Assolto l'ex deputato Fi Mercadante. Ha scontato quasi sei anni di arresti

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.pisicchio.
00martedì 22 febbraio 2011 12:28
Se venisse confermata dalla Cassazione...
Il pm: " SONO SORPRESO". L''EX POLITICO: "RINGRAZIO DIO E LA MIA FAMIGLIA"
Assolto l'ex deputato Fi Mercadante
Ha scontato quasi sei anni di arresti
La Corte d'Appello di Palermo: "Il fatto non sussiste"
In primo grado fu condannato ad oltre dieci anni

Giovanni Mercadante

PALERMO - In primo grado era stato condannato a 10 anni e 8 mesi e marchiato come mafioso. Il gip che lo mandò in carcere, accogliendo in pieno le tesi della procura, lo definì tanto vicino al capomafia Bernardo Provenzano da far parte di «una Cosa sua», più che di Cosa Nostra. Un’espressione forte che doveva rendere l’idea dello stretto legame che univa il padrino di Corleone a Giovanni Mercadante, 61 anni, radiologo con la passione per la politica, eletto all’Ars nelle fila di Forza Italia. Dopo quasi sei anni di custodia cautelare - tra carcere e arresti domiciliari - e una condanna per associazione mafiosa, la corte d’appello di Palermo - presidente Biagio Insacco - riscrive la storia dell’ex deputato regionale, mandandolo assolto e ordinando la revoca dei domiciliari a cui era sottoposto.

IL PM: SONO SORPRESO - Una sentenza destinata a far discutere, che sconfessa il primo verdetto. «Sono veramente sorpreso», commenta il pm della Dda Nino Di Matteo che ha istruito il processo di primo grado. «Il quadro probatorio a carico dell’imputato - aggiunge - era stato ritenuto molto solido sia dal tribunale, al termine di una istruttoria dibattimentale molto accurata e complessa, sia in sede cautelare da più collegi del Riesame e dalla stessa Suprema Corte».




L'EX DEPUTATO: RINGRAZIO DIO E LA MIA FAMIGLIA - "Emozionato e felice, non so che altro dire", sussurra Mercadante, che affida a uno dei suoi legali, l’avvocato Grazia Volo, il commento, anche perché ha perso la voce per la gioia. «Ringrazio i miei difensori - dice quando gli viene comunicata la sentenza - Dio e la mia famiglia». Parente dello storico boss di Prizzi Tommaso Cannella, l’ex parlamentare era accusato di essere stato medico di fiducia delle cosche e punto di riferimento dei boss nel mondo della politica. Indagato già in passato, la sua posizione viene archiviata per due volte. Poi, nel 2006, la svolta nell’inchiesta. A carico dell’ex deputato, alle accuse dei pentiti, si aggiungono le intercettazioni ambientali effettuate nel box del capomafia Nino Rotolo, luogo scelto dai clan per i loro summit. Nei colloqui, registrati per oltre un anno, il nome di Mercadante emerge più volte. Per l’accusa, l’ex parlamentare azzurro sarebbe stato «pienamente inserito nel sodalizio criminoso».

I PENTITI - Una conclusione riscontrata anche dalle testimonianze di collaboratori di giustizia: da Nino Giuffrè ad Angelo Siino e Giovanni Brusca. Giuffrè ad esempio racconta di essersi rivolto al medico, su indicazione dello stesso Provenzano, per fare eseguire alcuni esami clinici al latitante agrigentino Ignazio Ribisi. Prove non sufficienti, secondo i giudici, che nella formula assolutoria usano il secondo comma dell’articolo 530 del codice di procedura penale, stabilendo che «il fatto non sussiste».

CONDANNATI I COIMPUTATI - Invariata, invece, la pena per tre dei coimputati. A 16 anni viene condannato Nino Cinà, l’uomo dei misteri della trattativa tra Stato e mafia. Reggente del mandamento di Resuttana, sarebbe stato «mediatore e pacificatore», a lui Totò Riina avrebbe dato il papello con le richieste del padrino allo Stato per interrompere le stragi. Medico di Totò Riina e di Bernardo Provenzano, Cinà è già stato condannato due volte per associazione mafiosa. Confermate anche le pene inflitte a Provenzano (sei anni), accusato di estorsione, e al commerciante Paolo Buscemi (sei mesi), imputato di favoreggiamento. Solo una lieve riduzione di pena è stata accordata allo storico boss di Torretta Lorenzo Di Maggio. Il tribunale gli aveva dato 9 anni e 4 mesi, diventati ora 7 anni.

L'ARRESTO NEL 2006 - L'ex politico azzurro fu arrestato nel 2006 al termine di un blitz antimafia denominato “Gotha” . Nel luglio 2009, dopo oltre 17 ore di camera di consiglio, i giudici della seconda sezione penale di Palermo condannarono il radiologo a 10 anni e otto mesi di carcere per associazione mafiosa. Il medico era stato accusato dai pm Nino Di Matteo e Gaetano Paci (che avevano chiesto per lui una pena detentiva di 14 anni) di essere a disposizione di Provenzano sia nell’ambito della sanità che nella politica rivestendo un ruolo apicale nel vertice di Cosa Nostra. Secondo la Procura di Palermo l’ex primario della Radiologia del Maurizio Ascoli, nonché primo cugino del consigliori di Provenzano Tommaso (Masino) Cannella, aveva messo a disposizione la sua perizia professionale per l’effettuazione di esami clinici in favore dei boss.


MICCICHE' - «L’assoluzione di Giovanni Mercadante mi riempie di gioia e lascia dentro di me tanta, tantissima amarezza: Mercadante è stato condannato a patire le pene dell’inferno, ancor prima di ricevere una vera sentenza di condanna». Lo afferma il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e leader di Forza del Sud, Gianfranco Miccichè. «Anni di carcere - aggiunge Miccichè - senza che il fatto sussistesse: non ci sono parole. Solo interrogativi e i tanti dubbi sulla giustizia di questo Paese, che ci portiamo dietro da quasi vent’anni ormai e che ancora una volta - conclude - si dimostrano assolutamente fondati».
.pisicchio.
00martedì 22 febbraio 2011 12:28
da corriere.it
--letizia22--
00martedì 22 febbraio 2011 13:19
se non potessero accadere cose del genere,non si capirebbe il senso poi dei tre gradi di giudizio,quindi e' tutto semplicemente fisiologico e razionale.La giustizia e' una cosa umana imperfetta,ma necessaria.Il problema c'e' quando si parte da posizioni aprioristiche di mala fede.
nando85
00martedì 22 febbraio 2011 13:29
Re:
--letizia22--, 22/02/2011 13.19:

se non potessero accadere cose del genere,non si capirebbe il senso poi dei tre gradi di giudizio,quindi e' tutto semplicemente fisiologico e razionale.La giustizia e' una cosa umana imperfetta,ma necessaria.Il problema c'e' quando si parte da posizioni aprioristiche di mala fede.




Sarebbe fisiologico e razionale, se i processi si chiudessero in poco tempo con una condanna definitiva.

Se invece duranno 10 anni...
i 6 anni di custodia cautelare sono una cosa barbara.
Antonio84848
00martedì 22 febbraio 2011 14:03
Beccaria si scagliò per primo contro la "barbarie"della custodia preventiva,dal momento che alla fine dei processi più della metà degli indagati venivano(al tempo di Beccaria)assolti;é uno dei nodi fndamentali di ogni sistema penale quello di conciliare le esigenze istruttorie conil principio di non colpevolezza.é quasi impossibile trovare un punto di inconto tra queste due esigenze.
.pisicchio.
00martedì 22 febbraio 2011 14:49
Re:
--letizia22--, 22/02/2011 13.19:

se non potessero accadere cose del genere,non si capirebbe il senso poi dei tre gradi di giudizio,quindi e' tutto semplicemente fisiologico e razionale.La giustizia e' una cosa umana imperfetta,ma necessaria.Il problema c'e' quando si parte da posizioni aprioristiche di mala fede.



Tu hai sperimentato 6 anni di carcere con annesso marchio di mafioso?

Io no ma l'idea non mi entusiasmerebbe.

Sei anni in galera per uno che potrebbe (sottolineo potrebbe) essere dichiarato definitivametne innocente non mi sembra per nulla "fisiologico e razionale".


Mi sembra una barbarie. Una barbarie che reclama vendetta.
.pisicchio.
00martedì 22 febbraio 2011 14:50
Re:
Antonio84848, 22/02/2011 14.03:

Beccaria si scagliò per primo contro la "barbarie"della custodia preventiva,dal momento che alla fine dei processi più della metà degli indagati venivano(al tempo di Beccaria)assolti;é uno dei nodi fndamentali di ogni sistema penale quello di conciliare le esigenze istruttorie conil principio di non colpevolezza.é quasi impossibile trovare un punto di inconto tra queste due esigenze.




Pienamente d'accordo.

Credo, tuttavia, che il miglior equilibrio non sia certo rappresentato da sei anni passati in galera.
gran generale
00martedì 22 febbraio 2011 15:00
sarebbe curioso conoscere le motivazioni e i presupposti di questi 6 anni di custodia cautelare..
.pisicchio.
00martedì 22 febbraio 2011 15:05
Re:
gran generale, 22/02/2011 15.00:

sarebbe curioso conoscere le motivazioni e i presupposti di questi 6 anni di custodia cautelare..




Certo. E sarebbe anche interessante capire perchè ci hanno messo dieci anni per arrivare alla fine del secondo grado.

Siamo sicuri sia solo colpa degli avvocati e di non meglio specificate cause sistemiche?
--letizia22--
00martedì 22 febbraio 2011 15:06
Re: Re:
.pisicchio., 22/02/2011 14.49:



Tu hai sperimentato 6 anni di carcere con annesso marchio di mafioso?

Io no ma l'idea non mi entusiasmerebbe.

Sei anni in galera per uno che potrebbe (sottolineo potrebbe) essere dichiarato definitivametne innocente non mi sembra per nulla "fisiologico e razionale".


Mi sembra una barbarie. Una barbarie che reclama vendetta.




certo,ma le imperfezioni del sistema giudiziario non devono mettere in discussione il sistema giudiziario stesso.
trixam
00martedì 22 febbraio 2011 15:09
Purtroppo in Italia sempre più spesso che tu sia innocente o colpevole non conta un fico secco, perchè con l'abuso sistematico della carcerazione preventiva, aumentato esponenzialmente dal 1992 in poi, la pena la sconti lo stesso prima.
Non dobbiamo mai dimenticarci che il 50% delle persone che sono in carcere in questo momento, sono detenuti in attesa di giudizio, cioè innocenti fino a prova contraria.

Per quanto riguarda la procura di Palermo, tutti quelli che hanno studiato un po' le carte dei megaprocessi di questi anni sanno come funziona.
Vicino a magistrati seri, rigorosi ed onesti fino al midollo che combattono la mafia con durezza, ce ne sono altri che oltre a combattere la mafia si sentono investiti del potere divino di emendare il paese e di riscriverne la storia.
La guerra tra sostenitori di pietro grasso e caselliani. I caselliani si sono beccati l'ennesima sconfitta.
.pisicchio.
00martedì 22 febbraio 2011 15:10
Re: Re: Re:
--letizia22--, 22/02/2011 15.06:




certo,ma le imperfezioni del sistema giudiziario non devono mettere in discussione il sistema giudiziario stesso.




Non metto in dubbio la Costituzione e il sistema che deriva da esso.

Ma...


Siamo sicuri che sia coerente con la Costituzione una custodia cautelare che dura 6 anni (circostanza che stai derubricando quale "imperfezione")?
--letizia22--
00martedì 22 febbraio 2011 15:18
Re: Re: Re: Re:
.pisicchio., 22/02/2011 15.10:




Non metto in dubbio la Costituzione e il sistema che deriva da esso.

Ma...


Siamo sicuri che sia coerente con la Costituzione una custodia cautelare che dura 6 anni (circostanza che stai derubricando quale "imperfezione")?




la lunghezza dei processi e' un problema antico che ci tiriamo dietro da una vita,e su questo non ci piove,ed e' qualcosa che andrebbe risolto in quanto fatto gravissimo e lesivo dei diritti costituzionalmente garantiti,non volevo sminuire la cosa.La mia preoccupazione,generale,non riferita a te,ovviamente in buona fede,era che si potesse utilizzare questo episodio come ennesima occasione per infangare il sistema giudiziario nel suo complesso.
Giubo
00martedì 22 febbraio 2011 15:45
basterebbe davvero poco perchè i processi avessero una durata 'ragionevole'nel vero senso della parola: bloccare le prescrizioni al momento del rinvio al giudizio, limitare l'appello e il ricorso in Cassazione alle sole vere violazioni di legge, scoraggiare gli appelli dilatori abolendo il divieto di reformatio in pejus...ma forse non possiamo permettercelo davvero
ObbligazioneNaturale
00martedì 22 febbraio 2011 16:13
Re:
Giubo, 2/22/2011 3:45 PM:

basterebbe davvero poco perchè i processi avessero una durata 'ragionevole'nel vero senso della parola: bloccare le prescrizioni al momento del rinvio al giudizio, limitare l'appello e il ricorso in Cassazione alle sole vere violazioni di legge, scoraggiare gli appelli dilatori abolendo il divieto di reformatio in pejus...ma forse non possiamo permettercelo davvero




Erano 6 anni di arresti domiciliari e non di carcere (come qualcuno sosteneva).

Sei davvero sicuro che una cesura sulle possibilita' di ricorso in appello possa essere una soluzione praticabile?
In un sistema come quello da te prospettato, questo signore sarebbe rimasto un criminale senza possibilita' di redenzione.

In dubio pro reo, un principio cardine del diritto, che sia pero' colpa del legislatore e non dei giudici?
legittimagiustizia
00martedì 22 febbraio 2011 16:16
non so ,mi sa di roba strumentale sto topic ,chi cazz u sap a Mercadante, in non l'avevo mai marchiato come mafioso

non facciamolo proprio il processo al nano tanto tra 10 anni in cui con mio sommo gaudio sarà schiattato potrebbe essere assolto.....

ma ragazziiiiiii c'è' il giudizio immediato, in alto le mani e dimeniamoci [SM=x43657]

ne riparliamo in Cassazione per il famoso Mercadante


Cuffaro docet
.pisicchio.
00martedì 22 febbraio 2011 16:21
Re:
Giubo, 22/02/2011 15.45:

basterebbe davvero poco perchè i processi avessero una durata 'ragionevole'nel vero senso della parola: bloccare le prescrizioni al momento del rinvio al giudizio, limitare l'appello e il ricorso in Cassazione alle sole vere violazioni di legge, scoraggiare gli appelli dilatori abolendo il divieto di reformatio in pejus...ma forse non possiamo permettercelo davvero




Meno male che non sei il legislatore.

.pisicchio.
00martedì 22 febbraio 2011 16:22
Re:
legittimagiustizia, 22/02/2011 16.16:

non so ,mi sa di roba strumentale sto topic ,chi cazz u sap a Mercadante, in non l'avevo mai marchiato come mafioso

non facciamolo proprio il processo al nano tanto tra 10 anni in cui con mio sommo gaudio sarà schiattato potrebbe essere assolto.....

ma ragazziiiiiii c'è' il giudizio immediato, in alto le mani e dimeniamoci [SM=x43657]

ne riparliamo in Cassazione per il famoso Mercadante


Cuffaro docet




Sempre pacato e riflessivo.

giusperito
00martedì 22 febbraio 2011 16:23
Re:
legittimagiustizia, 22/02/2011 16.16:

non so ,mi sa di roba strumentale sto topic ,chi cazz u sap a Mercadante, in non l'avevo mai marchiato come mafioso

non facciamolo proprio il processo al nano tanto tra 10 anni in cui con mio sommo gaudio sarà schiattato potrebbe essere assolto.....

ma ragazziiiiiii c'è' il giudizio immediato, in alto le mani e dimeniamoci [SM=x43657]

ne riparliamo in Cassazione per il famoso Mercadante


Cuffaro docet




sai quanto se ne fotte Mercadante che tu o io non l'avevamo marchiato? Il punto è che è stato 6 anni in carcere senza motivo.
Giubo
00martedì 22 febbraio 2011 16:25
anche la carcerazione preventiva 6 anni è un abominio, ma se i processi durassero meno si accorcerebbe anche la custodia cautelare
.pisicchio.
00martedì 22 febbraio 2011 16:26
Accolgo la rettifica: non è stato in carcere ma agli arresti domiciliari.

A mio avviso resta l'interrogativo: cosa facciamo se viene confermata in Cassazione?
legittimagiustizia
00martedì 22 febbraio 2011 16:27
Re: Re:
giusperito, 22/02/2011 16.23:




sai quanto se ne fotte Mercadante che tu o io non l'avevamo marchiato? Il punto è che è stato 6 anni in carcere senza motivo.




il punto è che per 10 anni chi è stato al governo?

almeno di carta per le fotocopie poteva fornirne in più per rendere più rapidi i processi invece di puntare su una disciplina che mira ad evitare il processo per una sola persona

e ho detto tutto al riguardo
legittimagiustizia
00martedì 22 febbraio 2011 16:29
Re:
.pisicchio., 22/02/2011 16.26:

Accolgo la rettifica: non è stato in carcere ma agli arresti domiciliari.

A mio avviso resta l'interrogativo: cosa facciamo se viene confermata in Cassazione?




cosa facciamo noi? cosa fa il legislatore direi

ci sono i risarcimenti per ingiusta detenzione sul piano tecnico

non mi sembra certo il caso di mantenere in Parlamento un condannato in primo grado per mafia, non mi sembra la soluzione ottimale sul lato del buon senso
Giubo
00martedì 22 febbraio 2011 16:31
legittimagiustizia,non voglio fare il grillino o il facile damagogo...ma pensi che sia solo Mercadante?Devo farti l'elenco degli onorevoli pregiudicati? E'una vergogna che solo in Italia abbiamo
legittimagiustizia
00martedì 22 febbraio 2011 16:33
Re:
Giubo, 22/02/2011 16.31:

legittimagiustizia,non voglio fare il grillino o il facile damagogo...ma pensi che sia solo Mercadante?Devo farti l'elenco degli onorevoli pregiudicati? E'una vergogna che solo in Italia abbiamo



[SM=x43606], ma lo so [SM=x43799]


Giubo
00martedì 22 febbraio 2011 16:48
purtroppo questo 'buonsenso' non lo avvertono,a cominciare dai vertici
ObbligazioneNaturale
00martedì 22 febbraio 2011 16:50
Per quanto tu possa risarcirlo resta che questo signore ha nell'ordine:

Sostenuto qualche centinaio di migliaia di euro in spese legali, suppongo abbia avuto un buon collegio di difesa ergo stimare centocinquantamila euro tra parcelle e costi non credo sia azzardato,

si e' sciorinato 6 anni tra carcere ed arresti domiciliari uniti ad un notevole stress personale,

avra' certamento avuto problemi di carattere familiare, accodiamoci anche l'inevitabile danno all'immagine pubblica,

una carriera professionale (dopo la condanna c'e' l'incompatibilita' con l'esercizio della funzione pubblica, l'imputato era un professore universitario) e politica inevitabilmente stroncata.

La colpa non sara' certamente dei magistrati, resta comunque l'indelicatezza di chi potrebbe non commentare invece di infierire su un poveretto.

Casi del genere li abbiamo avuti anche nella nostra Federico II, professori accusati solo per essere assolti anni dopo. Gia', il risarcimento...
legittimagiustizia
00martedì 22 febbraio 2011 17:10
Re:
ObbligazioneNaturale, 22/02/2011 16.50:

Per quanto tu possa risarcirlo resta che questo signore ha nell'ordine:

Sostenuto qualche centinaio di migliaia di euro in spese legali, suppongo abbia avuto un buon collegio di difesa ergo stimare centocinquantamila euro tra parcelle e costi non credo sia azzardato,

si e' sciorinato 6 anni tra carcere ed arresti domiciliari uniti ad un notevole stress personale,

avra' certamento avuto problemi di carattere familiare, accodiamoci anche l'inevitabile danno all'immagine pubblica,

una carriera professionale (dopo la condanna c'e' l'incompatibilita' con l'esercizio della funzione pubblica, l'imputato era un professore universitario) e politica inevitabilmente stroncata.

La colpa non sara' certamente dei magistrati, resta comunque l'indelicatezza di chi potrebbe non commentare invece di infierire su un poveretto.

Casi del genere li abbiamo avuti anche nella nostra Federico II, professori accusati solo per essere assolti anni dopo. Gia', il risarcimento...




ma io nemmeno me la sento di chiamarlo poveretto fino in Cassazione...
sbaglierò ma è così
mi mantengo neutro

ricordiamoci di Pacciani, dopo l'appello era un povero contadino

ovviamente con le debite differenze tra i due casi ,lo sottolineo perchè poi sai si scatena.....
ObbligazioneNaturale
00martedì 22 febbraio 2011 17:13
Re: Re:
legittimagiustizia, 2/22/2011 5:10 PM:




ma io nemmeno me la sento di chiamarlo poveretto fino in Cassazione...
sbaglierò ma è così
mi mantengo neutro



Il ricorso in Cassazione avviene solo per i vizi di legittimita' (l’art. 606 c.p.p.).
Registro comunque la tua adesione al principio di colpevolezza fino a prova contraria.
.pisicchio.
00martedì 22 febbraio 2011 17:19
Re: Re: Re:
ObbligazioneNaturale, 22/02/2011 17.13:



Il ricorso in Cassazione avviene solo per i vizi di legittimita' (l’art. 606 c.p.p.).
Registro comunque la tua adesione al principio di colpevolezza fino a prova contraria.[/QUOTE]


Mi hai preceduto.
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