Violenta repressione da parte delle forze di sicurezza yemenite
Dallo Yemen alla Siria, tensione in M.O.
30 morti tra gli oppositori a Sanaa, la polizia carica i manifestanti a Damasco.
Coprifuoco violato in Bahrein
Una protesta anti-regime a Sanaa (Reuters)
Mentre i riflettori sono puntati sulla
Libia e sulle possibili conseguenze di un'azione di forza connessa con la risoluzione dell'Onu sulla tutela sella popolazione, la situazione è particolarmente tesa anche in altre aree del Nord-Africa e del Medio Oriente.
Nello Yemen almeno 30 persone sono rimaste uccise e almeno altre 100 ferite a causa di colpi d'arma da fuoco sparati contro una manifestazione dell' opposizione contro il presidente, Ali Abdallah Saleh, stamani a Sanaa.
SIRIA - Una manifestazione pacifica di decine di siriani è stata invece dispersa in mattinata dalle forze di sicurezza a Damasco, nei pressi della Grande moschea degli Omayydadi, nel cuore della città vecchia. Lo riferiscono testimoni oculari interpellati telefonicamente dall'Ansa. Le fonti precisano che decine di uomini, giovani, ma anche di mezza età, si sono radunati nel piazzale antistante uno degli ingressi dell'antica moschea, rimanendo
seduti e in silenzio, mentre numerosi agenti in divisa e in borghese sono intervenuti per allontanare i manifestanti. Su Internet è stata indetta per oggi una mobilitazione «per la libertà» contro il regime baatista al potere da quasi mezzo secolo. Altre fonti riferiscono di una contro-manifestazione inscenata da circa duecento lealisti nei pressi della stessa moschea. Le proteste anti-regime in Siria erano state indette anche in altre città del Paese.
BAHREIN - Altro scenario, quello del Bahrein. Migliaia di manifestanti
sciiti sono scesi in piazza questa mattina alle porte della capitale Manama, nonostante il coprifuoco e il divieto a tutte le manifestazioni decretato dalle autorità. I manifestanti gridano slogan
contro il re al Khalifa e gli «occupanti» (le truppe saudite e degli emirati sbarcate nel paese). La manifestazione, che si tiene nel villaggio sciita di Diraz si svolge all'indomani dell'appello dell'opposizione a continuare le proteste radunandosi nei luoghi di culto piuttosto che nelle strade e mentre si registrano frizioni diplomatiche tra gli Stati Uniti, che hanno chiesto anche in questo caso il rispetto dei diritti di chi manifesta, e le altre potenze dell'area che sostengono la repressione da parte del regime.
ARABIA SAUDITA - Tra queste c'è, appunto, l'Arabia Saudita dove re Abdallah ha però deciso di adottare una
strategia improntata sulla trattativa e non sulla repressione e ha annunciato oggi una serie di «ordini reali», letti in modo alterno da due diversi annunciatori della tv di Stato, riguardanti l'innalzamento dei salari minimi a tutti i dipendenti statali, che riceveranno inoltre un bonus di due mensilità.
Fonte:
Corriere della Sera - 18 marzo 2011
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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.