Responsabilità civile dei giudici, questa volta accelera la Lega
Giro di vite sulle responsabilità dei giudici, blitz della maggioranza alla Camera. Ieri è passato in Commissione Giustizia a Montecitorio un emendamento depositato dalla Lega e votato anche dal Pdl che estnde appunto la responsabilità dei magistrati “ad ogni violazione manifesta del diritto”, una nuova norma che rischia di ampliare a dismisura le cause contro le sentenze della magistratura”. Il testo, sarà in Aula da lunedì. Nel suo parere la commissione ha inserito due osservazioni. Si chiede prima di tutto ai fini della determinazione della “violazione manifesta del diritto”, deve essere valutato se il giudice abbia tenuto conto di tutti gli elementi che caratterizzano la controversia al suo sindacato con particolare riferimento “al grado di chiarezza e di precisione della norma violata”, al “carattere intenzionale della violazione”, alla “scusabilità o inescusabilità dell’errore di diritto”. La commissione ha chiesto anche di valutare l’opportunità di sopprimere il comma 3 dell’articolo 2 della 117 del 1998 sulla responsabilità dei magistrati. Le osservazioni della commissione non sono vincolanti per il relatore che potrebbe però tenerne conto nel passaggio in aula del provvedimento. Critiche ovviamente le opposizioni e della Associazione Nazionale Magistrati. “L’emendamento del relatore è inaccettabile nel contenuto ed è offensivo nella forma. Si approfitta della legge comunitaria per finalità del tutto estranee alla natura della legge”, dice per l’Udc Rocco Buttiglione. “Il Pdl ha puntato una pistola alla nuca della magistratura – sostiene Donadi dell’Italia dei Valori – ed è un grave atto intimidatorio che non diventerà mai legge. Lo impediremo in tutti i modi”. Il presidente dell’Anm Palamara sostiene dal canto suo cche “appare evidente che ha avuto inizio la stagione delle riforme punitive. Ancora una volta assistiamo a un intervento episodico, contingente, svincolato da quelle che sono le reali emergenze della giustizia e dettato esclusivamente dalla volontà di intimidire i magistrati nello svolgimento della loro attività. E’ un emendamento che contestiamo anche per le modalità e i tempi con i quali è stato presentato e che non hanno tenuto in alcuna considerazione i punti di vista della categoria interessata”.