| | | | Post: 801 Post: 801 | Utente Senior | | OFFLINE | |
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19/05/2011 03:16 | |
Pubblico due articoli di Marco Bracconi tratti da repubblica.it
"Quei voti a 5 stelle.."
Nelle città le liste a Cinque stelle corrono. Dieci per cento a Bologna. Cinque per cento a Torino, Quattro per cento a Milano.
Sono voti che vanno a una formazione politica che per programma non intende discutere con nessuno. Che è convinta, velleitariamente, di cambiare da sola la politica italiana.
Sono voti che pescano nell’area dell’astensione e in quella del centrosinistra. Con ogni probabilità, grazie al doppio turno, non peseranno nella scelta dei sindaci. Ma alle politiche, alle europee e alle regionali peseranno molto di più.
Forse stasera Bersani, Di Pietro e Vendola avranno di che festeggiare. Ma alzando i calici si spera che mettano tutti all’ordine del giorno il problema Beppe Grillo.
Perché se con Grillo non si può parlare, con i suoi elettori sì. Per farlo, il Pd, Sel e Idv devono capire il perché di quei voti. E dare una risposta alle esigenze e alle speranze che quei voti esprimono.
L’errore più grande che il centrosinistra può fare è abbassare la guardia contro il qualunquismo. Altrettanto grave, però, sarebbe liquidare il tutto con una alzata di spalle. C’è bisogno della politica, quella vera, per capire chi sono e cosa vogliono gli uomini e le donne che al qualunquismo affidano la loro rappresentanza.
Sono decine di migliaia di voti, e cresceranno. Ma non sono tutti uguali. Non tutti, e non per sempre, si accontenetranno di un vaffanculo.
Repubblica.it 16.05.2011 |
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