La replica della Mondadori
Caro direttore,
la prima pagina del Corriere della Sera di domenica annunciava in grande evidenza l’ingresso di Mondadori nei giochi online. In realtà la notizia non era questa, era il preannuncio enfatizzato di un servizio della trasmissione televisiva Report fondato sulla “scoperta” di un ennesimo conflitto di interesse.
Non conosciamo ancora, al momento di questa nostra lettera, il contenuto della trasmissione, ma ciò che abbiamo appreso dal Corriere merita alcune precisazioni.
Il 10 marzo 2011 un bando di gara pubblico ed europeo viene emesso da AAMS, Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, per affidare in concessione l’esercizio dei giochi pubblici a distanza.
Da allora, società, pubbliche e private, hanno presentato domanda di partecipazione, seguendo iter e condizioni previste dalla procedura. Ad oggi risultano assegnate 25 concessioni sulle 200 del bando in scadenza al 31 dicembre 2011.
Dunque, per riassumere: c’è un bando pubblico europeo; c’è una procedura di assegnazione rigorosa e trasparente; c’è un inevitabile controllo originato dall’accesa competizione in questo settore, dove operano agguerriti player di dimensione mondiale; ci sono 25 aziende della più diversa specie e natura che accedono a un business; ci sono tutti gli organi della Giustizia Amministrativa che sono preposti al controllo.
Quanto a Mondadori, come da tempo è noto e comunicato ai mercati e agli investitori, ha iniziato un processo di diversificazione digitale delle proprie attività, sia attraverso la crescita in questo campo dei nostri brand tradizionali, sia sperimentando opportunità da "pure player".
La società Glaming e' stata costituita per entrare in una nuova attivita', nella convinzione che esista uno spazio d’azione interessante e anche originale rispetto ai competitor del settore, proprio a partire dagli asset Mondadori. E avere partner competenti in nuovi business è condizione indispensabile per avere uno specifico know how e per evitare rischi inutili.
La nostra è una società quotata, con azionisti di minoranza italiani e internazionali, attenti ed esigenti, e percio' il progetto e' stato piu' volte illustrato ad analisti e investitori. Anche in questo caso con procedure limpide e pubbliche. Il Gruppo Mondadori ha agito con la massima eticita', in un contesto legislativo chiaro e mai contestato da alcuno, seguendo procedure rigorose , al pari di tutti gli altri concorrenti, senza alcun intervento improprio di alcuna natura, senza nessun, neanche larvato, conflitto di interessi.
Non val la pena di soffermarsi su considerazioni collegate a vicende di natura personale o fatti allo stato irrilevanti. Ci riserviamo comunque vista, la trasmissione, una valutazione piu' approfondita sotto ogni profilo. Un punto, pero', corre l'obbligo di sottolineare. Una delle tesi di Report, fa riferimento a una urgente necessita' di "ciambelle di salvataggio" economico per Mondadori perche' costretta a farlo, dopo aver erogato 564 milioni di indennizzo al Gruppo Espresso e avere avuto un conseguente accrescimento dell'indebitamento. Bene, e' conclamato che l'erogazione non ha riguardato Mondadori, bensi' Fininvest e, dunque, non c'e stata alcuna influenza sul nostro indebitamento.
I fatti, come sempre succede, sono piu' forti dei teoremi: Mondadori e' una società quotata, nota per rigore, prudenza e accuratezza, che cerca nuove opportunità di sviluppo nella diversificazione digitale come tutti gli editori del mondo.
Tutto qui.
Rossella Citterio
Direttore Relazioni Esterne e Comunicazione
Gruppo Mondadori
[Modificato da Koogar 31/10/2011 11:45]