150 anni dell'Unità d'Italia (17 marzo)

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kusovme
00mercoledì 16 marzo 2011 15:08
domani ricorre quest'anniversario. si festeggia in italia, con festa nazionale.

i leghisti sono contrari e in difficoltà.
alcuni al sud dicono che alla fine garibaldi era un criminale e ci hanno portato via soldi e industrie.

voi come la vivrete? e come la vedete?

io personalmente reputo cretino e a tratti anticostituzionale l'atteggiamento della lega e antistorico e anacronistico la protesta del sud.
oggi siamo l'italia. e questa festa forse prende più importanza proprio in relazione a questi movimenti populisti.

detto questo, mia madre ha messo la bandiera fuori casa e la mia compagnia domani sera darà in scena un sontuoso spettacolo patriottico (per quanto palloso [SM=x43668] )

massì, w l'italia [SM=x2266376]

[SM=x43656]
nando85
00mercoledì 16 marzo 2011 15:20
Re:
kusovme, 16/03/2011 15.08:

domani ricorre quest'anniversario. si festeggia in italia, con festa nazionale.

i leghisti sono contrari e in difficoltà.
alcuni al sud dicono che alla fine garibaldi era un criminale e ci hanno portato via soldi e industrie.

voi come la vivrete? e come la vedete?

io personalmente reputo cretino e a tratti anticostituzionale l'atteggiamento della lega e antistorico e anacronistico la protesta del sud.
oggi siamo l'italia. e questa festa forse prende più importanza proprio in relazione a questi movimenti populisti.

detto questo, mia madre ha messo la bandiera fuori casa e la mia compagnia domani sera darà in scena un sontuoso spettacolo patriottico (per quanto palloso [SM=x43668] )

massì, w l'italia [SM=x2266376]






Sono italiano e mi sentirò sempre italiano, ma non penso sia ne' antistorico ne' anacronistico chiedere che sui libri di storia e nella memoria degli italiani sia scritta la verità su quanto accaduto nel sud ai tempi dell'unità d'Italia.

Ciò non significa rimpiangere i borboni.
Significa semplicemente dire basta alla favoletta dei mille di Garibaldi e chiedere di insegnare la storia in base a ciò che veramente è accaduto.

Come dice Montanelli nello spot gira in tv ultimamente?
"Un popolo che ignora il proprio passato non saprà mai nulla del proprio presente".

Il punto è proprio questo.
Conoscere il vero passato del sud Italia, per capire dove sono le radici dei problemi che oggi ci soffocano e ci impediscono di essere come il resto d'Europa...
Giubo
00mercoledì 16 marzo 2011 15:24
vivo la ricorrenza nell'estrema indifferenza
Tony1985
00mercoledì 16 marzo 2011 17:14
è terribile come non ci sia unità nazionale, come conti poco per alcuni il valore della Patria.
Come non si pensi alla Costituzione e a chi l'ha scritta col sangue.

Tutto si riduce al Nord contro il Sud, al razzismo, ai cori da stadio...spuntano bandiere delle due sicilie, un regno storico che torna alla ribalta come voce del malcontento....
che cosa anacronistica e triste [SM=x43674]

W l'Italia [SM=x2266376] [SM=x2266376] [SM=x2266376] [SM=x2266376]
Topolino80
00mercoledì 16 marzo 2011 17:25
Bandiera al vento (e alla pioggia) [SM=x2266376] ... Fà parte della storia della nostra Nazione, non importa stare qui a discutere come sia avvenuta, è la storia...
Che voi sappiate c'è qualche evento in programma a Napoli?
[SM=x2266376]
Giubo
00mercoledì 16 marzo 2011 18:04
a maggior ragione non la sento questa pseudo ricorrenza..che c'è da festeggiare?
giusperito
00mercoledì 16 marzo 2011 19:24
unità...ops unita
lulae
00mercoledì 16 marzo 2011 19:45

E' bello poter vedere il tricolore non associato ad una (pessima)partita di calcio [SM=x43607]
giusperito
00mercoledì 16 marzo 2011 20:09
Re:
[SM=x43799]
come non quotarti

lulae, 16/03/2011 19.45:


E' bello poter vedere il tricolore non associato ad una (pessima)partita di calcio [SM=x43607]




|Lyuba|
00mercoledì 16 marzo 2011 20:09
A me tutte queste proteste sembrano baggianate, se ci mettiamo a dire eh, ma Garibaldi è un falso storico, ci hanno derubato, ci sono i razzisti, ecc ecc tanto vale che alle prossime elezioni votiamo Lega, almeno gliela facciamo fare 'sta secessione e siamo tutti felici...
Le differenze tra Nord e Sud ci sono in tutte le parti del mondo, l'importante è che tutti credano nel proprio Paese, io nell'Italia ci credo, e se sono qui oggi a poterci credere a qualcuno lo devo, non sarà Garibaldi, ma domani festeggio perché oggi in qualche modo siamo l'Italia.
[SM=x2266376] [SM=x2266376]


iridea6
00mercoledì 16 marzo 2011 20:28
Io sono convinta ke domani sia un giorno da festeggiare al di là dei vari partitismi,e non solo domani dovremmo sempre ricordare di essere italiani e essere fieri della nostra terra,di ki è morto per rendere unita l'Italia,di ki ha lottato con bandiere diverse,con nomi diversi ma con l'ideale della patria,la storia è la storia,Garibaldi per alcuni è un eroe,per altri un criminale ma vorrei solo dire ke quel lontano 17 marzo del 1861 ha segnato la nostra storia e ha unito quello ke doveva essere unito da sempre e come dice De Gregori

Viva l'Italia, l'Italia liberata,
l'Italia del valzer, l'Italia del caffè.
L'Italia derubata e colpita al cuore,
viva l'Italia, l'Italia che non muore.
Viva l'Italia, presa a tradimento,
l'Italia assassinata dai giornali e dal cemento,
l'Italia con gli occhi asciutti nella notte scura,
viva l'Italia, l'Italia che non ha paura.
Viva l'Italia, l'Italia che è in mezzo al mare,
l'Italia dimenticata e l'Italia da dimenticare,
l'Italia metà giardino e metà galera,
viva l'Italia, l'Italia tutta intera.
Viva l'Italia, l'Italia che lavora,
l'Italia che si dispera, l'Italia che si innamora,
l'Italia metà dovere e metà fortuna,
viva l'Italia, l'Italia sulla luna.
Viva l'Italia, l'Italia del 12 dicembre,
l'Italia con le bandiere, l'Italia nuda come sempre,
l'Italia con gli occhi aperti nella notte triste,
viva l'Italia, l'Italia che resiste.





[SM=x2266376] [SM=x2266376] [SM=x2266376]
Topolino80
00mercoledì 16 marzo 2011 20:49
[SM=x2266376] [SM=x2266376] [SM=x2266376]
Fratelli d'Italia,
l'Italia s'è desta,
dell'elmo di Scipio
s'è cinta la testa.
Dov'è la Vittoria?
Le porga la chioma,
che schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l'Italia chiamò.
Stringiamci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l'Italia chiamò, sì!

Noi fummo da secoli
calpesti, derisi,
perché non siam popoli,
perché siam divisi.
Raccolgaci un'unica
bandiera, una speme:
di fonderci insieme
già l'ora suonò.

Stringiamci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l'Italia chiamò, sì!

Uniamoci, uniamoci,
l'unione e l'amore
rivelano ai popoli
le vie del Signore.
Giuriamo far libero
il suolo natio:
uniti, per Dio,
chi vincer ci può?
Stringiamoci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l'Italia chiamò, sì!

Dall'Alpe a Sicilia,
Dovunque è Legnano;
Ogn'uom di Ferruccio
Ha il core e la mano;
I bimbi d'Italia
Si chiaman Balilla;
Il suon d'ogni squilla
I Vespri suonò.
Stringiamci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l'Italia chiamò, sì!

Son giunchi che piegano
Le spade vendute;
Già l'Aquila d'Austria
Le penne ha perdute.
Il sangue d'Italia
E il sangue Polacco
Bevé col Cosacco,
Ma il cor le bruciò.
Stringiamci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l'Italia chiamò, sì!
[SM=x2266376] [SM=x2266376] [SM=x2266376]
Dori89
00mercoledì 16 marzo 2011 20:59
Re:
Giubo, 16/03/2011 15.24:

vivo la ricorrenza nell'estrema indifferenza



quoto ... [SM=x43665]
anzi,a dirla tutta tutta questa storiella dei 150 anni dell'italia mi sta tediando leggermente ...


mikele88uni
00mercoledì 16 marzo 2011 21:23
io da un lato sono orgoglioso di essere italiano per quello che l'italia è stata nella storia del mondo, per gli italiani (quelli onesti) che portano in alto il nome del nostro paese; dall'altro lato penso che i motivi per festeggiare sono ben pochi... qui non si mette in discussione l'unità d'italia , non voglio nemmeno addentrarmi in un indagine storica su quello che questa realmente è stata per il meridione (non ne ho le competenze) , il mio sguardo si volge esclusivamente a quella che è oggi la situazione del nostro paese e la situazione non è certamente delle migliori: se nel nostro inno si parla di fratellanza e nella nostra costituzione di eguaglianza sostanziale nei fai fatti la realizzazione concreta di questi valori e principi è ben lontana dall'essere realizzata.
Questa ricorrenza deve essere l'occasione per rilanciarsi per unirci non nei festeggiamenti (di facciata) ma nei valori della nostra costituzione (il nostro patto sociale).
sia chiaro io non sono assolutamente neoborbonico ma mi sono stancato di questa italia a due velocità, di questi pregiudizi che ci dividono,
di questi 150 anni di politica italiana che invece di risolvere i problemi (enormi) esistenti nel meridione prima dell'unità li hanno accentuati. Sono incazzato nero nei confronti dei miei fratelli (parenti serpenti) d'italia . Eppure mi sento ancora italiano .
Forse è perchè un campionato di calcio con le sole squadre del sud sarebbe molto meno divertente (scherzo... o forse no )
goisis
00mercoledì 16 marzo 2011 22:14
In realtà non la sento molto questa festa.Non vedo proprio cosa ci sia da festeggiare.Viviamo in un paese dove non c'è un settore che funziona tra sanità,scuola,università,giustizia,sicurezza,lavoro.Ci sta una corruzione dilagante,non c'è meritocrazia,sono pochissimi i giovani che lavorano,abbiamo un debito pubblico tra i più alti d'Europa.Non è una battuta ma il 17 Marzo preferisco ricordarlo come il 17 Marzo del 1991,l'ultima partita di Maradona a Napoli prima della squalifica per doping.Almeno ho qualcosa a cui credere
giusperito
00mercoledì 16 marzo 2011 22:20
Re:
goisis, 16/03/2011 22.14:

In realtà non la sento molto questa festa.Non vedo proprio cosa ci sia da festeggiare.Viviamo in un paese dove non c'è un settore che funziona tra sanità,scuola,università,giustizia,sicurezza,lavoro.Ci sta una corruzione dilagante,non c'è meritocrazia,sono pochissimi i giovani che lavorano,abbiamo un debito pubblico tra i più alti d'Europa.Non è una battuta ma il 17 Marzo preferisco ricordarlo come il 17 Marzo del 1991,l'ultima partita di Maradona a Napoli prima della squalifica per doping.Almeno ho qualcosa a cui credere




In effetti il tuo ragionamento non è sbagliato. Purtroppo c'è molto da fare ed in questi giorni pensavo a come i giapponesi fossero un grandissimo popolo. Tuttavia, senza entrare in sterili polemiche politiche, quando l'Italia ha vinto i Mondiali o quando alle Olimpiadi dimostriamo di essere più forti mi sento orgoglioso. Poi è ovvio che penso ai tedeschi con invidia per il loro sapere e la loro tradizione culturale, ma ho ancora voglia di sentirmi italiano. Forse festeggiamo questa voglia di sentirci italiani, benché ancora non ho capito cosa voglia dire.
aurora984
00giovedì 17 marzo 2011 10:55
Una nazione non è tale solo quando le cose funzionano,non è che negli altri paesi è tutto oro poi....Siamo NOI l'Italia ,noi dobbiamo essere uniti,semplicemente,guardiamo avanti.Siamo una paese bellissimo da nord a sud,abbiamo paesaggi bellissimi,culturalmente siamo invidiati in tutto il mondo....io voglio festeggiare la parte SANA e BELLA dell'Italia!
Forse dovremmo essere un tantino più intelligenti di quella massa di caproni ignoranti che cercano di metterci gli uni contro gli altri. Si, è vero, è importante conoscere la storia, conoscere le ingiustizie che abbiamo subito e che ancora subiamo ma è altrettato importante cercare di ricominciare da qui!!
A questo punto non ci dovremmo sentire fieri neanche di essere napoletani,perchè sai quante volte ci vergognamo dei nostri concittadini??????(una parte)
gran generale
00giovedì 17 marzo 2011 11:08
Re:
goisis, 16/03/2011 22.14:

In realtà non la sento molto questa festa.Non vedo proprio cosa ci sia da festeggiare.Viviamo in un paese dove non c'è un settore che funziona tra sanità,scuola,università,giustizia,sicurezza,lavoro.Ci sta una corruzione dilagante,non c'è meritocrazia,sono pochissimi i giovani che lavorano,abbiamo un debito pubblico tra i più alti d'Europa.Non è una battuta ma il 17 Marzo preferisco ricordarlo come il 17 Marzo del 1991,l'ultima partita di Maradona a Napoli prima della squalifica per doping.Almeno ho qualcosa a cui credere



è troppo facile essere patriottici quanto tutto va bene, l'economia gira alla grande e i treni arrivano sempre in orario
mikele88uni
00giovedì 17 marzo 2011 11:32
Re: Re:
gran generale, 17/03/2011 11.08:



è troppo facile essere patriottici quanto tutto va bene, l'economia gira alla grande e i treni arrivano sempre in orario




è anche molto difficile esserlo quando tutto va male...
io apprezzo chi oggi ha la capacità di dimenticare le tante pagine buie di questi 150 anni...io veramente non ci riesco a festeggiare : sarà perchè è ancora vivo in me il dolore di vedere la mia città sommersa dai rifiuti ( solo la puglia ci ha aiutati ). Abbiamo una classe dirigente che invece di unire divide è vero ma la nostra classe dirigente è lo specchio di quello che è il pensiero della maggioranza degli italiani.

poi vabè probabilmente mi pentirò di quello che ho scritto sull'onda delle emozioni ... ma oggi proprio di festeggiare non mi va...

carmine88.
00giovedì 17 marzo 2011 12:26
[SM=x2266376] [SM=x2266376] [SM=x2266376]
(peter crouch)
00giovedì 17 marzo 2011 12:58
Non festeggio una nazione che dal 15 agosto 1863 ha cominciato una repressione incredibile contro i suoi stessi figli..colpevoli di esser simpatizzanti del Re..

Il lager di Fenestrelle..la prima pulizia etnica dell'era moderna..

VERGOGNA!
(peter crouch)
00giovedì 17 marzo 2011 13:00
Gli oltraggi subiti dalle popolazioni meridionali sono incommensurabili. Non credo di aver fatto del male. Nonostante ciò, non rifarei oggi la via dell'Italia meridionale, temendo di essere preso a sassate, essendosi colà cagionato solo squallore e suscitato solo odio.
Giuseppe Garibaldi

(lettera ad Adelaide Cairoli, 1868)

sissy forte
00giovedì 17 marzo 2011 13:05
Personalmente, in questo momento, se dovessi cercare dei motivi per cui essere fiera della mia italianità non potrei che volgere lo sguardo al passato. Il presente del nostro paese non è certo motivo di orgoglio...da nessun punto di vista.
E allora guardo a questa festa non tanto come una celebrazione, ma come un invito al riscatto! Al recupero della nostra cultura, dei nostri valori, di ciò che oltre le differenze ci ha unito sotto un unica bandiera, ci ha reso nazione. In un momento in cui il paese non è mai stato tanto diviso e, dunque tanto debole, questa ricorrenza dovrebbe essere un invito a ricordarsi fratelli, figli di una storia comune, a recuperare ciò che ci unisce anzichè rimarcare ciò che ci allontana e, insieme, rilanciare questo paese.
Possiamo discutere all'infinito sul Risorgimento, ma il dato di fatto è che dal 1861 , che piaccia o no, abbiamo un destino comune. Si è fatta l'Italia...forse è il caso che dopo 150 anni siano fatti anche gli italiani!
trixam
00giovedì 17 marzo 2011 16:22
Auguri alla nostra patria, bella e disgraziata. Spesso facciamo di tutto per non meritarcela, vedi certi neoborbonici che si meriterebbero schiaffi a due mani, quasi peggio dei leghisti. Ma è sempre la nostra patria, e quando siamo costretti a lasciarla e siamo lontani ci manca, eccome.
Il mio pensiero va a tutti quelli per cui questa parola, Italia, ha significato talmente tanto da arrivare a sacrificare la loro vita.
Penso a santarosa, ai fratelli Bandiera, a silvio Pellico, ai tanti altri patrioti.
Penso e dico grazie a Giuseppe Garibaldi, EROE. Ai tanti garibaldini che cancellarono dalla storia il regime fantozzesco dei borboni.
Penso e dico grazie a tutti i soldati che hanno combattuto nella prima guerra mondiale, come i milioni di contadini meridionali che sul Piave, nel momento più difficile, lontani da casa e chiamati a combattere per una causa che non sentivano loro, decisero di resistere scrivendo la pagina più bella.
Lo vadano a dire a loro i neoborbonici che l'Italia non dovrebbe esistere.
Penso e dico grazie agli uomini delle divisioni Julia, Ariete, Folgore, Brescia, che chiamati a combattere in una guerra sbagliata, seppero difendere comunque l'onore del paese e si sacrificarono fino all'ultimo uomo nel gelo della russia e nel torrido deserto africano.
Dico grazie a quelli della divisione Acqui che a Cefalonia dimostrarono che cosa significa essere italiani.
Penso e dico grazie ai partigiani, di tutti i colori, che nel momento più buio risposero presente.
E penso e dico grazie a tutti quelli che non ci ricordiamo più, fino ai nostri giorni con i caduti di Nassirya e quelli dell'Afghanistan.
Ecco, oggi ad Herat il tricolore sventola. Ne dobbiamo essere orgogliosi, altro che le partite di calcio.

Penso e dico grazie agli eroi civili. A Piero Gobetti, a Giacomo Matteotti, ai Fratelli Rosseli, a Duccio Galimberti, a tutti quelli che non ricordo, che seppero opporsi alla follia collettiva del ventennio.

Oggi non siamo il paese che sognava Mazzini. Ma in questi 150 anni siamo stati meno peggio di quanto ci si rappresenti oggi.
Abbiamo dato al mondo alcuni dei più grandi scienzati, artisti, filosofi, dell'ultimo secolo e mezzo.
Avogadro, Marconi, Fermi, Croce, Salvemini, Pirandello, D'annunzio, Primo Levi, Beppe Fenoglio, Antonio Gramsci, Ignazio Silone, De sica, Fellini, Rossellini, Giovanni Guareschi, Dino Buzzati, Italo Calvino, Alberto Moravia, Guido Piovene, Bufalino, Cesare Pavese, Carlo Levi e tanti altri.

Certo abbiamo fatto enormi fesserie ed abbiamo problemi giganteschi, sfide che a volte ci sembrano tanto grandi da essere insuperabili.
Questo però non può sminuire il valore dell'ideale che quella parola, Italia, esprime.
(peter crouch)
00giovedì 17 marzo 2011 17:23
Re:
trixam, 17/03/2011 16.22:

Auguri alla nostra patria, bella e disgraziata. Spesso facciamo di tutto per non meritarcela, vedi certi neoborbonici che si meriterebbero schiaffi a due mani, quasi peggio dei leghisti. Ma è sempre la nostra patria, e quando siamo costretti a lasciarla e siamo lontani ci manca, eccome.
Il mio pensiero va a tutti quelli per cui questa parola, Italia, ha significato talmente tanto da arrivare a sacrificare la loro vita.
Penso a santarosa, ai fratelli Bandiera, a silvio Pellico, ai tanti altri patrioti.
Penso e dico grazie a Giuseppe Garibaldi, EROE. Ai tanti garibaldini che cancellarono dalla storia il regime fantozzesco dei borboni.
Penso e dico grazie a tutti i soldati che hanno combattuto nella prima guerra mondiale, come i milioni di contadini meridionali che sul Piave, nel momento più difficile, lontani da casa e chiamati a combattere per una causa che non sentivano loro, decisero di resistere scrivendo la pagina più bella.
Lo vadano a dire a loro i neoborbonici che l'Italia non dovrebbe esistere.
Penso e dico grazie agli uomini delle divisioni Julia, Ariete, Folgore, Brescia, che chiamati a combattere in una guerra sbagliata, seppero difendere comunque l'onore del paese e si sacrificarono fino all'ultimo uomo nel gelo della russia e nel torrido deserto africano.
Dico grazie a quelli della divisione Acqui che a Cefalonia dimostrarono che cosa significa essere italiani.
Penso e dico grazie ai partigiani, di tutti i colori, che nel momento più buio risposero presente.
E penso e dico grazie a tutti quelli che non ci ricordiamo più, fino ai nostri giorni con i caduti di Nassirya e quelli dell'Afghanistan.
Ecco, oggi ad Herat il tricolore sventola. Ne dobbiamo essere orgogliosi, altro che le partite di calcio.

Penso e dico grazie agli eroi civili. A Piero Gobetti, a Giacomo Matteotti, ai Fratelli Rosseli, a Duccio Galimberti, a tutti quelli che non ricordo, che seppero opporsi alla follia collettiva del ventennio.

Oggi non siamo il paese che sognava Mazzini. Ma in questi 150 anni siamo stati meno peggio di quanto ci si rappresenti oggi.
Abbiamo dato al mondo alcuni dei più grandi scienzati, artisti, filosofi, dell'ultimo secolo e mezzo.
Avogadro, Marconi, Fermi, Croce, Salvemini, Pirandello, D'annunzio, Primo Levi, Beppe Fenoglio, Antonio Gramsci, Ignazio Silone, De sica, Fellini, Rossellini, Giovanni Guareschi, Dino Buzzati, Italo Calvino, Alberto Moravia, Guido Piovene, Bufalino, Cesare Pavese, Carlo Levi e tanti altri.

Certo abbiamo fatto enormi fesserie ed abbiamo problemi giganteschi, sfide che a volte ci sembrano tanto grandi da essere insuperabili.
Questo però non può sminuire il valore dell'ideale che quella parola, Italia, esprime.




rivolgi il tuo pensiero anche i ragazzi del lager di Fenestrelle..
e pensare che a scuola ci hanno insegnato che i primi campi di concentramento eran quelli dei nazisti..
aurora984
00giovedì 17 marzo 2011 17:43
Re:
(peter crouch), 17/03/2011 13.00:

Gli oltraggi subiti dalle popolazioni meridionali sono incommensurabili. Non credo di aver fatto del male. Nonostante ciò, non rifarei oggi la via dell'Italia meridionale, temendo di essere preso a sassate, essendosi colà cagionato solo squallore e suscitato solo odio.
Giuseppe Garibaldi

(lettera ad Adelaide Cairoli, 1868)




nessuno lo nega,ma....il dubbio viene....cioè non esistono i napoletani che vendono la loro terra per far sotterrare rifiuti tossici???I camorristi che si magnano i soldi che potrebbero aiutare lo sviluppo della città(come i politici napoletani)...questa gente ama la loro terra?????siamo noi i primi ad oltreggiare il sud e diamo adito a quella gente becera di parlare
(peter crouch)
00giovedì 17 marzo 2011 17:50
Re: Re:
aurora984, 17/03/2011 17.43:



nessuno lo nega,ma....il dubbio viene....cioè non esistono i napoletani che vendono la loro terra per far sotterrare rifiuti tossici???I camorristi che si magnano i soldi che potrebbero aiutare lo sviluppo della città(come i politici napoletani)...questa gente ama la loro terra?????siamo noi i primi ad oltreggiare il sud e diamo adito a quella gente becera di parlare




ma infatti ciò che ci unisce come italiani è la Carta Costituzionale....fino al 1946 l'Italia era uno stato che esisteva solo "a chiacchiere"..

il 2 giugno dobbiamo festeggiare..la Carta Costituzionale è la nostra Bibbia..

Mi chiedo, chi fu a promulgare la legge Pica?
Un governo italiano, no?
Quindi l'Italia ha mandato nei lager altri ITALIANI..suoi figli..ragazzi come noi sono morti soli e abbandonati..

nando85
00giovedì 17 marzo 2011 17:57
Re: Re: Re:
(peter crouch), 17/03/2011 17.50:




ma infatti ciò che ci unisce come italiani è la Carta Costituzionale....fino al 1946 l'Italia era uno stato che esisteva solo "a chiacchiere"..

il 2 giugno dobbiamo festeggiare..la Carta Costituzionale è la nostra Bibbia..

Mi chiedo, chi fu a promulgare la legge Pica?
Un governo italiano, no?
Quindi l'Italia ha mandato nei lager altri ITALIANI..suoi figli..ragazzi come noi sono morti soli e abbandonati..





Straquoto!

Qualcuno mi spiega perchè oggi Napolitano ha reso omaggio al Re Vittorio Emanuele di Savoia, padre di una dinastia mandata in ESILIO a causa delle tante schifezze fatte fino al 1946? [SM=x43608]
nando85
00giovedì 17 marzo 2011 18:00
Re: Re:
aurora984, 17/03/2011 17.43:



nessuno lo nega,ma....il dubbio viene....cioè non esistono i napoletani che vendono la loro terra per far sotterrare rifiuti tossici???I camorristi che si magnano i soldi che potrebbero aiutare lo sviluppo della città(come i politici napoletani)...questa gente ama la loro terra?????siamo noi i primi ad oltreggiare il sud e diamo adito a quella gente becera di parlare




Tu veramente pensi che nessuno neghi queste cose?
A me pare di si ed è questo che mi da fastidio.

Nessuno rivuole Franceschiello, ma semplicemente si chiede chiarezza storica su quanto accaduto e non balle e censura così come fatto fino a qualche anno fà con le FOIBE!
aurora984
00giovedì 17 marzo 2011 19:15
Re: Re: Re:
(peter crouch), 17/03/2011 17.50:




ma infatti ciò che ci unisce come italiani è la Carta Costituzionale....fino al 1946 l'Italia era uno stato che esisteva solo "a chiacchiere"..

il 2 giugno dobbiamo festeggiare..la Carta Costituzionale è la nostra Bibbia..

Mi chiedo, chi fu a promulgare la legge Pica?
Un governo italiano, no?
Quindi l'Italia ha mandato nei lager altri ITALIANI..suoi figli..ragazzi come noi sono morti soli e abbandonati..



Non è che dobbiamo fare a gara a chi conosce meglio la storia!Ognuno la vive come meglio crede,non sono ricorrenze da festeggiare,ma da ricordare è diverso... nessuno ti costringe a farlo!Ma si parliamo pure del 25 aprile visto che ci troviamo [SM=x43636] .Oggi è 17 marzo e si ricorda l'unità poi per le altre date se ne riparla....dunque vediamo 1861/1946 l'italia esisteva solo a chiacchiere,ma se la costuzione è UNA è perchè prima hanno "chiacchierato"?


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