A Casa Pound "piace" la morte di Saviotti

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toti89
00giovedì 12 gennaio 2012 12:53
A Casa Pound "piace"
la morte di Saviotti
Il leader storico dell'ultradestra romana scrive: "Il 2012 si presenta con prospettive interessanti, evviva". E altri utenti ricordano la morte di Giorgio Bocca. Iannone suona insieme al diplomatico fascio-rock Vattani, che rappresenta l'Italia a Osaka
di MARCO PASQUA

ROMA - A Pietro Saviotti 1, il capo del pool anti-terrorismo della Procura di Roma morto ieri per un infarto, non hanno ancora perdonato l'arresto del loro "Zippo", lo scorso mese di novembre. Così, quando sui siti web si è iniziata a diffondere la notizia della prematura scomparsa del procuratore aggiunto, Gianluca Iannone, leader dei fascisti del terzo millennio di CasaPound, ha voluto condividerla a modo suo con il nickname Gianluca da Tortuga, con gli oltre tremila amici del suo profilo personale su Facebook. "Questo 2012 si prospetta come un anno interessante... evviva", ha scritto in uno status-choc rivolto contro il magistrato. Parole che, sul social network, sono state "apprezzate" al momento da 32 persone, militanti e simpatizzanti di CasaPound. "Io aspetto la dipartita di qualcun'altro", ha quindi commentato un utente, mentre un altro ha anche tirato in ballo il giornalista Giorgio Bocca: "Bocca, Saviotti... avanti il prossimo... la lista è lunga e c'è l'imbarazzo della scelta".

Iannone, come si ricorderà, è noto anche come leader musicale e autore di canzoni fascio-rock: ha condiviso il palco con Marco Vattani, il diplomatico italiano che inneggia alla Repubblica di Salò 2. Vattani -come scrive oggi Repubblica- non è stato punito, ma verrà al massimo trasferito in altra sede.

Pietro Saviotti, impegnato nel campo dell'eversione, aveva seguito le indagini sul pestaggio di cinque militanti del Pd, che affiggevano manifesti contro la mafia in via dei Prati Fiscali, il 3 novembre. Era stato lui a richiedere ai carabinieri del Ros di arrestare Alberto Palladino, alias Zippo, uno dei leader di CasaPound nel IV municipio. Su richiesta di Saviotti, il gip aveva disposto l'arresto di "Zippo", perché temeva che questi avrebbe potuto commettere reati analoghi a quelli compiuti nei confronti dei Democratici. Lesioni aggravate, violenza privata e porto d'arma impropria, i reati contestati dalla Procura. Poco prima di Natale, il gip di Roma aveva infine concesso i domiciliari a Palladino. Ma anche allora, Iannone ebbe a contestare pesantemente i magistrati, secondo i quali CasaPound Italia "fa della violenza un metodo di lotta politica": "Partire dal presupposto che il reato sia reiterabile perché Cpi è un movimento che fa della violenza un metodo di lotta politica, come ha sostenuto il Riesame e come, in qualche modo, sembra confermare il gip disponendo i domiciliari per Palladino - ha sostenuto Iannone -, è un assurdo giuridico perché non solo non c'è una sentenza né un elemento di diritto che possa avallare questa convinzione, ma non esiste nemmeno un sia pur minimo elemento di fatto che possa giustificarla se non il pregiudizio nei confronti di un movimento che sconta la presunta appartenenza a un mondo 'ontologicamentè violento come l'estrema destra''. Le strade di Saviotti e dei Fascisti del terzo millennio si erano anche incrociate nell'aprile del 2010. Fu quando la Digos di Roma eseguì otto arresti a carico di quattro aderenti di Blocco Studentesco, il movimento studentesco di CasaPound, in seguito ad alcuni scontri avvenuti all'Università di Tor Vergata e nei pressi della Terza Università. Anche allora, le richieste di arresto portavano la firma di Saviotti.


http://www.repubblica.it/cronaca/2012/01/12/news/saviotti-27980348/?ref=HREC1-1
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