(pollastro), 05/06/2011 17.36:
Legittima l'opinione postata da Trixam perchè, credo, da lui condivisa. Legittimo l'articolo di Stagnaro: anche lui in fondo cerca una soluzione terza tra opposte tendenze (tutto al pubblico o tutto ai privati), in nome degli investimenti e dell'efficienza della gestione e avverte che non bisogna essere semplicistici di fronte a questioni complesse. Il nodo è la regolazione. Personalmente ritengo che i beni relativi a servizi di interesse generale (ci metto anche la formazione scolastica e universitaria e la tutela della salute, nonché linee almeno essenziali di traporto e impianti telefonici e telematici di base; si potrebbe invece privatizzare del tutto la radiotelevisione, salvo un canale snello di servizio)debbano essere in linea di principio pubblici e che il pubblico debba gestire secondo queste direttive: far pagare di più chi può, ma di meno o nulla a chi non può, secondo controlli rigorosi e sanzioni a chi imbroglia (il sevizio deve essere universale), amministrare bene soldi di tutti (nessuna lottizzazione partitica: prevedere anche gestioni a controllo popolare, con rappresentanti di utenti e consumatori eletti nei consigli di amministrazione ed eventualmente revocabili in sede di verifica periodica sul raggiungimento degli obiettivi), mantenere efficienti gli impianti. Un pubblico (meglio: un collettivo, anche sulla base dell'art. 43 comma, Cost., nella parte - moderna, ma mai attivata - della gestione da parte di comunità di utenti...) efficiente, non certo sprecoe, clientelare e speculativo. Utopia? Fore, ma non meno di quella di chi crede alla favola del filantropismo privato...
Voterò perciò con convinzione sì, come negli altri referendum, su tutti i quali spero che si raggiunga il quorum, ma consapevole che la battaglia è solo all'inizio. Un sì bloccherebbe la legittimazione della speculazione sui beni comuni, poi c'è da costruire l'efficiente gestione sotto (ribadisco) controllo collettivo
Concordo pienamente..pensavo in questi giorni come l'appartenenza ad un partito politico possa portare ad un travalicamento della stessa ragionevolezza!C'è addirittura chi ne fa una questione terminologica..E'vero l'art.23 bis dice che la proprietà rimane pubblica ma che la loro gestione
può essere affidata a privati ma ciò che mi sconvolge e come non ci si renda conto di cosa può comportare una gestione privata!Mi viene da ridere solo a pensare a queste "fantomatiche" gare ad evidenza pubblica!Ma quale evidenza..ma quale pubbliche..
Riflettevo anche su quel "può"..onestamente è una bella presa per il culo!