ECCO IL VOLTO DI MORGANA,
UNO DEI TRANS CHE HA SOLLAZZATO IL MITOLOGICO ZACCAI
CHE SFOGGIAVA UN MOTTO DE PAURA: "IL FUTURO È SULLA PUNTA DEL MIO GLADIO"
- IL MALDESTRO DESTRORSO IERI IN OSPEDALE HA RIFIUTATO DI SOTTOPORSI AL NARCOTEST
- DICE STORACE: "SE LUI VA CON I TRANS SONO AFFARI SUOI, MA LA DROGA NO, CHI VIENE DALLA STORIA DEL MOVIMENTO SOCIALE NON PUÒ PERMETTERSI DI ESSERE UN DROGATO"
- NON SOLO TRANS PROIBITI, ANCHE UN TIPINO PIO: AMICO DEL "RE DEI BODYGUARD", FONDA LA CONFRATERNITA DEI CAVALIERI DI ANCO MARZIO, SUL SITO FOTO CON WOJTYLA E CON RATZINGER.
DEVOTO DI SANT’AGOSTINO, IL PATRONO DEL SUO FEUDO DI OSTIA
- «ZACCUS IL GLADIATORE» E QUEL PALLINO DEL NARCOTEST DA IMPORRE A TUTTI I POLITICI
Fabrizio Caccia per il "Corriere della Sera"
Non è chiaro cosa spinse l'articolista del magazine «Ostia Città», nel 2006, lanciandosi in un panegirico di Pier Paolo Zaccai, a chiamarlo «Zaccus il gladiatore», esaltandone «le doti strategiche» e «la pazienza» ma soprattutto citandone il motto: «Il futuro è sulla punta del mio gladio». La notte brava passata con Morgana apre di sicuro un nuovo fronte. Ecco il parere di Vladimir Luxuria: «Cade il teorema usato da simpatizzanti, direttori, politici e giornalisti del centrodestra, secondo cui quelli della sinistra, come Marrazzo e Sircana, vanno a trans e loro invece no». Vedremo.
Che comunque Zaccai sia un tipo «un po' ambiguo», anche politicamente parlando, lo affermano adesso parecchi suoi colleghi di partito. Quarantadue anni, consigliere provinciale romano del Pdl, sposato con Francesca, biologa, vicepresidente di una cooperativa edilizia, laureato in Psicologia con una tesi sul suicidio degli adolescenti, è passato come tanti dal Fronte della gioventù alle file di An.
Poi però ha collezionato diverse piroette: amico di Storace, di Gramazio, di Alemanno, soprattutto amico di se stesso, si direbbe, visto che alle ultime europee - così raccontano - Zaccai si agitò molto per Alfredo Antoniozzi, ex democristiano ed ex azzurro di Forza Italia, semplicemente sperando che questi liberasse il seggio alla Provincia in suo favore. Come poi è avvenuto.
Dice Storace: «Se lui va con i trans sono affari suoi, ma la droga no, chi viene dalla storia del Movimento sociale non può permettersi di essere un drogato».
Certo, stupisce ora leggere in archivio delle
tante battaglie portate avanti dal consigliere Zaccai contro la droga e a favore dei narcotest per gli uomini politici. Lui, per esempio, ieri in ospedale ha rifiutato di sottoporvisi.
Una contraddizione evidente.
C'è chi assicura sia
un tipo equilibrato e chi invece ricorda ancora la sedia tirata in testa al consigliere verde Fernando Calderari.
Chi lo descrive «schivo e riservato» e chi invece va a pescare una vecchia trasmissione di «Forum» con Zaccai giovane che inscenava una litigata con una sua presunta fidanzata, rea di un flirt in palestra con l'allenatore.
La figura, insomma, è controversa. Non è chiaro ancora, naturalmente, cosa sia successo
nell'appartamentino di via Manlio Torquato, con Morgana e le altre.
Di sicuro, però, se è vero quello che Zaccai ha raccontato («Stavo indagando sui trans, perciò mi hanno incastrato»)
allora di certo lui stesso non ha messo in pratica le tecniche di «killing house», bonifica delle case, imparate dai poliziotti americani.
E già, perché la sicurezza è un altro suo pallino.
Zaccai fa palestra, ama il pugilato, frequenta corsi di antiterrorismo in Italia e all'estero e spesso, come amministratore locale, ha chiamato in causa associazioni di ex carabinieri e poliziotti per farsi aiutare nel pattugliamento del territorio. Per quattro volte consecutive, in passato, fu
eletto consigliere nel Municipio di Ostia e tutte le volte puntualmente lanciò campagne per installare telecamere contro viados e pusher e rendere sicure le notti del litorale.
Eppoi c'è l'amicizia con Fabrizio Spadoni, «il re dei bodyguard», con cui ha fondato pure la Confraternita dei Cavalieri di Anco Marzio,
perché Zaccai è anche molto religioso,
sul suo sito esibisce foto che lo ritraggono in posa con Papa Wojtyla e con Ratzinger. Inoltre è devoto di Sant'Agostino, il patrono di Ostia, che da sempre è il suo feudo elettorale. Alle ultime comunali, domenica 27 aprile 2008, i Cavalieri di Anco Marzio portarono a Ostia in processione la statua della Madonna pellegrina di Fatima. C'erano millecinquecento persone in chiesa e tra queste anche Gianni Alemanno, cioè il candidato a sindaco. Nel giorno del silenzio elettorale fu, per lui, più di un comizio.
IL PALAZZO DEL FESTINO TRANS DELLA ZONA San Giovanni, Via Manlio Torquato
Fonte: Fabrizio Caccia per il "Corriere della Sera" 02-07-2010
Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.