Si presenta Tizio allo studio chiedendo di voler esercitare diritto di riscatto perché coltivatore confinante a terreni che ritiene siano stati venduti in violazione dell'ius prelationis.
In realtà però Tizio ritiene che le parti abbiano posto in essere un contratto d'affitto dissimulante la compravendita, dunque un contratto simulato!
Tale sospetto inziale di Tizio è stato poi confermato da una serie di testimonianze.
Ora, considerato che buona parte della giurisprudenza è conforme nell'affermare che il terzo può esercitare il diritto di riscatto impugnando il contratto simulato e facendo valere in giudizio in deroga alla regola generale, sia le testimonianze che le presunzioni, non potendo quest'ultimo essendo terzo rispetto al contratto ne accedere ALL'ATTO ne alle contodichiarazioni, mi sorge un dubbio sulla competenza per impugnare l'atto e iniziare la causa!
La soluzione sarebbe quella di vedere il contratto per capirne la natura.L'avv. di controparte afferma l'esistenza di questo contratto d'affitto regolare, all'agenzia delle entrate dove viene registrato il contratto d'affitto nn ci fanno accedere perchè il confinante è terzo rispetto alle parti che hanno stipulato l'atto privato( anche se qui pure ci sarebbe da ricorrere al Tar.....)E' competente dunque il Giudice ordinario o le sezioni specializzate agrarie? considerate che per le sezioni agrarie il rito è quello del lavoro artt. 409 e seg c.p.c Colleghi praticanti??? che ne pensate??? grazieeeee