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Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
       
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meglio lo spaccio di coca che i "cani sciolti"

Ultimo Aggiornamento: 09/02/2011 13:57
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02/02/2011 00:53
 
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ebbene sì, anche io mi sono conformata al pensiero spicciolo di quanti ritengono che sia meglio avere lo spacciatore sotto casa che essere in balia di 4 delinquentucci che mortificano ogni tentativo di rinascita.


Parlo di Torre Annunziata, una città geograficamente bellissima, tra le più belle del circondario vesuviano,
con una forte tradizione culturale
una città che fino a qualche decennio fa era considerata meta turistica tra i vip di NAPOLI,
nota per i pastifici, per i dolci e per il pane.
un centro cittadino che, a dispetto di quelli circostanti, vantava la fama di essere, appunto, una CITTA'.
non c'è istituto che manchi, da quelli tecnici ai licei.

ma è nota anche per la delinquenza.
fino a qualche anno fa vantava i primi posti nella gerarchia dei centri più grandi di spaccio di droga.
uno spaccio che veniva fatto sotto agli occhi di tutti, proprio come al supermercato.
sulla strada che porta a Pompei,quella più breve, capitava di doversi fermare perchè il tizio con l'auto che ci precedeva, doveva fare il suo bell'acquisto.
e noi lì che guardavamo assuefatti da questa situazione così disarmante e sfacciata...noi, che reclamavamo pulizia.
pulizia è stata fatta...MA IN PARTE.
lo Stato non si è preoccupato che quella gente, quella che noi reputiamo gente di merda,quella che noi volevamo dentro, dava da mangiare ( purtroppo è brutto dirlo ma tecnicamente è così)a tante famiglie.
ciascun ragazzino,che faceva semplicemente il palo, poteva vantare uno stipendio settimanale invidiabile a qualsiasi impiegato ( non operaio è!)
ma lo Stato non se ne è preoccupato.
non ha pensato che queste famiglie avrebbero preteso da noi, noi cittadini, quello che fino ad ora era stato loro concesso.
dove sono le istituzioni?
Torre non esiste più.
venivano tutti da noi, la sera d'estate ma anche d'inverno...
è un pò di anni che vige il coprifuoco.
è triste.

c'è un bar, una specie di club in cui potersi riunire...stasera c'è stata una rapina.
chi l'ha fatta ?
quella stessa gente che prima mangiava dalla camorra e della quale lo Stato si è dimenticato.


funziona così poco il nostro Paese,
al punto che IO vorrei riavere lo spacciatore sotto casa per sapere di poter andare al bar senza subire una rapina?
che tristezza.
 "...E ricordati, io ci sarò. Ci sarò su nell'aria.
Allora ogni tanto, se mi vuoi parlare, mettiti da una parte,
chiudi gli occhi e cercami.
Ci si parla.
Ma non nel linguaggio delle parole. Nel silenzio..."
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02/02/2011 00:58
 
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Purtroppo si ragiona ancora preoccupandosi della singola operazione di polizia, quando la camorra richiederebbe un intervento sociale ben più vasto.
Se intervieni ad arrestare il flusso di droga, sei obbligato a portarli dentro tutti...
Altrimenti, con i capi dentro e i cani sciolti in città, non si può più vivere, e diventa inevitabile rimpiangere i tempi della cocaina.

Occorre rilanciare economicamente la zona, e combattere la microcriminalità...altrimenti facessero spacciare e non rompessero il cazzo.
Almeno vendendo la cocaina, con quel che costa, i soldi la camorra li prende ai figli di papà che scelgono di andare a comprare. Così ti trovi in guerra continuamente.
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02/02/2011 10:36
 
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Re:
Paperino!, 02/02/2011 0.58:

Purtroppo si ragiona ancora preoccupandosi della singola operazione di polizia, quando la camorra richiederebbe un intervento sociale ben più vasto.
Se intervieni ad arrestare il flusso di droga, sei obbligato a portarli dentro tutti...
Altrimenti, con i capi dentro e i cani sciolti in città, non si può più vivere, e diventa inevitabile rimpiangere i tempi della cocaina.

Occorre rilanciare economicamente la zona, e combattere la microcriminalità...altrimenti facessero spacciare e non rompessero il cazzo.
Almeno vendendo la cocaina, con quel che costa, i soldi la camorra li prende ai figli di papà che scelgono di andare a comprare. Così ti trovi in guerra continuamente.




e non sono solo quelli a farne uso!!


"quando un diritto diventa privilegio,un paese diventa cattivo"!

"IAMM A DA' MAZZAT PRIM E ABBUSCA'!!!!"
02/02/2011 10:55
 
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Non vi sembra una legittimazione del morto di fame ex spacciatore,ex cocainomane,ora rapinatore perche' non ha un'alternativa?maledetto questo Stato che impedisce di fare lavori faticosi per i quali non occorre nessun titolo di studio,visto che sicuramente questa gente non ha un titolo di studio!!!Meglio che spacciano allora,perche' io devo farmi la passeggiata in citta'!!!?
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02/02/2011 11:06
 
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credo che il discorso di claudia sia "nn vi riempite la bocca di belle parole come abbiamo smantellato il traffico di droga a torre annunziata se poi lasciate i territori abbandonati a loro stessi e si sta pure peggio di prima"










♫....cloudless everyday you fall upon my waking eyes inviting and inciting me to rise..and through the window in the wall come streaming in on sunlight wings a million bright ambassadors of morning...♫
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02/02/2011 12:10
 
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Questo è il classico dibattito surreale che può farsi solo a napoli e provincia. Non ho capito cosa dovrebbe fare lo stato, dare la cassa integrazione ai disoccupati della droga?
Mi sembra la mentalità per cui la criminalità è una forma di redistribuzione del reddito, perciò meglio se fatta pacificamente(spaccio) piuttosto che con la violenza (rapina).
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02/02/2011 12:20
 
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Re:
trixam, 02/02/2011 12.10:

Questo è il classico dibattito surreale che può farsi solo a napoli e provincia. Non ho capito cosa dovrebbe fare lo stato, dare la cassa integrazione ai disoccupati della droga?
Mi sembra la mentalità per cui la criminalità è una forma di redistribuzione del reddito, perciò meglio se fatta pacificamente(spaccio) piuttosto che con la violenza (rapina).



Il discorso di Claudia non lo condivido neppure in minima parte. Quello invece di paperino sì. Se ti fossi preoccupato di dargli uno sguardo avresti capito qual è il punto sul quale dovrebbe discutersi.




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02/02/2011 12:35
 
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Re: Re:
napulitanboy, 02/02/2011 12.20:



Il discorso di Claudia non lo condivido neppure in minima parte. Quello invece di paperino sì. Se ti fossi preoccupato di dargli uno sguardo avresti capito qual è il punto sul quale dovrebbe discutersi.






Cioè l'analisi per cui la camorra prende i soldi ai figli di papà?
Credo che il mio amico JMFangio che è un fine economista potrebbe sostenere che un consumo così ampio è impossibile da addebbitare solo alle classi agiate.

Per quanto riguarda il rilancio economico, è un mantra che dice tutto e niente. Che significa? Che lo stato gli deve pagare i corsi di formazione permanente come quelli ai disoccupati storici sulla differenziata?
In altri paesi che hanno zone di grave disagio e criminalità, i programmi di recupero sociale hanno ridotto il danno.
Se fossero possibili a Napoli, io li sosterrei.
Ma non è così. Che nascere in una famiglia disagiata che impedisce una ageguata scolarizzazione ecc sia una causa dello sfacelo è innegabile. Ma tu puoi prendere una persona, insegnargli a leggere, scrivere, gli insegni le poesie e tutto quello che vuoi e poi lo rimandi nel quartiere dove è cresciuto, che hai risolto?
Diciamo che i programmi di recupero sociale funzionerebbero se poi lo stato deportasse le persone che assiste in altre zone permettendogli di ricominciare.
In assenza di questo, l'idea borghese dei buoni samaritani e degli educatori che devono andare a redimere gli scugnizzi, mi sembra la solita iprocrisia per non affrontare il problema.
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02/02/2011 12:38
 
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Re:
--letizia22--, 02/02/2011 10.55:

Non vi sembra una legittimazione del morto di fame ex spacciatore,ex cocainomane,ora rapinatore perche' non ha un'alternativa?maledetto questo Stato che impedisce di fare lavori faticosi per i quali non occorre nessun titolo di studio,visto che sicuramente questa gente non ha un titolo di studio!!!Meglio che spacciano allora,perche' io devo farmi la passeggiata in citta'!!!?




ne parli come se fosse un capriccio.
il mio, è un Diritto ( perchè è di quello che si parla) dietro al quale se ne nascondono tanti altri ( per esempio quello di poter svolgere liberamente un'attività commerciale) che, messi tutti quanti insieme, fanno sì che una città esista.
ma, probabilmente, ci si è abituati talmente a vivere nella merda, che siete più assuefatti di me.

il senso del mio discorso lo ha capito perfettamente Adri.
la malavita che attanaglia i nostri paesi è come un tumore che va estirpato alla radice, non ha senso se poi se ne lasciano tracce...vengono contaminate altri organi che portano alla fine definitiva.

un esempio per tutti coloro che si chiedono cosa avrebbero dovuto fare le istituzioni:
una città grande come Torre Annunziata ove il grado di micro-criminalità è alto, ove l'evasione scolastica raggiunge livelli disarmanti, sapete quanti assistenti sociali conta? UNO.

inoltre, il discorso sulla volontà o meno di questa gente di lavorare regge poco per due motivi:
-non ne siamo certi, lo Stato non ha offerto nessuna alternativa.
-se pure fosse, lo Stato deve intervenire per tutelare me, cittadino onesto,non posso pagare io per questa gente che non ha voglia di fare niente.
 "...E ricordati, io ci sarò. Ci sarò su nell'aria.
Allora ogni tanto, se mi vuoi parlare, mettiti da una parte,
chiudi gli occhi e cercami.
Ci si parla.
Ma non nel linguaggio delle parole. Nel silenzio..."
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02/02/2011 12:39
 
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Re: Re:
napulitanboy, 02/02/2011 12.20:



Il discorso di Claudia non lo condivido neppure in minima parte. Quello invece di paperino sì. Se ti fossi preoccupato di dargli uno sguardo avresti capito qual è il punto sul quale dovrebbe discutersi.






a dire il vero diciamo la stessa cosa [SM=x43636]
 "...E ricordati, io ci sarò. Ci sarò su nell'aria.
Allora ogni tanto, se mi vuoi parlare, mettiti da una parte,
chiudi gli occhi e cercami.
Ci si parla.
Ma non nel linguaggio delle parole. Nel silenzio..."
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02/02/2011 12:40
 
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Re:
Paperino!, 02/02/2011 0.58:

Purtroppo si ragiona ancora preoccupandosi della singola operazione di polizia, quando la camorra richiederebbe un intervento sociale ben più vasto.
Se intervieni ad arrestare il flusso di droga, sei obbligato a portarli dentro tutti...
Altrimenti, con i capi dentro e i cani sciolti in città, non si può più vivere, e diventa inevitabile rimpiangere i tempi della cocaina.

Occorre rilanciare economicamente la zona, e combattere la microcriminalità...altrimenti facessero spacciare e non rompessero il cazzo.
Almeno vendendo la cocaina, con quel che costa, i soldi la camorra li prende ai figli di papà che scelgono di andare a comprare. Così ti trovi in guerra continuamente.




E' un problema sociale, di mentalità.
Lo Stato dovrebbe insegnare la cultura della legalità a chi per anni ha vissuto da criminale. Non è impossibile, sono convinto che qualcuno sarebbe disposto a cambiare.
Il problema è che se si interviene economicamente si corre il rischio di perdere i frutti della civilizzazione.
Il discorso che la coca si vende ai figli di papà non è vero: la coca "buona" costa, è sempre stata cara, e non la si compra per strada; quella che spacciano per le strade di Torre Annunziata ha una percentuale di coca bassissima ed attira i minorenni e qualche tossico che non può permettersi altro - è munnezza insomma.





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02/02/2011 12:49
 
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Re: Re: Re:
.ClaudiaP., 02/02/2011 12.39:




a dire il vero diciamo la stessa cosa [SM=x43636]




In realtà forse ne avrete parlato ed avrete capito di avere la stessa opinione [SM=x43668] : tu nel tuo topic hai parlato di preferenze tra i 2 mali ( quasi come ci fosse l'accettazione che nella nostra società e nei nostri territori si debba scegliere tra "i meno peggio" )

Lui invece parlava del modo in cui si dovrebbe affrontare una situazione "post-sgombero" degli spacciatori o camorristi ( o pseudo-tali ).

Per questo rispondevo a trix chiedendogli di leggere il suo intervento. Insomma, magari questo è un topic aperto più per sfogo che per "intenzioni dibattimentali", e lo si può prendere per ciò che è. Ma qualora fosse un pensiero vivo, interiorizzato ( quello della scelta di preferenza del male minore ) non lo condivido.


02/02/2011 12:55
 
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Re: Re: Re:
trixam, 02/02/2011 12.35:




Cioè l'analisi per cui la camorra prende i soldi ai figli di papà?
Credo che il mio amico JMFangio che è un fine economista potrebbe sostenere che un consumo così ampio è impossibile da addebbitare solo alle classi agiate.

Per quanto riguarda il rilancio economico, è un mantra che dice tutto e niente. Che significa? Che lo stato gli deve pagare i corsi di formazione permanente come quelli ai disoccupati storici sulla differenziata?
In altri paesi che hanno zone di grave disagio e criminalità, i programmi di recupero sociale hanno ridotto il danno.
Se fossero possibili a Napoli, io li sosterrei.
Ma non è così. Che nascere in una famiglia disagiata che impedisce una ageguata scolarizzazione ecc sia una causa dello sfacelo è innegabile. Ma tu puoi prendere una persona, insegnargli a leggere, scrivere, gli insegni le poesie e tutto quello che vuoi e poi lo rimandi nel quartiere dove è cresciuto, che hai risolto?
Diciamo che i programmi di recupero sociale funzionerebbero se poi lo stato deportasse le persone che assiste in altre zone permettendogli di ricominciare.
In assenza di questo, l'idea borghese dei buoni samaritani e degli educatori che devono andare a redimere gli scugnizzi, mi sembra la solita iprocrisia per non affrontare il problema.




voglio solo aggiungere che non e' detto che il quartiere degradato porti necessariamente come unica alternativa la disonesta',spesso e' cosi,ma non e' sempre cosi,e potrei citarti esempi concreti di situazioni difficili dove donne scelgono di fare le cameriere invece di spacciare nei loro bassi a fiorellini.
Per quanto riguarda il discorso di claudia,capisco che allo Stato si possa chiedere di piu',dopo tutte le tasse che paghiamo ci mancherebbe,ma sono due discorsi separati: una cosa e' chiedere allo Stato piu impegno sul recupero del territorio,un'altra cosa e' anche solo lontanamente prestare una qualche giustificazione al degrado.E' un discorso che davvero non condivido,per esperienza anche personale,ho visto tanti ragazzi di piazza garibaldi che non per forza andavano a fare gli scippi,anche se "poveri" e collocati ai limiti della legalita'con istituzioni assenti.
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02/02/2011 12:56
 
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Re: Re: Re:
trixam, 02/02/2011 12.35:




Cioè l'analisi per cui la camorra prende i soldi ai figli di papà?
Credo che il mio amico JMFangio che è un fine economista potrebbe sostenere che un consumo così ampio è impossibile da addebbitare solo alle classi agiate.

Per quanto riguarda il rilancio economico, è un mantra che dice tutto e niente. Che significa? Che lo stato gli deve pagare i corsi di formazione permanente come quelli ai disoccupati storici sulla differenziata?
In altri paesi che hanno zone di grave disagio e criminalità, i programmi di recupero sociale hanno ridotto il danno.
Se fossero possibili a Napoli, io li sosterrei.
Ma non è così. Che nascere in una famiglia disagiata che impedisce una ageguata scolarizzazione ecc sia una causa dello sfacelo è innegabile. Ma tu puoi prendere una persona, insegnargli a leggere, scrivere, gli insegni le poesie e tutto quello che vuoi e poi lo rimandi nel quartiere dove è cresciuto, che hai risolto?
Diciamo che i programmi di recupero sociale funzionerebbero se poi lo stato deportasse le persone che assiste in altre zone permettendogli di ricominciare.
In assenza di questo, l'idea borghese dei buoni samaritani e degli educatori che devono andare a redimere gli scugnizzi, mi sembra la solita iprocrisia per non affrontare il problema.




Forse è un discorso che sta in piedi. Ma hai un'idea su come affrontare il problema?
Non sono tendenzioso... davvero mi farebbe piacere conoscere la tua opinione sulla questione.

La risocializzazione e la reintegrazione, se ho capito ben, a tuo avviso non hanno alcun senso allo stato attuale delle cose. Risocializzare Tizio o Caio, e rimetterlo in "cattività" sarebbe assolutamente inutile.

Questo vale anche per la funzione special-preventiva della pena? ( sempre parlando in linea teorica, s'intende; anche perché in pratica questa funzione è quasi utopica) Non serve a nulla reintegrare il reo... tanto vale tornare alla repressione?




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02/02/2011 12:58
 
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Re: Re: Re:
.ClaudiaP., 02/02/2011 12.39:




a dire il vero diciamo la stessa cosa [SM=x43636]




quando ho detto che il tuo non lo condividevo neppure in minima parte, mentre il suo sì... intendevo dire che il suo, in minima parte, lo condividevo... [SM=x43668]
La parte in cui poneva delle proposte alternative alla mera "repressione di quartiere"... o rappresaglia all'insegna della legalità


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02/02/2011 13:13
 
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Re: Re:
.ClaudiaP., 02/02/2011 12.38:




ne parli come se fosse un capriccio.
il mio, è un Diritto ( perchè è di quello che si parla) dietro al quale se ne nascondono tanti altri ( per esempio quello di poter svolgere liberamente un'attività commerciale) che, messi tutti quanti insieme, fanno sì che una città esista.
ma, probabilmente, ci si è abituati talmente a vivere nella merda, che siete più assuefatti di me.

il senso del mio discorso lo ha capito perfettamente Adri.
la malavita che attanaglia i nostri paesi è come un tumore che va estirpato alla radice, non ha senso se poi se ne lasciano tracce...vengono contaminate altri organi che portano alla fine definitiva.

un esempio per tutti coloro che si chiedono cosa avrebbero dovuto fare le istituzioni:
una città grande come Torre Annunziata ove il grado di micro-criminalità è alto, ove l'evasione scolastica raggiunge livelli disarmanti, sapete quanti assistenti sociali conta? UNO.

inoltre, il discorso sulla volontà o meno di questa gente di lavorare regge poco per due motivi:
-non ne siamo certi, lo Stato non ha offerto nessuna alternativa.
-se pure fosse, lo Stato deve intervenire per tutelare me, cittadino onesto,non posso pagare io per questa gente che non ha voglia di fare niente.[/QUOTE]


Certo, sei una cittadina onestache però guardava spacciare e si girava dall'altra parte. I cittadini onesti quando vedono commettere un reato chiamano la polizia.
Però se arriva la polizia non va bene, perchè non li arresta tutti.
Qui in fondo sta il problema e il non detto: bisognerebbe forse fare una operazione di polizia senza badare tanto per il sottile ai cavilli giuridici, mandandoli tutti dentro?
Sarebbe una soluzione da regime poliziesco, però lo hanno fatto anche in paesi democratici.
Ecco però, siccome siamo democratici, aumentiamo gli assistenti sociali, ce ne è uno a torre? Mettiamone duemila. E poi? Pensiamo davvero che duemila samaritani risolvano un problema sedimentato da decenni, se non da secoli?

Sbirri o samaritani? O un mix? L'eterno dilemma napoletano.
Nell'attesa diamo una delega in bianco allo stato.
Come dice koogar è un problea sociale, lo stato dovrebbe insegnare la legalità.
E ai cittadini onesti che si girano dall'altra parte, non gli deve insegnare niente? Si sa che in Italia sono sempre andati di moda i cattivi maestri.
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02/02/2011 13:30
 
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Re: Re: Re: Re:
napulitanboy, 02/02/2011 12.49:




In realtà forse ne avrete parlato ed avrete capito di avere la stessa opinione [SM=x43668] : tu nel tuo topic hai parlato di preferenze tra i 2 mali ( quasi come ci fosse l'accettazione che nella nostra società e nei nostri territori si debba scegliere tra "i meno peggio" )

Lui invece parlava del modo in cui si dovrebbe affrontare una situazione "post-sgombero" degli spacciatori o camorristi ( o pseudo-tali ).

Per questo rispondevo a trix chiedendogli di leggere il suo intervento. Insomma, magari questo è un topic aperto più per sfogo che per "intenzioni dibattimentali", e lo si può prendere per ciò che è. Ma qualora fosse un pensiero vivo, interiorizzato ( quello della scelta di preferenza del male minore ) non lo condivido.




io nel mio topic parlo dell'inadeguatezza dello Stato prima e adesso.
sottolineo come, data la situazione, io ( che appartengo a quanti reclamavano pulizia)sono arrivata a pensare che quasi quasi si stava meglio prima.
era chiaramente uno sfogo [SM=x43820]
 "...E ricordati, io ci sarò. Ci sarò su nell'aria.
Allora ogni tanto, se mi vuoi parlare, mettiti da una parte,
chiudi gli occhi e cercami.
Ci si parla.
Ma non nel linguaggio delle parole. Nel silenzio..."
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02/02/2011 13:37
 
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@trixam, prova a chiamare la polizia dopo aver subito un furto o una rapina, prova a chiamarla per denunciare un parcheggiatore abusivo...

cito questi esempi perchè è quello che mi è capitato e credimi...
sono rimasta annichilita ed avvilita

siamo soli

questa è la verità

purtroppo anche le cose più semplici basterebbero in un territorio come il nostro...
e neanche quelle ci sono
(come nell'esempio fatto da cladia sull'assistenza sociale, che non svolge affatto una mera funzione di "buon samaritano" -_-')

P.S. Sono di Napoli e non di Torre... pure di un quartiere considerato "vivibile"... figurati






([SM=x43808])

Usa la funzione "Cerca"! [SM=x43666] La Funzione "Cerca" è il miglior amico del forumista! Non abbandoniamola...[SM=g2725338]
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02/02/2011 14:53
 
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Re: Re: Re: Re:
napulitanboy, 02/02/2011 12.56:




Forse è un discorso che sta in piedi. Ma hai un'idea su come affrontare il problema?
Non sono tendenzioso... davvero mi farebbe piacere conoscere la tua opinione sulla questione.

La risocializzazione e la reintegrazione, se ho capito ben, a tuo avviso non hanno alcun senso allo stato attuale delle cose. Risocializzare Tizio o Caio, e rimetterlo in "cattività" sarebbe assolutamente inutile.

Questo vale anche per la funzione special-preventiva della pena? ( sempre parlando in linea teorica, s'intende; anche perché in pratica questa funzione è quasi utopica) Non serve a nulla reintegrare il reo... tanto vale tornare alla repressione?





Mi piacerebbe avere la soluzione, ma non è così.
Il fatto però è che non se facciamo una analisi ragionata del problema non ci arriveremo mai.
A napoli e dintorni, ma non solo, esiste da decenni una economia illegale che funziona esattamente come quella legale: c'è domanda e offerta, ci sono i produttori che si combattono ecc, ci sono i lavoratori e anche le esternalità negative: cioè il degrado che produce sulla convivenza civile visto che questa attività include la violenza. Questa situazione è una cosa socialmente accettata.
C'è una cosa che unisce gli onesti e quelli dell'altra parte: una diffusa cultura della irresponsabilità.
Gli onesti hanno lo "stato che non fa niente", quelli dall'altra parte se gli vai a chiedere perchè fai questo ti rispondono che è il "sistema". Ecco allora quando parliamo di educare, forse dovremmo riferirci a tutti noi in termini di cultura della responsabilità.
Noi di solito parliamo degli altri paesi in raffronto alle malefatte di B e discettiamo su cosa succederebbe lì, però non diciamo mai che anche i comportamenti di noi cittadini in altri paesi sarebbero anomali. Faccio solo un esempio che non vuole essere polemico.
Ma in alcuni paesi quando vai all'università all'inizio ti fanno firmare un codice di comportamento con cui tu ti assumi degli obblighi, ad esempio di finire in tempo gli studi pena la possibile espulsione dall'università. La cosa può sembrare folle, ma se pensiamo che l'università pubblica si basa sui soldi dei contribuenti e che quindi i fuoricorso distruggono risorse che rendono più difficile a quelli che vengono dopo di avere gli stessi diritti allo studio, allora sembra assumere un senso. Ora guardiamoci in faccia: quanti studenti, non dico di Napoli ma in tutta Italia, sarebbero disposti ad accettare queste regole? Ed ecco un punto: un popolo che non è capace di imporre una etica pubblica a sé stesso, difficilmente poi potrà pretenderla dalle istituzioni che lo rappresentano.
Perciò quando discettiamo sul fatto che lo stato dovrebbe educare quelli che stanno "dall'altra parte" dovremmo pensarci un attimo e fare una riflessione su noi che siamo di qua.

Ma non voglio eludere la questione con un discorso sui massimi sistemi. Hai ragione, anche l'idea della pena rieducativa è una pura illusione. Ma ti pare che nelle nostre carceri sovraffollate sia davvero possibile una rieducazione?
Le punizioni servono e sono necessarie per combattere i comportamenti antisociali. Le politiche di recupero sociale, anche possono servire, la mia ipotesi è ripresa da una cosa che ho visto in America.
Nello stato della Florida il fratello di Bush che era il governatore, varò un programma di borse di studio pubbliche per i ragazzi dei quartieri a maggior delinquenza, i quali però dovevano andare a studiare in un altro stato e impegnarsi a non tornare nel quartiere originario per 10 o 15 anni, pena l'obbligo di restituzione della borsa. Dopo 5 anni il 72% dei beneficiari aveva rispettato le condizioni, si era laureato e viveva altrove, mentre il 28% era ritornato. Un 72% di possibili criminali in meno. Uno dei beneficiari di questo programma è anche diventato deputato nelle recenti elezioni.
Il concetto di base era: "puoi anche studiare ed essere istruito, ma se alla fine vivi in un quartiere dove il tuo migliore amico è un rapinatore abituale, quante possibilità ci sono che una sera di ritrovi insieme a lui"? Questo può essere un programma.
Applicarlo anche da noi sarebbe complicato, ma io credo che se si individuano soluzioni concordate, allora è sempre possibile trovare i mezzi per realizzare.
Ecco io sono convinto che una prima soluzione del problema sia quella di allontanare i giovani, perché i più vecchi sono irrecuperabili, da quelle zone dove il crimine ha un consenso sociale e si trasmette per via ereditaria. Svuotare lentamente il serbatio.
Ho usato prima la parola deportare, in effetti il concetto è quello.
Ma se lo è lo Stato che deve risolvere il problema, come molti auspicano, allora deve usare mezzi straordinari come nell'antica sparta, anche se a me non piacciono.



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Il discorso è abbastanza complesso, non è stato per nulla capito, e spiegarlo richiede impegno...Provo di getto.

Nessuno ha parlato né di socializzazione (ma dove? magari!) né di legittimazione ( [SM=x43628] ) dei delinquenti.
Come al solito, prima di scrivere il proprio pensiero, si dipinge e si costruisce a proprio piacimento l'immagine ed il pensiero dell'interlocutore/avversario, ovviamente dandogli i connotati più mediocri, sciocchi e incoerenti possibile, per poterlo poi contestare con faciltà e in maniera brillante.
Addirittura in questa ricostruzione dell'interlocutore, per renderlo ancora più becero e per risultare ancora più brillanti nella risposta, siamo arrivati a stabilire anche quali atti egli abbia compiuto: vede lo spaccio e si gira dall'altra parte, senza denunciare. (e poi parla pure! Ma quanta ipocrisia e viscida malafede, in questo cittadino benpensante....)
Ora, dando per scontato che Trixam non abbia il resoconto della mia vita, delle denunce, azioni o pensieri miei o di altri, posso solo ipotizzare che si immagini nella situazione di fatto e chiedendosi come opererebbe dia per scontato che sia così per tutti.
Abbandonando la polemica (pensare a come ricostruirsi l'interlocutore ideale prima di contestargli il pensiero è una trucchetto "travagliano", per usare un esempio giornalistico a lui caro, nel quale cercherò di non cadere), provo a entrare velocemente nel merito. Non mi abbasso nemmeno a spiegare la questione della denuncia o non denuncia dello spaccio in piazza, diventerei volgare come i mezzucci sallustiani usati prima. Andiamo avanti:

Non ho mai inteso dire né che lo Stato debba farsi carico di trovare un reddito a questi delinquenti (nessuna cassa integrazione o altri interventi sociali di breve periodo), né che debba abdicare alle regole di diritto.
Dico semplicemente che la camorra è una realtà complessa, e che non si può più intervenire come se fosse costituita da un singolo reato. Bisogna intervenire mantenendo una visione d'insieme e degli obiettivi di larga scala da non mancare.
Il primo è domandarsi perché si interviene. Perché? Per assicurare la sicurezza dei cittadini, in primis. Bene. Allora, in quest'ottica, devi renderti conto che un clan muove circa 200 persone. Non è possibile giustificare, in uno stato di diritto, che si arrestino 40 persone e ci si fermi. Essendoci uno spaccio in strada, tu riesci - seguendo il percorso che la droga fa dalle raffinerie alla strada, alla tasca dei consumatori, e seguendo poi a ritroso il denaro fin di nuovo ai capi clan, a dimostrare la loro colpevolezza ed arrestarli. Giusto? Ottimo!
E tutto il percorso che hai seguito? E quelli che lavoravano nella raffineria? E quelli che hanno preso le dosi e le hanno portate in strada? E quelli che fanno da pali dietro e comunicano costantemente con la base informando se ci sono guai?
Li hai intercettati no???? Per fare le tue indagini hai seguito la droga in tutto il loro percorso, no??????
e dopo mi vuoi raccontare che hai raccolto prove solo sulle 4 famiglie arrestate?
Ma a chi cazzo la vai a raccontare?? E cosa ne è della sicurezza, se tu li lasci tutti in giro? Hai fatto solo una bella operazione, preso le lodi dei tg di tutta la nazione, e lasciato i cittadini nella merda.
Per non lasciarli nella merda, occorreva arrestare gli altri 160 coivolti, che hai intercettato, che son meno furbi e meno protetti e meno importanti dei 40 che sei arrivato a incastrare...molto meno noti e ti dà anche meno importanza l'arrestarli, ma restano pericolosi quanto e più dei boss. Soprattutto se gli togli il capo.

Com'è possibile che le operazioni fatte sian state così scientifiche da incastrare solo i pezzi grossi?? La verità è che NESSUNO vuole farsi carico dei problemi sociali. Quando si fanno delle operazioni, si spiega precisamente agli inquirenti l'obiettivo da perseguire. E loro perseguono quello. Non si va a fare la battaglia ai mulini a vento..ma chi te lo fa fare? Vuoi cambiare le cose? Attieniti all'operazione, che sennò ti trasferiscono!
Se c'è una famiglia da lasciare in pace, sistematicamente viene lasciata in pace. Per anni. Poi arriva il momento di quella famiglia, e magari tanti pesci piccoli capitano nella rete, ma non è mai un'operazione diretta a trovare le prove della colpevolezza di tutti gli operatori del settore.
Questo perché la criminalità è vista come un ammortizzatore sociale, la politica (quando non fa affari direttamente con la famiglia mafiosa di turno) non ha cmq interesse a distruggerla, facendo emergere tutto il degrado economico e sociale cui la criminalità cmq dà uno sfogo.
Distruggere un sistema di criminalità vuol dire far emergere tutte le lacune e le mancanze, economico-sociali, dello Stato. Perché la camorra rappresenta un apparato parastatale e lo sopperisce. E' un'alleanza tacita.
E tu vuoi che io non mi incazzi come una biscia se mi arresti 40 narcotrafficanti, e poi lasci tutti i loro uomini andare in giro con kalashikov e mitra a fare le rapine nei bar????
Vuoi che della rapina al nonsolocaffé di ieri sera, ci sia uno soltanto dei rapinatori che non sia stato coinvolto nelle operazioni di droga che hanno portato all'arresto dei capi?
Quanto ti giochi che non ce n'era uno, e dico uno soltanto, che era estraneo alle raffinerie? Quanto ti giochi che ne conoscono vita morte e miracoli?

E se la mentalità deve essere questa, di tacita alleanza, di piccoli tradimenti quando serve per fare scena sui tg o per affermare altre famiglie ed altre alleanze...se la mentalità deve essere questa e non di reale lotta alla mafia, permetti che preferisco lo spaccio ai cani sciolti?
Almeno prima era garantita una sicurezza, al prezzo della perdita di dignità delle istituzioni. Oggi le istituzioni si sono vendute la sicurezza per acquistarsi la dignità. Ma una lotta alla criminalità non si vede, perché una lotta vera non si ferma agli arresti eccellenti e da prima pagina.
Quello può essere solo l'inizio. Ma se no c'è un seguito (perché non c'è alcun interesse a dare un seguito e farsi carico di tutto il guaio sociale che ne viene fuori) allora che non ci sia nemmeno l'inizio.

Il discorso di intervento sociale è solo di lungo periodo. Rilanciare economicamente le aree depresse è fondamentale per sottrarre manovalanza alla camorra. Nessuna cassa integrazione ai rapinatori, ma rilanciare l'economia e creare posti lavoro è un dovere sociale.
Dovere di cui, in certe zone, se n'è fatto carico la sola Camorra.
Lode a lei. [SM=x43827]
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