Ecco come si fanno gli esami alla Parthenope /Dillo al Mattino

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FELICEDILAURO
00venerdì 18 giugno 2010 11:47
Prenotazione di 238 studenti per 5 diversi esami con programmi differenti. Appuntamento alle 14,00 del 07/06/2010 in aula Grande in via acton. Si aprono le porte dell’aula e i 122 studenti presenti in attesa entrano. Nessun riconoscimento all’entrata e ogni studente o gruppi di studenti si siedono liberamente dove vogliono. La maggior parte dei posti dell’aula sono occupati con pochissimi spazi non coperti. Non solo nessun riconoscimento viene effettuato all’ingresso ma neanche nessun cambio di posto viene effettuato dai soli due professori presenti. In una bolgia infernale vengono assegnati e dettati le tracce dell’esame agli studenti.

Si comincia intorno alle 14,45 dopo un timido avviso di lasciare da parte bigliettini, libri e appunti. Le due persone che dovrebbero vigilare girano stancamente tra le diverse fila di banchi in un’aula immensa occupata da tantissimi studenti che approfittando della inesistente vigilanza tirano fuori appunti, bigliettini e quant’altro. Senza contare il vocio e lo scambio continuo di commenti e suggerimenti. Dopo un’ora la consegna degli elaborati. Alle 16,00 tutti gli studenti hanno consegnato.

Dai risultati degli esami pubblicati risultano consegnati 122 compiti da parte degli studenti presenti. La registrazione dell’esame il giorno dopo alle ore 14,00 in aula Piccagli. Facendo un calcolo approssimativo sul tempo occorrente al professore per la correzione e ipotizzando 15 minuti di tempo per la lettura, interpretazione della grafia e correzione di quattro facciate di foglio protocollo per ognuno dei 122 compiti assegnati, servono 1822 minuti di lavoro e circa 30 ore di lavoro ininterrotto.

Visto che l’esame consiste unicamente nell’elaborazione di uno scritto senza affrontare un orale: Come ha fatto il prof. Monferrà a correggere, confrontare ed individuare una votazione consona ai diversi compiti? Come ha fatto Monferrà a non creare disparità di trattamento nelle votazioni finali? Come ha fatto il prof. a riconoscere ed identificare gli studenti all’ingresso in aula? E’ mai possibile sostenere esami in questo modo? La domanda per il prof. Monferrà e per le nostre autorità accademiche sono: In questo modo si sostengono gli esami all’università?

Alla Bocconi in questo modo il prof. Monferrà tiene gli esami? Alla Parthenope serve un prof. fuori sede che sostiene centinaia di esami in mezza giornata per ripartire dopo poche ore? Dopo aver studiato per svariato tempo un esame vengo valutato molto frettolosamente e superficialmente, è giusto tutto questo?

Con molto rammarico Si porgono distinti saluti

lettera firmata
(17 giugno 2010)
tommy3dita
00venerdì 18 giugno 2010 12:00
purtroppo non riesco a meravigliarmi :(
sanimma
00venerdì 18 giugno 2010 19:27
che amarezza
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