Pink Floyd, the endless river

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OneOfTheesedays
00lunedì 22 settembre 2014 18:18
L'attesissimo ultimo (ultimo definitivo) album dei PF, contenente inediti di Richard Wright e principalmente strumentale, uscirà il 10 novembre.

Gilmour: "The Endless River nasce dalle sessioni musicali per Division Bell nel 1993. Abbiamo ascoltato oltre 20 ore di musica suonata da noi tre e abbiamo selezionato ciò su cui volevamo lavorare per questo nuovo album. Nel corso dell’ultimo anno abbiamo aggiunto delle parti nuove, ri-registrato delle altre e reso attuale la vecchia tecnologia di studio di allora, in modo da avere un nuovo album dei Pink Floyd da 21° secolo. Rick se ne è andato e con lui anche la possibilità per sempre di rifare quei brani, quindi ci è sembrato giusto rendere disponibili, come parte del nostro catalogo, queste versioni rivisitate e rilavorate”.

Mason: "the Endless River è un tributo a Rick, un modo per riconoscergli che ciò che faceva e come suonava era proprio il cuore del suono dei Pink Floyd. Riascoltando quelle vecchie registrazioni mi ha riportato alla mente quanto fosse speciale il suo modo di suonare”


Oggi è stata resa nota la nuova copertina



da virgin radio.it, altre anticipazioni:
The Endless River è essenzialmente un album strumentale diviso in “quattro parti” con una canzone, Louder Than Words, il cui nuovo testo è stato scritto da Polly Samson. Il concetto dietro alla potente immagine di un uomo che rema su un “fiume” di nuvole è stata creata da Ahmed Emad Eldin, un artista digitale egiziano di 18 anni. L’immagine di Ahmed è stata poi ricreata da Stylorouge, un’agenzia inglese di design premiata con numerosi riconoscimenti. Le copertine degli album dei Pink Floyd, principalmente creati da Storm Thorgerson dello studio Hipgnosis, sono leggendarie tanto quanto la loro musica. Storm è mancato nel 2013 e il compito di trovare un’immagine che portasse avanti il lascito di Storm è stato affidato a Aubrey ‘Po’ Powell, partner di Storm al Hipgnosis. Po ha detto: “Quando abbiamo visto l’immagine di Ahmed ci sono venuti subito in mente i Pink Floyd, aveva una sorta di risonanza floydiana. E’ enigmatica e aperta a varie interpretazioni, perfetta per un album intitolato The Endless River.”

Alessandro.1987
00lunedì 22 settembre 2014 20:54
senza parole per la copertina, davvero bellissima e in pieno stile pink floyd [SM=x43812] [SM=g2725291] [SM=g2725291] [SM=g2725291] [SM=g2725291] [SM=g2725291] [SM=g2725291] [SM=g2725291] [SM=g2725291] !
bluesrock
00lunedì 22 settembre 2014 21:28
Speriamo non sia anche una noia senza fine [SM=x43819]
Senza dubbio, il disco più atteso dell'anno. Io non nutro grandi speranze o aspettative, ma è indiscutibilmente un evento. Di solito queste reunion non mi esaltano granché e, quasi sempre, a ragione. Spero di ricredermi...
OneOfTheesedays
00martedì 23 settembre 2014 10:40
Certo non mi aspetto dai Pink Floyd (o meglio, da ciò che ne è rimasto) il disco dell'anno. Trovo l'uscita interessante perché è in sostanza un disco che, sulla carta, dovrebbe contenere inediti interessanti di Rick (musicista che adoro) e perché nasce da jam session fatte all'epoca di the division bell (disco che non mi piace, ma che poteva avere buone potenzialità se lasciato "respirare" e se David avesse osato di più).
Poi sicuramente molto incide la mia curiosità da fan, e di pochi gruppi sono fan come i pf (anzi forse 2) e di nessuno mi ha mai appassionato la storia del gruppo e della sua evoluzione come dei PF.
Temo una deriva gilmouriana di sola chitarra. Speriamo di no. Ma ciò dipende credo dalla qualità del materiale. Mi fido della sensibilità di Dave, anche perché normalmente i dischi postumi fanno abbastanza schifo.
Alessandro.1987
00sabato 25 ottobre 2014 15:23
Re:
ho ascoltato endless river e sinceramente mi piace, anche se sono i Pink Floyd crepuscolari (ma tutto ha un inizio ed una fine, si sa).
come mai non ti piace the division bell?

OneOfTheesedays, 23/09/2014 10:40:

Certo non mi aspetto dai Pink Floyd (o meglio, da ciò che ne è rimasto) il disco dell'anno. Trovo l'uscita interessante perché è in sostanza un disco che, sulla carta, dovrebbe contenere inediti interessanti di Rick (musicista che adoro) e perché nasce da jam session fatte all'epoca di the division bell (disco che non mi piace, ma che poteva avere buone potenzialità se lasciato "respirare" e se David avesse osato di più).
Poi sicuramente molto incide la mia curiosità da fan, e di pochi gruppi sono fan come i pf (anzi forse 2) e di nessuno mi ha mai appassionato la storia del gruppo e della sua evoluzione come dei PF.
Temo una deriva gilmouriana di sola chitarra. Speriamo di no. Ma ciò dipende credo dalla qualità del materiale. Mi fido della sensibilità di Dave, anche perché normalmente i dischi postumi fanno abbastanza schifo.




Alessandro.1987
00lunedì 10 novembre 2014 17:24
qualcuno ha già comprato l'album? io lo compro mercoledì.
Alessandro.1987
00sabato 15 novembre 2014 00:27
comprato, ascolto e poi scrivo le impressioni [SM=x43799] !
Alessandro.1987
00lunedì 17 novembre 2014 22:05
a me l'album piace davvero molto, i vari brani ripropongono atmosfere dei vari album della band: da wish you were here a the dark side of the moon, passando per l'intramontabile the wall e the division bell.

Bluesrock, Suprema Moltheni e One of these days che ne dite?
bluesrock
00lunedì 17 novembre 2014 23:28
Confesso che ho un po' paura di ascoltarlo, perchè temo che non mi piacerà...Ma lo dovrò fare, da bravo mod [SM=g2725400]
OneOfTheesedays
00mercoledì 19 novembre 2014 19:40
Scusate ragazzi, ho un periodaccio senza fine.
Cerco di essere veloce, sicuramente poco concisa e probabilmente sciatta.

L'album ce l'ho (ed ho scelto di volerlo) e mi piace, anche se non è esente da critiche ed è tutto tranne che un capolavoro.

È come se fosse una lunga b side che parte sicuramente dagli anni 90 (confermandomi che The division bell poteva essere un album migliore), soprattutto se si pensa al live di quegli anni (il live pulse a cui personalmente sono legatissima).
È frutto di un periodo in cui si era sicuramente recuperata l'idea del "gruppo" ed il piacere di suonare e creare insieme che si era perso probabilmente da animals in poi.
... dicevo (mi sono persa) ...parte dagli anni 90, ma guarda sicuramente indietro (tanto che in alcuni passaggi sembra quasi autocitazionista), molto indietro, all'epoca gloriosa in cui i 4 floyd non facevano che suonare tantissimo.
Ovviamente però non siamo negli anni 60 dell'ufo club nè nei 70 alla ricerca di una identità post syd, perciò non è e non poteva essere qualcosa che somiglia a Pompei o a More o ad atom heart mother, ma ha un gusto più ambient, più soft... molto vicino forse ai lavori solisti di Richard Wright.
Non c'è troppo chitarrismo gilmouriano, anzi forse ci vorrebbe qualche chitarra più incisiva e un po' di ritmica in più.
Mi ha fatto però piacere risentire un redivivo Nick Mason come non lo si sentiva da anni (sul punto ascoltatevi "sum").
La buona notizia è che non è una operazione commerciale o sciatta (grazie Dave, faccio bene a non dubitare mai della tua sensibilità).
La cattiva notizia è che la produzione impeccabile (quella solita dei PF) ogni tanto sembra fine a se stessa.
Per certi aspetti forse potrebbe essere migliore degli ultimi 3 a firma PF, ma mi rendo conto che è ingiusto il paragone, per il carattere stesso del disco, appunto "da b side".
Infatti mi rendo anche conto che tutte le critiche relative al "bisognava lavorare di più qui o lì" oppure "si poteva aggiungere qualche altra lirica oltre louder than words" non tengono presente che non si poteva fare di più perché Richard non c'è più e perché è un lavoro che nasce da outtakes e jam sessions di 20 anni fa.
Insomma è un epitaffio e, se la si guarda da questo punto di vista, non si può negare che sia un bellissimo epitaffio.
Naturalmente, da un punto di vista più strettamente sentimentale, le frasi che si sentono in "Things Left Unsaid" (che è comunque molto bello) o pezzi come "Autumn '68" non possono che far scappare più di un occhio lucido ad ogni vero e profondo floydiano.

Secondo me tra qualche mese forse si potrà essere più obiettivi nel giudicarlo.
In questi giorni ne ho lette veramente tante e diverse, tra chi è in preda ad entusiasmi eccessivi e chi spara a zero non essendo esente da snobismi e pregiudizi (soprattutto watersiani).

P.S. copertina? Bruttina e non mi nominate invano Storm.
Video di Louder? Bruttino, peccato perché la storia del lago era bella.
Packaging? Ovviamente perfetto con edizione deluxe abbastanza interessante, ma forse non indispensabile (indispensabile per i fanatici come me però).
Louder? Pezzo che poteva essere perfetto se non fosse per: 1) testo, bello e significativo, ma insipito, in perfetto stile Polly Samson; 2) le coriste maledette di Pulse; 3) ritornello che mi ammoscia tutto il pezzo e soprattutto la bella intro.

Alessandro.1987
00giovedì 20 novembre 2014 13:26
Re:
ciao one of these days [SM=x43813] !

concordo con tutto quello che hai detto tranne su due cose: a me la copertina piace (secondo me è significativa, così come il titolo dell'album) e ci sono alcuni brani che, pur riproducendo atmosfere di wish you were here, the dark side of the moon e the wall, mi sembrano davvero molto belli e gradevoli anche per la pulizia del suono e per l'accuratezza di alcuni passaggi.
aspettiamo qualche mese e poi valutiamo a freddo, ma credo che sia la migliore conclusione per una carriera che (forse) non conosce eguali.

piuttosto mi hai spiazzato col commento su the miracle [SM=x43674] .


OneOfTheesedays, 19/11/2014 19:40:

Scusate ragazzi, ho un periodaccio senza fine.
Cerco di essere veloce, sicuramente poco concisa e probabilmente sciatta.

L'album ce l'ho (ed ho scelto di volerlo) e mi piace, anche se non è esente da critiche ed è tutto tranne che un capolavoro.

È come se fosse una lunga b side che parte sicuramente dagli anni 90 (confermandomi che The division bell poteva essere un album migliore), soprattutto se si pensa al live di quegli anni (il live pulse a cui personalmente sono legatissima).
È frutto di un periodo in cui si era sicuramente recuperata l'idea del "gruppo" ed il piacere di suonare e creare insieme che si era perso probabilmente da animals in poi.
... dicevo (mi sono persa) ...parte dagli anni 90, ma guarda sicuramente indietro (tanto che in alcuni passaggi sembra quasi autocitazionista), molto indietro, all'epoca gloriosa in cui i 4 floyd non facevano che suonare tantissimo.
Ovviamente però non siamo negli anni 60 dell'ufo club nè nei 70 alla ricerca di una identità post syd, perciò non è e non poteva essere qualcosa che somiglia a Pompei o a More o ad atom heart mother, ma ha un gusto più ambient, più soft... molto vicino forse ai lavori solisti di Richard Wright.
Non c'è troppo chitarrismo gilmouriano, anzi forse ci vorrebbe qualche chitarra più incisiva e un po' di ritmica in più.
Mi ha fatto però piacere risentire un redivivo Nick Mason come non lo si sentiva da anni (sul punto ascoltatevi "sum").
La buona notizia è che non è una operazione commerciale o sciatta (grazie Dave, faccio bene a non dubitare mai della tua sensibilità).
La cattiva notizia è che la produzione impeccabile (quella solita dei PF) ogni tanto sembra fine a se stessa.
Per certi aspetti forse potrebbe essere migliore degli ultimi 3 a firma PF, ma mi rendo conto che è ingiusto il paragone, per il carattere stesso del disco, appunto "da b side".
Infatti mi rendo anche conto che tutte le critiche relative al "bisognava lavorare di più qui o lì" oppure "si poteva aggiungere qualche altra lirica oltre louder than words" non tengono presente che non si poteva fare di più perché Richard non c'è più e perché è un lavoro che nasce da outtakes e jam sessions di 20 anni fa.
Insomma è un epitaffio e, se la si guarda da questo punto di vista, non si può negare che sia un bellissimo epitaffio.
Naturalmente, da un punto di vista più strettamente sentimentale, le frasi che si sentono in "Things Left Unsaid" (che è comunque molto bello) o pezzi come "Autumn '68" non possono che far scappare più di un occhio lucido ad ogni vero e profondo floydiano.

Secondo me tra qualche mese forse si potrà essere più obiettivi nel giudicarlo.
In questi giorni ne ho lette veramente tante e diverse, tra chi è in preda ad entusiasmi eccessivi e chi spara a zero non essendo esente da snobismi e pregiudizi (soprattutto watersiani).

P.S. copertina? Bruttina e non mi nominate invano Storm.
Video di Louder? Bruttino, peccato perché la storia del lago era bella.
Packaging? Ovviamente perfetto con edizione deluxe abbastanza interessante, ma forse non indispensabile (indispensabile per i fanatici come me però).
Louder? Pezzo che poteva essere perfetto se non fosse per: 1) testo, bello e significativo, ma insipito, in perfetto stile Polly Samson; 2) le coriste maledette di Pulse; 3) ritornello che mi ammoscia tutto il pezzo e soprattutto la bella intro.





bluesrock
00domenica 30 novembre 2014 13:16
Niente...Ho ascoltato, non mi piace [SM=g2725321]
A tratti, l'ho trovato anche noioso. Non c'è entusiasmo, tutto molto piatto.
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