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Napoli, favori per poter lavorare «L'assessore ha chiesto mille tessere...»

Ultimo Aggiornamento: 23/02/2011 15:13
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23/02/2011 15:13
 
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Li hanno pedinati, fotografati, intercettati. Incontri, chiarimenti, telefonate, fino a quando un manager esplode al telefono: «Con queste c... di tessere mi hanno rotto il c... mi sono visto con l’assessore a Napoli, deve fare il tesseramento di mille tessere, mi stanno tormentando con questi soldi di qua, soldi di là, la verità è che qua tutti pretendono delle condizioni economiche per farci lavorare». Parole urlate al telefono da parte di uno dei protagonisti di un’inchiesta giudiziaria che punta a fare chiarezza sulla richiesta di concessione di licenze commerciali su un’area della periferia napoletana. Inchiesta controversa che vede per il momento schierati su fronti contrapposti pm e giudici: la Procura chiede una decina di arresti, il gip rigetta.

Nuovo appuntamento dinanzi al Tribunale del Riesame, udienza prevista a marzo, la Procura insiste con la richiesta di arresto per imprenditori e esponenti del mondo politico amministrativo.

Qual il nuovo fronte aperto che investe il Comune. E soprattutto: chi è il manager che si lamenta al telefono per la storia delle tessere di partito? Inchiesta condotta dal pm Alessandro Milita, sotto i riflettori il tesseramento in casa Pd nella seconda metà del 2008.

Chiaro lo sfondo investigativo: Antonio Caserta, manager nel campo della intermediazione immobiliare, si lamenta al telefono perché costretto ad acquistare mille tessere da un non meglio precisato assessore (almeno stando alla telefonata intercettata), un modo per «poter lavorare» e ottenere licenze per poter costruire, per poter impiantare attività commerciali in una zona «bianca», quindi non adatta a un certo tipo di iniziative economiche.

Storia complicata, l’appuntamento in aula è per il 18 marzo, decima sezione del Tribunale del Riesame. Di fatto, sotto i riflettori finiscono le attività politiche condotte dal circolo «il progetto», in via Ponte di Casanova, con la campagna di tesseramento per conto del Pd (da ritenere corretta fino a prova contraria, ndr), su uno sfondo di presunti accordi tra imprenditori e amministratori.

È il nove settembre del 2008, quando viene inoltrato allo sportello unico per le attività produttive la richiesta di rilascio per l’autorizzazione di una media struttura di vendita (1500 mq) in via Nazionale delle Puglie, un’iniziativa imprenditoriale che vede impegnati imprenditori del gruppo Agizza e manager della società Eurospin.

Obiettivo comune, almeno a leggere le conclusioni investigative, riuscire ad ottenere una variante del piano regolatore per poter sfruttare l’area da un punto di vista commerciale. È qui che le telefonate dei manager intrecciano mosse e conversazioni di Luigi Sorianello, che viene bollato come fiduciario dell’ex assessore comunale Ferdinando Di Mezza. È a questo punto che lo sguardo del pm si focalizza sulla campagna tesseramento del Pd, tanto da spingere gli inquirenti a un rapido calcolo economico
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