commissario, prima disse che non era in grado di stabilirlo, non conoscendo quelle persone, e poi - dopo le mie insistenti rimostranze - fu costretto ad ammettere che non poteva escludere in assoluto che ciò potesse accadere,
"Bene - dissi - ci accingiamo ad ammazzare legittimamente migliaia di bambini iracheni perché il presidente americano Bush è convinto che un giorno quei bastardelli potrebbero gasarci tutti, anche se non lo hanno ancora fatto, e lei vuole che io aspetti che mia moglie mi tradisca, che qualcuno mi diffami o mi rapini, standomene con le mani in mano, senza fare niente per impedirlo?".
A quel punto il commissario mi diede ragione, mi tolse le manette, si scusò per il disturbo, poi estrasse la pistola e mi assassinò. Prima di spararmi, disse: "Niente di personale, ovviamente, ma un giorno lei potrebbe stuprare mia figlia. Meglio rimediare, prima che sia troppo tardi". E, a dire il vero, mentre morivo non potei fare a meno di dichiararmi d"accordo con lui.
Articolo di Amianto pubblicato su “Mercurio” , anno 1 n. 1