Governo nel caos, Calderoli si dimette!
Calderoli dice basta. All'ennesimo stop sull'iter parlamentare delle riforme istituzionali prende carta e penna e rimette il mandato "nelle mani di Bossi e Berlusconi" e poi minaccia: "Se continua così ci saranno dimissioni a cascata" e, di fronte alle blandizie che vengono dalla maggioranza ed alle ironie dell'opposizione, poco dopo rilancia: "Sono irrevocabili, torno alla famiglia". "Le mie dimissioni hanno la benedizione di Bossi", aggiunge poi per far capire che non è uno scherzo. E' il penultimo atto di una giornata che ha visto la Lega all'attacco e la maggioranza in fibrillazione. Il premier Silvio Berlusconi interviene in serata: "I tempi sono rispettati, dimissioni non necessarie". Poi, c'è ancora spazio per una battuta di Calderoli bene attento a far capire che non ce l'ha col capo del governo: "Berlusconi? Lui mi ha già
risposto, sia a mezzo stampa, sia di persona. Ma adesso alle dichiarazioni devono seguire i fatti".
"Finora - aveva detto Calderoli- stiamo marciando con il passo del gambero. E' ancora possibile approvare le riforme prima di Pasqua ma i patti devono essere rispettati, altrimenti saltano tutti i patti". Irritazione che Calderoli ha comunicato al collega Roberto Maroni che ha rincarato la dose. "Ci aspettiamo - ha detto il ministro del welfare - che la riforma della devoluzione venga approvata prima di Pasqua. Se sarà così lunga vita a questo governo e a questa maggioranza, altrimenti arrivederci e tanti saluti".
"Spero che arriveremo a continuare la legislatura - ha aggiunto Maroni - poco fa mi ha telefonato Roberto Calderoli, da Roma, molto preoccupato del fatto che in Senato le cose non stanno andando molto bene". "Siccome il presidente Berlusconi ha concluso Maroni - ha garantito che gli accordi saranno rispettati, e cioé che la devoluzione sarà approvata prima di Pasqua, se sarà così bene, se non sarà così non ci sarà nessun Governo e nessun accordo nelle varie regioni. Attendiamo di saperne di più nelle prossime ore".
Immediata la replica di Berlusconi: "Non ci saranno
ritardi sulle riforme. Non ci sarà bisogno di rimettere alcun mandato. Sono sicuro che il senato approverà le riforme costituzionali nei tempi previsti, nonostante l'ostruzionismo senza limiti dell'opposizione".
Lo sfogo di Calderoli fa seguito a quanto avvenuto oggi a Palazzo Madama dove, dopo che la seduta era stata sospesa per ben quattro volte per la mancanza del numero legale, la presidenza ha deciso di rimettere nel cassetto il disegno di legge di riforma costituzionale e di passare all'esame di un altro provvedimento.
Poco prima il Senato, non l'aula questa volta ma la commissione Giustizia, era stato teatro dell'ennesima spaccatura nella maggioranza con i parlamentari della Lega che hanno votato contro il disegno di legge per il mandato di arresto europeo distinguendosi dal resto della Cdl. Il provvedimento è stato comunque approvato con l'astensione dell'opposizione, ma dovrà tornare alla Camera per il via libera definitiva in quanto oggi è stato reintrodotto l'articolo 4, eliminato a Montecitorio proprio grazie al voto contrario del Carroccio.
Il punto controverso del Ddl è quello che prevede il rapporto diretto tra le autorità giudiziarie dei paesi in condizioni di reciprocità, ma a patto che sia previsto da specifici accordi internazionali.