Che cos'è la mafia?
La domanda che abbiamo deciso di porci è: che cos'è la mafia? Prima di rispondere è necessario che capiamo cosa-chi siamo noi e cosa ci distingue, se qualcosa c'è, dal fenomeno della criminalità organizzata. Ogni società si organizza su una scala di valori da cui discendono delle regole. Quando parlo di società, mi riferisco a qualsiasi gruppo di persone che regolarmente si riuniscono per realizzare qualche finalità (divertimento, sport, istruzione e così via) oppure, più semplicemente, alla famiglia che è una società, anzi è la società primordiale sulla quale si fonda lo Stato. Facciamo un esempio: alcuni genitori ritengono per il bene dei figli che la cultura sia il valore fondamentale e, quindi, prevederanno regole più rigide per stimolarli allo studio mentre potrebbero essere più indulgenti riguardo ad altri aspetti della vita come l'orario di rientro serale. Questo rapporto valori-regole vale in qualsiasi contesto anche per quelle organizzazioni che solitamente vengono ritenute contrarie al buon senso. Le organizzazioni criminali fanno della fedeltà un valore fondamentale e parallelamente prevedono una regola che potremmo riassumere in questo modo: chi tradisce viene punito con la morte o con ritorsioni contro la sua famiglia. Per esempio: C'è un criminale italiano che ha un nome molto interessante scannacristiani, insomma un nome che spiega bene di cosa stiamo parlando. Bene questo signore, chiamiamolo così per il momento, forse dopo cambierete idea, si chiama Giovanni Brusca. La storia è abbastanza conosciuta, ma raccontiamola lo stesso. Santino Di Matteo decide di pentirsi, i morti iniziano evidentemente a pesargli sulla coscienza, e parla, ma la mafia non può permettere che un suo fedelissimo tradisca e resti impunito. Cosa succederebbe se tutti facessero così? Allora Brusca decide che sia il caso di dare un segnale molto forte e rapisce il figlio di Di Matteo. Per evitare che venga trovato, lo sposta in continuazione per ben due anni. Sperano di convincere Santino Di Matteo a non parlare, ma lui va avanti senza farsi intimidire. Allora Brusca decide di strangolare il piccolo Di Matteo e poi scioglierlo nell'acido.
Di conseguenza ogni volta che decidiamo di far parte di un gruppo siamo consapevoli che dovremo rispettare delle regole. Ci troviamo di fronte ad una scelta personale e libera, cioè ognuno sceglie di entrare a far parte del gruppo che preferisce senza esserne costretto, al meno il più delle volte è così. Si tratta di una scelta legata alle proprie passioni e ai propri valori. Potremmo dire che è una scelta di parte. Si scelgono certi amici e non altri perchè sono più simili a noi perchè esiste una comunione di idee e di intenzioni.
Neanche italiani abbiamo deciso di nascere eppure quando gioca la nazionale siamo tutti uniti, come ve lo spiegate? Cosa spinge verso una così grande concordia? cosa spinge verso l'orgoglio di essere italiani e di vivere sulla pelle quelle emozioni? Si tratta di appartenenza, cioè di sentirsi parte di un successo o di una sconfitta. E' quindi semplicemente un atto di parte e rappresenta l'adesione ad un'idea e a dei valori di parte. Nel caso parliamo di parte italiana, di identità italiana. Ora dobbiamo chiederci cosa vuol dire essere italiani e cosa ci distingue, quindi si tratta di capire di cosa siamo orgogliosi. Può essere semplicemente perchè è il luogo dove si è nati? Forse è più probabile perchè lì siamo cresciuti, ma crescere vuol dire imparare e capire. Sono quindi quei valori e quella tradizione storica e culturale a farci sentiere fieri. Anche le persone di estrazione culturale più bassa sentono l'appartenenza perchè sono legati alla stessa tradizione.